Castelli della Loira e Bretagna

Siamo partiti in quattro: Claudia (la mamma), Riccardo (il papà), Marco (il figlio, 12 anni) ed io, Patrizia (l’amica). Andare in Bretagna da Roma è una bella passeggiata… ma con una Volkswagen Bora 1,9 si può! Primo giorno: partenza alle ore 8.00, strategia 3 soste, una ogni 3 ore. Tempo buono traffico scarso. Abbiamo deciso di fare il...
Scritto da: pattygiu
castelli della loira e bretagna
Partenza il: 04/08/2005
Ritorno il: 14/08/2005
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 1000 €
Siamo partiti in quattro: Claudia (la mamma), Riccardo (il papà), Marco (il figlio, 12 anni) ed io, Patrizia (l’amica). Andare in Bretagna da Roma è una bella passeggiata… Ma con una Volkswagen Bora 1,9 si può! Primo giorno: partenza alle ore 8.00, strategia 3 soste, una ogni 3 ore. Tempo buono traffico scarso. Abbiamo deciso di fare il passo del Moncenisio e non il Frejus. Ottima scelta: strada buona, più panoramico (c’è un bellissimo lago) e più economico. La prima notte l’avevamo prenotata a Aix les bains, vicino Grenoble, in Savoia. Siamo arrivati verso le 18, un po’ stanchi, ma comunque non distrutti. Pasto in un Grill in paese. L’albergo era un Etap, catena molto diffusa in Francia: essenziale nell’arredamento (4 stampelle al posto dell’armadio…), pulito, con il bagno in camera, economico, insomma l’ideale per chi viaggia e non dà molta importanza all’alloggio.

Secondo giorno: alle 9.30 saliamo in macchina destinazione Meug sur Loire. Vogliamo vedere qualche Castello della Loira prima di arrivare in Bretagna. Il viaggio sicuramente più breve del giorno precedente, ma sono sempre 600 km.! Verso le 16 arriviamo al nostro Etap, qui staremo due notti. Finalmente inizia la parte turistica: visitiamo il Castello del paese: bello, non pomposo, ma vissuto dai suoi stessi proprietari, che incontriamo. La sera ceniamo ad un ristorante davanti all’albergo.

Terzo giorno: abbiamo deciso di vedere 3-4 castelli, cominciamo da Chaumont sur Loire, bellissimo si affaccia sul fiume ed ha un parco immenso. Poi ci spostiamo ad Amboise, dove Leonardo da Vinci soggiornò l’ultimo periodo della sua vita e dove si trovano i suoi resti; infine dopo pranzo arriviamo a Chenonceau, quello più turistico, con la sua struttura sulla Loira. Siamo un po’ stanchi, le strade sono statali non molto trafficate, ma tra cercare parcheggio, visitare il castello, ecc. Un po’ di tempo passa. L’ultimo Castello Chambord lo vediamo solo da fuori. Cena sempre di fronte all’albergo.

Quarto giorno: oggi andiamo in Bretagna! Siamo preoccupati per il tempo: Claudia ha riempito la valigia di felpe e k-way, probabilmente prenderemo pioggia e freddo, ma si sa che andiamo sull’Atlantico! Dobbiamo trovare anche la sistemazione per la notte, non vorremmo cambiare albergo ogni giorno ed allora cercheremo un punto strategico: Quimper! Troviamo una quadrupla solo per questa notte, poi domani l’Ufficio Turistico ci aiuterà, almeno così crediamo… Andiamo a cena su una piazzetta e prendiamo le tipiche”moules frites” cioè cozze e patatine fritte: ottime. Marco, che è una buona forchetta, ordina la carne, ma dopo averla “spolverata” ci chiede di provare le cozze, e scopre che sono molto buone e domani le prenderà anche lui… Quinto giorno: siamo alle Informazioni turistiche, dove – secondo le guide – ti trovano un sistemazione alberghiera… Forse non in agosto! Senza troppa gentilezza, ci viene fornito un libretto con i numeri telefonici degli alberghi e ci viene detto “non posso bloccare la fila di turisti per cercarvi le stanze”. Ed ecco Claudia al telefono a chiamare a tappeto tutti gli Hotel. Troviamo per 3 notti il Brit, una catena Bretone molto diffusa. A questo punto facciamo un giro per Quimper: è splendida con le sue fioriere lungo tutto il fiume e sui ponticelli, riflettiamo che da noi (in Italia) probabilmente non durerebbero a lungo, tra furti e vandalismi… Visto che è bel tempo (ma non durerà) andiamo a Pointe du Raz: uno dei panorami più belli sull’Atlantico. Ritornando ci fermiamo a cena a Douarnenez. Forse il pasto più buono in assoluto, tutto a base i pesce. Le nostre cene sono fatte sempre seguendo i menù a prezzo fisso, che ti aiutano nelle scelte dei cibi; prezzi sono contenuti, tra i 10 e i 17 euro, bevande scuse. Qui fa buio molto tardi, intorno alle 10 di sera. Sesto giorno: il tempo è ancora bello, anzi Riccardo, di nota pelle chiara, ieri si è scottato ed oggi si mette la crema protettiva per il sole! Oggi andiamo a vedere i dolmen ed i menhir (le grandi pietre erette dall’uomo nel 2000 a.C.) a Carnai. Pensavo fossero più spettacolari, maestose, insomma per me sono state una mezza delusione. All’ora di pranzo siamo a Quiberon, una punta estrema, con un nuovo panorama bellissimo. Qui mi compro un paio di scarpe di Armor Lux, la fabbrica tipica che fa maglie ed altro, a righe marinare, tipiche della Bretagna. Sulla strada del ritorno ci fermiamo a Lorient, dove si svolge l’annuale festa Celtica: bancarelle, stand e prezzi alti, come in una qualsiasi fiera di paese. Ceniamo qui, niente di speciale.

Settimo giorno: oggi giornata intesa – il tempo è ancora bello… – abbiamo avuto delle “dritte” dal portiere dell’albergo che è molto gentile. Locronan è il primo paesino che visitiamo, ha la caratteristica di non avere fili elettrici a vista e quindi sembra un paese di tanti secoli fa, con le case in pietra. E’ utilizzato anche come set cinematografico. Molto pittoresco e sarebbe stato meglio se non ci fosse stata la Mostra dell’Antiquariato… Qui ci sono pochi italiani, c’è molto turismo francese. Quindi continuiamo per la penisola di Crozon. Qui ci sgranocchiamo le nostre baguette con prosciutto in compagnia di Jonatan, un simpatico gabbiano, che simpatizza con Claudia e rimane con noi per farsi fotografare e mangiare un po’ del nostro pasto! Poi andiamo a Brest, la città più importante della Bretagna: proprio una “città” unica nota positiva una fontana in discesa, dove ci siamo divertiti a bagnarci i piedi. Torniamo abbastanza presto a Quimper, abbiamo deciso di cenare in albergo e poi riusciamo subito per Concarneau: carino.

Ottavo giorno: ci trasferiamo a Mont St. Michel, dove abbiamo prenotato 2 notti ad un altro Hotel Brit. Avremmo voluto andare nelle chambre d’hôte, ma ad agosto non si trova niente, quindi sarà per il prossimo viaggio… Passiamo a Roscoff e quindi dalle scogliere rosa di Perro-Guirec. Tutti bei posti, anche se sono un po’ satura di punti di veduta, paesetti e mare. Facciamo un po’ tardi, non riusciamo a trovare l’albergo e la nostra cena si riduce ad un tramezzino in un autogrill. Nono giorno: eccoci a Mont St.Michel, un posto conosciuto da sempre ed incantevole, anche se un po’ troppo turistico, gli italiani sono in maggioranza. Sembra San Marino: stradine e negozietti. Bisogna andarci, ma stateci poco! Ci spostiamo verso San Malò. Ha una delle spiagge più grandi del mondo, con la bassa marea. Mangiamo in una Creperia: ottimo. Le crepes sono diverse da quelle che mangiamo in Italia, o meglio quelle sono le “dolci”, mentre le “gallettes” cioè quelle di frumento (più scure) sono quelle salate. Il antipasto era con salmone, uova di lompo ed una cremina: favoloso. A tardo pomeriggio ci spostiamo a Cancale, posto tipico per le ostriche. Qui ci sono gli allevamenti e si trovano le bancarelle che offrono una dozzina di ostriche a 4 euro, naturalmente sono quelle più care: noi ci trattiamo bene! Ceniamo qui, sempre a base di pesce. Assistiamo pure ad una gara ciclistica. Il tempo è ancora bello… I nostri vestiti iniziano a “puzzare”, avevamo portato un altro tipo di abbigliamento… Per la pioggia, ma i nostri ombrelli sono sempre stati chiusi.

Decimo giorno: oggi iniziamo il ritorno, ma prima andiamo a vedere Fougeres, con il suo castello. Mangiamo una crepes con la salsiccia! Sono le due quando saliamo in macchina, obiettivo Lione. Riccardo (un Mito) ha sempre guidato in maniera impeccabile, senza mai lamentarsi di strada, traffico e passeggeri… Arriviamo, dopo 800 km. Che è quasi mezzanotte: siamo distrutti! Undicesimo giorno: altro giorno seduti in macchina. Si parte dopo le 10, in Francia troviamo qualche fila per lavori in corso, all’ora di pranzo siamo al Moncenisio e mangiamo un panino sotto le montagne mentre inizia a pioviccicare. Poi da Susa fino a Fiano Romano, tutta una tirata. Alle 21.30 sono sotto casa.

Bilancio positivo: 5.500 km. In 10 giorni, abbiamo dormito con circa 30 euro al giorno a persona; il gasolio più economico che in Italia (specialmente nei Centri Commerciali), le autostrade bretoni gratis. Spesa procapite circa 650 euro più le autostrade italiane pagate con il telepass. Un viaggio che consiglio, specialmente se avete degli ottimi compagni di avventure come i miei.



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