Carinzia e salisburgo in 5 giorni
In tutti gli uffici del turismo si vende per 32€ la Karnten Card, che permette facilitazioni ed accessi ad attrazioni di diverso genere. Vista la natura del nostro viaggio abbiamo preferito non farla. Davvero esemplari gli uffici del turismo: ben segnalati, dotati di mappe, brochure e dépliant vari, esaurienti, con personale poliglotta e preparato. SPITTAL AN DER DRAU: Un’ora di visita è sufficiente. Bella la Rathaus (il Municipio), i giardini adiacenti e l’immancabile monumento al braccio che impugna la spada, che insieme alle meridiane affrescate sarà uno dei soggetti ricorrenti delle visite in centri storici, castelli e chiese della Carinzia. Poi, su un’aiuola triangolare spartitraffico, poco oltre l’area del parcheggio antistante la Rathaus, da notare una colonna con piani orizzontali che noi abbiamo ribattezzato l’albero di Natale metallico.
MILLSTATT: Paesino sul lago omonimo, si gira in 2 ore. Da visitare l’abbazia e l’annessa chiesa benedettina a doppia torre. Bella la porta della chiesa con volti suggestivi incisi sulle colonne della strombatura. Poi, nei cortili, l’immancabile meridiana dipinta su una parete, un tiglio millenario (nel cortile dell’ex hotel Lindenhof), ed alcune statue bronzee (una figura femminile ed un gregge di pecore) circondate da coloratissime aiuole fiorite. La visita al museo, non fosse per le cassapanche dei Gonzaga ed i notevoli laboriosi intrecci di corda dei monaci benedettini, non è irrinunciabile. È aperto dal 01/05 al 30/09, chiude dalle 12 alle 14, costa 2,50€. Il personale del museo mi ha ricordato le bidelle delle scuole medie; nel cortiletto del museo gatti, secchi, scope. Provate ad aprire tutte le porte che trovate lungo il percorso nel museo, altrimenti rischiate di perdervi qualche sala. KLAGENFURT: è una città graziosa che si può visitare in 2 giorni, noi abbiamo fatto tre pernottamenti perché l’abbiamo scelta come base per girare la Carinzia. Le cose da visitare si trovano quasi tutte nel centro storico, di forma perfettamente rettangolare e nel quale è facilissimo orientarsi. L’ufficio del turismo si trova in una sala della Rathaus a NW della Neuerplatz, all’angolo con Wiesbadener Strasse. Bella passeggiata in tutta la zona pedonale su Alterplatz e vie adiacenti, sia per lo shopping che per un drink all’aperto la sera. Attenzione, i negozi chiudono alle 18 e così pure le pasticcerie! Bellissimi i cortili, molti dei quali a sorpresa, che mettono in comunicazione vie e isolati e che costituiscono un modo alternativo di esplorare la città. In molti di questi belle vetrine e bei caffè. Animato il mercato all’aperto in Benedektinerplatz, dove si erge il monumento al pescatore in pietra. Buona, molto frequentata e suggestiva la birreria Zum Augustin dentro il cortile in Pfarrhofgasse 2 di fronte alla chiesa di Sant’Egidio, dove abbiamo cenato spendendo circa 30€ per due. Tra Pfarrhofgasse e Herrengasse bei locali notturni: Custo Lounge, Bonaparte e Tequila Rock, tutti nello stesso cortile. Un buon gelato dopo cena lo si può gustare alla gelateria Arcobaleno in Heuplatz, dove la lingua ufficiale è l’italiano. Non abbiamo visitato la zona della città sul lago e non ci interessava il Minimundus. Dal finestrino della macchina abbiamo visto una torre Eiffel in miniatura fedelissima: ci è bastata.
Da consigliare l’ostello Kolping, in Enzenbergstrasse 26, pulito e moderno e appena fuori dal centro, a ovest: una doppia con bagno (letti separati), colazione inclusa 23€ a testa. FRIESACH: Forse la località più interessante di tutta la Carinzia, dopo Klagenfurt. Bella la Hauptplatz nella quale si può parcheggiare gratis per 90 minuti con disco orario. Noi abbiamo visto la cittadina in due cicli di disco orario vale a dire in 3 ore. Bella la Stadtpfarrkirche, imperdibile il castello con panorami notevoli e la chiesa domenicana con abbazia annessa. Abbiam fatto capolino in una sala di quest’ultima e ci siamo ritrovati in una fabbrichetta di filati e tessitura. Adiacente all’abbazia domenicana le mura ed un bel fossato sulle cui acque gira la ruota della fortuna. GURK: Un’ora di visita. La Dom di Gurk (1200 ca.) è la più importante cattedrale della Carinzia ed una delle più belle che abbiamo visto. Nell’abbazia c’è l’angolo merchandising dove, oltre ai soliti articoli da Museum shop, si vendono le delizie preparate dai monaci, fra le quali un buon dolce di pistacchi e miele ed uno squisito liquore digestivo. BURG HOCHOSTERWITZ: Due ore circa di visita. Un castello arroccato su un sperone a più di 700 m. S.L.M., ben conservato e spettacolare per i panorami. Il biglietto d’ingresso costa 7€ cui si devono aggiungere 3€ se si vuole salire con la funicolare: una malferma cabina tirata da un’unica catena che dondola ad ogni respiro. Si può scendere a piedi ed attraversare le 14 porte. Interessante il museo interno: perlopiù ritratti, reperti antichi e soprattutto armature, fra le quali ce n’è una forgiata per un soldato di due metri di altezza che impressiona anche se il manichino che ci sta dentro è inanimato! SANT VEIT: Un’ora di visita. I primi 90’ di parcheggio sono gratuiti, con ticket da ritirare dall’apposita macchinetta; si paga solo per i minuti successivi. Interessante la Hauptplatz, pedonale, con il cinquecentesco municipio (Rathaus) dall’elegante cortile interno a tre livelli di arcate che ospitava una mostra del design. Curiosa la musica (del genere waiting room o elevator music) diffusa dagli altoparlanti in Hauptplatz: sembrava di essere nel villaggio di Truman show. Un’occhiata merita pure l’Hotel St. Veit, coloratissimo ed originale, che rappresenta uno dei landmarks della cittadina.
SALISBURGO Due giorni bastano per vedere la città natale di Mozart, a meno che non ci si vada per seguire il festival, o non si voglia visitare un monumento al giorno. Noi abbiamo avuto un impatto non proprio felice con la città. Lasciata la bella estate della Carinzia, abbiamo vissuto una parentesi d’autunno grigio e piovoso. A dire il vero ce l’avevano anticipato a Klagenfurt: “in Carinzia c’è sempre bel tempo, a Salisburgo invece piove sempre”, ma pensavamo fosse un luogo comune figlio del campanilismo. Per giunta ci siamo imbattuti nel traffico di mezzogiorno, ovvero una buona oretta incolonnati a passo d’uomo. Della serie: “bastano due gocce e il traffico a Salisburgo impazzisce”, precetto che vale per quasi tutte le città del mondo! Inoltre ci ha fatto perdere diverse ore il cartello con la i dell’ufficio informazioni, poco visibile per le fronde che lo coprono ed equivoco per la freccia che manda verso il centro città. Davvero l’ufficio informazioni più modesto (un chioschetto con un solo impiegato) e peggio segnalato che abbiamo incontrato in Austria! Comunque, per chi arriva a Salisburgo in auto da sud: sappiate che l’uff. Info – siamo ancora in periferia – si trova subito a destra dove c’è il cartello in Alpenstrasse prima del ponte sulla Salzach!! In centro conviene parcheggiare dove possibile nelle aree blu massimo per 3h (10 cent ogni 6’ fino alle 19 dal lun. A ven.) e continuare a piedi. I parcheggi non blu del centro sono sempre riservati ai residenti. Un parcheggio al coperto costa 2,20 € all’ora. Nel centro storico si ha l’impressione di una città ferma nel tempo; questo da un lato costituisce il fascino di Salisburgo, ma dall’altro sembra un po’ ingessata, a tratti esageratamente ligia alla tradizione. Ecco le magnifiche insegne di ferro battuto dei negozi di Getreidegasse, cui si è dovuto adeguare pure McDonald’s, che aggettano dalle pareti come stelle da infilzare in una giostra equestre. Ecco uomini e donne in abiti tradizionali che sembrano usciti dal set di un film in costume e invece, lo dimostrano numerose vetrine, si vestono così normalmente. Pare che la costruzione del Museum der Moderne (visitabile dal 23 ottobre) sul colle di Mönchsberg abbia suscitato polemiche fra i salisburghesi per lo stile non troppo aderente alla tradizione architettonica della città, e in effetti a vederlo dal basso sembra abbastanza “scatoloso”. Fra le cose che abbiamo visto segnaliamo il castello Festung Hohensalzburg, che si raggiunge con la funicolare o a piedi. Da non perdere, nonostante la lunga coda, la visita all’interno della fortezza: musei e saloni degli Arcivescovi con l’ausilio della guida auricolare, che fra l’altro permette di accedere alla terrazza più alta, dalla quale si gode di spettacolari panorami. Si vedono come formichine i visitatori nei bastioni sottostanti che a loro volta vedono dall’alto la città. Da visitare anche la Residenzgalerie, il Rupertinum e ancor più del Duomo le chiese St. Peterskirche, Franziskanerkirche, e Kollegienkirche. Un must poi è la passeggiata fra le vetrine in Judengasse e appunto in Getreidegasse, dove al n. 9 c’è la casa natale di Mozart, che vale la pena di visitare. È curioso pensare che quando Mozart era vivo gli diedero un calcio nel culo (proprio fisico, mica figurato!) e oggi lo sbandierano e lo vendono ovunque, in forma di cartolina, di palle di cioccolato, di T-shirt, eccetera. Viene da pensare: siamo sicuri che se oggi rinascesse un altro Mozart, altrettanto geniale, eccentrico e irregolare, Salisburgo non ricommetterebbe l’errore di cacciarlo via? Merita una visita anche lo Schloss Mirabell e gli annessi giardini. Escluso quest’ultimo, tutto ciò che abbiamo nominato si trova in un’area molto ristretta sulla sponda sinistra della Salzach, fra il fiume e il colle di Mönchsberg e ciò fa sì che il turista visiti abbastanza comodamente e in fretta le cose salienti di Salisburgo. Il centro storico si spegne presto, ma numerosi ristoranti tengono animata Getreidegasse, a meno che non piova, allora si svuota e diventa desolatamente semideserta. Appena fuori dal centro storico ci sono ristoranti, birrerie e caffè animati, specie sul lungofiume dove si ritorna nel ventunesimo secolo. Noi abbiamo cenato al caffè ristorante Shakespeare, che ospita esposizioni di artisti locali ed un Internet point, di fronte all’ingresso dello Schloss Mirabell, in Hubert Sattlergasse 3. Una clientela disinvolta e vivace, tra i 25 e i 50. La Salzburg card permette l’ingresso gratuito a quasi tutti i siti di interesse della città e riduzioni in alcuni altri, oltre che l’utilizzo gratuito dei mezzi pubblici. Esiste da 24, 48 e 72 ore e costa rispettivamente 21, 26 e 32 €, la metà esatta per i ragazzi dai 6 ai 15 anni. Ne vale la pena: solo la funicolare per salire sull’Hohensalzburg costa 8,50 a/r. Dal 16/09 fino alla fine dell’anno le card costano 2€ in meno ciascuna.
Un alloggio low budget da consigliare a Salisburgo specie per un nucleo familiare è l’ostello della gioventù “Eduard-Heinrich-Haus” in Eduard-Heinrich Strasse 2, immerso nel verde, a pochi minuti dal centro, pulito e comodo, 22€ circa per persona in doppia con bagno. …Appena lasciata Salisburgo, in direzione sud, abbiamo ritrovato il bel tempo di due giorni prima. Era di nuovo estate… OSSERVAZIONI E DRITTE: Abbiamo trovato i laghi dell’Austria difficilmente accessibili, le discese alla riva quasi ovunque private o a pagamento in stabilimenti spesso affollati. In Austria non è d’uso lasciare la mancia in ristorante, a detta ed atteggiamento degli stessi austriaci. In tutta l’Austria il prezzo del boccale di birra alla spina da 0,50 l. Servita al tavolo oscilla tra i 2,40 e i 2,70 €, molto meno che in Italia, dove chissà perché la si paga come un long drink. In compenso il caffè espresso costa circa 1,30€, che diventano 1,80 a Salisburgo e non è difficile da reperire; non male quello della catena Eduscho. Attenzione all’arancione dei semafori, dura un nanosecondo ed è subito rosso, meglio fermarsi, non c’è proprio il tempo di attraversare l’incrocio. L’autostrada è gratis o quasi, ma per utilizzarla bisogna dotarsi della cosiddetta “Vignette”, il bollino che costa circa 7€ da esporre sul vetro dell’auto, altrimenti la multa è salata! Da acquistare, specie in Carinzia, oggetti d’artigianato in legno. A Salisburgo qualsiasi cosa desti la vostra curiosità, e ci son vetrine davvero curiose in Getreidegasse!