Chemio
Il mio viaggio è un sogno inserito in un incubo. Si perchè mentre ero ricoverato, per un mese, io sognavo per davvero e sentivo sul mio volto le carezze del vento, la sottile leggerezza dell'essere, la lentezza di una estate che non voleva finire. Mai. Lenta ed inesorabile portava lontano i miei lamenti.
E non ero imprigionato da confini,...
Il mio viaggio è un sogno inserito in un incubo. Si perchè mentre ero ricoverato, per un mese, io sognavo per davvero e sentivo sul mio volto le carezze del vento, la sottile leggerezza dell’essere, la lentezza di una estate che non voleva finire. Mai. Lenta ed inesorabile portava lontano i miei lamenti. E non ero imprigionato da confini, attardato da contrattempi, limitato da orari, guide turistiche, pellicole fotografiche. No. Potevo viaggiare dove volevo, quasi volare. Un minuto lungo un’ora, un’ora che si faceva giorno, un giorno che diventava anno. E poi diventava notte. E con la notte i pensieri. Li potevi udire come bombardieri dietro le nubi. Rombi…Silenziosi, che per udirli dovevi fermare anche il respiro.
O Dio, quanto ho viaggiato e con me le molecole di chemio. Ma poi, tornato, il mondo non mi era mai apparso così enorme ed estraneo come quando ero partito, pieno di colori e di luce.
E poi sono tornato, ed ho respirato