Cile del Nord e Isola di Pasqua

Deserto, mare, Ande e... storia!
Scritto da: Emanuela75
cile del nord e isola di pasqua
Partenza il: 18/01/2019
Ritorno il: 07/02/2019
Viaggiatori: 2
Spesa: 4000 €
Diario di viaggio Cile / Isola di Pasqua 18 gennaio / 07 febbraio 2019.

1° giorno

18 gennaio 2019 venerdì

Partenza da BOLOGNA con aereo diretto a FRANCOFORTE poi cambio per MADRID e scalo tecnico per andare a SANTIAGO. Durante il volo tutto ok abbiamo visto film peccato che fossero quasi tutti quanti in lingua spagnola. Questa è una pecca della compagnia LATAM che abbiamo utilizzato.

2° giorno

19 01 19 sabato.

Arrivata SANTIAGO utilizziamo la linea di trasporti TRANSVIP a 15200 pesos e ci facciamo accompagnare all’hotel. Il cambio è circa €1 per 729 pesos Cileni.

L’HOTEL CHALET PROVIDENCIA COSTANERA è un carino misto fra ostelllo e chalet nella zona di COSTANERA. È presente il grattacielo più alto del Sudamerica.

Andiamo a vedere un centro commerciale dove ci procuriamo una sim card per il telefono alla cifra totale di circa 800O pesos della compagnia Entel. Questo vanno poi ricaricate in farmacia come si fa da noi al tabacchi. Alla sera torniamo nella zona commerciale e ceniamo stile wok sulla terrazza del centro commerciale con vista notturna della città.

Alla sera mentre siamo in hotel sentiamo una scossa di terremoto che risulta essere stata con epicentro poco più a nord di SANTIAGO con intensità 6.7°

3°giorno

20 01 19 domenica

Torniamo nell’ aeroporto di SANTIAGO e prendiamo un aereo destinazione ARICA dove ci vengono a prelevare e ci accompagnano all’HOTEL ARICA di buon livello.

Ci cambiamo e poi andiamo in spiaggia dove prendiamo il sole . Spiaggia molto affollata . Mangiamo alcune empanadas comperate in street food . Alla sera facciamo una passeggiata lungo la zona costiera dopo avere cenato in hotel . La camera è con vista mare molto carina .

4° giorno

21 01 19 lunedì

Al mattino dopo colazione ci viene a prendere in hotel la nostra guida per i giorni che verranno che si chiama Alvaro Mamani ( riferimenti: trekkingaymara@gmail.com)

lavora per una agenzia ma anche privatamente. Su un veicolo con cassone di dietro tipo pick-up dove mettiamo le valigie,partiamo per il nostro tour.

Prima sosta al mercato agro alimentare dove è esposta tantissima verdura e frutta dei mille colori con tanti odori di spezie e aromi diversi . Ripartiamo da mercato e cominciamo a risalire la valle di AZAPA.

La zona costiera è caratterizzata da una tratto molto breve sul mare e poi subito dietro le spalle del mare delle alte montagna che portano agli altipiani. Sono tutte vallate perpendicolare la costa un pochettino come nelle Marche in Italia . La prima tappa è dove troviamo i primi geoglifi o petroglifi che sono delle sculture o incisioni su pietra antiche datate circa a intorno ai primi anni dopo Cristo . Sono eseguiti sui versanti delle colline. Alcune sono fatte con la tecnica di mettere pietre che definiscono un determinato perimetro a rappresentare un disegno o alta tecnica e quella in cui viene asportato il terreno scuro superficiale è lasciato in vista in terreno sottostante più chiaro che sostanzialmente effettua il disegno . Il geoglifi più importante che vediamo è quello della TROPILLA che non è altro che il disegno di un viandante con uno zaino sulle spalle e attorno a lui numerosi Lama, presentano quindi una sorta di mandria di lama . Poco dopo andiamo a visitare il museo archeologico di SAN MIGUEL DE AZAPA che contiene le mummie della civiltà Chinchorro. il museo è interessante e ben tenuto.

Raggiungiamo poi il villaggio di POCONCHILE dove visitiamo la chiesa di SAN GERONIMO che risale al XVII secolo .

Poi proseguiamo per quella che viene definita la zona magnetica per effetto delle magnetite che vi si trova . Nella zona di QUEBRADA DE CARDONES vediamo i cosiddetti CACTUS CANDELIERI per la forma che hanno .

Dopo avere ammirato dall’alto la fortezza difensiva di PUKARA DI COPAQUILLA, ci dirigiamo verso la città o meglio villaggio di SOCOROMA. Alvaro ci fa scendere a piedi e raggiungiamo il villaggio mentre lui sc anticipa in macchina. Da vedere, anche se solo esternamente la chiesa del villaggio . Ripartiamo e raggiungiamo verso sera la a città di PUTRE e prendiamo alloggio a MOUNTAIN LODGE CACHANA. È molto carino con tutto il silenzio che lo contraddistingue, si trova appena fuori dal paese. A cena andiamo a mangiare insieme ad Alvaro in un ristorante locale di cui non ricordo il nome ma molto frequentato dal militari della vicina base. Normalmente indice di piatti abbondanti e a prezzi onesti. Non mi sento molto bene per cui non mangio molto. Speriamo di rimetterci in sesto con una dormita.

5° giorno

22 01 19 martedì

Partiamo di mattina per raggiungere il parco nazionale LAUCA leggermente in quota rispetto a PUTRE. Sosta nella zona di LAS CUEVAS. Attraversiamo una di quelle zone umide di alta quota che sono chiamati BOFENDAL che assicurano la vita anche sugli altipiani. Vediamo un animale simile ad uno dei nostri conigli o lepri ma con la coda più lunga. Si chiama VEZCACHA. Arriviamo dove si vedono i due vulcani PAYACHATAS che hanno sopra le cime dei piccoli gruppi di nuvole che sembrano dei sombreri. Sono in coppia per il principio della dualità andina. Visitiamo poi il piccolo villaggio di PARINACOTE e la chiesa ci viene aperta da un signore del luogo in modo che possiamo vedere i murales che vi sono all’interno. Vediamo anche ai piedi del vulcano dei mucchi di cenere lavica che formano delle piccole colline tipiche delle eruzioni . Vediamo anche la laguna CATACOTANI. Lungo la strada vediamo Lama, Alpaca e Vigogne. Arriviamo al LAGO CHUNGARA’ che si trova ad una altitudine di 4530 m. Vediamo le varie forme di avi fauna che lo popolano. Poi torniamo vicino alla zona di LAS CUEVAS nell’aria di sosta dove Alvaro ci prepara uno spuntino. È molto ben organizzato. Io non mi sento molto bene per cui mangio poco. L’altitudine mi dà problemi di stomaco, nausea e vomito. Evidentemente non mi sono acclimatati bene oppure ho sbagliato a mangiare e mi sono appesantito e si è bloccata la digestione. Emanuela non ha problemi. Andiamo alle terme di JURASI ma io non ho voglia di fare il bagno e nemmeno Emanuela per cui rientriamo all’hotel senza avere terminato il programma previsto per la giornata .Anche in serata al ristorante non tocco cibo e al rientro si ripete il mio malessere che mi accompagnerà tutta la notte speriamo per la mattina dopo.

6° giorno

23 01 19 mercoledì

A causa delle previsioni meteo che non consigliano la percorrenza delle strade di alta quota che erano previste nel nostro tour e anche a causa della mia situazione fisica decidiamo di effettuare un percorso diverso che ci porterà di nuovo in serata ad ARICA abbassandoci di quota.

Arriviamo al piccolo villaggio di BELEN dove ci riceve il centro medico locale e mi danno alcune pastiglie per curare la nausea che sta già comunque passando visto che ci stiamo abbassando di quota… Visitato BELEN, passiamo in un piccolo paese chiamato LUPINA. A TICNAMAR ci fermiamo a effettuare uno spuntino nella piazza del paese. Qualche gocce di pioggia mentre pranziamo. Alla sera arriviamo ad ARICA dove prendiamo alloggio all’ HOTEL CONCORDE . Molto centrale, per cui comodo per visitare la città ma è molto rumoroso e in camera fa caldo. La sera passeggiamo per la città e nella zona del porto vediamo in un ampio parcheggio molti gruppi di giovani che si esercitano petì sfilate e balli per la parata del Carnevale che sarà ai primi giorni di febbraio, molto particolare. Girando nella via centrale del paese vediamo alcuni artisti locali.

7° giorno

24 01 19 giovedì

Partiamo e appena fuori da ARICA ci fermiamo a fare delle foto dove ci sono delle recenti opere artistiche che rappresentano la dualità andina. Lì si trova anche un presunto centro di energia dove facciamo delle foto e figure di yoga . Cominciamo ad attraversare il deserto e arriviamo nella zona di CAMARONES dove scendiamo alla caletta di CAMARONES che è un piccolo villaggio sperduto di pescatori e una bellissima spiaggia isolata. Dall’alto della scogliera facciamo numerose foto e vediamo an che alcuni leoni marini in acqua. Lì si trovano alcune sculture che rappresentano le mummie della cultura chinchorro.

Ci ricongiungiamo con l’itinerario che era previsto dal programma e che abbiamo dovuto modificare. Osserviamo il GIGANTE DI ATACAMA che consiste in un geoglifo molto grande e antico che serviva per segnalare la strada da lontano alle carovane che attraversavano il deserto . Rappresenta la figura di uno sciamano. Arriviamo alla città di HUARA dove ci fermiamo a mangiare in un ristorante. L’appetito è tornato. Dopo un altro bel tratto di strada arriviamo a HUMBERSTONE che rappresenta una città fantasma eredità di una antica attività mineraria che all’inizio del secolo è terminata a causa dei nitrati artificiali che hanno sostituito quelli estratti dal terreno. Visitiamo la città fantasma sia nella zona del villaggio che nella parte industriale . Molto suggestiva . C’è in una parte che tratta di una strage avvenuta quando i soldati hanno represso una manifestazione operaia uccidendo tutti i manifestanti. Scandaloso ma il mondo è tutto uguale. Si tratta di patrimonio Unesco. Non riusciamo ad andare a vedere la zona di SANTA LAURA altra città fantasma. Terminato di attraversare la zona desertica chiamata PAMPA DEL TAMARUGAL, in serata arriviamo ad Iquique. Città molto grande e sulla costa del Pacifico. Alloggio all’ HOTEL TERRANO. Molto molto bello una stanza notevole al nono piano con vista di tutta la città e della zona costiera . Usciamo a passeggio e vediamo tutte le attività in spiaggia: racchettoni, beach volley e gente che vi passa la serata. Aspettiamo il tramonto e a cena andiamo in un ristorante peruviano giapponese dove mangiamo del pescado molto buono.

Anche qui lungo la passeggiata marittima, con pista ciclabile e la pista pedonale, ci sono tanta persone che improvvisano spettacoli che abbiamo ripreso.

8° giorno

25 01 19 venerdì

Sveglia con comodo e dopo una buona colazione andiamo in spiaggia per

passare un’ora prima di dover cominciare il lungo viaggio per CALAMA. Alle 12:00 lasciamo la camera e un taxi ci porta alla stazione degli autobus dove prendiamo un bus turistico. Comincia un viaggio abbastanza lungo ma con film che fanno passare il tempo. Ci fermano e ci fanno scendere perché c’è la dogana dove ci controlla tutti i bagagli poi si riparte.

All’arrivo a Calama troviamo Giovanni che ci porterà a SAN PEDRO DE ATACAMA. Tutto deserto fra una città all’altra.

Arrivati a SAN PEDRO e prendiamo alloggio all’hotel della signora MERCEDES PANAGUA, HOSTAL CHAPIN HOIRI È un turismo rurale molto rurale ma mi piace molto.

Andiamo in centro e troviamo una gran quantità di turisti. Evidentemente è un posto cool per i giovani. Pieno di localini. Pare anche un po’ più caro, ma pare che a SAN PEDRO DE ATACAMA è vietato ballare e fare feste. Poi tutti le oranizzano finché non arriva la Polizia. Un posto dove tutti sono cool, è normale che facciano feste.

Ci facciamo una pizza all’ EL CHARRUA. Quando torniamo all’hotel andiamo a fare un giro anche alla festa del paese che si svolge proprio di fronte con musica balli e carne alla griglia. Molto folcloristico e dura fino alle 3:00 di mattina infatti la musica la sentiamo anche quando torniamo.

9° giorno

26 01 19 sabato

Questa mattina ci alziamo alle ore 8:00 e facciamo una colazione rurale con pera, mango, caffè, pane senza nient’altro e il succo di non precisato frutto locale che non conosco ma molto buono. E nell’acqua che abbiamo comprato ieri sera abbiamo messo un pizzico di sale su consiglio di Giovanni, la nostra guida, perché pur bevendo molto, così abbiamo meno rilascio e dobbiamo andare meno volte in bagno visto che nella giornata di oggi di bagni non ne troveremo tanti e qui non c’è molta predisposizione ad utilizzare la natura . Per preservare la natura stessa hanno molta attenzione all’uso della carta igienica che non si butta nel water ma nel bidone. Con un piccolo ritardo perché Giovanni ha avuto un contrattempo alla ruota partiamo e ci aspettano circa con 400 km per andare e tornare.

Al paese di TOCONAU vediamo dei lavori in pietra Liparita che è molto leggera e lavorabile con buone proprietà termiche. Compriamo una tovaglia coi tipici colori andini. Qui lavorano anche il legname derivante dal cactus che cresce di un centimetro ogni anno, per cui un cactus alto 2 metri ha 200 anni. Procediamo lungo la strada attraverso il deserto vedendo scorrere di fianco molte cime di vulcani innevate alcuni attivi e alcuni no. Si vede in lontananza quella che è una delle più grandi zone minerarie di litio fra il Cile e Bolivia.

Nella zona che attraversiamo la guida dice che esisteva una popolazione abbastanza evoluta con agricoltura, i TIGUANAU da cui poi sono derivate le varie popolazioni che hanno popolato le ande.

Abbiamo visitato un artigiano locale che ci ha mostrato come si fila e si tesse la lana e abbiamo assaggiato delle albicocche e della fava che crescevano lì vicino alla strada. Siamo poi ripartiti e abbiamo raggiunto la quota di 4000 metri dove abbiamo visto delle vigogne e poi degli uccelli di pianura simili agli struzzi che si chiamano Suri.

Arriviamo alla zona di PIEDRA ROJAS dove c’è un contrasto di colori fra montagne scure e rosse e la laguna bianche e blu, fantastico posto incantevole.

Andiamo poi alla Laguna TUYALTO che contiene VORAX un minerale che cambia colore a seconda di come sollecitato dalla luce del sole per cui con quando c’è il sole può essere verde in alternativa è blu.

Tornati alla laguna di PIEDRA ROJAS andiamo a piedi e facciamo foto dall’alto molto belle. È presente una pila di sassi che in origine serviva per conservare pezzi di carne degli animali cacciati e molto grandi. Venivano conservati sotto alle pietre in modo che rimanessero freschi e al sicuro da altri animali. Poi nella storia sono rimasti in uso come segnali per indicare il giusto cammino .

Lagune di MISCANTI E MINIQUES: milioni di anni fa erano un unico lago ma poi un eruzione vulcanica ha separato il lago in due distinte lagune. La differenza tra lago e laguna è che lago ha un immissario e un emissario mentre la laguna no per cui piano piano per effetto della evaporazione diventerà un salar cioè una massa salata.

Ci fermiamo sulla strada deserta a fare delle foto.

Finalmente alle 16.30 pranziamo. Non era bene mangiare prima perché quando inizia la digestione bisogna già scendere dalla quota per ridurre i problemi che l’afflusso di sangue allo stomaco può provocare. Come già accaduto.

Facciamo foto nel punto in cui passa il TROPICO DEL CAPRICORNO.

SALAR DE ATACAMA. Arriviamo al salar, una grande distesa creata da movimenti della placca tettonica. Incastrata fra due cordigliere, quanto l’acqua è evaporata, è rimasto il sale. Ci sono 3 specie di fenicotteri rosa. Tempesta di sabbia in arrivo e abbandoniamo il posto.

Facciamo un salto in paese e compriamo qualche empanadas da mangiare e il rituale giro di regalini per quelli che sono rimasti a casa . Poi andiamo a casa e cerchiamo di riposare un po’ prima della partenza prevista alle 5:30.

10 ° giorno

27 01 19 domenica

Ore 5.30 partenza

Dopo circa un’ora di viaggio al buio albeggia e siamo arrivati al primo parcheggio della zona di visita del geyser El TATIO. Fuori è molto freddo circa 4300 metri e alle 7:00 della mattina l’aria è decisamente pungente.

Fumarole e aria gelida. L’acqua che sgorga a 85 gradi bolle perché a 4000 metri bolle prima.

Poi sorge il sole e l’attività geotermica diminuisce. Giovanni ci prepara una colazione Pic nic ottima. Mi faccio poi un bagno nella pozza di acqua calda.

Sulla via del ritorno altro ambiente umido con Vigogne con vista del Vulcano attivo PUTANA.

Siamo arrivati al paese di Machuca dove ci siamo fermati. Emanuela ha preso un tè di chachacoma per combattere un pochettino nausea altitudine. Visitiamo una chissà che domina il paese.

TERME DI PURITAMA viste dall’alto. Max 120 persone per cui non si entra finché non esce uno. Noi facciamo solo qualche foto,

rientriamo in paese e riposiamo un po’. Alle ore 13:30 ci viene a prendere Giovanni e torniamo a SAN PEDRO e andiamo a mangiare nel ristorante AYLLUNO.

Io sento una specie di costata di carne di lama. Emanuela una zuppa di verdure.

Visto che è molto caldo, la prevista passeggiata con i lama non si può fare per cui rientriamo in hotel a riposare in attesa di decidere cosa fare nella serata. Il tempo è cambiato e c’è la possibilità di pioggia oltre al vento e la camminata non viene fatta. Vediamo se ci restituiranno i soldi.

Verso le ore 18:30 ci avviamo per il centro camminando a piedi per le stradelle che portano dal nostro alloggio al centro di SAN PEDRO. Interessante passeggiata.

In centro incontriamo Giovanni che ci porta nella VALLE DELLA MORTE a fare l’aperitivo perché nella zona di fronte, che è la valle della Luna, non si possono bere alcolici.

Appena arrivati in cima alla specie di scogliera che dà sul grande canyon, Giovanni dispone un aperitivo che mi piace molto per la situazione, per le luci della zona estremamente desolata e che assomiglia veramente a Marte, tanto che negli anni passati hanno sperimentato la sonda Infinity.

Finiamo la serata in centro a SAN PEDRO.

11 ° giorno

28 01 2019 lunedì

Giovanni ci viene a prendere e ci porta a fare la colazione in un posto molto carino di cui vedrete le foto che si chiama FRANCHUTERIA che è una sorta di panificio bar con ostello molto carino.

Visita alla VALLE DELLA LUNA. Visitiamo una grotta scavata dall’acqua che toglieva il materiale arenario e lasciava il Sale. Con il termine ALITA si intendono dei cristalli di sale che per effetto della compressione dovuta al peso delle rocce, assumono la forma di una specie di lastra traslucida . Speleologia!!!

Pranzo e partenza per CALAMA.

Percorriamo tutta la CORDILLERA DE LA SAL.

Arriviamo a HIERBA BUENA dove ammiriamo petroglifi zoomorfi e antropomorfi, ottenuti con due tecniche: della scolpitura e della raschiatura. I più recenti datati 1600 a.c

Era un luogo di tappa delle carovane che andavano e venivano da CALAMA.

Quando intraprendevano un viaggio, raccoglievano una pietra alla partenza e poi se la sfregavano all’arrivo per eliminare le energie negative accumulate durante il viaggio. Queste pietre erano poi gettate in cavità della roccia in cui sono tutt’ora accumulate.

Andiamo a visitare la valle dell’ARCOIRIS (arcobaleno) dove è mirabile il contrasto fra i colori delle rocce: rosse (ferro), verdi (minerale di alluminio) e bianche (gesso).

Una carovana di lama si fa fotografare.

Poco turistico per cui molto bello. Piove.

Arriviamo a CALAMA in aeroporto.

Giovanni è stato una guida bravissima, superiore alle aspettative e sempre disponibile anche per quello che non era in programma. Grazie Giovanni.

(Riferimenti: Giovanni Severino. silar.llamoexpediciones@gmail.com).

Adesso inizia il lungo viaggio di avvicinamento all’isola di Pasqua.

Arriviamo verso le ore 11:00 della sera a SANTIAGO e l’aeroporto è ancora pieno di gente. Mangiamo qualche cosa.

Ci sistemiamo in giro e cominciamo a riposarci un pochettino stesi per terra in attesa che si facciano le tre della mattina per potere fare il check-in.

12° giorno

29 1 2019 martedì

Dopo le operazioni di check-in finalmente alle 5:30 ci imbarchiamo.

Volo molto tranquillo e in cui dormo profondamente arriviamo all’Isola di Pasqua.

Sistemazione nel bungalow molto carino. Vista mare. Cabanas TE NGAHU.

Andiamo a fare la spesa per comperare un po’ di roba che possa essere utile per fare la colazione la mattina successiva.

Facciamo un giro a vedere i MOAI vicino al paese. Sito TAHAI.

Decidiamo di andare a mangiare al ristorante sul molo “La taverne du Pecheur”.

13° giorno

30 01 2019 mercoledì

Ci svegliamo poco prima delle 9:30 non avendo sentito la sveglia e la guida arriva quasi subito per cui gli chiediamo di passare un po’ più tardi.

Conosciamo Nico (riferimento: nokuirons@hotmail.com).

Andiamo in un negozio in centro a comperare i visti per potere andare a visitare tutti i siti dell’isola. Lo stesso tipo di visto era da comperare in aeroporto ma non lo sapevamo e, fra l’altro, c’era una gran fila. Per cui alla fine avere sbagliato e non averli comperati in aeroporto è stato un grande vantaggio perché allo stesso prezzo abbiamo evitato una fila molto lunga.

Il visto serve per poter accedere a tutti i siti archeologici nell’isola. Ogni volta che si entra in un sito bisogna esibire i biglietti che verranno timbrati.

In alcuni siti ci si può accedere una volta solo, mentre negli altri ci si può andare tutte le volte che si vuole all’interno del periodo di durata del biglietto che è di 10 giorni.

Cominciamo il tour con arrivo al primo sito che si chiama AKAHANGA. Il suffisso HANGA significa baia. Nel sito si trovano sia i resti di case antiche che una grotta che andiamo a visitare, più ovviamente molti moai.

Spesso ci sono delle costruzioni circolari al cui interno si trovano delle piante commestibili. Tali costruzioni, chiamate Manavai, erano costruite in pietra apposta per trattenere l’umidità attorno alla pianta come una sorta di giardino delimitato da delle rocce.

Arriviamo alla baia di HANGA TELENGA dove ci dice la guida essere avvenuta una importante battaglia per il controllo dell’isola da parte dei vari clan che la abitavano.

Arriviamo al sito di RANO RARAKU che è il luogo, o meglio una montagna, in cui venivano scolpiti tutti quanti i moai per poi essere trasportati sino al luogo dove venivano collocati.

I MOAI venivano scolpiti direttamente nella parete della montagna e staccati dalla stessa per poi essere trasportati in posizione eretta con tecniche ancora da definire fino al luogo dove venivano collocati. Quello che si vede è solo la parte superiore del MOAI perché la parte inferiore del corpo è sepolta sottoterra. Questo è stato dimostrato da scavi negli anni 50/60.

Il MOAI si muoveva grazie ad energia proveniente dalla terra detta MANA. Tale forze muoveva il MOAI. Si ritiene inoltre che il MOAI fosse una rappresentazione di persone particolari che rivestivano ruoli importanti nella società. Se il MOAI durante il trasporto cadeva, non veniva più rialzato perché si riteneva che l’energia detta MANA lo aveva abbandonato e quindi veniva lasciato nel luogo dove era caduto. Per tale motivo, lungo quelle che vengono chiamate le vie del cammino dei MOAI, ve ne sono molti a terra. Si pensa che era una sorta di rappresentazione dello spirito di un personaggio che era morto e che di solito veniva seppellito sotto al MOAI..

Alcuni sono di tipo diverso e più antichi, con testa più arrotondata. . Andiamo a vedere anche quello che è il cratere del vicino vulcano all’interno del quale ci sono altri moai e dell’acqua il cui livello si alza a seconda delle piogge.

Il sito successivo è TONGARIKI.

Nel sito ci sono 15 MOAI in fila sulla costa che rappresentano i più importanti capo-clan dell’isola.

Arriviamo al sito di TE PITO KURA che significa ombelico del mondo. Vi sono presenti delle pietre tonde all’interno di un recinto: la leggenda vuole che siano state trasportate qui dal primo re che ha fondato l’isola sfuggendo dalle isole della Polinesia. La leggenda dice anche che tutto il popolo di Rapa Nui viene dall’isola di Ive che stava per sprofondare nell’oceano e così il re l’ha abbandonata ed è venuto a popolare l’isola di Pasqua.

Arriviamo poi al sito di ANAKENA dove c’è una spiaggia di sabbia molto bianca.. ci stiamo per un paio d’ore e facciamo anche il bagno.

Rientro in hotel e dopo esserci riposati e sistemati andiamo a cena in un ristorante vicino alle cabane che ci ha consigliato la guida, HAKA HONU. Buono e vista mare.

14° giorno

31 01 2019 giovedì

Prima sosta ai MOAI di TAHAI dove eravamo già stati il primo giorno autonomamente.

La piattaforma su cui viene posto il MOAI si chiama AHU.

Vulcano RANO KAU con vista sull’isola.

Visita al villaggio cerimoniale di ORONGO in cui si effettuava la gara di virilità, prestigio e fertilità e nella quale il campione era definito “uomo uccello”. La gara consisteva nel recupero del primo uovo depositato all’inizio della stagione sull’isola di fronte dagli uccelli migratori. l concorrenti che rappresentavano i vari clan, dovevano scendere lungo la scogliera, nuotare supportati dalle canne galleggianti prese all’interno del vulcano, raggiungere l’isola e vinceva chi prendeva il primo uovo depositato. Sulla scogliera ci sono le case usate da quelli che dovevano partecipare alla gara in attesa di potere partire. Una di queste è stata restaurata e lasciata per la metà aperta in modo da rendere l’idea di come erano all’interno.

Visitiamo poi il sito di VINAPU.

Poi il sito di HANGA TE dove troviamo le ricostruzioni fedeli di un GALLINERO, dove trovavano riparo le galline, i soliti recinti di rocce predisposti per la coltivazione delle piante chiamate MANAVAI e di una casa dell’epoca.

Sito di VAIHU

Sito di PUNA A PAU dove venivano scolpiti i PUKAU e cioè i copricapo dei MOAI.

Nico ci raccoglie un frutto giallo chiamato UAIAVA. Lo mangiamo senza lavarlo. Interno rosa buono.

Sito di AHU AKIVI l’unico con MOAI che sono rivolti verso il mare anziché verso l’interno dell’ isola.

Fine della giornata sulla spiaggia davanti alle Cabane e poi ceniamo in camera e rimaniamo a casa. Fuori c’è un acquazzone.

15° giorno

01 02 19 venerdì

Oggi trekking in un sito abbastanza isolato ANA TE PAU. Vediamo diverse caverne anche abbastanza lunghe che visitiamo con lampade. Facciamo una sosta di alcune ore a pescare sulla scogliera. Io non prendo nulla. Fortuna che Nico prende anche per me. Tre pesci che forse riusciremo anche a cuocere. Visitiamo l’ultima caverna che ha due finestre di sbocco proprio nella scogliera sul mare. Ci dirigiamo a piedi sotto un bel sole fino al posto di guardia dove Nico ci dovrebbe recuperare con l’auto.

Cena casalinga con cottura dei pesci pescati.

Nella serata facciamo un giro alla festa dell’isola di rapa nui che si tratta di un festival annuale chiamato TAPATI. Si tiene ogni anno dal 01 febbraio al 16 febbraio. Gare di prestanza fisica, canti, balli e altro. Di forte richiamo.

16° giorno

02 02 2019 sabato

Andiamo a vedere le gare del mattino del TAPATI 2019.

Gareggiano prima gli uomini, poi i ragazzi e dopo anche le donne che non vediamo.

La gara consiste in: rientro dal largo pagaiando con canoa fatta di canne, corsa con caspi di banana sul collo ( 30/20 kg), rientro di corsa e gara in mare con canoe a forza di braccia.

Fisici notevoli.

Prendiamo un taxi per passare il pomeriggio nella spiaggia di ANAKENA.

Il taxi andata e ritorno 20000 pesos, mentre il motorino ne costa almeno 35000.

Alla sera ci facciamo degli spiedoni di carne (ANTICUCHOS) alla festa di TAPATI.

Ben 4 spiedoni, tanta carne, per la felicità dei cani del paese che si spolpano le ossa delle costine.

17° giorno

03 02 19 domenica

Dopo colazione andiamo a fare un giro per il paese per fare shopping e ovviamente abbiamo comprato tantissime cose in maniera particolare Emanuela.

Magliette, calamite, portachiavi, borse e chi più ne ha più ne metta.

Dopo pranzo partiamo e andiamo con il taxi di nuovo alla spiaggia di ANAKENA.

Cena al ristorante TE MOANA. Bello.

18° giorno

04 02 19 lunedì

Ci alziamo di buon’ora e prepariamo la colazione per poi verso le 9:00 9:30 andare in aeroporto per arrivare di nuovo a Santiago. (circa 4 ore ½ di volo)

Arrivati a Santiago prendiamo di nuovo TRANSVIP (pulmino comune che costa meno di un taxi) e ci facciamo accompagnare all’HOTEL BARRIO YUNGAY.

Dall’esterno è un po’ inquietante e sembrerebbe un posto disadattato invece dentro ha tutto quanto quello che serve, pulito e carino, anche se abbastanza contenuto nelle dimensioni ma a noi può andare bene.

Facciamo una passeggiata per andare a vedere la zona che alla sera è molto deserta per cui arriviamo fino alla stazione centrale e alla stazione di pullman per capire come ci dovremo muovere il giorno dopo, dando un’occhiata anche alle regole della metropolitana.

19° giorno

05 02 19 martedì

La metropolitana prevede una carta magnetica che costa 1550 pesos e si può usare anche per due persone per cui ne facciamo una sola. Poi va caricata e noi la carichiamo per otto viaggi. 7000 pesos circa in totale.

Con la metro, dopo esserci orientati sulle diverse linee che servono la città, arriviamo al terminal del bus e facciamo i biglietti. La compagnia PULMANBUS è la più economica e con 18000 pesos, facciamo andata e ritorno da Valparaiso. I biglietti, per evitare la fila, sarebbe stato meglio farli la sera prima.

Arriviamo a Valparaiso dopo circa un’ ora e mezza di pullman attraverso zone agricole a vigneti. Il tempo è nuvoloso e molto più fresco di Santiago. Forse è sempre più fresco essendo sul mare.

Spuntino.

Raggiungiamo la zona dove si sale per il barrio di Conception e di Monte Alegre che dovrebbero essere le zone più caratteristiche della città. Effettivamente ci sono molte case colorate nelle viuzze ed altre ricoperte di murales o di graffiti colorati. Il difetto principale è che la visione di queste vie colorate, di queste belle case, è disturbata dalle varie macchine parcheggiate, dai numerosi pali piantati senza un grande ordine e dai relativi fili che pendono ovunque. Per cui una visione di insieme proprio particolare non c’è.

20° giorno

06 02 19

Andiamo in centro a Santiago. PLAZA DE ARMAS e MERCADO CENTRAL.

Gironzoliamo per i vari quartieri, un caffè da Starbucks e una empanadas in un localino. Visitiamo il parco con la fontana del NETTUNO e poi IL PALAZZO DEL PRESIDENTE. Torniamo a recuperare le valigie e poi in taxi all’aeroporto. Inizia il lungo ritorno.

La propina la chiedono sempre ogni volta che paghi. Non è obbligatoria ma corrisponde al 10%. Ovviamente se non lasci, manifesti un cattivo servizio.



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