Capraia, isola selvaggia

Trekking e mare immersi nella natura
Scritto da: Luisa87
capraia, isola selvaggia
Partenza il: 29/08/2010
Ritorno il: 03/09/2010
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
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Avendo non troppi giorni di vacanza io e il mio ragazzo, per le nostre ferie settembrine, optiamo per una meta piuttosto vicina: l’isola di Capraia. 1 Giorno: La domenica mattina la sveglia è piuttosto presto : alle otto e trenta ci imbarchiamo da Livorno su un traghetto della Toremar che in due ore e mezza di navigazione ci porta a Capraia. L’apparizione dell’isola dal trghetto ci lascia già senza fiato, sembra di sbarcare su un isola deserta dove padrona indiscussa è la macchia mediterranea e le case si contano sulle dita delle mani. Dopo lo sbarco ci dirigiamo verso l’agenzia il Parco; qui una signora ci accompagna al nostro appartamento che dista solo una ventina di metri dal Porto. Lasciate le valigie decidiamo di iniziare subito a scoprire un po’ l’isola e dal porto saliamo per la strada che giunge in paese ( circa 800 metri di distanza). Vi sono tre strade che collegano il porto al paese: la vecchia mulattiera , la strada romana e una strada asfaltata( l’unica dell’isola: portare la macchina qui è pressochè inutile e sconsigliato). Il paese è piccolo, molto caratterristico e colorato con piante di buganville e fichi d’india che decorano gli esterni delle tipiche case a torre. L’acqua cristallina ci invita ad un bel bagno scendiamo così alla “Grotta” unica area balneazione attrezzata dell’isola. Dopo un pranzo al bar della spiaggia ripartiamo per andare alla Cala dello Zurletto che dista circa venti minuti di camminata dal paese. Una piccola deviazione ci porta a Punta della Bellavista dove una bellissima terrazza che si affaccia sul mare ci fa godere di un paesaggio meraviglioso.

2 Giorno: Oggi tira un po’ di grecale e il mare non troppo calmo ci impedisce di fare il giro dell’isola in barca ripieghiamo così su un itinerario da fare a piedi. Armati di scarpe da trekking, zaini e una buona dose d’acqua partiamo per il sentiero che dal paese porta fino alla Torre dello Zenobito. Sono tre ore e mezza circa di camminata piuttosto impegnativa, con ripide salite e scoscese discese. Dal paese saliamo fino al Monte Arpagna, che ci regala una magnifica vista della Corsica,per poi scendere fino alla punta dello Zenobito con la sua ononima torre genovese. Da qui con un po’ di fortuna ( i sentieri sono indicati solo con pietre sovrapposte ) troviamo l’altro sentiero che passando dal Piano porta al paese. Visto che ripercorrere all’indietro il percorso fatto non ci entusiasmava e non solo per la fatica prendiamo questo sentiero non meno impegnativo però. Percorse altre due ore di camminata e dopo un fugace pranzo al sacco facciamo una deviazione per cala del Ceppo. La voglia di fare un bagno in quest’acque cristalline ci fa sopportare un’ altra quarantina di minuti di discesa per raggiungere la caletta. La spiaggia, del resto come in tutta l’isola, è costituita da una serie di grandi ciottoli e pietre, l’acqua è di un color smeraldo unico e la cala è pressochè deserta. La sete comincia a farsi sentire e dopo un altra ora e mezza di camminata raggiungiamo finalmente il paese. Contenti ma distrutti.

3 Giorno: Ancora in fase di ripresa dal giorno precedente decidiamo di far riposare un po’ i piedi e di noleggiare un gommone per godersi un po’ di mare. Oggi il mare è più calmo tira un po’ di libeccio ma possiamo comunque navigare tranquillamente nella parte sudest dell’isola. Prima meta per il bagno è Cala Rossa senz’altro la più spettacoalre dell’isola,qui il riflesso del rosso delle rocce nel blu cobalto del mare crea bellissimi effetti croamtici. Sostiamo per un bagno anche allo scoglio del gatto alla Cala dei Porcili, Calla della Carbicina e nuovamente a Cala del Ceppo. Alle 18 e 30 dopo un intera giornata in gommone è l’ora della riconsegna.

4 Giorno: Anche oggi approffiamo della bonaccia per stare un altro po’ per mare. Ripreso a noleggio il gommone oggi il vento ci consente di fare anche al parte nord est: arriviamo così fino alla punta della Teglia meta ideale per lo snorkeling. Sostiamo per un po’ anche alla Cala della Mortola che era un tempo l’unica spiaggia dell’isola ora di sabbioso è rimasto solo il fondale. Dopo un’ altra giornata di sole e mare rientriamo in porto.

5 Giorno: Per oggi abbiamo prenotato il giro dell’isola in barca, ma prima decidamo di fare un altra breve escursione a piedi: la visita alla ex colonia Penale. A Capraia il carcere è stato attivo fino al 1985 e oggi rimangono solo i ruderi dei vari nuclei edificati in parte ricolonizzati dalla macchia mediterranea. Dal paese dopo una mezz’ora circa si raggiunge l’arco che delimitava il confine con la Colonia Penale. Dopola visita all ex Colonia Penale rientriamo al porto dove ci aspettano per il giro in barca. Qui Luciano ci guida fra le acque dell’isola facedonci visitare bellissime grottecome quella della Seccatoia e dell’Aquissucola ma soprattutto portandoci nella zona protetta dai vincoli del Parco nazionale dove vigie il divieto di transito e visitabile solo con escursioni organizzate munite di permesso. Nemmeno a dirlo è sicuramente questa la parte di costa più bella dell’isola: Cala del Vetriolo con le sue spettacolari colate lavioche e erosioni marine, l’isolotto della Peraiola, l”arco del Reciso e del Recisello.Dopo un paio d’ore la durata del giro in barca passiamo il resto del pomeriggio al porto.

6 Giorno: è il nostro ultimo giorno in questo paradiso ma prima della partenza ci cocediamo un ultimo tuffo alla Torretta del Bagno. Consiglio quest’isola a chi come me ama la natura e la tranquillità, qua lontano dal traffico, dai rumori e dai locali, gli unici suoni che si possono udire sono gli stridi dei gabbiani.



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