Capodanno nella Grande Mela

Estate 2008: la mia amica Marta mi propone un viaggio a New York e io, che ho da poco compiuto 40 anni e sono alla ricerca del viaggio perfetto per festeggiare l’inizio di una nuova vita, non posso far altro che accogliere la sua idea con grande entusiasmo e grandi aspettative... E alla fine non verrò smentita. Il 4 settembre, dopo dieci giorni...
Scritto da: Shamrock92
capodanno nella grande mela
Partenza il: 31/12/2008
Ritorno il: 06/01/2009
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 2000 €
Estate 2008: la mia amica Marta mi propone un viaggio a New York e io, che ho da poco compiuto 40 anni e sono alla ricerca del viaggio perfetto per festeggiare l’inizio di una nuova vita, non posso far altro che accogliere la sua idea con grande entusiasmo e grandi aspettative… E alla fine non verrò smentita.

Il 4 settembre, dopo dieci giorni di “navigazione” sul web, prenotiamo con Expedia volo+hotel. Il sito è assolutamente ben organizzato e affidabile. Troviamo un volo Continental con andata Milano-New York diretto e ritorno con scalo ad Amsterdam e, tenendo conto che partiremo in un periodo considerato di altissima stagione (capodanno), 576,00€ a pax sono decisamente un prezzo ottimo. Prenotando insieme al volo anche l’hotel, Expedia applica un piccolo sconto. Scegliamo il Salisbury Hotel di Manhattan, 123 West 57th St., 520,00€ a testa per una camera doppia, colazione esclusa.

Il 31 dicembre alle 10.25 partiamo dalla Malpensa e arriviamo a Newark alle 13.00 ora locale. I controlli ai quali dobbiamo sottoporci sono serratissimi ma, giuro, non abbiamo mai visto niente di così perfettamente ordinato ed organizzato. Senza contare che tutto il personale aeroportuale (polizia e non) è di una gentilezza ed educazione incredibile. Nessuno ci ignora quando chiediamo informazioni, anche se ci rivolgiamo alla persona meno appropriata.

Al desk della società Supershuttle confermiamo il nostro arrivo e poco dopo una navetta ci porta in hotel. Il servizio era stato prenotato sul sito www.Supershuttle.Com e per 36,00USD andata e ritorno a testa.

Il Salisbury Hotel è in stile neogotico. La camera è un po’ vecchiotta, ma pulitissima e confortevole. Abbiamo a disposizione due letti ad una piazza e mezza, un frigorifero, un lavello, una macchina per il caffè americano e relative buste di caffè e un forno a microonde. Questo ci permette di alternare i posti dove fare colazione: qualche volta in camera, qualche volta fuori.

La sera di capodanno, dopo un paio d’ore di riposo per riprenderci dal viaggio e dal fuso orario, la trascorriamo a Times Square. In realtà siamo all’incrocio tra la 57th e la 7th Avenue perchè quando usciamo dall’hotel, la polizia ha già transennato gran parte delle strade. Anche se un po’ distanti riusciamo a vedere il famoso countdown. Alle nostre spalle i fuochi d’artificio illuminano a giorno Central Park.

Il modo più veloce per girare New York è con la metro. Acquistando una metro card da 25,00 USD, si gira in lungo e in largo senza limiti di tempo. Tenete presente che una corsa singola costa 2,00 USD. Noi, che abbiamo sempre abitato in grandi città, preso i mezzi pubblici regolarmente e girato mezzo mondo, non neghiamo che ogni tanto abbiamo avuto qualche momento di difficoltà nel capire che direzione prendere. Ci sono così tante linee e così tanti punti di intersezione, che è facile perdere il senso dell’orientamento.

Camminare per le strade di Manhattan è veramente suggestivo. Alzare lo sguardo per seguire le linee dei grattacieli è così emozionante! Godersi lo spettacolo della città dall’ottanteseiesimo piano dell’Empire State Building di prima mattina oppure dal settantesimo piano di Top of the Rock (Rockefeller Center) al tramonto, è qualcosa che ti toglie il fiato. Ad essere sinceri… Il fiato ce lo tolgono anche il vento e il freddo ! Ci sono circa -7°! Per evitare le lunghe code all’ESB, siamo all’ingresso alle 9.15 del mattino. La scelta si rivela perfetta. Il personale addetto effettua controlli tipo quelli aeroportuali: fortunatamente l’affluenza è ancora minima, quindi nel giro di pochi minuti, grazie anche al fatto che i biglietti li avevamo acquistati on line sul sito ufficiale dell’ESB prima di partire, siamo in cima al palazzo a goderci una vista assolutamente unica.

La vista altrettanto spettacolare è quella dal Top of the Rock. La salita costa 20,00 USD, ma con un voucher consegnatoci al Rockefeller Center abbiamo 2,00 USD di sconto.

La parte superiore dell’ascensore è trasparente e alzando lo sguardo, l’impressione è quella di essere catapultati nel cielo! In pochi secondi siamo al 70° piano.

Un’altra vista suggestiva di Manhattan è quella che si può godere attraversando il Brooklyn Bridge a piedi, ovviamente partendo da Brooklyn.

Una volta scesi dal ponte di Brooklyn in pochi minuti si arriva a piedi a Ground Zero. All’interno dell’area recintata i lavori proseguono. In prossimità di Ground Zero c’è la St. Paul’s Chapel, la cappella dove trovarono ristoro tutte le persone accorse ad aiutare i sopravvissuti all’attentato alle torri gemelle.

Sempre a piedi raggiungiamo il Financial District. Percorriamo Wall Street, passiamo davanti al palazzo Stock Exchange e scattiamo la classica foto davanti alla statua del Toro. Da tenere presente che tale statua, pur essendo il simbolo della Borsa di New York, si trova sulla Broadway at Bowling Green nei pressi di Battery Park e non davanti alla Borsa.

Da Battery Park parte il traghetto per la Statua della Libertà ed Ellis Island. Anche qui, prima di salpare, veniamo controllate meticolosamente come all’aeroporto.

Essendoci abituate all’imponenza dei grattacieli, la Statua della Libertà, pur essendo enorme, ci sembra piccolissima e sinceramente, non ci entusiasma più di tanto. Decidiamo di non salire fino al basamento e di rientrare sulla terra ferma evitando anche il museo degli immigranti situato ad Ellis Island.

Riprendiamo la metro direzione upper town e ci fermiamo a China Town. Sono le 17.00 e il sole sta scendendo rapidamente. Appena sbuchiamo su Canal Street, veniamo letteralmente assalite da persone che cercano di venderci l’impossibile, soprattutto articoli di pelletteria. Lungo la strada ci sono bancarelle (e odori) di ogni genere.

Attaccata a China Tawn c’è Little Italy. Attraversiamo anche questo quartiere con curiosità, ma non possiamo far altro che constatare che gran parte dei ristoranti sono in realtà gestiti dai cinesi e che tutto sembra irreale.

Ci affacciamo sulla Broadway e la percorriamo a piedi per l’equivalente di 2 o 3 fermate di metro. E’ piena di negozi e ne approfittiamo per fare shopping. Un supermercato un po’ particolare desta la nostra attenzione: De Luca. I prodotti in vendita sono molto ricercati e ce ne sono tantissimi di provenienza italiana. La disposizione della merce è veramente particolare… Però i prezzi sono un po’ elevati.

Lo shopping vero e proprio lo facciamo l’ultimo giorno sulla 5th Avenue: Abercrombie & Fitch, NBA, Esprit, Lord and Taylor, Apple e in Times Square: M&M’s e Levi’s. Lungo la 7th Avenue, per la precisione al nr. 871, c’è il negozio Christmas Cottage: vende le più disparate decorazioni natalizie. Da non perdere! Abercrombie è pieno di commesse/i sicuramente con meno di 25 anni con un’unica carattestica: essere fighi! Ci lustriamo un po’ gli occhi  e scegliamo qualche capo di abbigliamento.

Il negozio dell’NBA è strepitoso. All’entrata ci sono due grosse ceste piene di palloni ed un canestro. All’interno, esattamente al centro, grandi monitor dove vengono trasmesse le partite di basket.

Lord and Taylor al 424 della 5th Avenue è un grande magazzino tipo La Rinascente. Al contrario di Macy’s, qui la merce è veramente di qualità! Il negozio Apple sbuca dal marciapiede della 5th Avenue ma si sviluppa sotto terra! Un quadrato di vetro con all’interno una grande mela e una scalinata che porta a -1. Lì computer e poi computer e poi ancora computer… Tutti a disposizione dei visitatori che gratuitamente possono testarli e navigare in internet. Tra Central Park South e l’imponente cattedrale di San Patrizio (da visitare assolutamente!) ci sono una sfilata infinita di negozi di lusso di fama mondiale: Cartier, Tiffany, Ferragamo e tutti gli atelier dei più rinomati stilisti italiani.

In Times Square, invece, tra le luci abbaglianti dei tabelloni pubblicitari ci infiliamo nel negozio della Levi’s e poi in quello degli M&M’s: 3 piani di gadgets e praline. Da non perdere il passaggio con il sacchetto sotto i 30 e più silos riempiti di magiche palline ognuna di un colore diverso… Altro che arcobaleno! Andando verso Upper Manhattan, sulla sinistra di Times Square ci troviamo al Theater District, con almeno una quarantina di teatri. C’è solo l’imbarazzo della scelta. L’idea è di assistere allo spettacolo “Mamma Mia!” ma sono rimasti solo i biglietti da 120,00 USD… Decidiamo di lasciar perdere. Ad ogni modo, esattamente al centro di Times Square esiste un ticket office (TKTS) che offre biglietti per gli spettacoli in programma la sera stessa in uno qualsiasi dei teatri, scontati fino al 50%. Vale sicuramente la pena affacciarsi.

Sulla destra di Times Square, vicino al Dimond District ci troviamo davanti al famosissimo Rockefeller Center: un grande complesso di uffici e negozi con al centro la mitica pista del ghiaccio dove grandi e piccini volteggiano allegramente. Un albero di natale enorme e sfavillante e con una magica stella di Swarovsky sulla punta completa il quadro decisamente spettacolare! Rimaniamo a bocca aperta.

A proposito di quadri… Il penultimo giorno ci fiondiamo prestissimo davanti al MoMa. La coda è minima e alle 10 iniziamo il nostro percorso d’arte. I quadri esposti sono degli artisti più importanti al mondo: Warhol, Picasso, Mirò, Monet, Klimt, De Chirico. Alla fine del percorso, al centro di un ampio salone, un divano enorme a forma di ciambella invita tutti quanti a sdraiarcisi su per contemplare i video con immagini di natura rigogliosa. Che relax! La domenica mattina ne approfittiamo per assistere ad una messa battista nel quartiere di Harlem. In hotel ci dicono di prendere la linea rossa e scendere alla 135 St. Quando usciamo dalla metro, un fiume di gente si dirige verso la 138th. Quasi tutti italiani. Arriviamo davanti alla chiesa ma, non solo c’è una coda spaventosa per entrare, scopriamo amaramente che occorre aver già pagato un biglietto che non abbiamo! Deluse, iniziamo a girare per il quartiere alla ricerca di un’altra chiesa. Ne troviamo una veramente piccola e, sinceramente, dall’apparenza un po’ sfigata. Entriamo ugualmente. La messa sta per iniziare. Le persone ci accolgono calorosamente e ci invitano a prender posto dove preferiamo. Il coro gospel inizia i canti e poco dopo il reverendo interviene con brevi e frequenti prediche. Si, è proprio come nei film. Tutti rispondono con Alleluja, Thank you God, Amen ad ogni frase del reverendo quasi in modo indisciplinato. Ognuno quando ne sente il bisogno, evidentemente. Abituati alle messe cristiane cattoliche alle quali si assiste in rigoroso silenzio, il frastuono ci lascia interdette. A quello che a noi sembra uno scambio del segno di pace, tutti si avvicinano per abbracciarci. Alla fine ci fanno alzare in piedi e ci ringraziano per aver partecipato alla messa insieme a loro. Che bello sentirsi, anche solo per pochissimo, parte di quella comunità.

La passeggiata a Central Park è un MUST! Il parco è veramente enorme. Visto il freddo polare, riusciamo a percorrerne solo un pezzetto, ma ci basta per farci un’idea di come dev’essere in primavera. Ad ogni modo, gli scoiattoli ci vengono incontro alla ricerca di cibo e si fanno fotografare senza scappare. Lungo la Central Park West, a sinistra del parco e, più precisamente vicino alla fermata della metro B-C 72th, c’è The Dakota, ossia la casa del mitico John Lennon. All’interno del parco, all’altezza della casa, si può ammirare il mosaico con la scritta “Imagine” a lui dedicato.

La via dello shopping è sicuramente la 5th Avenue, ma se volete acquistare materiale fotografico, il nostro consiglio è di andare da B&H, 420 Ninth Avenune. Mai visto niente del genere. All’interno tutto è perfettamente organizzato e nulla è lasciato al caso. Il negozio è chiaramente di proprietà di ebrei. Molti dei commessi indossano il tradizionale copricapo nero e hanno il classico taglio di capelli. Ogni isola propone apparecchiature di una sola marca. All’interno dell’isola i commessi danno tutte, ma proprio tutte le informazioni. Una volta recuperato il codice del prodotto a cui si è interessati, si va a fare la fila al banco. La persona che ci assiste “ordina” il materiale, lo fa preparare e lo “spedisce” in un altro reparto. Con la ricevuta ci rechiamo alla cassa, paghiamo e poi andiamo a “ritirare” il nostro acquisto nell’ultimo reparto. Una vera e propria catena di montaggio all’interno di un negozio. Strabiliante.

Starbucks lo abbiamo già testato un paio di volte e siamo rimaste più che soddisfatte, ma l’ultima mattina decidiamo di fare colazione in un localino davvero eccezionale dove possiamo gustare prodotti naturali e chiaramente di “stampo” europeo. Si chiama “Le pain quotidien” 922 7th Avenue. Ordiniamo un cestino di pane e ci portano pane di tutti i tipi: baguette, fette di pane integrale, con l’uvetta e il miele, con la frutta secca… E marmellate e creme di nocciole gustosissime. Piano piano il locale si riempie: tutti italiani che chiedono caffelatte e cappuccini! La nostra vacanza finisce il giorno della befana. La navetta passa a prenderci in hotel puntualissima nonostante il traffico. Da non crederci! Il volo parte alle 18.00. Arriviamo ad Amsterdam alle 8.00 del giorno seguente e scopriamo che a Milano nevica da 2 giorni e tutti gli aeroporti sono chiusi! La KLM ci trova un posto sullo stesso aereo ma il giorno successivo. Insieme al posto in aereo, ci offrono un pacchetto che prevede il pernottamento in hotel a 4 stelle nelle vicinanze di Schipol, la navetta andata e ritorno, cena e colazione in hotel, un buono da 10,00€ da spendere in prodotti alimentari in uno qualsiasi dei negozi in aeroporto, 5 minuti di telefonate gratis e un buono sconto da 50€ da applicare su un eventuale acquisto di un biglietto KLM. Inoltre, ci regalano il kit di sopravvivenza, ossia una pochette con spazzolino, dentifricio, pettine, t-shirt, calzettoni di spugna, crema per il corpo e altro ancora. Che dire? Certo, siamo sconvolte per la stanchezza e per il fuso… Ma per il resto non possiamo far altro che elogiare questa compagnia.

Ahimè, non possiamo dire lo stesso dell’organizzazione della Malpensa. Senza contare che da noi la parola “cortesia” non sempre è conosciuta. Mamma mia quanto abbiamo da imparare!!! Ad ogni modo, il nostro viaggio è stato assolutamente splendido e allora… Non vediamo l’ora di ritornare a New York, magari in primavera. Del resto, dobbiamo ancora visitare il palazzo dell’ONU, passeggiare per Soho, gustarci un caffè al Village, cenare in uno di quei caratteristici localini sul porto… E tanto altro ancora!! Antonella e Marta



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