Capodanno nel Cearà

Con un volo charter da Milano siamo atterrati a Fortaleza; da qui in un’oretta di minibus siamo arrivati a destinazione: Praia das Fontes, circa 80 km a sud di Fortaleza. Inizio con l’affermare che il periodo di Capodanno è stato sicuramente una scelta ottimale per il clima: pur essendo l’estate brasiliana (e quindi teoricamente soggetta...
Scritto da: paola cresto
capodanno nel cearà
Partenza il: 28/12/2008
Ritorno il: 07/01/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 3500 €
Con un volo charter da Milano siamo atterrati a Fortaleza; da qui in un’oretta di minibus siamo arrivati a destinazione: Praia das Fontes, circa 80 km a sud di Fortaleza.

Inizio con l’affermare che il periodo di Capodanno è stato sicuramente una scelta ottimale per il clima: pur essendo l’estate brasiliana (e quindi teoricamente soggetta agli acquazzoni estivi) in 9 gg. Non abbiamo mai visto una nuvola né una goccia di pioggia.

Ovviamente essendo di poco al di sotto dell’Equatore qui il clima è favorevole tutto l’anno ed è reso piacevolissimo dagli alisei che soffiano costantemente.

Dopo il primo giorno trascorso nel resort per ambientarci al cambiamento climatico ed al fuso orario, abbiamo alternato giorni di relax in spiaggia a brevi escursioni lungo la costa.

Praia das Fontes ha un lungo tratto di spiaggia con oltre 80 fonti di acqua naturale nelle immediate vicinanze, e prende il nome proprio da queste fonti: l’acqua ha eroso la roccia calcarea delle scogliere creando piccole grotte naturali che ne fanno una caratteristica del luogo.

La nostra prima escursione è stata a Morro Branco.

E’ la spiaggia più famosa della municipalità di Beberibe, situata a 8 km da Praia das Fontes e raggiungibile in buggy. Lo scenario è stupendo e lascia davvero incantati, non per niente viene soprannominato “il Gran canyon del Brasile”.

La particolarità di Morro Branco sono le scogliere di roccia rossa erose dal vento e dall’acqua dove affiora sabbia colorata, che creano così un percorso chiamato “Labirinto di Falesie” nel quale è possibile addentrarsi a piedi, percorrendo poche centinaia di metri fino ad arrivare alla spiaggia, ammirando tutte le tonalità differenti della sabbia rossa.

Gli artigiani locali utilizzano proprio questa sabbia colorata per riempire abilmente bottiglie e vasetti e riescono a realizzare splendidi paesaggi e figure sorprendenti.

A pochi km verso sud, si trova Praia do Uruaù: una spiaggia infinita e larghissima, con un fondale che degrada pian piano ed offre un bello spot adatto al kite surf, infatti qui si trova una famosa scuola di kite surf gestita da un ragazzo italiano, il Pro Kite Brasile.

Il villaggio di Uruaù, che sorge a ridosso della spiaggia, offre un paio di pousadas, qualche barracas e ristorantini, non certo la vita notturna di Canoa e tanto meno di Fortaleza.

Percorrendo pochi km verso l’interno si raggiunge la Lagoa do Uruaù, un piccolo lago d’acqua dolce dove è possibile praticare kite e noleggiare moto d’acqua, cimentarsi con i quad sulle dune di sabbia finissima ed accecante che la circondano, oppure semplicemente rilassarsi all’ombra bevendo un’agua de coco verde.

Un’altra perla della costa del Cearà è rappresentata da Canoa Quebrada.

Situata a circa 70 km a sud di Praia, fu scoperta dal turismo a metà anni ‘70, quando era solo un villaggio di pescatori; ora è considerata una delle spiagge più esotiche e al contempo più primitive del litorale del Nord Est.

Normalmente la si raggiunge in buggy, percorrendo la costa proprio lungo la spiaggia.

Canoa (come è chiamata dai locali), ha alte falesie di sabbia rossa dura che si buttano a strapiombo sulla spiaggia: qui ci sono alcune barracas di legno che servono bevande, i più svariati piatti tipici di carne e pesce e noleggiano lettini ed ombrelloni.

Vale la pena fare il bagno nelle piscine naturali che si creano con la bassa marea, regalando al mare tutte le tonalità del verde, oppure fare una passeggiata a cavallo lungo la costa o farsi portare al largo dai pescatori con la loro jangada, la tipica imbarcazione utilizzata per la pesca. I più abili possono anche praticare il kite-surf, molto diffuso proprio perché i venti sono adatti alla pratica di questo sport.

Quando il sole inizia a calare ci si ritrova a bere una cerveja o un succo tropicale, ammirando i giovani che si allenano in spiaggia nelle evoluzioni di capoeira e si attende lo splendido tramonto.

Quindi la vita si sposta dalla spiaggia alla Broadway, la via pedonale con pousadas (piccoli hotel), bar, ristoranti e negozi, intervallati da piccole casette basse colorate con l’immancabile amaca appesa sotto la veranda.

E la serata è scandita a ritmo di reggae, samba e Forrò, che si mescolano nelle discoteche e nei bar all’aperto.

A Praia das Fontes abbiamo soggiornato presso l’Oasis Atlantico Praia das Fontes, una struttura discreta ma situata in una posizione strategica sulla costa del Cearà.

Ci aveva allettato la splendida posizione dell’hotel, situato su una lunga spiaggia di sabbia rosa, vicina a bellezze naturali uniche quali Morro Branco, le falesie rosse, Beberibe e Canoa Quebrada. Sapevamo già che l’hotel non era più gestito da I Viaggi di Atlantide ma credevamo che lo standard fosse rimasto all’altezza del tour operator ma così non è stato.

La struttura non è proprio bellissima, sembra un po’ un casermone ma le stanze sono spaziose anche se molto spartane, ed hanno tutte una piccola veranda.

Purtroppo tutti gli spazi comuni sono lasciati all’incuria del tempo e degli ospiti: troppa immondizia abbandonata in giro per il villaggio, molte cose rotte o malfunzionanti (il condizionatore rumorosissimo, le finestre che non chiudono, lettini e sdraio rotte abbandonate sul prato).

Da un lato c’è tantissimo personale ad annaffiare le aiuole e raccogliere i fiori secchi, ma al ristorante non c’è mai un cameriere libero a cui ordinare le bevande; sono sempre presi a girare vorticosamente per la sala ma senza concludere nulla.

Nello specifico: il ristorante a self-service ha code interminabili davanti al chioschi della pasta, della carne e del pesce, che vengono preparati sul momento; i cuochi sono del tutto improvvisati, non sono in grado di fare una frittata o un toast, figuriamoci cuocere il pesce!!! Spesso i bicchieri e le posate puliti finiscono, quindi bisogna aspettare che vengano raccolti e lavati quelli sporchi e spesso vengono riposti nel buffet ancora bagnati; manca un direttore di sala, una persona che coordini cuochi e camerieri, invece vagano nella sala senza una meta: prendono le ordinazioni delle bevande poi non si ricordano di chi sono, poi tornano ma hanno portato le bevande sbagliate…

Al mattino si formava una fila di anche 20 persone per farsi fare un toast o una frittata.

Il cibo possiamo dire che era “commestibile”, anche se tutto molto razionato e una volta finito bisognava aspettare anche 15′ che portassero altri vassoi al buffet.

Inoltre i tavoli erano sempre sporchi, come anche il pavimento dove venivano direttamente buttate le briciole e gli avanzi rimasti sui tavoli.

Gli ospiti sono al 99% russi, polacchi e slovacchi, che approfittando dell’all-inclusive iniziano con la vodka alle 9.00 e finiscono alle 24.00 quando chiude il bar (salvo poi scavalcare il bancone e servirsi da soli quando questo è incustodito!).

Durante il giorno bivaccano a bordo piscina con bibite e piatti di hamburger e patatine che vengono poi abbandonati di fianco alle sdraio, col risultato che col vento tutto finisce in piscina o a spasso per le aiuole. L’acqua delle piscine è grigia: gli ospiti scorrazzano scalzi per tutto il villaggio poi si tuffano in piscina senza fare la doccia, anzi a volte sciacquano le ciabatte sporche proprio dentro la piscina! Grandi!!! Al mattino alle 7.30 (e dico le 7.30!!!) i lettini a bordo piscina o in spiaggia erano già tutti occupati perché la sera prima gli ospiti vi mettevano sopra asciugamani e parei per “occuparli”, peccato che poi scendessero dopo pranzo, col risultato che dovevamo andare a recuperare i vecchi lettini abbandonati e trascinarceli in spiaggia.

Adiacente all’ Oasis Atlantico c’è un’altra struttura molto simile dove è presente un AquaPark presso il quale è possibile entrare gratuitamente.

Altamente sconsigliato: l’acqua delle piscine qui è ancor più grigia!!! Mandrie inferocite di bambini e ragazzi del posto le invadono nel weekend e nei periodi di vacanza, rendendole impraticabili! Unica nota positiva del resort: la posizione; bellissima spiaggia ed i dintorni; abbiamo affittato il quad una giornata intera e siamo stati a Uruaù (il miglior spot della zona per fare kite surf), alla laguna e alle dune; poi con il buggy abbiamo raggiunto Canoa Quebrada passando per Aracatì, Morro Branco e le falesie…Ed abbiamo fatto splendide escursioni.

Ecco: diciamo che le bellezze naturali del luogo compensano tutto il resto.

Boa Viagem!



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