Cicladi on the boat
Il mio ragazzo dice che l’idea è stata sua. “ Andiamo in giro per le isole greche, quest’estate”, sostiene di avermi detto…. Io, invece, sono certa che l’idea della “Grecia on the Boat” è stata mia.. Da quando ho sentito parlare di posti come le Piccole Cicladi, ho avuto una voglia irresistibile di partire! Unico vincolo? pochi...
Il mio ragazzo dice che l’idea è stata sua. “ Andiamo in giro per le isole greche, quest’estate”, sostiene di avermi detto… Io, invece, sono certa che l’idea della “Grecia on the Boat” è stata mia.. Da quando ho sentito parlare di posti come le Piccole Cicladi, ho avuto una voglia irresistibile di partire! Unico vincolo? pochi giorni (12) e tanta voglia di vedere il più possibile! 1°giornO (10 AGOSTO): raggiungiamo Milano, aeroporto di Linate, e partiamo alla volta di Atene. Una volta la e raggiunto il Pireo, avremmo preso un traghetto per Naxos. Primo errore di valutazione..Senza prenotazione sul traghetto che avevamo scelto non si può salire, e ci tocca attendere fino alla sera alle 9 per imbarcarci su una lentissima nave che ci lascia a Naxos l’indomani mattina alle 7. Poco male: giusto il tempo di un mordi e fuggi del pireo, stanchi ma eccitati per le avventure che spettavano. 2° giorno(11 AGOSTO): raggiungiamo di mattina Naxos e ci attende la prima sorpresa: c’era un vento ghiacciato ad aspettarci!! Ci facciamo accompagnare alla nostra pensioncina, prenotata il giorno prima grazie alla nostra terza compagna di guida, la fedele Lonely Planet, e ci riposiamo un po’… al vento penseremo fra qualche ora! Infatti alle 10 eravamo gia in piedi alla ricerca di un posto dove poter noleggiare uno scooter per girare un po’ l’isoletta. Prima tappa: , spiaggia lunga e bianca, sole e tanto tanto vento.. Pranzo on the road e via il pomeriggio verso la spiaggia dei surfisti, per accontentare un po’ Gianluca che è appassionato di Kite surf! Con tutto quel vento… eravamo davvero nella patria delle vele! 3°giorno (12 agosto): decidiamo di goderci Naxos per un giorno ancora, esploriamo la costa con il nostro motorino e ci fermiamo a mangiare ottimo red mullet in una tipica Taberna greca poco nell’entroterra, troviamo poi per puro caso una goletta bellissima, riparata dal vento. La sera ci affidiamo alla nostra guida per la cena e finalmente assaggio l’Ouzo, la moussaka e lo tzazzichi.. Per la prima volta non mi trovo a rimpiangere il cibo italiano! 4°giorno (13 agosto): partiamo alla volta di Koufunissia, unica meta certa della vacanza. Ne avevo sentito parlare come uno di quei paradisi naturali dimenticato dal caos e dall’inquinamento di ogni genere, e la realtà non ha tradito assolutamente le aspettative. Koufunissia è davvero un paradiso e la sera, complice il periodo di San Lorenzo, ha un cielo stellato che fa sognare! 5° giorno (14 agosto): giriamo in lungo e il largo l’isola e le sue deliziose calette fermandoci a fare il bagno praticamente in ogni golfetto in cui fosse possibile scendere, il mare è bellissimo… abbiamo anche comprato la maschera per vedere meglio i fondali rocciosi e lo spettacolo è davvero impressionante. Non resisto e prendo anche due ricci.. Li aprirò poi “alla bona” con sasso e bastone, per mangiarmeli in riva al mare, sotto gli occhi increduli di una coppia di tedeschi che i ricci non sapevano nemmeno cosa fossero! 6° giorno (15 agosto): altra giornata di relax fra ricci, golfetti e sole accecante, in tarda serata prendiamo il consueto SKOPELITIS e ci dirigiamo alla volta di Amorgos. Dello skopelitis (mezzo traghetto, mezzo strumento di tortura) non avevo ancora parlato, ma merita di essere ricordato..Diciamo solo che per chi soffre il mal di mare, non è proprio la soluzione adatta!! comunque anche quella volta ce la facciamo e raggiungiamo Amorgos vivi, anche se un po’ bianchicci.
7° giorno (16 agosto): anche Amorgos non scherza in quanto a paradiso.. Noleggiamo un quad e ci aggiriamo nei dintorni dell’isola.. La Hora è bellissima, arroccata su una montagna, con minuscole viuzze fra case tutte bianche, dalle forme rotondeggianti e dolci, con i tetti celesti. Andiamo anche a visitare il famoso monastero di , una chiazza bianca in mezzo ad una scogliera incontaminata, un sentiero tortuoso per arrivare in cima e una sana invidia per i monaci che ogni mattina si possono affaciare su tanta bellezza. Merita di essere menzionata la nostra avventura serale: non avendo trovato pensioni o camere perché l’isola era al completo abbiamo trovato una stanzina da Madame Ireni… la stanzina (senza bagno) era in realtà una cabina sul mare… esperienza umidiccia ma siamo sopravvissuti ed addormentarsi con il rumore delle onde è stato bellissimo! 8° giorno (17 agosto): partiamo di mattina presto alla volta di Naxos, per poi imbarcarci per Santorini. Arriviamo a Santorini sul ponte all’aperto dello skopelitis, e devo dire che l’immagine che ci troviamo di fronte, lo spettacolo della caldera, tutta scura con quelle chiazze bianche che la fanno apparire come una montagna innevata, è davvero mozzafiato.
9°10°e 11° giorno (18-19-20 agosto): visitiamo l’isola sempre noleggiando un quod. Come spiagge sostiamo su una lunga distesa nera, sulla quale rischiamo seriamente di rimanere carbonizzati verso mezzogiorno, ci sposiamo dunque verso al spiaggia rossa, meravigliosa e suggestiva, per completare con una caletta sul versante opposto dalle conformazioni rocciose molto particolari. Ci lasciamo incantare dalla vista della caldera a Fira, la città principale dell’isola, dove lo spettacolo cambia continuamente a seconda del sole, e mangiamo ogni sera su queste terrazze che sembrano essere sospese nel nulla. I prezzi sono nella norma per lo spettacolo che ci offrono. Viviamo per la prima volta anche un po’ di vita notturna greca, perché Santorini all’interno delle sue viuzze racchiude pub e locali anche molto modaioli. Visitiamo anche Oia, e condividiamo con altri milioni di turisti l’esperienza di un tramonto davvero davvero impressionante. Effettuiamo un’ escursione in Caicco (tipica imbarcazione turca) al vulcano, facciamo anche il bagno nelle acque termali a lui adiacenti, e ci fermiamo per il pranzo in un’isoletta semi deserta che ci offre pesce freschissimo e buonissimo. Per salire dal vecchio porto fino alla città usiamo il mezzo più popolare: il mulo! Esperienza divertentissima.. Ci siamo anche messi a fare le gare con dei turisti americani.. Ma se il mulo si ferma.. Si è perduti! Non resta che attendere l’arrivo del proprietario che lo fa ripartire con i suoi modi non proprio gentili… Il 20 agosto sera ci trasferiamo (stavolta in aereo) ad Atene… Cicladi arrivederci..
12° giorno (21 agosto): dopo aver passato la notte ad Atene nei pressi dell’aeroporto, prendiamo il nostro aereo che ci riporta a Linate.. Durante il viaggio continuo ancora a sfogliare la mia Lonley Planet.. Alla ricerca della prossima meta…