Chefchaouen

Dopo una tirata Bestiale,seppur con un'ottimo mezzo di locomozione da Valencia a tarifa, Io, Ivana, Francesca e Fabrizio, mio vecchio amico partiamo per Chefchouen in Marocco, approdando a tangeri dopo circa 4 ore di Traghetto.Durante questo sposatmento mi sono dovuto ricredere sull'ordine e sulle condizioni apparenti della nave e piu in generale...
Scritto da: Matteo Sarrocco
chefchaouen
Partenza il: 27/12/2003
Ritorno il: 03/01/2004
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 500 €
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Dopo una tirata Bestiale,seppur con un’ottimo mezzo di locomozione da Valencia a tarifa, Io, Ivana, Francesca e Fabrizio, mio vecchio amico partiamo per Chefchouen in Marocco, approdando a tangeri dopo circa 4 ore di Traghetto.Durante questo sposatmento mi sono dovuto ricredere sull’ordine e sulle condizioni apparenti della nave e piu in generale dell’organizzazione Marocchina, che crdevo piu carenti,Arrivati a Tangeri alle 9.00 pm circa siamo stati assaliti da drappelli di venditori di non ben definita origine e Tassisti che si sono accappigliati e talvolta azzuffati per assicurarsi la nostra clientela,fortunatamente Fabrizio, che ha un locale presso la meta del ns viaggio, dimostra di saperci fare con quelle che sono le contrattazioni, anche supportato da una discreta conoscenza del marocchino.Prendiamo il taxi, spendendo circa 40 € in totale per una tratta di circa 120 km.Le strade provinciale e’ molto meglio tenuta di quanto mi aspettavo ma in salita epiena di tornanti e curve a elle, e come se questo non bastasse la guida del ns amico Marocchino e’ affine a quella di un discreto pilota di Rally, sia nella tecnica che nella udacia delle manovre, ma nonostante questo tutti o quasi riusciamo a spendere seppure a spezzoni qualche minuto di sonno.

Il percorso dura circa 2 ore e 1/2 e veniamo lasciati su un piazzale al limite con la medina,La casa di fabry,un monolocale con bagno alla turca interno, risulta essere il primo approcio ad una localita’ che vuoi per il buio,perl aleggera pioggia ma sopratutto dalla stanchezza e dalla fame risulta essere molto misterioso.Il tempo di lasciare gli zaini, e lasciare che le donne riattino la piccola casa lasciata in condizionipietose da 2 collaboratori/affitturi di fabry, andiamo a dare un’occhiata al locale in questione che pare nei giorni precedenti il ns arrivo sia stato teatro di qualche problemino con gestori.L’impatt per me risulta essere abbastanza forte in quanto scendendo verso il centro incontro una quantita’ impressionante di sacchi della spazzatura e di gatti che famelici tentano di rompere l’involucro e dare cosi’ via ad un ricco pasto,cosa che noi invece non facciamo da molte ore.Le strade sembrano deserte, ma ogni tanto si incntra qualcuno celato dal proprio ginlaba, sorta di tunica da frate francescano, oppure da qualche turista.

Il locale di nfabrizio, il Mandrake, e’ fatto molto bene, non molto grande, e distribuito su due piani, unodei quali e’ una terrazza con una vista sulla piazza principale e con sfondo i monti del Rif molto suggestiva.

Tornando verso casa, ci fermiamo in un bazar gestito da due marocchini e che sembrano felici nel vedere fabrizio.

Ci offrono da fumare del Kif nella classica pipetta,per me e’ la prima volta, ma non mi sembra dare particolari sensazioni che gia’ l’hascish non mi abbia dato, salutiamo e torniamo dalle ns belle, che nel frattempo e facendo del loro meglio hanno dato all’appartamentino un aspetto decente, facciamo un cannone di fumo italiano(igu è riuscita da importare in marocco, ciò che dal marocco solitamente viene esportato…Incredibile) e sveniamo avvolti dai sacchi a pelo.

La mattina, ci rechiamo al Mandrake, che abbisogna anch’egli di attenzioni, cominciamo a fare pulizie e dopo poco scendiamo in piazza per fare colazione, tostados, e cafè solo o con leche, marmellata che molto mi ricorda quella confezionata artigianalmente dalle mie pro-zie Piacentine, e poi via ancora al Mandrake per aprirlo al pubblico.

Le strade di giorno sono gremite di folla a zonzo sia indigeni che turisti, molteplici le attività commerciali, pochi rispetto le mie aspettative gli scocciatori, che forse perchè vedendomi in compagnia di Fabry, personaggio abbastanza popolare, sembrano non vedermi nemmeno.

Favolose le varietà di verdura e frutta, di spezie trovate nella piazza del mercato e suggestiva l’atmosfera generale,molte le persone affaccendate per le strade.

La sera dopo avere da to una mano al locale, ci rechiamo presso quello, che dovrebbe essereuno dei 2 ristoranti più IN del luogo, ma obbiettivamente non resto impressionto particolarmente dalla qualità e dalla tipologia dei cibi marocchini, essendomi immaginato qualcosa di più vario e complesso.

Nei piccoli bar per turisti disseminati per la medina, la gente beve ottimi thè alla menta, preparati con un particolare sitema di ebollizione dell’acquia unita allo zucchero, efma quantitativi di canne industriali con la più assoluta e sprezzante tranquillità..Qui il cannabis è tollerato, anche perchè la coltivazione di questa pianta risulta essere la maggiore attività svolta nella zona.

Il giorno dop ancora a dare una mano al bar, e poi subito a casa perchè stanchi morti,Sicuramente una vacanza lavoro, ma che ci ha bene sensibilzzati a quelli che sono gli i costumi e la mentalità della gente del posto che sembra soggetta ad un enorme senso di ospitalità e rispetto nei confrnti di chi ne dimostra nei loro confronti.

Il giorno successivo verso le 13.00 io e la mia signora perndiamo la via del ritorno verso tanger, stesso mezzo di trasporto, lungo la strada che si perde in mezzo ai monti del Riff.



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