Cile e Isola di Pasqua in solitario
Nonostante il jet-lag e la stanchezza del volo trovo il tour molto coinvolgente, i partecipanti sono di ogni parte del Sud America e Spagna e la guida ci porta nelle zone meno conosciute di Santiago compresa la tomba di Allende e i mercati rionali, dandoci molti consigli per la nostra permanenza. Il tour di tre ore a piedi mi consente anche di farmi un’idea della città trovando alcuni punti di riferimento che mi saranno utili per ritrovarmi in seguito senza navigatore.
Nel pomeriggio visito il palazzo di Bellas Artes con collezioni di artisti cileni, ogni ora c’è una visita guidata gratuita che parte dall’ingresso. Sera cena in un locale del quartiere bellavista, molto vivace, consigliato dalla guida del mattino.
Il giorno seguente la mattina passeggiata sul Cierro Santa Lucia, da cui si ha una bella vista della città e faccio il tour del pomeriggio: 3 ore a piedi tra i principali monumenti della città, sempre seguendo “tour4tips” che trovo anche questa volta davvero interessante e coinvolgente. La sera sosta al “CH PE Libre” per cena ed imperdibile aperitivo Pisco Sour, il migliore di Santiago, secondo la guida, devo ammettere che non posso dargli torto.
Il terzo giorno hiking al Cerro San Cristobal, circa 6 km in salita da cui è possibile avere una bella vista della città e delle vicine Ande.
Il giorno seguente, partenza all’alba per l’Isola di Pasqua, uno dei luoghi del mondo che ho sempre voluto visitare. Prenoto via internet un transvip per l’aeroporto al costo di circa 10€ che puntualissimo arriva alle 4am a prendermi. Il volo per l’Isola di Pasqua dura 5 ore, si ha proprio la sensazione di andare nel posto più isolato del mondo. La temperatura è più mite rispetto a Santiago, intorno ai 20 gradi anche se siamo in pieno inverno. All’Isola si Pasqua atterrano solo 2 aerei al giorno, da Santiago, c’è un’unica pista, una cinta bagagli, una stanza check in, insomma non è possibile perdersi. Quando si arriva in aeroporto bisogna assolutamente acquistare il biglietto per visitare i parchi al costo di 80 usd o 56.000 pesos. Il gestore dell’ostello mi attende all’uscita con la classica ghirlanda di fiori ed un sorriso polinesiano. Lasciati i bagagli in ostello vado subito a piedi al centro di Ranga Roa, la capitale ed unica città dell’isola (abitanti 9000 circa), attraverso la via principale , una delle poche della città e arrivo alla spiaggia dove imponenti si stagliano i grandi Moai. Vederli è un tuffo al cuore, la sensazione di trovarsi nel luogo abitato più isolato dal mondo, in mezzo al Pacifico, davanti ai misteriosi Moai è una sensazione che vale tutte le circa 20 ore di volo che ci vogliono per raggiungere l’isola dall’Italia. Seguo a piedi la costa lungo il sentiero per circa 7 km fino ad arrivare all’ultimo sito archeologico raggiungibile a piedi da Ranga Roa. Al ritorno a Tahai (sito archeologico sull’oceano a Ranga Roa), i Moai sullo sfondo del tramonto sono una foto da cartolina e un Pisco Sour a giusta conclusione della meravigliosa giornata.
Il giorno seguente prenoto un tour dell’isola tramite “viator” che ho già utilizzato in precedenza in Sud America, con un piccolo gruppo, il tour dura 7 ore circa e riusciamo a vedere tutti i siti archeologici principali, accompagnati da una guida Rapa Nui. La sera cena al “Tataku Vave” un ristorante incredibile, consigliato dagli stesti Rapa Nui, affacciato sull’oceano, per raggiungerlo faccio a piedi tutta la costa di Ranga Roa, senza illuminazione, ma meglio così perché con le poche luci la strada è illuminata dalla luna e nel cielo si vedono milioni di stelle.
L’ultimo giorno sull’isola, parto con un po’ di rimpianto, anche se l’isola è molto piccola e sono riuscita a vederla praticamente tutta, la calma e la tranquillità che ho trovato qui saranno difficili da trovare altrove. Dopo una visita al mercato artigianale partenza per Santiago.
Arrivata a Santiago alle 22 prendo l’ultimo bus per la stazione di Pajarito e da lì un tourbus per Valparaiso, biglietti comprati in aeroporto, costo totale 9 € e in un’ora e mezza sono a Valparaiso. La stazione dei bus sembra relativamente sicura anche se ormai è notte. Prendo un taxi ufficiale evitando gli abusivi che mi offrono passaggi e arrivo finalmente in ostello ormai a notte inoltrata. Quando arrivo è in corso una partita di biliardino… nonostante la stanchezza non resisto e mi unisco al torneo.
Il primo giorno a Valparaiso, la mattina prendo confidenza con la città visitando il porto e la piazza principale Sotomayor da dove alle 15 mi unisco al tour a piedi di 3 ore di “tour4tips”, che trovo ancora più interessante di quello di Santiago. Valparaiso è la città degli artisti, rivestita di murales spesso di protesta politica. La guida ci spiega oltre ai monumenti anche i retroscena politici e ci dà una differente chiave di lettura dell’arte murale di Valparaiso. Cena in un ristorante consigliato da locali insieme ad alcune persone incontrate al tour ( 3 Peces, se andate non perdetevelo).
Il giorno seguente faccio il tour del mattino a piedi nelle zone più “difficili” e nell’ex carcere della città. Anche qui la guida fa un ottimo lavoro nello spiegarci storia e politica. Il pomeriggio prendo un “collettivo” da Plaza Sotomayor che mi porta con 500 pesos ( 80 centesimi) a Viña Del Mar, una ridente cittadina turistica lì vicino famosa per le spiagge. In inverno è quasi deserta, ma comunque merita un breve giro a piedi sul lungomare.
Il giorno seguente prenoto con “viator” un giro a cavallo sulla precordigliera. Prendo la metro al Porto e arrivo fino a Villa Alemana in circa 40 minuti. La metropolitana è molto pulita, puntuale ed efficiente. All’uscita della stazione di Villa Alemana mi aspetta il Gaucho che mi porterà all’”hacienda” per la passeggiata a cavallo. Oltre a me, ci sono altri due americani e una ragazza finlandese. Sellati i cavalli, partiamo con il Gaucho tra le montagne. Il giro dura circa due ore e mezza e oltre ai paesaggi incontaminati, il Gaucho ci racconta qualche aneddoto della vita tra le montagne.
Nel pomeriggio ritorno a Valparaiso, visita al quartiere Florida dove c’è la casa di Neruda e al museo a cielo aperto, anche se in realtà tutta Valparaiso può definirsi un museo a cielo aperto.
Il giorno seguente partenza per l’aeroporto, dopo aver salutato gli amici del ostello “Voyage”, compagni delle sfide a biliardino, prendo Uber per la stazione dei pullman e da qui per 8 € un bus fino all’aeroporto di Santiago per ritorno in Italia.
Iorana Rapa Nui e Chile!