Che isola
Sono stato sull’isola a cavallo del mese di Settembre e Ottobre, soggiornando presso i bungalows Le Cardinal a Saint Leu. Costo circa 45 Euro totali per 4 posti. Macchina affittata nelle vicinanze: circa 30 euro/giorni per 12 giorni, ma con richiesta della carta di credito.Si trovano offerte migliori anche vicino ai bungalow sopra citati.
Il costo della vita è nella media italiana, cara. Ma girando e cercando con un poco di attenzione nei grossi supermercati ( Carrerfour ) si può risparmiare qualcosa nei beni di prima necessità.
– Mare – Non siamo alle Maldive, ma circa una 20 di Km della costa, da San Leu a Boucan Canot, non hanno nulla da inviadiare: le piscine naturali che dividono la spiaggia dal mare aperto offrono decisamente uno scenario tropicale, con relativi colori e pesci.
Personalemete ho trovato la spiaggia dell’Hermitage la migliore: affollata la Domenica.
– Surf – Abbiamo anche surfato nonostante il ‘fantasma e la paura’ degli squali: in due avevamo bodyboard, uno di noi il longboard.
Non abbiamo incontrato grossi swell. L’onda media era di circa 1/1,5 metri.
Lo spot che lavorava meglio e abbiamo spesso preferito era 3 Bassins: non a caso sempre affollato.
Onda che offre anche cavalcate di parecchi metri, se fortunati.
Si formano alcuni picchi anche sotto quello principale: sono presenti scuole di surf, quindi attenzione! Il baretto mobile che staziona nella collina sopra il picco è molto ‘cool’ ed è protagonista di un bel panorama, soprattutto al tramonto. Sorseggiatevi una Dodo (birra locale), non ve ne pentirete.
Quante ragazze stupende e bravissime con la tavola! L’onda ‘regina’ di Saint Leu ha lavorato solo una volta durante la nostra permanenza: veloce e su fondale bassissimo. Decisamente difficile. Le Roches Noires a Saint Gilles evitatelo: spot bruttino. Forse non lo abbiamo surfato nella sua migliore espressione.
Etang Sale è un beach break tendente al close out. Stesso discorso che per Roches Noires.
– Vaniglia – Consiglio di evitare la Cooperativa di Bras Panon. Non l’abbiamo visitata, non troverete lì la ‘tipicità’. Siamo arrivati in orario per la visita per scoprire che gli orari non sono quelli indicati sulla guida EDT…
Per lo più è carissima per ogni souvenir.
Stesso discorso per la Casa della vaniglia vicino a Tremblet.
Recatevi invece vicino all’orto botanico di St. Joseph.
Sulla strada, poco prima di giungere all’orto, dovreste trovare un banchetto di una pesona che vive nella baracca visibile. La vaniglia è raccolta nella piantagioni adiacenti la strada e acquistandola, a buon prezzo, farete saenz’altro del bene a chi ne ha bisogno.
Siamo stati anche fortunati: un giorno abbiamo incontrato, sempre sul posto, un ragazzo che stava impollinando manualmente i fiori.
Ci ha descritto tutto il processo condito da tantissime interessanti informazioni sulla coltivazione.
Ci ha anche regalato dei bacelli appena raccolti!
– Rhum – Siamo stati alla fabbrica di Bois Rouge dove si produce il Savanna.
La visita costa 8 euro, dura due ore ed è necessario prenotarla.
Alla fine si potranno degustare, ed acquistare, vari tipi di rhum, che non si trovano nei supermercati.
La fabbrica produce inoltre zucchero ed energia elettrica.
Interessante tutto il processo.
A prezzo inferiore potrete acquistare, in ogni dove dell’isola, il rhum più conosciuto, lo Charrette.
Buono ed ottimo per fare il rhum arrangé.
– Vulcano – Durante la nostra permanze ha eruttato, ma la colata era visibile solo dall’elicottero.
Per la visità ci siamo alzati alle 5, evitando cosi nuvole e umidita nonché un certo affollamente di turisti.
Dei due percorsi accessibili, solo uno era praticabile per ovvi motivi: dura circa un’ora tra andate e ritorno.
Abbiamo trovato bel tempo e secco: panorami favolosi.
Al ritorno, ci siamo fermati vicino al museo ( non lo abbiamo visitato ), alla casa del formaggio, dove, oltre ad aver acquistato il prodotto, ci siamo sfamati con ottime crepes farcite con diversi tipi di fromaggio. Da provare.
– Gite – Per le spiaggie ci hanno ben impressionato anche Grand Anse e Manapany, nel sud.
In quest’ultima abbiamo assistito anche ad un contest di surf su onda decisamente pessima.
Interessante, vario e tipico il mercato di St. Pierre il sabato.
Ottimo tutto il sud: più verde e più selvaggio. Tanti panorami dove fermarsi e… Meditare.
Da non perdere le cascate di Langevin. Sono le più fotografate e facilmente raggiungibili ( vi si arriva anche in macchina ).
Andate a Maido molto presto la mattina: ci siamo stati verso le 9 ed era tutto coperto dalle nuvole.
Abbiamo scorto solo un pezzo di panorama…
Cilaos è interessanta ma per lo più è la partenza degli infiniti e affascinanti trekking che l’isola offre.
Il Cirque de Salazie è senza dubbio il più bello. Nonostante fossimo nella stagione secca, sulla strada s’incotrano infinite cascate che cadono sulla stessa. Le montagne e la vegetazione in generale è verdissima.
Bello il paese delle case creole Hell-Bourg che troverete sulla strada.
– Ristoranti – Abbiamo sempre mangiato nei bungalow utilizzando prodotti locali come frutta, verdura e pesce.
…E poi avevamo uno chef…
Abbiamo comunque provato alcuni locali.
A Bras Panon ottimo Eva Annibale ( ci siamo stati due volte ): favolosa cucina creola con diversi punch alla frutta al costo di 20 euro a testa.
A Saint Leu, la simpatica Chez Stephanie ci ha deliziato anche lei con la cucina locale.
A Cilaos abbiamo avuto il primo contatto con il pollo alla vaniglia.
Per i Samosa consiglio Chez Loulu a St. Gilles.
I noti e famosi ‘poulet’ sono acquistabili un poco ovunque per strada: avreste solo l’imbarazzo della scelta.
A breve sul mio sito personale reportage fotografico della vacanza [ www.Danielenicoli.Com ].
Ciao a tutti! Daniele