Cercando Guidì incontrammo i cinghiali

Quest’anno io e mio marito abbiamo deciso di regalarci due vacanze bellissime. Una settimana a Parigi e una a Barcellona per staccare un po’. Vi voglio parlare di Barcellona perché mi ha colpito di più per il calore della gente. Un posto dove, ti chiedono se ti serve una mano, quando con tanto di cartina non riesci a trovare un...
Scritto da: Amichetti
cercando guidì incontrammo i cinghiali
Partenza il: 08/08/2007
Ritorno il: 13/08/2007
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Quest’anno io e mio marito abbiamo deciso di regalarci due vacanze bellissime. Una settimana a Parigi e una a Barcellona per staccare un po’.

Vi voglio parlare di Barcellona perché mi ha colpito di più per il calore della gente. Un posto dove, ti chiedono se ti serve una mano, quando con tanto di cartina non riesci a trovare un monumento.

Prenotiamo un mese prima, tutto tramite internet. Poi compriamo la guida Lonly Planet, molto completa. L’arrivo all’aeroporto Del Prat, prendiamo il pullman (€3,80), basta uscire fuori dal terminal, che ci porta direttamente in centro a Placa Catallunnya. Lì prendiamo il ticket T10, dieci corse a 6€ invece che 10€. Alloggiamo in un residence per studenti – Agora – un pò fuori mano, ma per chi vuole riposare di notte ottimo. Situato vicino all’ippodromo, metro Mundet (linea verde -L3), ha dei pregi (molto silenzioso, colazione abbondante) e dei difetti (fuori mano, le pulizie non sono mai state fatte in una settimana, letti separati…Ed incontri pericolosi). Una sera piovosa, dopo un lungo giorno di cammino e visite varie rientrando al residence facciamo un incontro molto inusuale. Mentre cercavamo di coprirci al meglio e camminare più veloce ci siamo imbattuti in una famiglia di cinghiali, tutta al completo. Che fare…Correre, ma dove? Dovevamo raggiungere il residence. Prendiamo, anche se più lunga un’altra strada nella speranza di non avere altri incontri. Nell’oscurità della notte camminiamo più veloci che mai, a testa bassa e con il cuore in gola. La nostra speranza viene subito meno quando fra gli alberi spuntano le zanne e il muso peloso di un altro cinghialotto che ci guarda incuriosito. Facciamo finta di non vederlo e proseguiamo, sempre più affannati, verso l’irraggiungibile residence. Entrati nella hall, cerchiamo di spiegare nel nostro maccheronico catalano–spagnolo-italiano. Ci guardano tutti in modo strano e dopo un po’ ci dicono che è normale in quanto i cinghiali scendevano dalla montagna vicino per mangiare. Per nostra fortuna non siamo diventati il loro pasto e vi possiamo raccontare questa piacevole ed indimenticabile avventura.



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