Capodanno nelle MARCHE: ottima scelta
Partiamo da casa con tutta calma e arriviamo a destinazione prima di pranzo.
Il casolare appare esattamente come dalle fotografie pubblicate sul sito e dal vivo e’ ancora più bello. Dà subito la sensazione di accoglienza e calore, di caldo rifugio nelle fredde giornate invernali. La padrona di casa, la gentilissima Candida ci fa scegliere in quale stanza soggiornare e io scelgo la stanza Acero, quella meno esposta alla luce, in quanto le finestre sono sprovviste di tapparelle e io amo dormire completamente al buio… Giusto il tempo di lasciare il nostro bagaglio che siamo pronti a rimetterci in auto alla ricerca di qualche bel borgo da visitare e di un buon ristorante dove pranzare. La mia fedele guida dei Borghi più belli d’Italia ci suggerisce il borgo di Moresco a circa 15 km dal casale e famoso per la sua torre eptagonale, unica nel suo genere in tutto il comprensorio. In giro non c’è un’anima (sarà per il vento gelido che soffia o perché sono tutti indaffarati a preparare il cenone?), ma riusciamo comunque ad apprezzare il posto. Posteggiamo l’auto proprio sotto la torre e ci incamminiamo verso l’altro vertice del borgo, dominato anch’esso da una torre, meno alta, quella dell’orologio. Tutte le case sono in muratura e dello stesso colore l’una con l’altra. Per pranzare, riusciamo a trovare posto al ristorante “Il Borgo” dove gustiamo degli ottimi tortellini e ravioli ai funghi e degli spiedini di carne arrosto: il tutto per la modica cifra di € 10,00 a persona…Ringraziamo i gestori dell’ottimo pranzetto e ripartiamo.
Ci dirigiamo verso altri due borghi, Montefiore dell’Aso e Carasssai. Entrambi non valgono Moresco, sebbene anche il primo faccia parte del club dei Borghi più bell’Italia. Sono meno caratteristici di Moresco e hanno pochino da offrire. Da Montefiore però il paesaggio è mozzafiato: è quasi un belvedere sulla vallata circostante e con i Monti Sibillini che fanno contorno.
Alle 17.30 decidiamo di rientrare alla base, per riprenderci un po’ (il freddo ci ha fiaccato parecchio) e prepararci per la serata. Ci rilassiamo fino alle 20.00 su un comodo divano e gustando dell’ottimo the’ gentilmente offerto da Candida e ci prepariamo per la cena. La situazione che ci si presenta è molto intima e familiare: a tavola siamo in 6: io e la mia dolce metà, una coppia di ns amici e una seconda coppia di Rimini, che ha prenotato lastminute. Non è esattamente il modo canonico di passare il Capodanno, ma vi assicuro che non è affatto male. Dopotutto, dove sta scritto che il 31 bisogna stramangiare, ubricarsi e tirare fino alle 6 del mattino? La serata invece è piacevolissima, scandita da buona musica di sottofondo, dalle chiacchiere vicendevolmente interessate tra persone che si incontrano per la prima volta e dall’ottimo cibo che Candida ha preparato per noi e che ci serve con l’aiuto del compagno Daniel. Ho personalmente apprezzato il menu che i padroni di casa hanno scelto, fatto non delle solite pietanze che si servono a San Silvestro, ma di una combinazioni di gusti e sapori propri della terra in cui eravamo e probabilmente influenzati anche dalle radici cosmopolite dei padroni di casa. La mezzanotte arriva in un baleno e procediamo con il canonico (questo sì!) brindisi di fine anno. Non abbiamo fuochi da far esplodere, perché ci stanno già pensando i comuni limitrofi. Usciamo dalla sala e assistiamo quasi ad una gara di fuochi d’artificio, che illuminano tutta la vallata dei colori e le forme più disparate: davvero molto bello e originale! Al termine rientriamo in casa e chiacchieriamo amabilmente con Candida e Daniel, spaziando dai viaggi agli animali, alla gestione del casale alla loro nuova vita nelle Marche, dopo i 15 anni trascorsi a Londra. Il tempo però, come sempre quando si sta bene, trascorre velocemente e alle 2.00 decidiamo di ritirarci anche per dare loro la possibilità di riordinare la casa e riposarsi in vista della mattina successiva…Achille e Elettra li aspettano! La mattina dell’1 Gennaio, abbiamo concordato una sveglia e una colazione “lunga”…Alle 11.00 circa…Caffe’, latte, the’, cereali, marmellate fatte in casa così come panini dolci con uvetta e ciambellone con le noci la fanno da padrone ed è quello che ci vuole per ricominciare la giornata… Facciamo la conoscenza dei piccoli Achille e Elettra (fantastici) ed è già tempo di ripartire.
Facciamo una veloce capatina ad Ascoli Piceno (e’ di strada…) : veloce perché il freddo continua, in giro c’è poca gente ed è quasi tutto chiuso. Tutto, tranne un negozietto che vende prodotti tipici del posto. Ne approfittiamo per gustare un ottimo cartoccio di olive all’ascolana e cremini e scattare qualche foto alla originalissima piazza della città, prima di ripartire definitivamente verso casa.
E’ stato un capodanno breve ma di quelli che piacciono a me, lontano dalla confusione, “serviti e riveriti” ma come se fossimo in famiglia e in più in un posto nuovo, dove non ero ancora mai stato (benché sia vicino casa) e dove credo tornero’ più spesso.
Buon 2008 allora!