Capodanno in Provenza
Io e un’amica partiamo da Bergamo martedì 30 dicembre, verso mezzogiorno, e alle cinque del pomeriggio stiamo già ammirando le bellissime viuzze che Saint Paul de Vence ci offre, illuminate da delicate ed eleganti decorazioni natalizie. Questo piccolo gioiello arroccato alle porte di Nizza merita sicuramente una sosta, per perdersi tra gallerie d’arte, botteghe di artigianato locale e decidere di fermarsi per una crepe sarrasin con cui iniziamo il nostro personale tour tra le delizie locali.
Dopo circa un’ora mezza raggiungiamo la nostra base operativa, e arriviamo ad Aix en Provence, stanche ma molto soddisfatte della nostra sistemazione, che offre studio/monolocali con servizio parcheggio ad un ottimo rapporto qualità-prezzo.
Il giorno successivo decidiamo di chiudere il nostro 2014 nella multietnica, colorata e frizzante Marsiglia. Lasciata la macchina in uno dei numerosi parcheggi del centro, iniziamo la visita dal quartiere del Panièr, un dedalo di vicoli che ci conducono di fronte alla Cattedrale La Major, situata di fronte al mare, dove decidiamo di fermarci per la sosta pranzo. Qui troviamo un risto/bistròt in stile “Eataly” ma color francese: ci concentriamo infatti su una saporita tartare de beouf e un gustoso hamburgher.
Il nostro tour procede verso il Porto vecchio, dove troviamo un clima vivace e chiassoso, con un tradizionale mercatino natalizio ai piedi della ruota panoramica che toglie il fiato alla sola vista, locali, ristoranti, tutti concentrati in questa porzione di città.
Decidiamo di ignorare il bus 60 e optiamo per una – lunga – passeggiata verso la Cattedrale di Notre Dame de la Garde (168m slm, una bella camminata), nota per i suoi interni fastosi e quadri votivi; qui ci fermiamo per ammirare un panorama che non è davvero possibile descrivere. La sera di Capodanno facciamo ritorno a Aix, e dedichiamo l’ultima serata dell’anno ad un’anatra glassata con verdure stufate, e una crepe maestosa, riccamente farcita.
Il primo giorno del 2015, partiamo per visitare due città: Arles e Avignone.
La prima offre un anfiteatro ed un teatro romano che purtroppo troviamo chiusi, ma ci fermiamo per pranzare in un piccolo cafè, marcato SlowFood, e assaggiamo il loro curry davvero delizioso.
Ad Avignone lasciamo la macchina all’esterno delle mura (ma fino all’inizio della zona pedonale si può circolare), e ci dirigiamo verso il Palais des Papes, che troviamo miracolosamente aperto. Merita sicuramente una visita accurata, con tanto di audioguida, che spiega nei dettagli lo scisma d’occidente, e tutte le conseguenze che ne sono derivate, la costruzione di questo maestoso palazzo, i suoi giardini e le vicende dei Papi che si sono susseguiti nell’arco di una settantina d’anni.
Torniamo per la nostra ultima serata ad Aix, e chiudiamo l’analisi, breve ma intensa, della cucina francese con una prelibata bourguignonne.
E questo è quanto.