Capodanno in Andalusia 2
Lunedì 29 dicembre, accompagnati dall’ennesima nevicata di questo inverno implacabile, partiamo in comitiva alla volta dell’Andalusia.
Il gruppo è formato da 8 componenti: tre coppie e due irriducibili single.
Io (Mara) e mio marito (Ale) viaggiatori incalliti per cui ogni occasione è buona per partire- Nadine ed Amox, gli sposini, che ogni tanto trasciniamo nei nostri viaggi e weekend lunghi.
Monica e Demis new entry del gruppo vacanze e piacevole sorpresa! Davide, il nostro single portafortuna di viaggi e weekend che per l’occasione si è trovato un compagno di avventura: Massi il vero animatore della vacanza… Io e Alessandro abbiamo visitato Siviglia a febbraio e siamo rimasti affascinati dalla città e dallo stile di vita andaluso, così abbiamo deciso di riprovarci e tornare per Capodanno per assaporare ancora un po’ della fantastica movida spagnola.
Il nostro volo Ryanair, prenotato con largo anticipo a luglio, parte da Orio al Serio alle ore 6.25 in perfetto orario e giungiamo così a Siviglia alle ore 8.55.
All’aeroporto ritiriamo le due auto prenotate dall’Italia, una Ford Focus ed una Pegeout 308, e partiamo alla volta della nostra prima tappa: Jerez de la Fontera.
Il clima è mite, ci sono 18 gradi, ed a noi non sembra vero aver lasciato la neve a casa! Il tragitto dura circa due ore e prima di mezzogiorno giungiamo all’hotel Trip Jerez, che abbiamo prenotato da Booking. Le camere ci vengono assegnate subito, quindi posiamo i bagagli e usciamo subito alla scoperta della cittadina. Dopo un rapido giro di ricognizione facciamo una breve sosta per il pranzo in un ristorante per turisti, poi ci dirigiamo alla cattedrale e all’Alcazar, che purtroppo possiamo ammirare solo dall’esterno, poiché visto l’orario sono chiusi.
Riprendiamo le auto e ci dirigiamo a Cadice, che dista circa mezz’ora da Jerez.
L’incontro con l’Oceano Atlantico è sempre emozionante, facciamo una passeggiata in città, ma rimaniamo abbastanza delusi, infine ci fermiamo in un bar per l’aperitivo serale e facciamo rientriamo all’hotel.
Alla sera usciamo verso le 10 ed andiamo a cena in un ristorante tipico dove in assoluto facciamo la cena migliore della vacanza.
Ancora una passeggiata all’Alacazar e dopo mezzanotte si va a letto.
Martedì 30 dicembre.
Questa mattina, dopo la colazione, decidiamo di recarci alle cantine Gonzales Y Byass, dove viene prodotto il famoso sherry Tio Pepe, per partecipare ad una visita guidata con degustazione.
La visita, in lingua spagnola, dura più di un’ora: si parte a bordo di un trenino e si visitano le cantine del brandy e dello sherry, viene spiegato il procedimento di produzione del vino e le varietà prodotte. Poi assistiamo alla proiezione di un filmato sulla storia della cantine e ci vengono mostrate le botti firmate da personaggi illustri. Infine facciamo una degustazione di sherry Tio Pepe e Croft, che è quello che abbiamo gradito di più.
Prima di uscire facciamo acquisti alla tienda, dove i prezzi ci sembrano abbastanza vantaggiosi.
A questo punto torniamo all’albergo e partiamo alla volta di Arcos de la Frontera. Il paese è molto suggestivo: fa parte dei pueblos blancos, i paesi bianchi di cui l’Andalusia è ricca. Arroccato sulla sommità di una collina è molto battuto dal vento che ci dà abbastanza fastidio. Purtroppo il centro storico e la piazza centrale sono rovinati dalla presenza di auto e motorini che sfrecciano nei vicoli incuranti dei passanti.
Pranziamo in un bar con dei panini al Jamon, poi ci rimettiamo in viaggio per Siviglia dove giungiamo alle ore 18.
A questo punto il gruppo si divide: noi donne accompagnate dai nostri due scapoli ci rechiamo in hotel, mentre gli altri si recano all’ufficio dell’autonoleggio, dove abbiamo concordato di lasciare le auto.
A Siviglia alloggiamo al Petit Palace Cannalejas, un high- tech hotel, a due stelle, a cui appartiene anche il Petit Palace Santa Cruz dove io e Alessandro avevamo alloggiato a febbraio.
Alle 10 usciamo per la cena: il centro è gremito di giovani e tutti i locali sembrano straripare. Presi dall’euforia decidiamo di tapèar, ovvero di mangiare tapas, quindi troviamo posto nella zona di Piazza Alfa Alfa.
Dopo cena ci rechiamo ai bagni dell’Aire de Sevilla, dove abbiamo intenzione di prenotare per il giorno 1 gennaio. Purtroppo però non riusciamo a trovare posto e dobbiamo rinunciare, anche se a malincuore.
Rientriamo in hotel dopo una lunga passeggiata che ci ha portato davanti alla Giralda e nella zona del barrìo di Santa Cruz.
Ci ritroviamo una stanza a mangiare cantucci portati dall’Italia e sherry comprato a Jerez.
Mercoledì 31 dicembre.
Ci svegliamo presto e dopo la colazione al Horno San Bonaventura (sul corso di fianco alla cattedrale), ci dirigiamo subito all’Alcazar dove trascorriamo una piacevole mattinata visitando il palazzo, godendoci il sole nei giardini e divertendoci un mondo nel labirinto.
Alle 13 e 30 usciamo ed andiamo alla ricerca di un locale per il pranzo, nel frattempo si è messo a piovere e ci sistemiamo in un locale carino nel barrìo.
Nel pomeriggio abbiamo in previsione di visitare la cattedrale, ma quando torniamo dopo il pranzo, troviamo appeso un foglio che informa che resterà chiusa fino a venerdì. Ci arrabbiamo parecchio, perché ieri sera non era esposto nessun avviso ed in questo modo non riusciremo più a visitarla.
Decidiamo quindi di recarci in Plaza de Espana, nel frattempo però ha iniziato a piovere molto forte, tanto che dobbiamo fermarci sotto i portici della piazza in attesa che smetta.
Ritorniamo in hotel e ci prepariamo per l’ultima notte del 2008.
Prima però facciamo una sosta al super del Corte Ingles dove compriamo vini e dolci per festeggiare l’anno nuovo.
L’idea è quella di mangiare tapas e di festeggiare in piazza. Quando usciamo però ci accorgiamo che in giro c’è pochissima gente e che i bar sono quasi tutti chiusi. I pochi aperti sono sovraffollati, con code di attesa lunghissime (e per 8 è tutto più complicato!), oppure propongono menu esosi a 95 Euro.
Alla fine ripieghiamo su un panino acquistato in un negozio indiano che mangiamo sui gradini di un palazzo.
Verso le 11 e mezza inizia a comparire un po’ di gente, (molti turisti) e nella piazza del Prado ci mettiamo con il naso all’insù ad osservare l’orologio per il count down. Peccato però che alla fine si riveli tutto un grande flop, visto che nella confusione nessuno in piazza ha sentito i rintocchi dell’orologio.
Constatato che l’anno nuovo è arrivato anche questa volta (anche se in modo un po’ insolito!) ci scambiamo gli auguri e brindiamo, mangiando i 12 chicchi d’uva che ci hanno lasciato in hotel e che, secondo gli spagnoli, sono augurio di prosperità.
In seguito rientriamo in hotel e ci raduniamo in una camera a fare festa e a giocare a Trivial Pursuit.
Giovedì 1 gennaio Sveglia tardi. Abbiamo fatto l’alba in camera, quindi si decide di incontrarsi alle 11 nella hall.
Ci dirigiamo alla Plaza de Toros dove partecipiamo alla visita dell’arena in spagnolo. Il gruppo è numeroso e la guida sembra abbia fretta di finire. Eravamo rimasti più soddisfatti nella visita precedente.
Oggi è festa e tutti i monumenti sono chiusi.
Decidiamo di prendere un biglietto del bus turistico hop on hop off (quello verde e giallo). Visto che siamo un gruppo contrattiamo il prezzo e scendiamo da 16 a 10 Euro. Facciamo un giro completo della città seduti all’aperto, fa un po’ freddo, ma ne vale la pena! Passiamo in mezzo al quartiere di Triana e vediamo anche la zona dell’expo, che ci sembra un po’ decadente Alla fine scendiamo al capolinea che è alla Torre de Oro, ovvero dove siamo saliti..
Sono ormai le 15 e 30, così ci dirigiamo al Horno Bonaventura. C’è molta gente, ma con un po’ di pazienza riusciamo ad avere due tavoli. Mangiamo un buon piatto unico (chi carne e chi paella)e caffè con torta.
A questo punto dobbiamo tornare e Piazza de Espana da dove, alle 17 e 30, parte il tour romantico del nostro bus hop-on hop-off. Nel frattempo si è scatenato un bel temporale e quando arriviamo alla fermata siamo fradici. Restiamo in attesa dell’autobus, dopo 10 minuti eccolo arrivare! Saliamo contenti, peccato però che non ci sia posto per noi, il piano inferiore ha solo un paio di sedili liberi e, visto il diluvio, è impossibile usufruire del tetto. Scendiamo demoralizzati e decidiamo di rientrare in hotel prendendo il tram elettrico fino al Prado.
Alla sera ceniamo a tapas in un bellissimo locale (mi pare si chiamasse La bodega del Roy) con l’interno a gradini di azulejos.
Venerdì 2 febbraio.
Sveglia alle 9. Il gruppo si è diviso. Tre ragazzi sono andati a ritirare il nostro pullmino, un Mercedes Vito affittato dall’Italia. Noi ce la prendiamo comoda e facciamo colazione al bar.
Quando gli altri ci raggiungono carichiamo il nostro mitico mezzo e prendiamo posto: in prima fila autista (oggi Davide), navigatore (Ale), in seconda Amox, Massi (in mezzo che è piccolo!)e Demis. Infine noi donne, reparto dormitorio. Si parte! …Oggi ci aspetta un viaggio impegnativo: andiamo a Ronda, a 2 ore da qui…A mezzogiorno siamo a destinazione, lasciamo Vito in un parcheggio nella zona nuova. Qui costatiamo che per piazzarlo dobbiamo occupare 2 posti, perché è troppo largo e troppo lungo. Nasce così il parcheggio a 45 gradi, in diagonale su due posti…Per la cui riuscita servono almeno 7 manovre dell’autista (e noi in fondo a sghignazzare…) Ci incamminiamo verso Ronda la Veja, il belvedere è spettacolare. Quando arriviamo al Ponte Nuovo ci fermiamo ad ammirare il Tajo, la profondissima gola del fiume sottostante…È un dirupo pazzesco, che fa venire davvero i brividi. Ernest Hemingway ha ambientato qui il suo libro “Per chi suona la campana?”: è ambientato durante la guerra civile spagnola e narra di un paese dove la popolazione catturava e malmenava i fascisti per poi finirli lanciandoli nel Tajo.
Scattiamo tantissime foto, anche se il tempo non è molto bello. Poi, visto che siamo molto affamati, decidiamo di fermarci nel ristorante che sin incontra appena oltrepassato il Ponte (a sinistra,nella parte vecchia, si scendono le scale). Il locale è molto bello ed anche elegante. Mangiamo una buona paella e beviamo sangria in abbondanza spendendo 16 Euro a testa. Soddisfatti proseguiamo la visita della città entriamo nel Palazzo_________e completiamo con il giro delle mura.
Quando ormai sta facendo buio ritorniamo al parcheggio e torniamo a Siviglia.
Questa sera siamo molto stanchi e poco affamati. Decidiamo di approfittare del locale accanto all’albergo e per cena mangiamo una pizza (abbastanza buona).
Facciamo un giretto in centro e rientriamo in hotel.
Sabato 3 gennaio.
Ultimo giorno di vacanza.
Partiamo presto per Cordoba dove visitiamo la Mezquita, grandissima ed unica nel suo genere, esempio perfetto di arte araba, poi convertita alle necessità dell’ufficio della religione cattolica.
Pranziamo in un ristorante della Juderia, mangiamo abbastanza bene, ma spendiamo un po’.
Nel pomeriggio passeggiamo ancora per il centro e attraversiamo il Ponte Romano,ora restaurato e dall’aria molto finta. Infine una parte del gruppo deicide di vistare l’Alcazar, mentre noi ci concediamo una merenda e andiamo a caccia dei primi ed ultimi souvenir.
Giungiamo a Siviglia verso le 8.
Appuntamento alle 10 per la cena.
E’ sabato e la città è gremita di gente.
Torniamo a mangiare nel locale dove abbiamo pranzato il 31. Aspettiamo parecchio, ma alla fine ci concediamo le ultime tapas. E’ mezzanotte e alle 6 e 30 dobbiamo partire dall’hotel.
Domenica 4 gennaio.
Partenza alle 6 e 30 dall’hotel.
Andiamo all’aeroporto con Vito dove lo restituiamo al car hire.
Check-in e imbarco. Alle 9 e 30 decolliamo ed arriviamo puntuali ad Orio al Serio.
L’aria gelida delle Prealpi ci accoglie scendendo dalla scaletta dell’aereo…Bentornati a casa!
Alcune informazioni pratiche.
Voli: abbiamo usato Ryanair prenotando con largo anticipo non abbiamo pagato molto ed è andato tutto bene. Per un viaggio di 6 giorni consigliamo di prendere almeno una valigia a coppia: imbarcarla costa 30 Euro, ma con 10 Kg di bagaglio a mano non si va da nessuna parte.
Attenzione al peso dei bagagli: il massimo consentito è 15 Kg per quello da stivare e 10 per quello a mano. A Orio al Serio sono molto severi, abbiamo visto diverse persone pagare per l’eccedenza del bagaglio da imbarcare, inoltre ai controlli di sicurezza prima dell’imbarco c’è una bilancia (dove c’è lo stand Ryanair con l’aggeggio per misurare le dimensioni del bagaglio) dove controllano il peso dei bagagli a mano. Noi voliamo molto spesso con Ryanair e ce lo hanno pesato quasi sempre.
Sistemazioni.
A Jerez hotel Trip Jerez: 4 stelle scelto più che altro per la convenienza: 64 Euro la doppia. Carino, ma non il mio genere, un po’ troppo tradizionale. Ottima la posizione in pieno centro e la possibilità di avere il garage per l’auto a 10 Euro a notte.
A Siviglia hotel Petit Palais Cannalejas: 2 stelle high tech. Per noi una piacevole sorpresa. Arredamento moderno e minimalista con laptop e internet gratuito in tutte le camere! Devo dire che a noi è capitata la camera migliore: abbastanza grande e con la cyclette, in bagno doccia idromassaggio (presente in tutte le camere).
Si trova al quarto piano ed è davvero bella. I nostri amici della camera accanto hanno avuto problemi con il bagno (odore proveniente dallo scarico). Le altre camere erano carine, ma un po’ piccole, soprattutto quella dei single, che però era dotata di balcone.
Per chi volesse soggiornare in un hotel di categoria superiore consigliamo il Petit Palais Santa Cruz, dove siamo stati a febbraio. E’ un ottimo high tech hotel a 4 stelle in pozione centrale, nel barrio di Santa Cruz, a 2 minuti dalla Giralda.
Rent a car- Abbiamo affittato auto e pullmino presso l’Auriga Crown Car Hire.
Permette di ritirare il mezzo in un ufficio e riconsegnarlo in un altro. Ci siamo trovati bene ed è economico. Abbiamo prenotato dall’Italia. All’aeroporto di Siviglia c’è un banco per il ritiro auto proprio agli arrivi.