Caraibi Messicani

Con una offerta da prendere "al volo" … iniziano i preparativi per il viaggio dell'anno … il Messico … luogo sognato a lungo e che finalmente possiamo visitare … Si parteee Messico - Penisola dello Yucatan 1.3.2004-15.3.2004 Diario di viaggio Lunedì 1.3 - 1° giorno Sveglia ore 5.50 panico!!! Aereo per Madrid ore 10.52. A Roma...
Scritto da: Francesco Casavola
caraibi messicani
Partenza il: 01/03/2004
Ritorno il: 16/03/2004
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Con una offerta da prendere “al volo” … iniziano i preparativi per il viaggio dell’anno … il Messico … luogo sognato a lungo e che finalmente possiamo visitare … Si parteee Messico – Penisola dello Yucatan 1.3.2004-15.3.2004 Diario di viaggio Lunedì 1.3 – 1° giorno Sveglia ore 5.50 panico!!! Aereo per Madrid ore 10.52. A Roma grandina e fa freddo!!! e quando vi passa?!?!? Non lo sapevamo e ora lo sappiamo … con le compagnie low cost si paga tutto … per fortuna che avevamo una ricca scorta di pizza di patate … wow!!! Arriviamo a Madrid alle ore 13.15, in tempo in tempo per la coincidenza per Cancun che parte alle ore 14.30 dove, a differenza della tratta di Madrid, ci passano un pranzo alle 16.30 che si può chiamare così solo per consuetudine!!! ce sckif!!! Il volo dura 10 ore … sono le 20.00 … è dura ma tra un rivedere il nostro programma e la lettura della guida … sono le 22.30 e il volo procede … ma quando si arriva? All’1.30 ora italiana siamo a Cancun. Qui sono le 18.30. Ci apprestiamo ad uscire dall’aeroporto per arrivare a Playa del Carmen. Subito riusciamo ad evitare una “sola” … ci chiedevano per il trasporto con pulmino 15$ per fortuna che ci eravamo informati bene e più avanti c’era la vendita di biglietti Riviera Bus con pullman a … 65 ps!!! Alle 19.45 siamo a Playa del Carmen. Qualche km a piedi … – si da il caso infatti che il nostro albergo sia si sulla 5a Avenida, ossia la strada principale, ma dall’altra parte rispetto al bus terminal – e si arriva finalmente a meta. L’albergo di per sé non è male ma: (1) la nostra camera è a piano terra con una porta finestra che chiude pure male, (2) la piscina che si vedeva sul catalogo sembra una bagnarola e (3) il mare è a circa 400-500 metri … (4) non contando il fatto che stanno ancora finendo di costruire l’ultimo piano … non vi dico i rumori … comunque l’importante è la salute e poi … per fortuna che abbiamo prenotato soltanto una settimana. Dopo una passeggiatina per cominciare a conoscere il posto e dopo una famosissima 24 ore … si va a ninna. Martedì 2.3 – 2° giorno Il fuso si sente tutto … Tuty occhi aperti fin dalle 6.00 … io invece mi sono fatta dei sonni infiniti … Si parte alla scoperta della spiaggia di Playa desolata (e ti credo,sono le 8!!), direzione sud. Vento (20-25 nodi dice il mio meteorologo preferito ;-p) fin dalla prima mattina con all’orizzonte un solo windsurf … la cosa non promette bene… Camminando camminando si arriva fino a Playacar con le sue meravigliose ville sul mare … che sogno … e si cominciano ad intravedere i primi pellicani, bellissimi !!! Prima foto scattata … ad una iguana che stava a crogiolarsi al sole. Passeggiatina per Playa … è possibile che tutte le volte che passiamo davanti ad un negozietto devono cercare di farci entrare? …’Amigo…Italian ? Siete italiani?’ …E che palle !! Si passa ora alla spiaggia di Playa nord “Mamita’s”, per pranzo si decide di mangiare al mare, che spettacolo … Tuty vorrebbe mangiare pesce … e che pesce … alla vista ci sembra un mostro … con certi denti che fanno paura ma il gusto non era male. Mercoledì 3.3 – 3° giorno Decidiamo di affittare un motorino, così per divertirci un po’ ad andare alla scoperta di Playa e delle spiagge nei dintorni. Si percorre la statale 307, arteria principale e trafficata dello Yucatan, piena di camion (occhio !!) alla ricerca delle sue famosissime spiagge paradisiache … approdiamo in una delle spiagge che non dimenticherò mai … Xpu-hà, km di sabbia fine e bianca da far paura, palmizi da film e … pochissima gente, solo qualche cabañas abitata da gente del posto (che fortunati !! vivono sul mare)… ed un granchietto con il quale facciamo conoscenza che abbiamo disturbato stendendo i nostri asciugamani … Intorno alle 14.00 purtroppo arriva l’ora della nostra partenza alla scoperta di nuovi lidi. Sulla strada, facendo benzina per il nostro centauro (6 ps al litro!!! – no comment) intravediamo un chioschetto … ci avviciniamo essendo affamati ed in cerca di qualcosa da mettere sotto i denti … nulla ci avrebbe fatto pensare che avremmo trovato proprio in quel chioschetto i più buoni tacos mai mangiati, per noi, famosissimi tacos de camaron (per chi non “mastica” lo spagnolo come noi ;-p … tacos con i gamberi). Naturalmente dopo aver assaggiato la prima porzione ci appare subito chiaro che dobbiamo obbligatoriamente prenderne un’altra … sono troppo buoni, peccato che non ci stava vicino perché altrimenti avremmo mangiato sempre qui!!! Riprendiamo il cammino e decidiamo di fermarci a Paamul, una spiaggia molto selvaggia e rocciosa, palmizi e le solite meravigliose cabañas … il colore del mare è la solita tavolozza di colori tra il celeste, azzurro, turchese e blu … in effetti mi sento un pochino monotona nella descrizione delle spiagge ma oltre quello che racconto dovete solo vederle … Tuty non rinuncia a fare un bagnetto veloce, io nel frattempo mi stendo sotto l’ombra di una palma. Passeggiatina di rito durante la quale incontriamo un pescatore intento nel suo lavoro che ci mostra il suo ricco bottino di cefali messicani. Tornando alla nostra palma Tuty decide di combattere contro una noce di cocco … si posiziona sul mio asciugamano (sporcandolo come mai) e comincia la lotta … i due combattono ad armi pari, Tuty con un coltellino e la noce di cocco con una corazza dura che più dura non si può!!! avete mai provato ad aprire una noce di cocco? bhè l’impresa è ardua ma … chi la dura la vince … al costo della lama del suo coltellino – 1 a zero per il cocco – Tuty riesce dopo molteplici tentativi ad aprirsi un varco … nell’aprire la sua buccia (mi sembra riduttivo ma non mi viene il termine giusto) si perde del succo che in ogni caso riusciamo ad assaggiare … è dolce e veramente non male – e questa intanto l’abbiamo smarcata!!! … risultato finale 1-1 … saremmo pronti per il primo ciak di “Cast away” ;-D. E’ ora di cambiare lido … Sulla strada per tornare a Playa Tuty legge un’indicazione … Puerto Calica e insieme decidiamo di andare a scoprire quello che secondo noi doveva essere un’altra spiaggia meravigliosa … appena girato l’angolo invece ci rendiamo conto di non poter accedere alla costa, c’era un’entrata sorvegliata da guardiani, a questo punto, in tutta tranquillità, facendo una rotatoria lo scooter decide di mettersi su un lato … per dirla in parole povere, cadiamo!!! i guardiani che erano lì vicini ci sono venuti incontro chiedendoci se tutto era apposto e noi abbiamo risposto di si, in effetti non è successo poi molto, solo “qualche” escoriazione (in abbondanza Tuty, io in effetti non so proprio dov’ero in quel momento ;-p) ok, rimontiamo in sella … si riparte alla volta di Playa visto che il giro, per cause non dipendenti dalla nostra volontà, è terminato. Riportiamo lo scooter al negozio ma Tuty non si fa vedere per questioni … capisc a mè … se vedeva che si era sgraffignato la gamba, come dire avrebbe potuto intuire che qualcosina era successa … vabbè insomma Tuty si è nascosto e le chiavi gliele ho riconsegnate io al ragazzetto che, soltanto dopo aver passato in rassegna minuziosa lo scooter mi ha ridato i documenti … evviva siamo salvi!!! Alla fine vogliamo dire che cos’era questo Puerto Calica? un porto, anche importante diciamolo, di attracco di navi internazionali … ora lo sappiamo … Passeggiatina serale accompagnata da pioggia. Giovedì 4.3 – 4° giorno Giornata tranquilla spesa per passeggiata e fotografie varie a Playa, oggi è nuvoloso, almeno così non ci pesa tanto il fatto di non andare al mare.

Venerdì 5.3 – 5° giorno Dopo colazione si arriva in spiaggia al Mamita’s, affittiamo 2 lettini ed un ombrellone che non è come quello che immaginate voi colorato a fiori, a strisce e chi più ne ha più ne metta ma … fatto di foglie di palma … che te lo dico a fare eh? Passeggiata per la 5a Avenida, dopodiché decidiamo di cenare in un ristorante “La Parrilla”, non è per noi, il mangiare è sicuramente buono ma noi preferiamo posti più rustici, in compenso abbiamo ascoltato la musica dal vivo dei famosi mariachi. Sabato 6.3 – 6° giorno Costume, asciugamano, creme solari e via verso la nostra spiaggia preferita di Playa, l’ormai famosa Mamita’s. Pranziamo sulla spiaggia con calamari e papas (e vabbè ma allora ditelo che l’ignoranza fa da padrona!!! patate ok?) fritti. Siesta serale e al risveglio che fare? si cena? no meglio passare direttamente al dolce e che dolce … anche qui è arrivata la nostra amatissima nutella che si sposa magnificamente su crêpes preparate calde calde, io vado sul semplice, il mio Tuty aggiunge platano … bhè ora prendete il vocabolario però … Passeggiatina serale per non perdere l’allenamento. Domenica 7.3 – 7° giorno Sveglia ore 7.00. Colazione e si parte alla scoperta di Tulum. Prendiamo un taxi collettivo che ci lascia all’entrata, che secondo noi doveva essere quella principale, mentre ben presto ci accorgiamo che ci sono da fare circa 800 mt sotto il sole cocente prima di arrivare ad entrare nel sito archeologico, gambe in spalla … Sicuri delle nostre informazioni che i siti archeologici la domenica non si pagano, inizialmente andiamo tranquilli ma a poco a poco che ci avviciniamo diventiamo titubanti visto che vediamo una coda formarsi davanti un botteghino che si chiama cassa!!! ebbene si, ci informano che le cose da quest’anno sono cambiate … anche la domenica si paga … uffa!!! Naturalmente manco a dirlo si incontra subito subito un’iguana la quale non sfugge all’occhio sempre vigile del mio Tuty … e ce ne fosse una sola … praticamente tutta Tulum era piena, neanche fosse il loro habitat naturale … tantissime, tutte a crogiolarsi al sole abbarbicate su queste famosissime rovine maya. Tulum si trova in uno scenario mozzafiato … le rovine sono a strapiombo sul mare, indi per quindi … siamo scesi in questa caletta meravigliosa dalle acque cristalle. Dalle rovine notiamo che in lontananza si apre una spiaggia molto più grande, chiediamo info per trovarla e una volta terminata la visita archeologica ci dirigiamo alla scoperta di questa spiaggia di Tulum. Non prima però di aver spuntinato velocemente gelato, birra, coca-cola e patatine per la stratosferica cifra di 90 ps!!! ce ladr!!! La spiaggia è bellissima, la sabbia era bianca e soffice come farina … fatta di palmizi e le solite meravigliose cabañas … Questa spiaggia di Tulum è tra l’altro un posto frequentato da pescatori … l’avevamo letto e l’abbiamo constatato durante la nostra passeggiata in riva al mare … una barca era ammarata (si dirà così?) con dentro dei pesci enormi … quelli più piccoli, non degni della considerazione dei pescatori, certamente abituati a dimensioni non inferiori ai 40/50 centimetri, erano lanciati in aria ad uno stormo di uccelli che si litigavano in volo il cibo … uno spettacolo da raccontare … E la prima settimana se ne va, vabbè meglio non pensarci … Lunedì 8.3 – 8° giorno Oggi si dorme, sveglia alle 8.00. Dopo aver trovato la nostra definitiva sistemazione in una deliziosa pensioncina, si parte alla volta della spiaggia di Akumal. Il taxi collettivo ci lascia sulla strada e per arrivare sulla spiaggia metri e metri sotto il sole. Prima però ci fermiamo in un market e compriamo i nostri platani (vabbè sciolgo l’arcano … banane) e acqua. Arriviamo in spiaggia intorno alle 10.30, la barriera corallina è vicinissima, quasi quasi ci si arriva a nuoto. Durante la nostra passeggiata in riva al mare, incontriamo un’iguana che ormai non desta in noi alcuna novità … Torniamo al nostro palmizio e Tuty prova nuovamente a lottare contro un cocco … prima tenta di nuovo con quello che resta del suo famoso coltellino, con il quale per poco non si affetta un dito, alla fine però sperimenta la tecnica giusta e … risultato finale: Tuty contro cocco 1-0.

Martedì 9.3 – 9° giorno Sveglia alle ore 8.00. Si parte per Cancun. Arriviamo a downtown alle 10.30 e ci investe immediatamente lo smog ed i rumori della grande città … ormai siamo gente di mare … Prendiamo il pullman per la playa. Durante il percorso vediamo dei complessi alberghieri enormi che deturpano lo scenario naturale di per sé meraviglioso … . Scendiamo al km 17, la spiaggia qui è meravigliosa, il mare ci regala onde di 2 metri … Un surfista locale trovando condizioni così favorevoli ha dato prova delle sue capacità … e devo dire che era bravo. Rimaniamo fino alle 16.00, il panorama è veramente meraviglioso ed il sole è così caldo … ma dobbiamo andare … Si torna a downtown. E’ ora di ripartire sono ormai le 19.00, si lascia la capitale e si rientra nella ormai nostra Playa.

Mercoledì 10.3 – 10° giorno La sveglia suona presto … alle 6.30 siamo già in piedi pronti per l’appuntamento davanti all’albergo alle 7.40. Inizia il viaggio con destinazione Chichen Itza … Uno dei più famosi siti maya. Percorriamo una strada che ci mostra un’altra faccia del Messico, probabilmente quella vera, fatto di assoluta povertà … noi ci saremmo voluti fermare per osservare da vicino ma purtroppo con i tour organizzati non c’è possibilità di scelta, uffa!!! Si arriva a meta alle 12.00, quale migliore orario eh???!!! La visita al sito maya comincia dalla parte più vecchia, la parlata italiana della guida ci fa ridere ma … sempre meglio che niente … maronn’ che caldo e quanta gente!!! Una pausa e si riparte alla scoperta della parte più recente del sito. Eccola è proprio lei la famosissima piramide di Kukulcan … Le scene della gente che sale e scende nei più svariati modi è veramente da ricordare, anche io mi imbatto nella famosa scalata alla piramide per il suoi 91 gradini. Il panorama che si gode dalla sommità della piramide è veramente molto bello, l’occhio spazia a 360° percorrendo anni e anni di storia … wow!!! Clik di qua di clik di là è arrivato il momento di scendere … A guardare da quassù pensare di scendere mette qualche pensiero, ma … forza e coraggio … arrivo a terra sana e salva … anche questa è smarcata!!! E’ ora di pappa … il tour prevede il pranzo in un ristorante tipico affamati e pronti a gustare i piatti messicani che a noi piacciono così tanto, che acquolina in bocca … Il cibo è veramente ottimo … perché questo ristorante non è a Playa? Si parte ora alla volta del cenote Dzipnut. Praticamente un pozzo di acqua dolce illuminato da un’apertura dall’esterno dalla quale arrivavano anche le radici di un albero … una favola … dove avremmo potuto fare il bagno, ma perdindirindina avevamo finito di mangiare da poco … l’acqua era fredda … vabbè il bagno in un cenote lo faremo la prossima volta. Prossima tappa, Valladolid. Certo è che non pensavamo di trovare una metropoli ma veramente non c’era nulla, per fortuna che per girarla ci avevano dato soltanto 10′. Si rientra a Playa verso le 19.30.

Giovedì 11.3 – 11° giorno Avremmo voluto cambiare località dove soggiornare questi ultimi giorni, noooo già si parla di ultimi giorniiiiii, ma Playa ormai è casa nostra … Ci prepariamo per il mare, ma prima si passa a vedere il nostro negozietto preferito, Wayan. In spiaggia al Mamita’s, passeggiata e raccolta di conchiglie … si torna alla base alle 17.00.

Venerdì 12.3 – 12° giorno Oggi si dorme, sveglia alle 9.00 e pigramente si arriva in spiaggia al Mamita’s alle 11.00. Oggi c’è la “Festa del Vento” ci prepariamo a vedere il cielo pieno di kite, wow!!! Fino ad ora il vento è stato protagonista delle nostre giornate messicane ma evidentemente oggi si sente pigro e non ha voglia di mostrarsi, difatti la manifestazione doveva iniziare alle 10.00 ma alle 12.00 ancora non si sapeva nulla, il vento era debole, noi attendiamo. Finalmente qualcosa si muove ed i kite iniziano a solcare il mare ed il cielo si riempie dei lori colori … Che spettacolo. Purtroppo una ragazza per una manovra sbagliate sbatte contro una barca ormeggiata a riva, ma per fortuna nulla di grave. Si torna in albergo. La sera si prenota il tour per Sian Ka’an.

Sabato 13.3 – 13° giorno La giornata più bella del nostro viaggio stava per iniziare … in maya Sian Ka’an … in italiano “Dove inizia il cielo” … Sveglia alle 6.30. Noi siamo in jeep con una coppia di Roma. Si parte e alla guida c’è il mio Schumacher preferito! La jeep è di quelle selvaggissime chiusa soltanto sul tetto, ai lati aperta, in pratica … un vento terribile … Prima sosta a Tulum per prendere maschere, pinne e boccaglio. Percorriamo una strada asfaltata per circa 30 minuti e si giunge all’entrata della Riserva dove si paga una tassa fissa di 2$ a persona. La nostra guida che si chiama Roque ci spiega il percorso. Si riprende il cammino su una strada sterrata e quando dico sterrata intendo proprio … sterrata. La percorriamo senza grandi emozioni se non fosse altro che per la vista di una lucertola, la presenza di un piccolo dosso di sassi e una buca un po’ più grande del solito … e noi che pensavamo di fare un rally nella giungla ;-p vabbè comunque la polvere non manca di certo … Dopo un percorso di circa un’ora e trenta e addirittura dopo una sosta per attendere la jeep di un tedesco che procedeva con l’andatura di una tartaruga, si intravede all’orizzonte il mare!!! Lasciamo la jeep e prendiamo una barchetta facendo così la conoscenza della nostra guida di mare … il grande Juan (per gli amici Charles Bronson). Si parte alla scoperta di questa meraviglia della natura. Primo avvistamento … il delfino!!! Bhè in effetti siamo riusciti a vedere solo la sua pinna, noi pensavamo che ci facesse le feste e che cominciasse a saltare felice ma … niente, soltanto la sua pinnetta emergeva dall’acqua, sigh! Secondo avvistamento il nido dell’aquila pescatrice la quale stava portando il cibo – un pesciolino 😉 – al suo piccolo … tenerissimo quadretto. Juan a questo punto ci dirige alla scoperta della giungla delle mangrovie, veramente emozionante, riusciamo a vedere un termitaio grandissimo, dopodiché ci fa scendere e con un percorso a piedi di 10 minuti in una palude desertificata, arriviamo ad un torretta di avvistamento per una panoramica a 360°. Foto di rito e … il viaggio continua in direzione dell’isola degli uccelli dove si possono osservare le fregate. Si riprende la navigazione alla scoperta della barriera corallina (la 2a più lunga del mondo!!!). Arriviamo in posizione … ci prepariamo per lo snorkling (il giubbotto salvagente qui è obbligatorio) e ci buttiamo in acqua. Tuty con la macchinetta subacquea comincia a fotografare dei pesci con dei colori inimmaginabili (speriamo che le foto rendano ciò che abbiamo visto) che esperienza unica … eravamo osservatori in quel momento di un mondo fantastico … Abbiamo cercato poi di arrivare fino a dove c’erano le onde ma la corrente era veramente fortissima, comunque dopo 30 minuti in mare Juan ci ha richiamati in barca ed il nostro “cammino” è continuato alla volta della … comida!!! In direzione pappa abbiamo fatto una meravigliosa sosta per vedere … la stella marina, ne abbiamo viste tre, grandi e di un colore arancio no comment … La spiaggia di Punta Allen dove abbiamo attraccato era molto selvaggia ma bellissima, comunque affamati come leoni marini 😉 ci siano seduti ed abbiamo mangiato … il pescado entiero, ribattezzato pesce Dash per il suo sapore di detersivo … bhleà! Per digerire passeggiatina al villaggio di Punta Allen, poverissimo ma con musica di Sean Paul a tutto volume!!! Si riparte e purtroppo questo viaggio ci riporta alla jeep, sigh! La guida della jeep passa ora a Emanuele. La sua voglia di safari è tale che invece di evitare le buche … le prende e pure ad alta velocità, bhè oltre il divertimento si continua a beccare un oceano di polvere … ah adesso si mischia anche al sale dell’acqua di mare … Un’altra emozione era alle porte, ad un tratto le jeep davanti a noi si fermano e di conseguenza c’è qualcosa da vedere … si tratterà mica del coccodrillo? Ebbene si, una famigliola di coccodrilli … il più grande si è avvicinato perché una delle guide gli ha dato da mangiare un pesce, stava quasi per uscire completamente dall’acqua della palude ma non è stato così buono da mostrarsi a noi interamente e dopo aver mangiato è ritornato nel suo mondo; il suo piccolo sembrava una lucertolina di mare … Tuty senza pensarci neanche un attimo si era piazzato in 1a fila per fare foto ravvicinate del 3° tipo … il momento è catartico … Si arriva a Playa alle 20.00 ed a conclusione della bellissima ed indimenticabile giornata, dopo una doccia ristoratrice (tutto il giorno a mangiare polvere!!!) si mangia chili con carne. P.S. Quante cose abbiamo smarcato oggi eh!?!? … Domenica 14.3 – 14° giorno Dopo la sveglia alle 8.00, la tristezza è in noi, la partenza si avvicina e se ne comincia anche a parlare a livello di organizzazione … noooooo!!! Si va alla playa … poche parole da aggiungere … siamo troppo tristi e basta!!! La serata si chiude sempre con lo stesso pensiero in testa … che tristezza partire … Lunedì 15.3 – 15° giorno La sveglia squilla alle 5.40 … presto eh? ma volevamo vedere l’alba … quindi la semplice deduzione sarebbe quella di dire che abbiamo visto l’alba ma … ma avevamo troppo sonno e quindi, ci siamo girati dall’altra parte ed abbiamo continuato a sognare il Messico … Si comincia a preparare la valigia … solo una parola … tristezza. Fatta la valigia si va al mare per un ultimo bagno al Mamita’s, sigh! Si arriva in aeroporto dove scopriamo che il nostro volo per Madrid porta un’ora di ritardo. Alle 21.50 parte il volo per Madrid che dura all’incirca 8 ore e 30, un tempo minore rispetto a quello impiegato all’andata, perché faceva un’altra rotta. Qui si cerca di dormire anche se la riuscita è difficoltosa … Atterriamo a Madrid e attendiamo il nostro prossimo volo, che questa volta ci porterà purtroppo Roma. * * * Non voglio essere triste … anche se è veramente difficile … dopo aver trascorso 15 giorni 24 su 24 con la persona del cuore è assurdo tornare alla vita quotidiana … senza parlare del lavoro, del tempo meteorologico, della mancanza del mare … ok ci rimangono i nostri ricordi, le nostre sensazioni, le nostre risate, i nostri scherzi, le nostre foto … con il pensiero che magari un giorno si potrebbe avverare sul serio il sogno di fare il grande salto!!! Bueñas noche …



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