Castelli del Ducato di Parma e Piacenza

Castelli del Ducato di Parma e Piacenza 8-13/07/2003 a cura dell’Arch. Michele Ariuolo Il percorso intrapreso per questo viaggio è nato dal desiderio di esplorare una terra di frontiera e di transiti, caratterizzata e punteggiata dalla presenza di numerosi castelli, rocche e fortezze, veri e propri centri di potere, più o meno...
Scritto da: MKL-To
castelli del ducato di parma e piacenza
Partenza il: 08/07/2003
Ritorno il: 13/07/2003
Viaggiatori: da solo
Spesa: 500 €
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Castelli del Ducato di Parma e Piacenza 8-13/07/2003 a cura dell’Arch. Michele Ariuolo Il percorso intrapreso per questo viaggio è nato dal desiderio di esplorare una terra di frontiera e di transiti, caratterizzata e punteggiata dalla presenza di numerosi castelli, rocche e fortezze, veri e propri centri di potere, più o meno rappresentativi, fino a diventarne uno Stato nel 1545. Il Ducato di Parma e Piacenza ha avuto il suo momento di splendore per ben tre secoli fino al 1860, anno dell’unificazione italiana.

Chi come me apprezza i castelli troverà infatti, sia nel piacentino che nel parmense, un territorio ben assortito di castelli arroccati, di pianura, circondati da borghi, dalle forme semplici e composite. Un vero e proprio circuito di castelli, molto spesso ben conservati e ben curati, in cui vi è la possibilità di effettuare visite guidate, di seguire eventi in costume e di soggiornarvi. Questi castelli, veri e propri scrigni densi di arte, di storia locale e non, di famiglie nobili, a mio avviso non sono meno pregiati e interessanti dei più conosciuti e visitati castelli presenti in Italia ed in Europa. All’interno di essi è inoltre possibile ammirare opere di artisti famosi, come il Parmigianino a Fontanellato, il Boselli e altri artisti locali.

La scelta della base di partenza, cartina alla mano, dalla quale, rimanendo in un raggio circoscritto del territorio piacentino, ritenevo possibile effettuare piccole e grandi tappe e/o puntatine, è stata indirizzata verso un luogo centrale e strategico che ho individuato in Castell’Arquato. La scelta, inizialmente in parte casuale, si è rivelata azzeccata anche come luogo per la visita della località stessa e per il soggiorno alla sera dopo le visite della giornata.

Il viaggio, che parte da Torino, punta quindi verso Castell’Arquato. Arrivati nel territorio piacentino, nell’ultimo tratto stradale di avvicinamento che porta al centro abitato si apprezza un panorama di torri medioevali e uno skyline che chi abita in città vede solo nei film o nelle cartoline. Dopo la sistemazione in albergo, si fa una passeggiata orientativa alla ricerca del punto informativo per cartine ed informazioni. C’è la possibilità di fare la tessera“Card del Ducato“ che ti permette un piccolo sconto per la visita di tutti i castelli presenti nel territorio, legati in un connubio che tende a valorizzarne sia gli aspetti artistici ed architettonici, ma anche quelli sociali, di costume e ludici. Controllando gli orari e i giorni di apertura e chiusura si è pianificato giornalmente le visite con ampi margini di deviazioni in loco.

Con la necessaria macchina fotografica, guida turistica alla mano, e carichi della voglia dettata dalla curiosità di visitare e conoscere, ci si è incamminati verso il nucleo storico arroccato, percorrendo la salita tra strade in ciottoli, muri in pietra e fiori alle case. Il percorso, che si snoda tra varie curve si fa irto costantemente fino ad arrivare alla prima tappa del viaggio che è la piazza Matteotti. Qui, la visione d’insieme che si presenta davanti agli occhi è quella di ammirazione e contestualmente di vivere un’atmosfera medioevale intatta, come se il tempo si fosse fermato ai secoli durante i quali regnavano gli Scotti, i Visconti e gli Sforza. Non a caso la piazza e la Collegiata sono stati teatro delle riprese del film cavalleresco girato negli anni ottanta “Ladyhawke” con R. Hauer, M. Pfeiffer, M. Broderick.

A luglio poi si apprezza di più per via del minor affollamento turistico rispetto alla primavera e all’ autunno, dove il centro storico è meta di viaggi e gite, anche di una sola giornata, come si può notare consultando i cataloghi delle agenzie turistiche. Sono visitabili la romanica Collegiata di Santa Maria, con il suo Museo, e la imponente Rocca Viscontea, grande fortificazione per la guarnigione militare dove, all’interno del possente Mastio, nei vari piani, vi è il Museo di vita medioevale. Arrivati in cima al mastio si ammira un panorama molto suggestivo verso la Val d’Arda. Sono visibili anche il Palazzo del Podestà, munito di merli e di una torre pentagonale a cui furono aggiunte nel ‘400 la scala esterna e la loggia. Scendere a piedi verso il paese basso è altrettanto suggestivo se si fanno deviazioni e rimandi; si possono ammirare tra l’altro il Torrione Farnese, alcune porte e diversi particolari decorativi. Avanza ancora del tempo per fare una puntatina nei dintorni e precisamente nella frazione di Vigolo Marchese: qui sono visitabili la Chiesa di San Giovanni Battista e il Battistero a forma circolare.

Il giorno successivo ci si sposta con l’auto puntando verso le colline piacentine a m.460 di Veleja romana. La cosiddetta “Pompei del nord Italia” scoperta intorno al 1747 e che si estende per 1200 kmq, era un tempo un villaggio della tribù ligure dei Veleiates. Nel territorio sono visitabili vari quartieri con resti e fondamenta degli edifici esistenti all’epoca (foro, terme, basilica, anfiteatro, strade, molino, frantoio etc) ed il Museo-Antiquarium, i cui reperti testimoniano la vita passata e le attività svolte. Tra gli scavi è stata ritrovata la Tabula Alimentaria Traianea in bronzo, complesso documento censuario scritto di m 1,38 x m 2,86.

La logica dice di puntare verso Gropparello, e dopo alcuni km di stradine collinari del piacentino si arriva a destinazione. Entrati nel bel parco ci si trova davanti il castello, che sorge sopra uno sperone di serpentino verde e presenta una forma irregolare. Il castello ha visto lo svolgersi delle dispute tra Guelfi e Ghibellini, le vicende di diverse famiglie, ed è anche noto per il fantasma di Rosenia Fulgosio; visitabile nel suo percorso sali-scendi, è attualmente un punto di riferimento e di promozione per iniziative soprattutto rivolte ai bambini, con animazioni a tema, coinvolgimenti, etc.

Ritornati a Castell’Arquato, nel pomeriggio, e percorrendo una strada meno trafficata e poi una salita si arriva nel comune di Vernasca al Borgo di Vigoleno. Entrati a piedi attraverso il Mastio, il luogo offre la possibilità di estraniarsi dal mondo per la posizione arroccata e l’atmosfera tranquilla del piccolo borgo intatto. All’interno è presente la romanica Chiesa di San Giorgio.

Rientrando alla base, leggera deviazione ad Alseno per visitare l’Abbazia di Chiaravalle della Colomba del 1136 con il suo chiostro annesso. Il luogo, situato in posizione semi-isolata, è un’ importante punto religioso legato alla storia di Bernardo da Chiaravalle, fondatore dell’Ordine dei Cistercensi, famosi questi ultimi per le loro attività legate alle funzioni spirituali e alle pratiche di vita quotidiana.

Il terzo giorno si lascia il territorio piacentino per spostarsi in direzione Parma per il triangolare circuito dei tre castelli o meglio delle tre rocche: Fontanellato, San Secondo e Soragna. Sono tra loro vicine, e sono la tappa obbligata per chi transita in questo territorio. Logicamente è conveniente, visto il tratto da percorrere, pensare di fare questa escursione per tutta la giornata. Fontanellato offre anche luoghi da percorrere e ammirare prima e dopo la visita della rocca come la piazza del mercato (Matteotti), la Chiesa di Santa Croce e altri importanti monumenti. La Rocca dei Sanvitale è una costruzione imponente a pianta quadrata circondata da un grande fossato, la “peschiera”. Ha una sua lunga storia e la sua visita interna culmina con la famosa stanza, tra volte e lunette, affrescata nel 1523-1524 da G.F.M. Mazzola detto il Pamigianino, con le scene di Diana e Atteone. Sono visibili anche i quadri del Boselli, e visitabili una cucina ben assortita e la Camera ottica dalla quale, con vari prismi ottici e lenti, i castellani osservavano, segretamente, la gente al mercato o chiacchierare.

A San Secondo visita guidata alla Rocca dei Rossi di San Secondo con il culmine nella magnifica Sala delle Gesta Rossiane. Nel prosieguo del percorso viene segnalata, e visionata, anche la Fontana di Carzone. A Soragna, altro paese in pianura del parmense, emerge la Rocca di Meli-Lupi che, al suo interno, offre una magnificenza di affreschi e cicli pittorici, stucchi e quadri e una serie di mobili ed arredi, che ti trasportano, senza accorgertene, nell‘ epoca del primo barocco. All’esterno un grande parco romantico.

Un passaggio alla Chiesa di san Giacomo.

Il quarto giorno, a completare la visita nella città ospitante, la mattina è dedicata al Museo della Collegiata di Castell’ Arquato e al Museo geologico, nei locali dell’ex Ospedale di Santo Spirito, che offre una ricca collezione di fossili di ere lontane, del pliocene e del pleistocene, rinvenuti nei calanchi della zona.

Nel pomeriggio, avventurandosi per strade interne, a volte tortuose, senza passare per la provinciale, ma toccando paesi vari, attraversando il paese di Bore a metri 832, meta per soggiorni tranquilli, fino a scollinare alla quota di metri 1029 del Passo del Pellizone, nella discesa si arriva a Bardi. L’imponenza della Fortezza di Bardi appare subito all’occhio, degno della rappresentazione del potere della famiglia Landi. L’ultimo tratto in salita da percorrere a piedi verso l’entrata presenta un senso di grandezza e di stupore nel vedere questa tipica e massiccia architettura militare. All’interno, il percorso itinerante non guidato prevede il Museo delle civiltà valligiane, ambientazioni tra mestieri e attrezzature; il percorso di camminamento e gli affacci a 360° verso la Valle del Ceno rendono chiaramente l’idea di essere in un punto strategico per la difesa del territorio. Per completare la giornata, uno sguardo al paese con un piccolo giro visitando la Chiesa dell’Annunziata, la Chiesa di San Matteo e la Chiesa di San Francesco.

Le mete del quinto giorno sono il Castello di Paderna a Pontenure e il Borgo medioevale di Grazzano Visconti a Vigolzone.

Nella campagna di Pontenure, non facilmente individuabile visto il vasto territorio pianeggiante, denso di culture cerealicole e frutteti, dopo alcuni km si arriva all’ingresso del castello.

Il castello della famiglia Marazzani di Rimini, ora di proprietà dei Pettorelli, dal profilo austero trasformato poi in elegante fortilizio con corte agricola, si presenta attualmente simile ad un‘ immensa tenuta agricola appunto, le cui tipologie produttive si promuovono e si valorizzano con eventi e manifestazioni. All’interno, oltre alla corte e ad edifici vari è presente anche la Chiesa di Santa Maria con pianta a croce greca.

Il borgo medioevale è un vero esempio di abitazione nel medioevo degli anni 1900 o quasi, con la cura dei particolari decorativi su progetto del Duca Visconti di Modrone.

Le botteghe presenti svolgono ancora le funzioni artigianali del ferro battuto e delle ceramiche. Una vera meta per turisti curiosi e per fare acquisti tipici.

Il sesto e ultimo giorno, lasciato Castell’Arqato e dirigendosi verso Torino, la tappa percorsa è in direzione Gazzola nella Val Trebbia. Nelle vicinanze del fiume Trebbia sorge infatti il borgo ed il Castello di Rivalta. In cui spicca la sua bella torre cilindrica ed il sovrastante torrellino da cui si gode di un‘ottima visuale; all’interno la visita delle stanze abitate dalla famiglia Zanardi Landi presenta il salone d’onore e diversi ambienti eleganti. Alla fine della visita vi è anche il Museo permanente del costume militare, il Museo parrocchiale e la Chiesa di San Martino. A completamento della visita del borgo, composto anche di botteghe e di abitazioni, non si può non fermarsi per una degustazione di vini locali all’interno della imponente torre di avvistamento. Stanco ma felice del viaggio intrapreso in questa settimana, reale e parallelamente immaginario nel tempo, si ritorna verso Torino.

E’ chiaro che in ogni viaggio si può fare di meglio e di più o forse di meno. Io ho puntato principalmente sulla visita dei castelli: in totale 8 castelli, 2 borghi medioevali, musei vari, una città romana, chiese, abbazie, chiostri, collegiate e battisteri. PERCORSO SVOLTO : – 1° giorno (08/07) : Torino, Castell’Arquato, Vigolo Marchese – 2° giorno (09/07) : Veleja romana, Gropparello, Vernasca (Vigoleno), Alseno (Abbazia di Chiaravalle della Colomba) – 3° giorno (10/07) : Fontanellato, San Secondo, Carzone, Soragna – 4° giorno (11/07) : Castell’Arquato, Bardi – 5° giorno (12/07) : Pontenure (Paderna), Vigolzone (Grazzano Visconti) – 6° giorno (13/07) : Gazzola (Rivalta), Torino.

Numerosi altri castelli e rocche si possono visitare (Torrechiara, Agazzano, Montechiarugolo, Felino, Compiano, etc) e, a seconda del punto di partenza, si può creare e pianificare il percorso più breve o più lungo rimanendo o più nel piacentino o spostandosi decisamente verso il parmense, dove è consigliabile forse un’altra base strategica.

Chi non vuol fare un tour de force di monumenti e avere più tempo per il relax e il benessere può puntare anche a Salsomaggiore o alle piccole località limitrofe che offrono il turismo termale. Oppure si possono visitare i luoghi di verdiana memoria da Busseto in poi.

La cucina piacentina offre piatti genuini con un vasto assortimento di primi piatti; il farro è coltivato nel piacentino, ritornato di moda nelle ministre e nelle zuppe sostanziose, e di medioevali memorie e sapori di una volta.

La varietà di prosciutti e salumi vari è invece tipica del parmense così come il formaggio.

I vini che si possono apprezzare sono il Gutturnio ed il Monterosso.

Arch. Michele Ariuolo –Torino miariuol@tin.It



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