Capodanno in Marocco 4
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GIORNO 1 FIRENZE-AGADIR
Partiamo per un viaggio più lungo di quanto avevamo previsto: io che pensavo che il Marocco fosse dietro l’angolo, il volo dura più di 4 ore…e con il mio terrore per gli aerei devo dire che un viaggio con Ryanair di quella lunghezza non lo auguro a nessuno! Arriviamo ad Agadir sognando il Marocco delle moschee, dei ghirigori dei palazzi imperiali, delle dune del deserto….e invece purtroppo devo dire che Agadir è una città di villeggiatura molto simile a Viareggio! Oddio… non proprio, ma l’atmosfera era quella. Per puro caso, poi, avevamo trovato una super offerta (dovendoci stare sia il 30 che il 31 notte non è che fosse proprio economico dormire lì) in un super residence villaggio turistico pieno di russi e americani che sinceramente non ci ha proprio soddisfatto: non tanto per la pulizia o per la camera, quanto forse per l’aspettativa di un viaggio in un luogo lontano da noi, magico, esotico…che invece in quel posto di esotico non aveva nulla. Purtroppo non ricordo il nome, ma ad Agadir tutti gli hotel sul lungomare sono grandi residence con piscina molto moderni.
La prima sera arriviamo comunque abbastanza tardi all’aeroporto, e con un taxi ci dirigiamo all’albergo distrutte dal viaggio, non mangiamo nemmeno e andiamo a letto.
GIORNO 2 AGADIR: 31 DICEMBRE
La mattina ci alziamo e andiamo per prima cosa alla stazione degli autobus per prendere il biglietto per Essaouira per il giorno dopo (non eravamo sicure che il primo gennaio ci fossero corse dei bus e abbiamo voluto controllare con almeno 24 di anticipo in modo da gestire l’eventuale mancato mezzo di trasporto, tutto ok) e torniamo a pranzo verso il lungomare. Facciamo un giro, una passeggiata, e troviamo un ristorante per la sera da prenotare: non ci azzardiamo nemmeno a sentire all’albergo anche perché sarebbe sicuramente stata una cena internazionale molto costosa con dj-karaoke-patatinefritte che sinceramente non ci interessava. Agadir è stata rasa al suolo da un terremoto negli anni 60 e quindi è tutta ricostruita, purtroppo rimane solo la porta della Kasbah, quindi è una meta di mare e basta, ma insomma, se volete andare al mare forse ci sono posti più belli in Italia, se invece volete andare in Marocco per un viaggio culturale alla fine non ve la consiglio. Ma chiaramente questa è la mia opinione! La sera in realtà ci siamo divertite. Anche se in Marocco non festeggiano il 31 dicembre, probabilmente a causa del molto turismo hanno fatto comunque uno spettacolino con dei balli tipici (roba per turisti chiaramente), ma la cosa è stata carina. Ah… niente alcool! solo birra analcolica!
GIORNO 3 AGADIR-ESSAOUIRA
Il giorno dopo la mattina presto ci dirigiamo col taxi alla stazione dei bus, e dopo un’attesa un po’ più lunga del previsto finalmente, in mezzo ad uno spiazzo vuoto e sconnesso, arriva un autobus sgangherato che va fino ad Essaouira: 4 ore in mezzo alle montagne (io stavo per vomitare anche gli occhi) con una pausa tè in un luogo sperso nel nulla con negozietto souvenir annesso. Arriviamo finalmente ad Essaouira e finalmente il Marocco che vogliamo! Anche Essaouira è famosa come località marittima e per il surf, ma la città è la tipica città intorno al suk piena di stradine, ristorantini, negozietti e casupole caratteristiche. Arriviamo abbastanza presto, prima di pranzo, e appena arriviamo abbiamo bisogno di un momento per riprenderci dal viaggio e ci sediamo in uno dei baretti nella piazza grande che fa capo alla Medina con la vista sul mare e le spalle al suq, bevendo un tè e un succo. Per la prima volta sentiamo il muezzin dagli altoparlanti che recita il richiamo alle preghiere giornaliere e questo finalmente ci porta indietro alle nostre aspettative del viaggio in Marocco!
Con gli zaini in spalla ci dirigiamo verso il centro della Medina, passiamo in mezzo al mercato del pesce, alle spezie, alle persone, rumori, odori, sono cose che subito ti inebriano. Decidiamo ad un certo punto di mangiare e, essendoci preparate leggendo qualche forum, andiamo prima a fare la spesa in un baracchino e compriamo delle costole di agnello, qualche oliva, dei pomodori, insalata e cipolla e ci dirigiamo in uno di quei “risotoranti” da strada dove in realtà ti cucinano quello che gli porti. paghi solo l’occupazione del tavolo… insomma… quasi niente! Ottimo agnello alla griglia e ben speziato, insalatina fresca e acqua in bottiglia (anche se stiamo attente non riusciremo a scampare alla malattia del viaggiatore, anche perchè non riusciremo a trattenerci nel mangiare lo street food). Dopo pranzo di nuovo in giro per il suq, e troviamo un Riad nel pieno centro che fa proprio al caso nostro (purtroppo non mi sono segnata il nome ma ce ne sono tantissimi), appoggiamo gli zaini e usciamo per un ultima giratina serale. Nonostante di giorno le temperature siano miti (siamo sempre state in maglione senza cappotto) la sera le temperature calano parecchio e col freddo rientriamo al Riad. In realtà non abbiamo troppa fame e ci mangiamo solo un po’ di frutta comprata ad una bancarella.
GIORNO 4 ESSAOUIRA – MARRAKECH
Il bus per Marrakech parte nel pomeriggio e la mattina facciamo un giro nella parte di mura più vicine al mare, ci perdiamo nelle viuzze stupende e, in alcuni punti, deserte e assolate, un momento di pace in mezzo al rumore del suk, arriviamo fino alle mura vecchie con vista panoramica sul mare, qualche foto, e ci avviamo a cercare un posto per il pranzo. Mentre camminiamo però veniamo catturate da una signora che dipinge le mani con l’henné e non riusciamo a resistere (alla fine è una vacanza e dobbiamo un po’ coccolarci no?) e ci facciamo fare un disegno stupendo che ci accompagnerà fino al nostro ritorno a Firenze. Mangiamo di fretta in un ristorantino tutto bianco e blu un buonissimo cous cous con ceci e uvetta e ci dirigiamo a malincuore verso la stazione degli autobus. Essaouira è stata davvero una tappa stupenda! Il bus stavolta passa in mezzo al deserto arido, la strada con qualche macchina ogni mezz’ora è piatta, solo qualche paesino nel nulla con il mercato letteralmente in mezzo di strada, e col tramonto arriviamo a Marrakech. La stazione dove siamo arrivate (non so se fosse l’unica) non era proprio in centro, quindi prendiamo un taxi. Chiaramente contratto come una “berbera” (come mi ha scherzosamente detto alla fine della contrattazione il tassista essendo riuscita ad abbassare il prezzo a meno della metà!) sul prezzo e riesco a stracciare 50 Dirham che sono circa 4,50 € invece che 150 come mi aveva chiesto all’inizio… e in effetti è stato un bene perché ci abbiamo messo circa 6 minuti ad arrivare a destinazione. Appena scese dal taxi il tassista ci ha detto che purtroppo la strada dove era il nostro Riad non era raggiungibile in macchina, quindi ci ha mollate in una piazzetta piena di gente indicandoci la strada. Ci incamminiamo senza però trovare il nostro albergo…Si avvicinano 2, 3 ragazzotti che ci chiedono se abbiamo bisogno di aiuto, ma li avevamo visti da lontano che ci puntavano e prima di farci spillare altri soldi cerchiamo di trovare da sole il nostro albergo. Stanche morte dopo aver fatto la strada 2-3 volte avanti e indietro rinunciamo e chiediamo aiuto ad un ragazzino che ci porta proprio dove volevamo. In effetti per arrivare al nostro Riad si deve entrare in una traversa stretta circa un metro e che svolta a destra e a sinistra nel quale non ci saremmo mai ficcate da sole e dopo 100 metri eccolo lì, il portone bello bello con la sua targa… ma dico io, un cartello sulla strada principale no eh?? Ringraziamo il ragazzo con un paio di monete (forse troppo poche per lui ma davvero non avevamo altro!) e entriamo in quello che per noi è stata l’oasi di Marrakesh. Il Riad si chiama Riad Dar Alsaad ed è stupendo: un intonaco sul rosso tipico del Marocco, una corte con piante e candele accese, qualche tavolino in ferro battuto, un paio di salottini e solo 5 camere da letto. Subito il proprietario molto gentilmente ci prende gli zaini e ci porta nella nostra camera rossa, con luci rosse, un bagno in muratura e candele accese! facciamo una scappatella su alla terrazza dell’ultimo piano per ammirare al tramonto i tetti di Marrakech e ci sentiamo in paradiso! Verso le 18 ormai a dicembre è buio e abbiamo fame, quindi ci incamminiamo nella piazza principale di Marrakesh, Djemaa el-Fnaa, e ci ritroviamo in un caos un po’ buio immerso nella nebbia dei banchini di cibo che ricoprono completamente la piazza e non resistiamo. Ceniamo in uno dei tanti baracchini che vedono cibo: stupendo!
GIORNO 5 – MARRAKECH
Il giorno dopo decidiamo di dedicarci alla visita culturale della città, rigorosamente tutto a piedi, e la mattina la dedichiamo ai palazzi: Palazzo del Badi (meraviglioso, assolutamente da vedere!) con le sue rovine rosse e gli aranceti all’interno; il Palais de la Bahia con le sue corti bianchissime e silenziose, le tombe dei sauditi (che non sono state proprio il massimo in quanto ti fanno affacciare verso l’interno da una grata senza poter entrare e quindi i turisti si accalcano per fare foto uno dopo l’altro come formiche) e la Medersa, una splendida scuola coranica, dove all’interno sono ricostruite le stanze dove studiavano e dove vivevano gli studenti. Chiaramente siamo state fortunate a fare tutto questo in una mattinata, ma devo dire che il 4 di gennaio non c’era praticamente nessuno. Pranzo in un caffè sulla terrazza vista Djemaa el-fnaa che stavolta è vuota, solo qualche banchino coi succhi e l’acqua. Il pomeriggio ci perdiamo nel suq. Non ci sono parole per descriverlo. La sera avevamo fissato un Hammam in un Riad vicino al nostro: se non sapete in cosa consiste un hammam marocchino è meglio che vi informiate prima. Noi non avevamo capito bene, ma ci siamo ritrovate nude come mamma ci ha fatto ad essere lavate in tutto il corpo (e dico tutto) con il famoso sapone nero da una ragazza completamente vestita in una sala tipo bagno turco e poi ci ha fatto uno scrub con una spugna durissima dove era stato passato il sapone… un esperienza da fare!!! la sera ceniamo al Riad (l’avevamo fissato la mattina) e la cucina è superba. Andiamo a letto contente e pulite.
GIORNO 6 MARRAKECH-FIRENZE
Ultima mattina: ultimo giro nel suq, ultimi acquisti (dopo tante contrattazioni, mi raccomando) e via all’aeroporto. Il viaggio è finito, odori, sapori, colori che rimarranno per parecchio nelle nostre teste. Un viaggio di 6 giorni pieni di emozioni!