Caraibi gustosissimi!

Valentina e Matteo in Martinica
Scritto da: ValeFarfallina
caraibi gustosissimi!
Partenza il: 27/12/2009
Ritorno il: 07/01/2010
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
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Io Valentina e mio marito Matteo siamo partiti il 27 dicembre 2009 da Milano Linate con aereo Air France, direzione Parigi Charles de Gaulle. Qui abbiamo dovuto fare scalo, recandoci all’aeroporto di Orly Ovest tramite un servizio navetta gratuito della stessa compagnia aerea. Il viaggio da Parigi a Fort de France, capitale della Martinica (aeroporto di Lamentin, poco distante) dura circa 8 ore e bisogna anche calcolare la differenza di fuso orario (meno 5 ore rispetto all’Italia). Abbiamo pagato il viaggio aereo solo 217 euro, ossia le tasse, poiché abbiamo sfruttato i punti Millemiglia Alitalia accumulati dal padre di mio marito durante i suoi viaggi di lavoro (grazie Franco!!!) altrimenti un viaggio aereo per una persona andata e ritorno Milano/Roma – Fort de France (sempre con lo scalo a Parigi) costa all’incirca 750 euro in questa stagione, ossia mentre da noi è inverno, che è poi la stagione migliore per andare ai Caraibi, quella secca. Non serve nemmeno il passaporto, basta la carta d’identità, visto che la Martinica è come se fosse praticamente sotto ogni aspetto un dipartimento francese e quindi fa parte dell’Unione europea. La popolazione ha ribadito la volontà di mantenere questo status nel referendum svoltosi lo scorso 10 gennaio. Siamo arrivati lì perciò alle 20 ora locale, e siamo andati a prendere l’auto, una Clio 3 porte con l’aria condizionata, che avevamo precedentemente noleggiato via Internet tramite l’agenzia Interrent (www.Interrent.Com) spendendo 300 euro per 11 giorni comprensivi del secondo guidatore e assicurazione. Questa agenzia si appoggia comunque alla Europcar, perciò abbiamo dovuto attendere subito fuori dall’aeroporto che la navetta dell’Europcar appunto ci portasse al parcheggio dove ritirare la macchina. Ci hanno chiesto la carta di credito e fatto firmare una preautorizzazione di 600 euro come cauzione. Ci siamo quindi recati a Diamant, paesino sul mare nel sud ovest caraibico dell’isola, dove avevamo prenotato sempre via Internet quella che i francesi chiamano una “résidence hotelière”, l’Ecrin bleu (www.Ecrinbleu.Com) per la quale abbiamo speso per 6 notti più la tassa di soggiorno circa 350 euro: la camera è dotata di aria condizionata, letto matrimoniale (non proprio grandissimo), un altro letto singolo, armadio, bagno con doccia e phon, balcone con tavolo, sedie, stendibiancheria, cucinotto dotato di fornello elettrico, piccolo frigo con freezer, microonde, lavello e tutti gli utensili per cucinare e mangiare. L’arredamento è tutto sull’azzurro e sul floreale, molto carino, l’hotel ospita anche un museo di conchiglie molto ricco e molto visitato, creato dal figlio dei proprietari e sistemato dove un tempo c’era il ristorante. C’è anche una piscina grande e una più piccola per i bambini, oltre che un laghetto e un giardino dove sono ospitati varie specie di anatre, uccelli, pavoni e quant’altro. Veramente un posto incantevole, tutte le camere godono della vista sul mare e sulla roccia poco distante dalla riva, il diamante che da il nome alla cittadina. Durante questi primi giorni in Martinica abbiamo fatto molta vita di spiaggia, che a Diamant è veramente bellissima, di sabbia bianca, con palme e un bellissimo bosco di alberi tropicali alle spalle, molto lunga e quindi anche quando c’é un po’ di gente, non si ha mai l’idea del sovraffollamento, come in altre località del sud caraibico.

L’acqua del mare è calda come e anche la temperatura: quasi sempre tra i 27 e i 30 gradi, durante il nostro soggiorno ha piovuto solo per un paio di giorni. Uno scorcio d’estate in mezzo al nostro tetro inverno di pianura padana (noi siamo di Novara) è stato un vero toccasana. Abbiamo poi visitato una delle tante distillerie di rhum che ci sono sull’isola: abbiamo scelto La Mauny a Rivière Pilote, perché è quella più antica tutt’ora in attività. La visita guidata (in francese, costo 3 euro) è molto interessante e termina nel negozio dove si può assaggiare e comprare il prodotto in oggetto, oltre ad una serie di altri oggetti e bevande (meno male che non ci hanno fatto il palloncino usciti di lì…). Sempre al sud siamo andati a visitare l’ecomuseo della Martinica (a Anse Figuier) che ripercorre la storia dell’isola e si trova su un sito dove sono stati fatti importanti ritrovamenti di resti di civiltà precolombiana. Vale una gita anche Saint-Anne dove si trova una bella spiaggia e subito dietro un habitat “l’etang” con vari tipi di granchi, uccelli, pesci e altri animali. Di certo la natura sia terrestre che marina rappresenta una delle maggiori attrazioni dell’isola e non si può fare a meno di fare qualche passeggiata, escursione o immersione. Per scoprire la meravigliosa flora dell’isola si può visitare uno dei numerosi giardini e parchi: noi ad esempio siamo andati a Balata, 12 euro l’entrata ma ne vale la pena. Attraverso un percorso si ammirano fiori come l’uccello del paradiso o la rosa di porcellana o ancora si osservano aggirarsi tra questi innumerevoli colibrì. La capitale Fort de France vale solo una rapida visita e state attenti agli orari dei monumenti e dei musei perché fanno proprio orario d’ufficio. In generale i luoghi pubblici e gli esercizi commerciali (a parte le grandi catene di supermercati) chiudono alle 17.30 massimo 18 ossia quando cala il buio. Per scegliere cosa vi aggrada di più visitare recatevi in uno dei molteplici uffici turistici, quasi in ogni cittadina ce n’é uno (office de tourisme o syndicat d’initiative). Per festeggiare la fine dell’anno hanno organizzato animazioni e fuochi d’artificio nella capitale il 30 dicembre, forse per consentire ai vari alberghi e ristoranti di fare il massimo degli affari il 31. Per sapere se ci sono eventi e se masticate un pochino il francese, vi consiglio di acquistare il giornale locale France Antilles.

Il 2 gennaio ci siamo spostati in un albergo a nord La Caravelle, situato a Tartane, sulla penisola appunto della Caravella: anche qui natura rigogliosissima e possibilità di fare escursioni su sentieri predisposti (corto e lungo) per scoprire la riserva naturale della zona. Qui abbiamo pagato su Internet 355 euro più qualcosina per le tasse di soggiorno (71 euro per 5 notti, www.Hotellacaravelle.It) . Una sera abbiamo deciso di mangiare nell’ottimo ristorante dell’hotel “Mamy Nounou”, spendendo circa 45 euro in due. Se siete deboli di stomaco evitate i molluschi e altri piatti simili cucinati in fricassea o con le loro spezie, non sono proprio facili da digerire, mio marito è stato male una volta. Evitate anche il vino che siccome è tutto importato costa un occhio della testa e non vale neanche la pena: state sulla birra (localmente si produce la Lorraine) oppure sui freschissimi succhi di frutta locale. La camera era più o meno come quella dell’altro hotel, con il microonde in meno e la tv in più. Qui inoltre l’albergo è su più livelli immerso nel verde, quindi se siete un po’ schizzinosi su insetti e company evitate di venirci (niente di che comunque, in Calabria ho visto di peggio). Un’altra attività che si può fare nel Nord atlantico dell’isola dominato dal vulcano Pelé (tuttora attivo) è il surf e sport simili. Vale una visita la cittadina di Saint Pierre, quasi completamente ricostruita dopo l’eruzione del vulcano a inizio ‘900 e le vicine spiagge di sabbia nera. Il 7 gennaio 2010 sera purtroppo è stato il momento di tornare a casa… Non vedo l’ora di tornare in un posto simile, è stato veramente bellissimo, mi si è aperto il cuore, mi si è aperta la mente. Colori, profumi, sapori così diversi, così intensi, così rilassanti. Un mondo nuovo, meraviglioso, gustosissimo.



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