Chiang Mai-Sukhothai-Ko Samui-Bangkok

Dopo una lunga preparazione e, come al solito, con l’aiuto di decine e decine di diari e consultazioni su internet stabiliamo che per quest’anno la meta del nostro viaggio sarà la Thailandia, con un tour di 15 giorni che toccherà le maggiori attrazioni tra il nord e il sud. Unico neo, quest’anno causa cambio lavoro, siamo costretti a...
Scritto da: debsfo
chiang mai-sukhothai-ko samui-bangkok
Partenza il: 16/08/2007
Ritorno il: 01/09/2007
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Dopo una lunga preparazione e, come al solito, con l’aiuto di decine e decine di diari e consultazioni su internet stabiliamo che per quest’anno la meta del nostro viaggio sarà la Thailandia, con un tour di 15 giorni che toccherà le maggiori attrazioni tra il nord e il sud.

Unico neo, quest’anno causa cambio lavoro, siamo costretti a partire in agosto, mese temuto da tutti per il notevole aumento di prezzi concentrato specialmente intorno la data di ferragosto, l’elevato numero di turisti in giro e tempo non favorevole.

Per risparmiare qualcosina sul volo intercontinentale per Bangkok, decidiamo di partire il giorno dopo ferragosto.

La prenotazione del biglietto aereo avviene a maggio, il giorno stesso della laurea di Angelo, così per festeggiare gli dico che ho fermato 2 biglietti aerei destinazione Bangkok con la China Airline.

Il costo del biglietto è stato, tasse e spese di agenzia incluse, di 860 € a testa.

Dopo poco più di un mese prenotiamo i voli interni su internet utilizzando la, ormai già collaudata, Air Asia e la Bangkok Air.

Volo Bangkok – Chiang Mai 22€ tasse incluse Volo Bangkok – Suratthani 22 € tasse incluse Volo Ko Samui – Bangkok 55 € tasse incluse 16-08-07 Arriviamo a Fiumicino per le 11 e 30, notevolmente in anticipo rispetto all’orario di partenza previsto per le ore 15, ma è agosto, è da poco iniziato il caos bagagli a Fiumicino e con la paura di trovare l’aeroporto stracarico di gente decidiamo di partire prima. In realtà non l’ho trovato molto più affollato rispetto ad altre volte. Comunque non appena individuato il volo ci dirigiamo al ceck-in, che viene fatto dal personale Alitalia, nonostante il volo sia con China airline.

Passiamo i controlli senza troppa fatica, ed aspettiamo con ansia di imbarcarci sul nostro volo.

Apro una parentesi sulla compagnia aerea, in internet c’è molta gente che fa confusione tra la Air China (compagnia di bandiera cinese) e la China Airline (compagnia di bandiera di Taiwan).

I pareri sulla prima non sono molto buoni, ma parlo non per esperienza personale, mentre la seconda non è affatto male.

L’aereo è nuovo, pulito e le hostess come al solito, molto gentili e ben curate nell’immagine.

In 10 ore di volo le hostess sono passate di continuo con bevande, hanno servito un aperitivo e 2 pasti. I pasti logicamente sono a base di riso e pollo, ma siamo su una compagnia orientale non possiamo chiedere di meglio!! Ogni sedile ha il suo schermo con una grande scelta di intrattenimenti, tra cui giochi, musica, spettacoli, servizi sportivi, video turistici e una vastissima scelta di film in diverse lingue, naturalmente primeggia l’inglese, mentre in italiano ce ne sono solo 2, ma sempre meglio di niente! 17-08-07 CHIANG MAI Dopo 10 lunghissime ore di volo, arriviamo finalmente nel nuovissimo aeroporto di Bangkok.

Prese le valigie ci dirigiamo al 4° piano da dove partono i voli domestici. Sono le 6 del mattino e il nostro volo per Chiang Mai parte alle 10 e 40… questa volta siamo troppo in anticipo!! Purtroppo mi sono fatta condizionare dai commenti sui forum in cui mettevano in allerta sui ritardi delle compagnie durante il mese di agosto.

Dopo una stremante attesa, finalmente alle 9 imbarchiamo le valigie, passiamo il controllo passaporti e iniziamo ad esplorare parte del nuovo aeroporto di Bkk, che è dir poco favoloso ed enorme, credo sia almeno 2 volte Fiumicino.

Il volo passa velocemente, dura solo 1 ora, durante la quale decidiamo, tramite la Planet, l’hotel dove soggiorneremo a Chiang Mai.

Così scesi dall’aereo e ritirati i bagagli, ci dirigiamo verso l’uscita del piccolo aeroporto di Chiang Mai, dove per 120 Bath (prezzo fisso) un taxi ci porta alla nostra destinazione, il Top North Hotel.

L’hotel ha due tipi di camere, a 800 bath ci sono quelle più “spartane” ma comunque decenti, mentre per poco di più, a 1050 bath prendiamo una stanza grandissima, con un bel letto matrimoniale, una grande vetrata, poltrone, frigo, tv e un bellissimo bagno con vasca. Diciamo che per gli standard asiatici, e visto il prezzo contenuto, è una delle stanze più belle viste in oriente!Nel prezzo è compresa la colazione che viene servita comodamente fino alle 11 del mattino a bordo piscina! Già perché l’hotel ha anche una modestissima piscina che, devo dire, è stata una vera salvezza per riprenderci da 15 ore di viaggio e 5 di fuso orario (alla fine siamo rimasti svegli per più 24 ore, perché siamo partiti da Roma di mattina ed arrivati a Chiang Mai a mezzogiorno ora locale).

Dopo il nostro meritato riposo in piscina, durato circa 3 ore, decidiamo di iniziare a scoprire questa città, ed iniziamo a piedi un tour dei vari Wat presenti a Chiang Mai.

Diciamo che dal nostro hotel la strada non è molta, certo il caldo rende tutto poco sopportabile, e 30 metri ne sembrano 300!! Sicuramente il Wat più bello coincide anche con il più visitato di Chiang Mai, ed è il Wat Phra Singh.

E’ molto grande e quando arriviamo troviamo i monaci buddisti nelle loro tipiche tuniche arancio in preghiera, è davvero molto affascinante come situazione.

Vederli tutti in ginocchio davanti alla grande statua del buddha presente nel Wat, è molto suggestivo.Terminata la loro preghiera, siamo entrati all’interno del Wat per ammirare da vicino la raffigurazione del Buddha ed abbiamo notato che non è solamente una. Infatti davanti a quella più grande ce ne sono altre, a scala di grandezza a scendere fino ad arrivare a quello più piccolino.

Lungo la strada di ritorno al nostro hotel, ci fermiamo a visitare altri Wat di minore importanza ma comunque meritevoli di visita.

Torniamo in hotel, ma il fuso e la stanchezza iniziano a farsi sentire, ed anche lo stomaco reclama, così decidiamo di non peggiorare la situazione e quindi ci concediamo una cena al ristorante italiano più famoso di Chiang Mai.

E’ la prima volta durante un viaggio che ci fermiamo a cenare in un ristorante italiano, ma avevo sentito dire su internet che in tutta la Thailandia se ne trovano diversi dove si mangia discretamente e devo dire con grande sorpresa che è stato proprio così.

Planet alla mano cerchiamo di individuare il ristorante “Da Stefano”, e non siamo i soli, infatti incontriamo un’altra coppia di italiani intenti alla ricerca.

L’impresa non è stata facilissima, ma alla fine chiedendo ci siamo arrivati.

E’ un piccolo ristorante con esposti oggetti che ricordano molto l’Italia, e pulcinella e la bandiera italiana con la vittoria dei mondiali ne sono l’espressione massima.

Il menù è vario, presenta pizze, primi piatti fatti in casa, secondi di carne e mozzarella e carta dei vini ed i prezzi sono comunque contenuti.

Noi ci concediamo un’ottima bruschetta al pomodoro ed un primo a base di pesce, spendendo in due 420 bath (meno di 10 €).

Dopo cena ci affidiamo ad un tuk-tuk per raggiungere il mercato notturno più famoso di Chiang Mai, e con il senno di poi, il più bello secondo noi, visitato in tutta la Thailandia.

Apriamo una piccola parentesi sul mezzo. Chi guida i tuk-tuk sono persone pazze, che non hanno proprio idea di cosa voglia dire guidare! E poi non sono per niente economici se paragonati ai taxi, diciamo che hanno una tariffa minima di 40-50 bath, anche per fare pochi metri.

Arriviamo al mercato notturno, che è un vero e proprio paradiso dello shopping. Si trova di tutto, ci sono numerose bancarelle distribuite sia all’interno di una struttura su due livelli che per strada. Purtroppo la stanchezza non ci permette di girare molto e neanche di iniziare una lunga contrattazione, così decidiamo di tornare in hotel e rimandare il tutto a domani.

18-08-07 CHIANG MAI Questa mattina, dopo colazione, decidiamo di affittare un sawngthae (vespette a sei posti) per la visita al Doi Suthep e poi ai famosi villaggi della seta e degli ombrelli.

Il giro competo dalla mattina fino alle 3 del pomeriggio ci costa 460 bath in due.

Per arrivare al Doi Suthep impieghiamo circa 15 minuti, in una strada che esce da Chiang Mai e sale verso la montagna, attraversando panorami mozzafiato! Ci fermiamo anche su una terrazza panoramica dalla quale si può ammirare una bellissima vista su Chiang Mai.

Arrivati a destinazione ci aspettano 308 gradini per raggiungere il wat.

La salita è faticosa ma piacevole per la presenza di numerose bancarelle di souvenir e gastronomiche.

Il wat è davvero molto grande e anche parecchio affollato sia da turisti che da fedeli.

Lasciamo le scarpe fuori, come usanza qui in thailandia, e iniziamo la visita. Naturalmente a fare da padrona nel wat sono le raffigurazioni del Buddha, servito in tutte le salse!! Ce ne sono di grandi e piccolini, statue e dipinti, ricoperti di oro, smeraldo o semplicemente in marmo.

Finita la visita al Doi Sethup ci dirigiamo verso il villaggio di San Kamphaeng, dove ci fermiamo in una fabbrica di seta. Qui ci viene spiegato da una gentilissima ragazza tutto il procedimento, partendo dal baco da seta, passando per la tessitura e la colorazione fino al prodotto finale. Infatti la visita termina in un negozio che propone abiti e bellissime pashmine in seta, purtroppo a prezzi molto alti.

Terminata la visita ci spostiamo, sempre con il nostro “taxi” al villaggio di Bo Sang, ovvero il famoso villaggio degli ombrelli. Anche qui vengono raffigurati tutti i passaggi per la creazione di questi ombrelli, fatti principalmente in cotone, e la parte che riguarda la pittura è davvero interessante. Alcuni sono delle vere e proprie opere d’arte.Vengono preparati ombrelli di tutte le dimensioni, che una volta l’anno, precisamente a gennaio, vengono esibiti durante una festa che dura un’intera giornata.

Torniamo in hotel, ma prima ci fermiamo a pranzare in un ristorante poco fuori all’entrata, dove per pochi spicci mangiamo 2 piatti di fried rice al pollo ed al pesce.

Ci riposiamo un pochino in piscina e prenotiamo l’indomani mattina l’escursione di un giorno tra rafting, elefanti e trekking per 900 bath a testa.

La sera dopo cena, ci dirigiamo al nigth bazar, dove ci concediamo qualche acquisto.

Ci dispiace veramente tanto di essere ancora agli inizi del viaggio ed avere davanti così tanti giorni da non poterci permettere di appesantire troppo le valigie, infatti abbiamo ancora due voli interni dove non possiamo superare i 15 kg.

Stanchi morti torniamo in hotel.

19-08-07 CHIANG MAI L’escursione in giornata purtroppo salta e viene spostata al giorno successivo. Noi però abbiamo il pullman per Sukhothai e non sappiamo che fare. Pensiamo a lungo se rimandare la partenza di un giorno, ma alla fine rinunciamo all’escursione, anche perché ci siamo alzati tutte e due con dolori di pancia, e da una parte è stato meglio così. Confermiamo i biglietti per Sukhothai (scelta sbagliata. Infatti tornando indietro avrei posticipato la partenza e fatto Sukhothai in una sola giornata senza pernottare in città e senza dover così rinunciare all’escursione).

Oggi ci dedichiamo al relax totale, approfittiamo dell’ottima giornata per stare in piscina ad oziare completamente e, visto che è la nostra ultima notte a Chiang Mai, alla sera ci dirigiamo per un ultimo giro di acquisti al bazar notturno.20-08-07 CHIANG MAI L’autobus per Sukhothai parte alle 12, il biglietto ci è costato 100 bath in più perché preso direttamente in hotel, ma ci siamo evitati la corsa in tuk-tuk alla stazione per prenotare i biglietti e quindi siamo convinti di non averci poi rimesso. Il biglietto costa 218 bath per l’autobus di 2° classe + 100 bath per la prenotazione ed il taxi in hotel.

La camera la possiamo lasciare comodamente alle 12, così dopo colazione ci buttiamo un’oretta in piscina prima di partire per Sukhothai.

Il viaggio in autobus dura circa 5 ore e 30 minuti.

Conosciamo un gruppo di ragazzi napoletani, che poi rincontreremo a Ko Tao, che decidono di fare il parco storico in giornata e ripartire la sera stessa per Bangkok… Scelta azzeccatissima!! Noi decidiamo di dormire in città, nella parte nuova, presso il Lotus Villane Hotel, dove con 800 bath, colazione esclusa, ci danno un bungalow tutto in legno con aria condizionata e bagno.

Il posto è molto carino, e il proprietario è francese.

Dopo una doccia, decidiamo di uscire per cena.

Sulla Planet leggo che Sukhothai non ha nulla di interessante (vero), tranne che per il suo vivace mercato comunale.

Così ci dirigiamo proprio li, convinti di trovare un mercatino, invece ci sono solo una serie di lerce bancarelle ambulanti che cucinano e servono il tutto per strada su tavoli in plastica. Una vera schifezza!! Per fortuna poco prima del mercato abbiamo avvistato una pizzeria, “Antica Roma” e ci convinciamo del fatto che non sarà mai peggio di quel mercato! Ecco un’altra piacevole scoperta… il proprietario, Lamberto, è un nostro simpaticissimo quasi paesano!!! E’ di Nettuno e vive in Thailandia ormai da 17 anni, e da 4 si è fermato con la sua famiglia a Sukhothai, dopo anni passati tra Puket e Samui.

Lamberto è stata una benedizione.

La pizza è ottima e la compagnia pure!! Lui è simpaticissimo come lo è la moglie che parla un buffissimo thai misto a romano-nettunese.

Rimaniamo da Lamberto tutta la serata, ci racconta un sacco di cose sulla Thailandia e ci fornisce ottimi consigli sulle prossime mete che andremo a visitare e decidiamo di tornarci anche domai sera visto che abbiamo l’autobus per Bangkok alle 22 e 30.

Prima di andare a dormire passiamo un’oretta collegati ad internet, anche perché la cittadina non offre niente, alle 22 c’è il coprifuoco, e rimane aperto un solo locale il Choppel Bar, dove potete prendere qualcosa da bere.

Sukhothai si gira a piedi, è piccolissima e molto tranquilla, l’unico problema sono i cani randagi presente in quantità industriale!!! I cani qui si trasformano… Il giorno sono tranquilli, se ne vanno in giro senza dar fastidio a nessuno, la sera diventano aggressivi e ringhiano. Noi per tornare in hotel dobbiamo attraversare una via completamente priva di luce e piena di cani, che al nostro passaggio ci ringhiano contro. Per fortuna giunge un vecchietto con il suo carretto che, dopo una nostra richiesta, ci da un passaggio. In realtà sono solamente 300 mt, ma senza di lui non so come avremmo fatto!! Gli abbiamo fatto un’offerta per ricompensare la gentilezza, ma non ha voluto niente e sorridendo se n’è andato. Noi siamo rimasti colpiti e felice della genuinità presente a Sukhothai, un posto non invaso dal turismo, dove la gente, in più di un’occasione si è fermata ad aiutarci nonostante non capisse una parola di inglese! 21-08-07 SUKHOTHAI Verso le 10 e 30 lasciamo la camera e andiamo a fare colazione presso l’hotel. Purtroppo la scelta non è stata azzeccata, la colazione è una vera schifezza!!! Lasciamo le valigie in hotel e ci dirigiamo verso il centro per prendere l’autobus per le rovine di Sukhothai.

Mentre camminiamo fermiamo un bus e chiediamo indicazioni per il parco, e la signora alla guida, molto gentilmente, ci fa salire e ci accompagna fino alla fermata degli autobus senza chiederci un Bath.

Questa volta prendiamo il bus corretto ed in 20 minuti arriviamo all’entrata del parco.. Qui affittiamo 2 biciclette un po’ sgangherate e iniziamo la visita. Il parco è immenso e bellissimo. Il biglietto che permette di visitare tutti i templi costa 150 bath + 10 bath la bici.

Appena dopo l’ingresso c’è il Wat più grande dell’intero parco, il Wat Mahathat, che è circondato da mura e da un fossato.

La pedalata continua all’interno del parco alla scoperta dei vari wat, e sono veramente numerosi. Dopo un breve sgrullone ci dirigiamo, sempre in bici, verso il Wat Si Chum, che si trova fuori dalle mura del parco. Questo wat ospita una imponente statua del buddha seduto alto 15 mt ed è, forse, quella più rappresentativa di Sukhothai.

Infatti la sua mano è riportata su molte cartoline, quadri e foto che rappresentano Sukhothai e più in generale la Thailandia.

Questo Wat è davvero da non perdere.

Causa la vastità del parco e il caldo soffocante, è impossibile pensare di poterlo visitare a piedi, non si riuscirebbe a vedere nulla.

Buone alternative alla bicicletta sono il motorino o i mini bus, ma se non amate pedalare puntate sul motorino, comodo, veloce e “fresco”!! Qualunque sia il vostro mezzo la visita al parco richiede almeno 4.

Torniamo in città che sono le 5 del pomeriggio, sudatissimi, così decidiamo di trovare un hotel a basso costo per farci una doccia, visto il lungo viaggio che ci aspetta. Facciamo un giro delle guest house riportate sulla planet, e devo dire certe anche molto carine, ma tutte piene, ma alla fine riusciamo a trovarne una, la TR Guest House , che con 200 bath in due ci da una bella camera spaziosa e un bagnetto decente, ma con acqua fredda (devo dire che non è stato affatto male, anzi è stata una benedizione!).

Agli amanti del “fai da te” e per chi viaggia in economia, io la consiglio. Si trova prima del ponte, andando verso la piazzetta principale, sulla parallela all’unica via principale di Sukhothai, è davvero facile trovarla, e poi è qui che si trovano tutte le guest house.

Torniamo al Lotus Village per riprendere i bagagli, ma ci sorprende un temporale pazzesco (ha scaricato un fulmine a pochi metri dall’hotel, mai vista in vita mia una cosa del genere!), che ci blocca per quasi 1 ora alla reception, dove approfittiamo per bere qualcosa e scrivere sul nostro moleskine.

Finito il temporale ci dirigiamo finalmente alla TR guest house per la tanto desiderata doccia e poi a cena da Lamberto, un’ottima pizza ed una bella chiacchierata con lui e la sua simpaticissima moglie è quello che ci vuole. Ci mettiamo d’accordo con un Tuk-Tuk che per le 10 ci porta alla stazione dei bus (50 bath).

Il nostro autobus parte puntualissimo alle 10 e 30.

E’ un autobus di prima classe, a due piani, molto spazioso, con aria condizionata e addirittura le hostess sopra che ci offrono da bere e uno spuntino. Il viaggio è durato 6 ore ed è andato benissimo, anche se non abbiamo dormito molto, perché l’autobus fa molte soste in varie stazioni per far salire altre persone.

La giornata finisce e posso tirare le mie conclusioni su Sukhothai.

Penso che la visita al parco storico debba essere una tappa essenziale per ogni viaggio in thailandia, ma la sua città, al contrario è da evitare come la peste. Non offre nulla e non ha niente di interessante.

Quindi cercate di arrivare di mattina a Sukhothai, lasciate i bagli in una guest house e dirigetevi alla città vecchia per la visita al parco, dopo di ché, fatevi una bella doccia, mangiatevi una pizza e tornate a prendere l’autobus per la vostra destinazione successiva senza sprecare altro tempo. Questo è quello che farei io tornando indietro.

22-08-2007 KO SAMUI Arriviamo a Bkk verso le 5 e 30 del mattino. Dall’affollata stazione degli autobus prendiamo un taxi (300 bath) verso l’ aeroporto.

Ci avevano chiesto 800 bath, e ad Angelo è preso un colpo, ma alla fine siamo scesi a 300, sperando di non aver pagato troppo.

Comunque ci mettiamo circa 40 minuti per arrivare al nuovo aeroporto di Bangkok nonostante non ci sia molto traffico. Quindi alle 6 e 30 siamo in aeroporto ma purtroppo l’aereo per Suratthani parte alle 10 e 40, ci aspettano 4 lunghissime ore… Siamo distrutti!!!! Il volo dura poco più di 1 ora, quindi siamo a destinazione alle 12.

Usciti fuori dal ritiro bagagli, sulla destra c’è un banco di un’agenzia che vende i biglietti della nave, prendiamo dunque un biglietto combinato bus+nave per Ko Samui alla prezzo di 280 bath a testa.

L’autobus impiega circa 1 e 30 minuti per raggiungere il molo, e da qui un’altra ora e mezza per raggiungere l’isola.

Arriviamo a Samui alle 15 e seguendo il consiglio di Lamberto ci facciamo portare al Lamai Schalet con un taxi a 6 posti (100 bath).

Il resort è bellissimo e anche la spiaggia è molto bella, e per 1200 bath a camera abbiamo un bellissimo bungalow in muratura con letto matrimoniale, a/c, ventilatore, frigo, bagno all’aperto e vasca in camera da letto.

Giusto il tempo di sistemarci e metterci i costumi che alle 4 siamo in spiaggia, purtroppo il tempo non è dei migliori, così ci concediamo una passeggiata lungo la spiaggia fino al centro di lamai, distante circa 500-800 metri. IL centro di Lamai è lungo circa 1 km, e qui si concentrano moltissimi locali, bar, ristoranti, negozi e bungalow. Il cielo è coperto ma noi siamo ugualmente accaldati così, prima di rientrare in camera, ci concediamo un bel bagno rigenerante!! Per cena decidiamo di raggiungere Lamai dove mangiamo in un locale molto carino per 400 bath in due.

Dopo cena un giro veloce per bancarelle (chiudono comunque verso le 24) una navigata in uno dei tanti internet point e poi a nanna, siamo stanchi morti!! 23-08-2007 KO SAMUI Oggi ci alziamo con comodo ed andiamo a fare colazione (compresa nel prezzo della camera) C’è il sole ed è una bellissima giornata e possiamo così ammirare a pieno la bellezza della spiaggia dove sorge il nostro resort. All’estremità destra c’è un grande ammasso di rocce “granitico” tipo Seichelles, che formano piccole spiaggette ed è proprio li che ci stendiamo al sole.Dopo solo tre ore siamo cotti a puntino, così decidiamo di lasciare la spiaggia e affittiamo il motorino 200 bath al giorno per andare a scoprire l’isola.

Ci dirigiamo verso la spiaggia di Chaweng, ma alla fine, non so come, ci ritroviamo al Big Buddha.

Una grande statua di un buddha che si affaccia sul mare. Veramente a guardarlo bene è proprio bruttino, nulla a che vedere con tutte le raffigurazioni viste fino ad oggi. E’ messo li come attrazione turistica, ma chi non si limita a Samui non apprezzerà mai questa statua di plastica ricoperta di giallo.

Lasciamo il Big Budda e vaghiamo senza meta sul motorino, ma alla fine raggiungiamo la spiaggia di Chaweng. E’ lunga 6 km, ed il centro è molto grande e trafficato.

Incuriositi ci affacciamo sulla spiaggia per vedere il mare, ma ormai sono le 5, il sole è quasi calato del tutto e sicuramente i colori del mare non rendono ma la spiaggia appare ai nostri occhi come la riviere Romagnola… Stracolma di gente, bar, musica a tutto volume, ristoranti che iniziano già a preparare i tavoli per la sera… E sono solo le 5 del pomeriggio!!! Dando una veloce occhiata ci convinciamo di aver fatto la scelta giusta soggiornando nella tranquillissima Lamai.

Ma ormai siamo qui e ci facciamo travolgere dalla confusione, così ci concediamo un bell’aperitivo sdraiati su un comodo lettino in spiaggia.

Siamo circondati da italiani, presenti in quantità industriale su tutta l’isola, accompagnati da dolci fanciulle tailandesi! Naturalmente questo “fenomeno “ è diffuso in tutta la Thailandia, e non solo da italiani, ma a Ko Samui è tutto molto più accentuato.

Comunque alla fine l’atmosfera vacanziera non è male e per chi cerca divertimento questo è il posto giusto.

Per la cena però torniamo alla tranquillità di Lamai dove ci concediamo una cena a base di pesce spendendo 600 bath in due (4 etti di gamberoni alla brace, 2 etti di calamari fritto, insalata di mare e bevande)Dopo cena facciamo qualche acquisto sulle bancarelle e poi a nanna, perché per domani mattina abbiamo acquistato i biglietti per Ko Tao, 550 bath a testa compreso il trasporto in mini bus fino al molo.

Abbiamo deciso di passare 3 notti a ko Tao e tornare a Samui per le ultime 2 notti e soggiornare ancora a lamai, quindi decidiamo di prenotare la camera e lasciare i bagagli qui e portarci solo l’essenziale in uno zainetto.

Il proprietario, un italo-svizzero, gentilmente ce lo lascia fare e la scelta è stata azzeccatissima, sarebbe stata una vera impresa arrivare e muoversi per Ko Tao con i nostri “enormi” trolley.

24-08-2007 KO TAO Sveglia alle 6 e 15. Il minibus ci passa a prendere alle 7 e ci porta al molo. Facciamo colazione al chioschetto del molo. Alle 8 la nave parte, dopo circa 30 minuti si ferma a Ko Panang per far scendere e salire e prosegue per circa 1 ora fino ad arrivare a Ko Tao. Appena scorgo questa piccola isola all’orizzonte, dal finestrino della nave, mi compare un sorriso enorme sul viso… È semplicemente stupenda!! Questo è un piccolo “paradiso”.

Abbiamo deciso di non fermarci a dormire nella lunga spiaggia sopra al molo, dove c’è la più alta concentrazione di bungalow, ma ci facciamo portare verso il sud dell’isola.

Prendiamo un pik-up che per 100 bath (un furto visto che sono circa 2 km) ci porta sulla bellissima spiaggia di Ao Chalok Ban Kao.

Noi ci fermiamo al Big Fish Dive Resort, la struttura non è male (1200 bath la doppia), l’unico neo è che il bagno è piccolissimo, la doccia inesistente e fredda.

Ma la spiaggia ed il posto ci piacciono troppo e chiudiamo un occhio.

Il mare qui è molto più bello rispetto a Samui.

Rimaniamo tutto il giorno in spiaggia e ci concediamo il pranzo al ristorante del nostro hotel. Verso le 5 affittiamo il motorino (200 bath) e ce ne andiamo verso la zona del molo dove ci godiamo un bellissimo tramonto. Torniamo anche a cena e ci concediamo una pizza in un ristorante italiano. E’ il primo anno che mangiamo molto italiano fuori dal nostro paese, non è proprio nostra abitudine, ma in thailandia molti ristoranti sono veramente di proprietà italiana e si mangia discretamente e poi purtroppo la cucina tailandese non ci ha colpito molto in positivo, tutto molto dolciastro e piccante, nulla a che vedere con quella indonesiana o malese.

Dopo cena inizia a tuonare e così torniamo velocemente in hotel, giusto in tempo e si scatena l’inferno.

25-08-2007 KO TAO Questa mattina dopo un’ottima colazione presso il nostro hotel ( 160 bath) ci dirigiamo con il motorino al molo per comprare i biglietti per l’isola di Nangyuan, distante da Ko Tao solo 1 km. Qui è presente un solo resort, e chi non vi soggiorna deve lasciare l’isola entro le 5 del pomeriggio. Nangyuan è formata da tre piccoli isolotti uniti tra loro da due lingue di sabbia, e i bungalow del resort sono sparsi un po’ ovunque.

Il posto è veramente fantastico, la spiaggia è bianca e il mare sembra una piscina, peccato che sia meta di numerose gite giornaliere e quindi la mattina è molto affollata.

Trascorriamo così la giornata tra sole e mare, non uscendo quasi mai dall’acqua, ci concediamo giusto un veloce pranzo all’unico ristorante (350 bath), che poi è quello del resort, e ci godiamo questo piccolo paradiso fino alle 16 e 30, ora in cui riparte la barca che ci riporta a Ko Tao.

I biglietti ci sono costati in due 500 bath compresi della tassa che si paga per entrare sull’isola. Torniamo al molo dove tra un giro e l’altro rimaniamo fino all’ora di cena e scegliamo di mangiare in un ottimo ristorante italiano “la Matta” gestito da due milanesi, la pasta è ottima e le porzioni abbondanti (600 bath in due).

26 agosto 2007 KO TAO Oggi ci alziamo dal letto con molta calma, fuori il tempo è brutto, il cielo è coperto e non lascia speranza di miglioramento.

Alle 10 e 30 stiamo ancora facendo colazione. Decidiamo di prendere il motorino ed andare alla scoperta dell’isola, in realtà Ko Tao è attraversata da una sola strada asfaltata, la percorriamo tutta ed arriviamo al Nang Yuan Terrace, praticamente siamo nel punto più vicino alla piccola isola di Nangyuan che abbiamo visitato ieri. In questa zona c’è una fitta vegetazione, grandi palme e grosse rocce ovunque. Sorge un solo resort, frequentato da pochissima gente e all’apparenza molto hippie!! Sono praticamente scollegati dal resto dell’isola e dispersi nella natura. Non esiste una spiaggia e i bungalow sono difficili da raggiungere, non oso immaginare la notte in questo posto!!! Torniamo indietro e ci fermiamo sulla lunga e famosa spiaggia di Sai Ree. Qui è un susseguirsi di resort, bar e ristoranti. Purtroppo il cielo non ha intenzione di aprirsi, non solo, verso l’ora di pranzo inizia anche a piovere. Ci ripariamo così in un ristorante, il “Simply Life” dove approfittiamo per mangiare qualcosa. Cessata la pioggia ripartiamo verso il molo per riacquistare i biglietti di ritorno (300 bath a testa compreso il trasporto fino al resort) per Ko Samui. Prendiamo la nave delle 15 con la speranza di poterci godere una mattinata di sole.

Torniamo in hotel per una doccia, ormai la giornata si è conclusa senza mai vedere il sole e con una leggera pioggerellina che ci ha accompagnato per tutto il pomeriggio.

La sera andiamo a mangiare al ristorante cinese “Chopsticks” (360 bath), sempre a Mee Haad, la cucina è buona anche se i prezzi sono più alti dello standard tailandese. La serata termina con un bel pancake alla nutella preso al carretto giù al molo… Semplicemente divino!! In realtà i carretti sono due, uno di fronte l’altro, ma quello gestito da un signore (all’altro ci sono delle ragazze e fanno anche i panini oltre che i pancake) non ha rivali!!! La vita notturna a Ko Tao si riduce ad una birra in qualche pub aperto fino a tardi, non ci sono grandi locali ed anche per cenare, dopo una certa ora diventa difficile.

27 agosto 2007 KO TAO Ci alziamo alle 8 e 30, andiamo subito a fare colazione, e approfittiamo della bassa marea per fare una bella passeggiata in spiaggia e scattare qualche foto.

Liberiamo la stanza alle 9 e 30, e decidiamo di andare a visitare Ou Leuck, dicono sia una spiaggia molto bella, prendiamo lo scooter e seguiamo le indicazioni che riportano una distanza di 2.5 km. Per più di 1 km la strada è asfaltata dopo di che va avanti solo chi ha noleggiato moto da cross, quod, oppure fuoristrada, noi però non rientriamo in nessuno di questi casi. Così chiediamo quanto dista a piedi, ed un passatane thai ci dice 10 minuti. Riferisco ad Angelo e lui, il solito scettico, dice che non si fida, io la prendo come una scusa perché lui odia camminare, e alla fine lo costringo. Dopo 10 minuti sotto un sole battente non si vede luce, così Angelo ferma due ragazzi di ritorno con il quod, e loro gli dicono che la spiaggia dista circa 20 minuti!! Angelo inizia a mandare svariati colpi al thai che ci ha dato l’indicazione sbagliata e inizia ad offendermi dicendo che sono la solita che “abbocca a tutto”, così torniamo indietro. Ma non molliamo l’idea di raggiungere la spiaggia, e ci rechiamo giù al molo per trovare un taxi, ma ci chiedono 800 bath per meno di 5 km, una follia!! A quel punto lasciamo perdere, ci sono rimaste solo un paio di ore e 20€ ci sembrano veramente un furto! Ci dirigiamo sempre in motorino dalle nostri parti su una bella spiaggia e rimaniamo li fino alle 12, dopo riconsegniamo lo scooter e ci facciamo accompagnare dal tizio al molo (100 bath), mangiamo un panino e ci imbarchiamo per Samui, ci attendono 2 ore di navigazione.

Arriviamo al nostro resort, Lamai Schalet, che sono le 6 del pomeriggio, il tempo di una doccia e ci dirigiamo con lo scooter (200 bath al giorno) a Chianweng per la cena. Facciamo un giro per le bancarelle, ma i prezzi sono altini. Ci concediamo una bella cena a base di pesce direttamente sulla spiaggia a lume di candela, una meraviglia!!(800 bath) 28 agosto 2007 KO SAMUI Oggi è il nostro ultimo giorno di mare, quindi ci alziamo presto per goderci una bella giornata di sole, ma purtroppo il tempo non è dei migliori!! Rosichiamo un pochino, ma poi decidiamo di prendere lo scooter per andare a visitare le cascate. Seguiamo i cartelli che ci portano verso l’interno dell’isola, arriviamo fino ad un parcheggio, dove vengono indicate delle cascate, qui però incontriamo 2 coppie di ragazzi romani e ci dicono di avere chiesto a chi tornava da questa cascata e la risposta non è stata positiva, ci vogliono 10 minuti a piedi e non si può fare il bagno, ma ci dicono che più in alto c’è un altro salto.

Così, fiduciosi, ci uniamo a loro ed iniziamo a salire, e saliamo nel vero senso della parola, una strada ripidissima, a tratti il motorino faceva fatica!! Arriviamo all’altro salto della cascata, anche qui c’è un parcheggio e fermiamo una coppia di giapponesi che ci sconsiglia di scendere, anche questo salto non è niente di bello e non si può fare il bagno. I ragazzi decidono di proseguire in cerca di un altro salto, ma noi non possiamo continuare, nella salita abbiamo finito la benzina e siamo quasi a secco, così siamo costretti a scendere in cerca di un benzinaio. Per fortuna possiamo spengere il motore perché la strada è talmente ripida che non serve ed arriviamo quasi fino al benzinaio. Dopo pochi minuti riappaiono i 4 ragazzi che , non avendo trovato nulla sono tornati indietro.

Abbiamo in mano una cartina di Samui e ne sono indicate altre così decidiamo di andare li. Con il pieno alla scooter ci addentriamo di nuovo verso l’interno dell’isola, arriviamo ad un parcheggio dove ci viene proposta un’escursione a dorso di elefante per raggiungere il salto ma noi da bravi italiani decidiamo di andare a piedi…

Dopo una camminata di 10-15 minuti per una stradina tortuosa (io ero in infradito!!) arriviamo al primo salto, nulla di spettacolare, ma c’è una pozza dove l’acqua è abbastanza alta perché ci sono dei giapponesi a farsi il bagno.

Ci dicono però che salendo ancora c’è una bella zona dove si può addirittura nuotare, così ci incamminiamo, ma purtroppo la strada diventa troppo ripida (ci sono addirittura delle corde per aiutarsi a salire) ed io con le mie infradito rischio di rompermi una gamba così rinunciamo e torniamo verso il primo salto, mentre i 4 amici romani proseguono.

Dopo circa 20 minuti li rivediamo scendere senza aver trovato nulla di interessante. Disperati torniamo al parcheggio in cerca di un pick-up per arrivare in cima, ma arrivano tutti pieni (le gite organizzate a volte servono!!!) Infatti abbiamo visto che parallela alla strada che abbiamo percorso ce n’era una asfaltata molto ripida (i motorini non sono riusciti a salire) ma nessuno si è fermato a darci un passaggio, così molto a malincuore noi e due dei 4 amici abbandoniamo l’impresa e ripartiamo verso Lamai Beach, mentre altri 2 vogliono provare a salire a piedi per la strada asfaltata con la promessa che ci avrebbero fatto vedere le foto sull’aereo di ritorno per Roma visto che il volo coincideva con il nostro.

Nel tornare a Lamai, ci fermiamo a vedere le famose e molto fotografate rocce di Grand Mother e Grand Father… Una vera schifezza!!! Ho fatto anche fatica ad individuarle, visto che molte hanno la stessa forma, diciamo un pochino ambigua.

Questi tailandesi non avevano nulla da far vedere e si sono inventati questa attrazione turistica che attira folle di giapponesi armati di telecamere e fotocamere.

Ce ne stiamo un pochino in spiaggia, precisamente alla spiaggia del Coral, prima di tornare in hotel per una doccia.

La nostra ultima cena ce la godiamo a Chiaweng in riva al mare, ma torniamo in hotel presto visto che alle 4 del mattino ci aspetta il taxi per l’aeroporto.

Praticamente non facciamo neanche in tempo a sdraiarci sul letto che suona la sveglia, alle 3 e 30 siamo in piedi a preparare le ultime cose, distrutti dal sonno!! 29 agosto 2007 BANGKOK Alle 4 ci dirigiamo versa la reception, dove ovviamente non c’è nessuno vista l’ora, ma non c’è neanche il tassista!!! Aspettiamo pazienti, ma alle 4 e 20 non si vede ancora nessuno, e l’ansia inizia a salire. E’ ancora buio e non sappiamo proprio che fare, abbiamo paura che il tassista si sia dimenticato di noi.

Per fortuna nel bar dell’hotel si sente la televisione accesa anche se è tutto chiuso e le luci sono tutte spente, così pensiamo che ci possa essere qualcuno dentro e bussiamo, dopo qualche minuto esce un ragazzo dalla finestra, che credo stava dormendo li dentro, gli spieghiamo la situazione e insieme ad angelo con il suo scooter vanno in cerca di un tassista. Io rimango li da sola, circondata da qualche cane randagio, per fortuna dopo solo 5 minuti li vedo tornare seguiti dal tassista, che aveva capito male l’orario e quindi si è comodamente presentato alle 4 e 30.

Dopo una mezz’oretta di macchina arriviamo in aeroporto e salutiamo il tassista con 500 bath!!! L’aeroporto di Ko Samui è fantastico. E’ piccolissimo e tutto aperto. E’ formato da delle strutture in legno aperte sui quattro lati, sembra un villaggio turistico adibito ad aeroporto. Ci sono dei trenini che collegano una zona all’altra , nelle zona di attesa ci sono poltrone e divani spettacolari e in più offrono una bella colazione a buffet a tutti.

Il volo dura circa 1 ora, durante la quale ripassano nuovamente la colazione, ma io ed angelo ne approfittiamo per recuperare un po’ di sonno. Alle 7 e 30 si arriva a Bangkok, ritiriamo i bagagli e cerchiamo di orientarci per arrivare a prendere gli autobus. Se non ricordo male si scende all’ultimo piano, appena fuori c’è una fermata di autobus che fanno il giro di tutto l’aeroporto (credetemi è enorme!!) e fanno capolinea proprio dove partono i bus e minibus per il centro di Bangkok e il servizio è gratuito.

Acquistiamo 3 posti (1 per le valigie) su un minibus diretto a Khao Road nel quartiere di Banglamphù. Il cuore del quartiere è appunto la Khao San Road, una vivace via che verso le 5 del pomeriggio viene chiusa al traffico e si riempie di bancarelle.

Il tizio del pulmino ci porta in un hotel di un suo amico, noi accettiamo ma gli diciamo che vogliamo prima vedere le stanze, e per fortuna!!! Le stanze erano orrende, così lo ringraziamo e ci defiliamo.

Prima di sceglierne uno ne abbiamo visti parecchi, ma le stanze erano tutte un po’ “spartane”. Alla fine troviamo il Sawasdee Bangkok Inn che fa parte di una catena di hotel di Bangkok, che per 800 bath a notte ci da una camera doppia con micro-bagno in camera, colazione e cassetta di sicurezza. La camera è carina, il bagno molto meno, diciamo che è essenziale, piccolo e con la doccia senza box che allaga tutto, ma nel complesso non ci dispiace.

Posiamo i bagagli ci cambiamo e scendiamo in strada.

Ho letto molti diari prima di partire e la cosa più ripetuta da tutti sono le “piccole truffe” di Bangkok… neanche il tempo di scendere in strada ed ecco che un simpaticissimo tailandese-rasta con il suo tuk-tuk ci chiede dove siamo diretti. Planet alla mano gli indico il Wat Pho, lui ci chiede 50 bath e noi accettiamo, ma prima di partire si gira e inizia a farneticare qualcosa.

Ci dice che il Wat Pho è bellissimo ma che apre solo dopo le 14 e che conosce altri 2 Wat molto belli dove ci può portare, facendo prima qualche tappa in negozi di amici.

Naturalmente non sono stata colta di sorpresa, grazie alle mie svariate ricerche, ma non mi aspettavo accadesse così presto!!! Così sicura di me gli dico che il Wat Pho è aperto e che se non vuole accompagnarci lui avremo preso un altro tuk-tuk, cosa che abbiamo fatto in quanto non ha voluto sentire ragioni.

Devo dire che questo è stato solo il primo episodio di una lunga serie. La storia che utilizzano è sempre la stessa, dicono che il Wat o il monumento o il mercato che volete visitare apre più tardi rispetto all’orario da voi scelto ma propongono subito un’alternativa che prevede però varie tappe in negozi di amici. Questa tattica viene utilizzata un po’ da tutti, non solo dagli autisti di tuk-tuk, ma anche da tassisti non regolari, e da gentili fanciulle che vi fermano per strada e vi fanno domande sulla provenienza, parlano un po’ di quanto sia bello il nostro paese e poi alla fine arrivano al “fatidico” discorso.

Arriviamo davanti al Wat Pho e nonostante ci fosse moltissima gente anche qui un tizio ci ferma dicendo che il Wat era chiuso… Noi lo guardiamo perplessi, negano anche davanti l’evidenza!!! Finalmente entriamo, si paga una piccola cifra tipo 20 o 30 bath a persona, si lasciano fuori le scarpe e poi si entra nel Wat principale che ospita il più lungo buddha disteso della thailandia, ben 46 metri!! La figura del buddha disteso è modellata in gesso e ricoperto di lamine dorate e rappresenta la morte del buddha.

Molto bello l’unica pecca è che il Wat è invaso di turisti e scattare una foto senza la presenza di un giapponese è un’impresa molto difficile!!! Terminata la visita usciamo e ci dirigiamo verso il fiume per attraversarlo con una barcone che in tre minuti porta sull’altra sponda.

Il fiume è parecchio agitato e lercio!!!! Molti scelgono di fare una mini-crociera lungo il fiume, a noi solo a guardarlo è passata la voglia.

Arrivati dall’altra parte ci troviamo davanti al bellissimo Wat Arun.

Il Wat rappresenta il terzo punto del sacro triumvirato della storia antica di Bangkok.

Il Wat è ricoperto di elaborati mosaici realizzati con frammenti multicolore di porcellana Facciamo appena in tempo a riprendere il battello per tornare indietro che ci sorprende un acquazzone. Ci ripariamo alla fermata degli autobus, ma l’acqua continua a cadere insistentemente così dopo 15 minuti decidiamo di tornare verso l’albergo e ne approfittiamo per mangiare qualcosa.

Nel pomeriggio ci dedichiamo alla visita del terzo Wat più importante di Bangkok, il Wat Phra Kaew ed il palazzo reale.

Questo Wat è noto anche come il Tempio del Buddha di smeraldo. Questo Buddha è collocato su un altare sopraelevato e, sinceramente me lo aspettavo più vistoso, in realtà è piccolo (75 cm) e si vede a malapena, inoltre non si può fotografare.

La piccola figura è sempre ricoperta da abiti regali, uno per ogni stagione, ed è il re in persona, con una cerimonia, a cambiare gli abiti al Buddha.

Finita la visita ci dirigiamo verso il mercato degli amuleti riportato sulla planet, che si estende sui marciapiedi di fronte al Wat Mahathat (che non visitiamo). Qui vendono una vasta varietà di piccoli talismani, credo ognuno con un significato. Il mercato è frequentato per la maggioranza dai monaci che scelgono accuratamente il loro talismano (servendosi di lenti di ingrandimento), ma anche da tassisti (li ho visti esposti in moltissimi taxi) o più in generale da tutti coloro che hanno bisogno di una protezione. Il mercato si estende anche in piccole stradine chiuse, noi ci siamo addentrati, ma sinceramente non consiglio a nessuno l’esperienza!! La puzza in quei vicoli è tremenda e la presenza di scarafaggi è assurda!!! Terminata la camminata riprendiamo un taxi per tornare sulla Khao San road, dove si trova il nostro hotel. Questa via verso le cinque del pomeriggio viene chiusa al traffico e viene allestito un vivace marcato. Ed è proprio qui che passiamo la serata anche perché è dalle 4 del mattino che siamo svegli e la stanchezza inizia a farsi sentire, in più domani si parte alla scoperta di Ayuthaya.

30 agosto 2007 BANGKOK (Ayuthaya) Questa mattina dopo colazione prendiamo un taxi meter e ci dirigiamo verso la stazione degli autobus per Ayuthaya. Impieghiamo più del previsto a causa del forte traffico a cui è soggetta Bangkok, facciamo circa 12 km in taxi ma ci mettiamo un’ora di orologio… Mai visto tanto traffico in vita mia, e noi siamo abituati al raccordo romano!!!!! L’autobus invece impiega 1 ora e mezza per raggiungere l’ex capitale tailandese. Da qui prendiamo un tuk-tuk che ci porta ad una delle entrate del parco da dove partono mini-gite a dorso di elefante. Io ed Angelo ci siamo guardati come per dire che facciamo proviamo?? Non eravamo molto convinti, fanno una gran tenerezza questi animali, anche se tanto grandi sembrano molto indifesi, ma purtroppo alla fine il turista che è in noi è prevalso e, nostro malgrado, abbiamo pagato il biglietto (1000 bath in due) e siamo saliti.

Credo che mai più si ripeterà una situazione del genere, siamo stati li sopra per circa 15 minuti in un giro molto veloce fra alcune rovine all’interno del parco, che sembrava non finisse più!! E’ scomodissimo, e non riesci a scattare neanche una foto a causa dell’ondeggiare dell’elefante… che paura!!! Appena scesi dall’elefante viene giù un diluvio. Rimaniamo una mezz’oretta fermi fino a che il cielo a poco a poco si riapre ed iniziamo il nostro giro a piedi alla ricerca del Wat più fotografato di Ayuthaya, il Wat Pra Mahathat, che ospita la testa di un Buddha intorno alla quale sono cresciute le radici di un albero. Anche questo però non mi entusiasma tanto, dalle foto viste su internet sembrava diverso, in realtà è piccolino, e se non fosse per un gruppetto di persone che circondavano questo albero non lo avrei neanche notato.

Per il resto il Wat è parecchio rovinato, ma molto suggestivo.

Ayuthaya è molto bella, ma forse avendo visto Sukothay, non siamo rimasti affascinati come dovevamo.

Finito il giro, mangiamo qualcosa presso un chioschetto di un’anziana signora che ci cucina 2 ottimi piatti in stile thai. Poi torniamo a riprendere l’autobus che ci riporterà a Bangkok.

Tornati sulla Khao San road ci prenotiamo una visita guidata per il giorno seguente al famoso mercato galleggiante per 500 bath a testa.

La serata passa come quella precedente curiosando tra le bancarelle del mercato.

31 agosto 2007 BANGKOK Anche questa mattina sveglia presto alle 7 e 30 abbiamo appuntamento davanti l’agenzia, dopo una mezz’oretta partiamo. Il tragitto angelo lo passa dormendo io come al solito curiosando fuori dal finestrino. In un paio d’ore siamo a destinazione.

Arriviamo insieme ad altri 3 o 4 pulmini in uno dei tanti punti di attracco da dove partono le piccole imbarcazioni per il giro turistico al mercato. Prima di arrivare nel cuore vivo del mercato passiamo su alcuni canali molto tranquilli dove si affacciano case private e piccoli negozi.

Dopo 15 minuti di navigazione arriviamo nel caos più totale… Avevo già letto che il mercato di Damnoen Saduk non aveva ormai più nulla di caratteristico, e quindi ero preparata. Diciamo che è esclusivamente una bella attrazione turistica per gite organizzate, ma sinceramente è una delle cose che rifarei tornando in thailandia.

Il centro del mercato, che in realtà può essere raggiunto anche a piedi lungo la strada che costeggia il canale, è piccolino, anche se ci si impiega parecchio per attraversarlo a causa dell’affollamento.

Naturalmente viene offerta ogni sorta di souvenir a prezzi più alti, un po’ di frutta e qualche dolce tipico da donne vestite con abiti tipici tailandesi e con grandi cappelli di paglia in testa Noi ci concediamo delle piccole creps dolci ripiene di cocco, molto buone.

Scesi dall’imbarcazione ci fanno fare anche il giro a piedi per scoprire altre bancarelle e ci accorgiamo anche che alcune donne vestite tipicamente e barche con frutta dai mille colori erano comparse per una scena di un film che si stava girando proprio in quel momento!!! Verso l’ora di pranzo si torna a Bangkok.

Nel pomeriggio decidiamo di andarcene in giro per la città in cerca di qualche centro commerciale.

Prendiamo per la prima volta lo Skytrain, sicuramente più veloce di un taxi ma meno economico. Scendiamo alla fermata centrale di Siam Square da qui facciamo un giro nella parte più “industrializzata” della città e poi, sempre con lo Skytrain, andiamo nel quartiere a luci rosse di Bangkok, e curiosiamo nel bellissimo mercato notturno di Patpong. Il quartiere a luci rosse non ha niente di così “peccaminoso”. E’ un susseguirsi di locali dove si esibiscono ragazzine e, per attirare più facilmente il turista, fuori vengono esposti i prezzi dei vari spettacoli, in una sorta di menù… quello delle palline da ping-pong è il più gettonato!!! Nel centro del quartiere nasce il mercato, dalle 18 si protrae fino alle 24, che invece, secondo il nostro parere è molto interessante. Naturalmente anche qui “falso” è la parola d’ordine! Verso chiusura riprendiamo un taxi e ce ne torniamo in hotel.

1 settembre 2007 BANGKOK Oggi è il nostro ultimo giorno in Thailandia, e non vogliamo stressarci troppo.

Quindi con molta calma facciamo colazione, e lasciamo la nostra stanza. L’hotel in cui soggiorniamo ci chiede circa 10€ a testa per tenerci le valigie fino a questa sera, quindi decidiamo di lasciarle nell’agenzia dove acquistiamo i biglietti del pullman per raggiungere l’aeroporto, che si offre di tenerle gratuitamente.

Prendiamo un taxi e decidiamo di andare a visitare il famoso mercato di Chatuchak, meglio conosciuto come “mercato del fine settimana”.

Le bancarelle vengono allestite solo nel fine settimana dalle 8 del mattino fino alle 18 circa. Qui si trova veramente di tutto ed il mercato ha una estensione pazzesca. Per visitarlo tutto ci vuole una giornata intera. Io personalmente pensavo fosse indirizzato ai turisti, ed invece gran parte del marcato è rivolta ai thalandesi.

E’ diviso a reparti e si passa dai souvenir, all’abbigliamento per poi arrivare ai mobili, al cibo e agli animali. Forse quest’ultima è la parte più interessante, sempre se riuscite a sopportare la puzza!!!! Mangiamo all’interno del mercato, ma non resistiamo oltre il primo pomeriggio, il caldo è insopportabile e si respira a fatica, quindi decidiamo di spostarci nel cuore verde della città, il parco Lumphini.

E’ veramente un bel parco e si respira anche, finalmente, un po’ d’aria pulita.

Qui c’è parecchia gente che si dedica allo sport, si tengono lezioni di step di gruppo alle quali partecipa moltissima gente! Rimaniamo fin oltre il tramonto poi andiamo nuovamente a farci un giro al mercato notturno di Patpong per gli ultimi acquisti.

L’autobus per l’aeroporto di Bangkok ci attende per mezzanotte.

Purtroppo la vacanza non si è conclusa nel migliore dei modi, infatti arrivati in aeroporto, dopo più di 3 ore di attesa le hostess della China ci informano che l’aereo, causa malore del pilota, non partirà e il volo viene così spostato alla mattina seguente, subendo più di 10 ore di ritardo nella partenza.

Non vi sto neanche a sottolineare il caos che si è creato e gli insulti che si sono scatenati contro quelle poverette da parte di quasi tutti i passeggeri. Ma il nostro sfogo è servito a poco, e verso le 4 di mattina veniamo tutti caricati su autobus che ci portano in un hotel a 45 minuti dall’aeroporto. Eravamo tutti distrutti! Riusciamo a prendere possesso della camera solo dopo le 5 del mattino per essere di nuovo in piedi alle 8. Sembravamo tutti zombie!!Alla fine questa lunga odissea è finita e intorno all’una siamo partiti per Roma.

E’ stato un viaggio molto faticoso a causa dei lunghi spostamenti, del caldo, del cibo, delle attese in aeroporto ma sicuramente è stato un viaggio fantastico che ci ha fatto scoprire dei posti magici e delle persone favolose. Anche quest’anno torniamo a casa stanchi ma soddisfatti!



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche