Capodanno e san valentino alla scompisce’

Siamo convinti che anche il nostro bel paese meriti dei viaggi e delle visite, anzi, troppo spesso prediligiamo mete esotiche e lontane, a discapito delle bellezze di casa nostra, forse perchè pensiamo di aver sempre tempo per l’Italia, e si finisce spesso per conoscere solo le mete top, magari peggio di come le ha conosciute un giapponese...
Scritto da: Spanty80
capodanno e san valentino alla scompisce'
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 500 €
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Siamo convinti che anche il nostro bel paese meriti dei viaggi e delle visite, anzi, troppo spesso prediligiamo mete esotiche e lontane, a discapito delle bellezze di casa nostra, forse perchè pensiamo di aver sempre tempo per l’Italia, e si finisce spesso per conoscere solo le mete top, magari peggio di come le ha conosciute un giapponese nel suo tour europeo.

Si approfitta quindi di 2 festività: CAPODANNO ( abbastanza canonica e quest’anno sfruttabile perchè i miei impegni lavorativi lo permettono) e SAN VALENTINO ( più particolare ma data la meta che ho scelto era d’obbligo andare proprio in quel periodo!).. E gli scompiscè iniziano le avventure italiane.

CAPODANNO: SAN GIMIGNANO TOSCANA ( 31 dicembre-03 gennaio ) PERCHE’ SAN GIMIGNANO: Perchè ci andava la mia amica Monica!! so che potrebbe sembrare una motivazione un po’ superficiale ma in realtà è stata più ragionata di quanto sembri. La prima scelta era stata Siena, dove sapevo che in piazza c’era sempre festa e poi la città mi incuriosiva, i giorni erano comunque pochi e quindi non potevamo allontanarci troppo. Poi la mia storica socia Monica mi parla di San Gimignano…Breve giro in internet…Qualche sito di affittacamere per valutare i prezzi…E la definizone di New York medievale mi piace molto, visto che la New York moderna mi è rimasta nel cuore…E poi Siena si può sempre visitare in giornata.

ALLOGGIO: Mando qualche mail agli affittacamere, pur non sapendo quanti esattamente fossimo, si sono infatti uniti una coppia di amici di Giovanni, anzi forse erano due coppie…Anzi “forse non veniamo”, “ma il periodo è quello?”, “non so se ho le ferie”…Posso solo dire che organizzare questo Capodanno è stato abbastanza un calvario ( era più semplice quando organizzavo solo per noi scompiscè). Alla fine siamo in 4 e alloggiamo presso l’affittacamere Rosetta: www.Darosetta.It, via delle romite 15, 53037 San Gimignano, 0577940162/3475990694 . Ci vengono a prendere all’entrata del paese per evitarci problemi con la strada, possiamo solo entrare per scarico bagagli e poi parcheggeremo sempre presso i parcheggi attorno alle mura della città. Rosetta ha varie camere e noi ci troviamo in un bellissimo sottotetto appena rifatto con due camere doppie, ognuna con bagno, ben arredate dal soffitto con travi a vista. Non hanno ancora montato l’angolo cottura, ma noi sicuramente non abbiamo voglia di cucinare…Siamo in Toscana anche per soddisfare la gola. Sistemazione nel complesso ottima e molto vicina al centro che si gira tutto a piedi.Da consigliare…Anche per la bottiglia di Vernaccia a coppia che ci hanno regalato.

SAN GIMIGNANO IMPRESSIONI: è vero che è turistica, che si riempie di turisti dalle 11 del mattino fino alle 17 per poi svuotarsi quasi completamente, ma è di una bellezza sconcertante. Adoro questi posti che sembrano temporalmente distanti dal mondo moderno, che trattengono la storia, in questo caso medievale, dentro le proprie mura, e girovagare senza una metà precisa la mattina presto e la sera acuisce tutte queste sensazioni. L’architettura è fantatica, le circa 70 torri che dominano ancora il paese la rendono veramente simile a New York, con i turisti che con il naso all’insù scattano decine di fotografie per rubare gli scorci migliori. La vera visita a San Gimignano la lasciamo per l’ultima mattina, visto che arriviamo il 31/12 giorno del veglione e quindi ci concediamo solo un breve giretto, abbastanza per coglierne la suggestione. Non saliamo sulla torre aperta al pubblico ma visitiamo il duomo in una delle piazze principali, adiacente a piazza delle Erbe, spoglio fuori ma con bellissimi affreschi all’interno e la cappella di Santa Fina. In piazza duomo c’è anche l’ufficio info turistiche che vi può dare tutti gli orari dei musei, io lo prendo proprio perchè essendo un periodo di festività gli orari possono variare. Piazza del duomo è poi collegata alla bellissima Piazza della Cisterna, la più bella, anfiteatro naturale sul magnifico cento storico, grazie alla sua lieve pendenza e particolare poichè a pianta triangolare. Lì vicino, in via del Castello 1 c’è il Museo Storico della Tortura ( un altro è in via San Giovanni ma sembra + artefatto),lo visitiamo, dividendoci in una visita austera e silenziosa data l’importanza di quello che osserviamo. In quell’atmosfera medievale potrebbe sembrare di vedere un museo che riguarda solo quel periodo, molto buio della storia umana, ma le didascalie ci riportano all’amara realtà che quelle torture sono ancora in auge in talune parti del mondo…Purtroppo! E poi c’è la via San Giovanni, che dalla piazza della cisterna va verso la porta San giovanni, costellata di negozi di souvernirs e gastronomici, dove facciamo incetta di specialità tipiche ed io finalmente trovo la fagioliera per mio padre appassionato di zuppe. E’ veramente piacevole passeggiare in questa città e l’assenza quasi totale delle macchine aiuta ad estraniarsi. Purtroppo non ho visitato la spezieria di Santa Fina e non ho preso il mitico gelato alla Gelateria di Piazza (Gennaio non era il periodo ideale!!), ma lascio sempre appositamente qualcosa in sospeso come ottima scusa per tornare.

SERATA DI CAPODANNO Il cenone è stato prenotato dalla mitica Monica, che essendo già stata a San Gimignano, sa che non ci sono così tanti locali e l’affollamento del capodanno suggerisce che è necessario avere già un posto sicuro. Ristorante la Mandragola ( associato ad un affittacamere dello stesso nome, ma situato in altra zona), ci ha servito un buon cenone a 65 euro, più che onesto per quanto mangiato, anche se alcuni non hanno gradito alcuni sapori strettamente toscani come i fegatini, dei quali io esco invece pazza. Purtroppo ci dilunghiamo tra il dolce, il pagamento, il recupero cappotti e quindi il nostro desiderio di festeggiare lo scoccare dell’anno nuovo in piazza con il rituale count-down finisce per trasformarsi in una sorta di corsa tragicomica, con bottiglie alla mano, mezzi vestiti nel passaggio al freddo intenso della nottata…Alla mezzanotte siamo ancora per la strada e sentiamo il clamore con l’inizio dei botti. Va beh…Tanto siamo a due passi…San Gimignano non è grande…E ci buttiamo subito nella festa…Riusciamo anche a perdere lo scompiscè che è convinto di avere tutti dietro e si getta nella folla davanti al palco allestito in Piazza Duomo. Io ho anche il tempo di fare le foto ai fuochi d’artificio con la nuova digitale e brindare con la bottiglia a canna insieme ai soci di viaggio.

Guadagnamo il centro della piazza tra la folla e si balla!!!!!!!strabella questa atmosfera di musica a tutto volume, vocalist a DJ sul palco, nella cornice medievale della piazza, il contrasto mi piace un sacco ed in fondo è il mio primo vero Capodanno in piazza, non sento quasi il freddo…Forse è lo spumante e forse è la foga…C’è un bel po’ di gente, il gruppo musicale da vivo non è molto bravo e approfittiamo per una capatina al bar dove facendo un po’ di amicizia iniziano i giri di chupiti e soprattutto i reciproci auguri un po’ brilli…Questa sera si può anche esagerare un pochino perchè non c’è la macchina…In ogni caso è più l’euforia festaiola che l’alcool a renderci allegri…Tutti son tornati sulle loro gambette…Un po’ incerte ma solo per il ballo sui sanpietrini. Nel frattempo la coppia di nostri amici è già andata…MA CHE ORE SONO???…Beh a me sembra troppo presto, poi lo scompiscè è ancora lì che si dimena con me…Saremo gli ultimi a ritornare in camera! ALTRE VISITE Il primo Gennaio ci si alza ovviamente tardi, mentre San Gimignano è avvolta da una nebbiolina suggestiva. Partiamo per Volterra, attraversando colline da panorami bellissimi e strade solitarie per arrivare alla capitale dell’alabastro. Dopo il pranzo facciamo un giro per la città molto caratteristica, dalle mura si ammira il teatro romano mentre il cielo cominci a scurirsi, ed arriviamo alla Piazza dei Priori che è architettonicamente fin troppo medievale. Il palazzo dei priori è chiuso e ne possiamo ammirare solo il fuori stagliarsi contro il cielo scuro, ed approfitto della pausa per uno shopping nel mega negozio di oggetti in alabastro, una pietra, che nella sua opacità nasconde mille diverse sfumature, lattiginosa ed eterea al tempo stesso. Passaggio in piazza San Giovanni dove si ammirano il battistero ed il duomo. Volterra è stata una piacevole scoperta che spero di poter approfondire in un fututo viaggio toscano, ma ovviamente non potrà mai battere la tappa del giorno 02 Gennaio: Siena.

Questa volta si parte un po’ prima, le indicazioni dei parcheggi sono ben fatte e aiutano i turisti ad orientarsi senza problemi; già da lontano si staglia la torre del Mangia di Piazza del Campo che sarà ovviamente la prima tappa. Sulla strada vari cartelli indicano le direzioni per i monumenti importanti, ma io ho comunque con me la mitica Lonely. Da via Duprè raggiungiamo Piazza del Campo che si apre ai nostri occhi in una meravigliosa giornata di sole: stupenda! dopo averla vista tante volte in TV l’aspettativa è alta e potrebbe esserlo anche la delusione…Invece non rimaniamo per nulla delusi, anche se credo che viverla al momento del palio sia un’altra cosa. Giovanni vorrebbe venire per il Palio, io non tanto per la corsa ma per l’atmosfera di sfida mista a festa che si deve respirare in quesi giorni tra le contrade. Mentre divaghaimo con i nostri pensieri scattiamo un po’ di foto, leggiamo la lonely, e ci godiamo la veduta d’insieme apprezzando anche la forte pendenza della piazza che in televisione non appare così accentuata. Io non posso mancare di proporre la salita sulla Torre del Mangia che domina la piazza anche se si intuisce già che la “scalata” non sarà facile, sarebbe bello anche il museo civico ma non so se la coppia che è con noi ama questo genere di visite, quindi me ne sto zitta. La coda per la salita è molto lunga perchè nella torre c’è una sola rampa di scale molto stretta, quindi finchè un gruppo non è totalmente sceso non possono salire altre persone a meno di bloccare tutto il flusso con conseguenti scene di panico e svenimenti. La torre fa infatti le prime due vittime: la coppia di nostri amici desiste per la claustrofobia e la fatica…Noi scompiscè ovviamente procediamo imperterriti! Il panorama da lassù è veramente magnifico, sulla città, le colline vicine e sul duomo. Dalla prima piattaforma, che ha bordi molto alti in muratura, si sale ad un altra più piccola e moderna e con le pareti trasparenti, da cui si vede a strapiombo la piazza con la fonte Gaia piccolissima! Qui mi trovo di fianco una spagnola che come me scatta mille foto mentre i nostri fidanzati che soffrono di vertigini sono agrappati al corrimano e intimano la discesa…Palese dimostrazione di chi è il sesso debole! a parte gli scherzi…Stimo tantissimo il mio scompiscè perchè non si lascia mai fermare dalle paure iniziali e cerca sempe di superare la brutta fobia delle vertigini…Non è semplice…Però lui è veramente coraggioso! Quando scendiamo recuperiamo l’altra coppia e pranziamo velocemente per poi dirigerci al duomo che rimane comunque molto bello anche se ha una parte impalcata. All’interno visita seguendo la mia fidata lonely anche all’interno della bellissima libreria Piccolomini, affrescata dal Pinturicchio e con alcuni libri preziosissimi. Riattreversiamo piazza del Campo per dirigerci verso la famosa via Banchi di Sotto, in una bella passeggiata senza auto e troppo traffico, cerco d’immaginarmi questo posto nei giorni del palio, frenesia per le strade e feste…E arriviamo alla Chiesa di San Domenico. La chiesa è particolare poichè in realtà è un omaggio a Santa Caterina, patrona della città, ma è molto spoglia a parte proprio due cappelle dedicate alla Santa e la teca con il suo dito mummifato…Veramente macabro! concludiamo la nostra visita a Siena con la Casa della Santa, che adesso è trasformata in luogo di venerazione con una serie di capelle che rappresentano la vita della stessa. Tornati al parcheggio si decide che è giunta l’ora della “ fiorentina” mitica bistecca, e quindi facciamo tappa a Monteriggioni, sulla via del ritorno dove ceneremo in un ristorante consigliato da Monica. Monteriggioni è visitabile in 10 minuti circa…È veramente piccolissimo, un borgo raccolto da possenti mura e torrette, un piccolo mondo antico, racchiuso e che in questo periodo, verso sera è praticamente deserto. E’ abbastanza presto e quindi dobbiamo perdere un po’ di tempo sbirciando in alcuni negozi ancora aperti, soli soletti per queste strade medievali…Poi arriva l’ora di cena…Ed infine torniamo alle nostre camere satolli e felici…

La mattina del 03 gennaio è dedicata a San Gimignano, di cui ho parlato prima, all’ultimo pranzo in terra toscana e alla partenza…Arrivederci magnifica toscana…

CONSIGLI PER IL PAPPA TIME Quelli che valgono veramente la sosta: PERUCA’: www.Peruca.Eu, 0577 943 136 Via Capassi n° 16 San Gimignano Il posto è veramnete piccino ( come direbbero i toscani) occorre quindi prenotare, atmosfera calda e accogliente e strepitosi primi piatti tra cui spiccano i Pici, tipici della zona. Ottimo rapporto qualità/prezzo. Consigliato da tutta la gente del posto che abbiamo conosciuto.

CHIRIBIRI: 0577941948 piazza della Madonna 1, San Gimignano molto vicino a porta San Giovanni ma in una via laterale, anche questo è minuscolo con una saletta e anche questo è caldamento consigliato dalla gente del posto e da altri turisti conoscuiuti durante i bagordi di capodanno. Noi ci riteniamo fortunati ad avere trovato posto per 4. Menù buono e con piatti di tradizione, ottime le lasagnette, rapporto qualità prezzo ancora migliore del precedente.

OSTERIA DEI POETI: 058886029 via Giacomo Matteotti 55 Volterra, questa volta è la Lonely che la consiglia e non si sbaglia. Ambiete rustico e molto piacevole, piatti di tradizioni con i meravigliosi sughi d’anatra/cinghiale e lepre e il mitico antipasto del poeta con tantissimi assaggini. Prezzo medio ma buon rapporto.

IL FEUDO: nella piazzetta a Monteriggioni…E visto quanto è piccolo il paese non potete non trovarlo, anche se l’insegna è minuscola. Il cameriere ci prende in simpatia e ci fa lo sconto dopo averci preso un po’ in giro alla maniera toscana. Ottima fiorentina e possibilità di vino al bicchiere. Il prezzo della fiorentina è quello che è…

SAN VALENTINO: APRICALE IN LIGURIA ( 13-15 Febbraio) PERCHE’ APRICALE: perchè scartabellando su internet ho scoperto che ad Apricale tutti gli anni si festeggia il San Valentino in maniera particolare, con alcune manifestazioni e spettacoli di folklore e siccome non so mai cosa fare come regalo di San Valentino ( regalo serio o pensierino?!?!?) ho pensato ad un week end fuori dal traffico, il caos, in un posto un po’ romantico per coccolarci un po’! ovviamente tutto organizzato da me a sorpresa, lo scompiscè non ha saputo nulla fino all’arrivo, anche perchè ho impostato io il navigatore…Ovviamente la sua curiosità lo spronava a cercare di indovinare il posto ma la Liguria non era proprio nei suoi pensieri! ALLOGGIO: LOCANDA APRICUS: www.Apricuslocanda.Com , 339 7963193, via 4 novembre 5, che ci accoglie subito con i piccoli dettagli rossi a richiamare San Valentino, la sua aria da rifugio romantico lontano dal tempo e dallo spazio. Solo 5 camere tutte diverse e con un tema che è rispecchiato dagli arredi e dai piccoli dettagli.La nostra è quella della Poesia, piena di libri di poesie d’amore, un grande quadro che ne declama una, una bellissima vista sul patio fuori e la discesa scoscesa del crinale su cui sorge Apricale. Un vero rifugio…E con una colazione servita in una bellisima stanza dal camino acceso con confetture biologiche…Un sogno! APRICALE: IMPRESSIONI Un dolce grappolo di case che scende da una collina scoscesa, si presenta così, qualche curva dopo Isolabona, Apricale nel suo perfetto equilibrio con l’ambiente circostante. La strada gli scorre attorno ma per entrare nel centro bisogna ovviamente abbandonare l’auto ed inerpicarsi a piedi, facendosi guidare dall’istinto nelle varie viuzze che in una spirale ti conducono alla piazza principale. Ora capisco perchè in Agosto c’è una manifestazione teatrale famosa che richiama molti turisti: la piazza è un quinta teatrale perfetta! Da un lato la chiesa, dall’altro il castello della Lucertola, entrambi rialzati da scalette rispetto alla piazza vera e proprio, dove per San Valentino viene acceso un falò ed i muri di pietra vengono addobbati con cuori ed altri drappeggi rossi. All’interno del Castello della Lucertola ci sono mostre temporanee di arte, anche perchè Apricale da molti anni è rifugio di numerosi artisti, come si vede anche dai murales che ornano le vie della città. Molto interessante, sempre al Castello, è la sezione dedicata alla storia del paese con i suoi personaggi illustri e quella che raccoglie fotografie, scenografie e costumi delle rappresentazioni teatrali svoltesi nel corso degli anni. Dimenticavo una particolarità: il campanile che domina il castello e non la chiesa ha bicicletta che risale verso la punta…Una bella bizzarria artistica! E poi ci sono le botteghe di artisti ed artigiani ed i ristorantini che si perdono sotto le volte in pietra che reggono il paese. Sicuramnete è un paese di forte suggestioni…

ALTRE TAPPE Prima di arrivare ad Apricale avevo deciso di fare tappa pranzo a Dolceacqua, raggiungibile velocemente dall’uscita di Ventimiglia e sulla strada che ci avrebbe porato ad Apricale. Lasciata la macchina, con lo scompiscè ancora sconcertato dalla mia scelta ligure, ci avviamo al ponte sul fiume che appare anche in molti quadri di pittori impressionisti, sconfinati qui dalla costa azzurra…L’atmosfera è piacevole grazie anche al bel sole. La città è dominata dalle rovine del castello dei Doria, visitabili ma solo sabato e domenica; la cosa che colpisce maggiormente di Dolceacqua nella sua parte vecchia è però la conformazione architettonica del borgo. Ancora più marcatamente di Apricale la passeggiata a Dolceacqua si rivela un’esperienza inconsueta, le case non sono vicine ma addirittura attaccate a formare un’entità compatta in cui le strade sono gallerie scavate nella roccia dell’abitato. In alcuni punti appare il cielo, che si riesce soltanto ad intravedere per la presenza di infiniti archi in pietra a collegare le case e quindi anche dove c’è distanza, il concetto di apertura è contrastato da tutti questi ponticelli e tutto rimane silenziosamente sommerso in una serie di cunicoli che fanno perdere l’orientamento al visitatore. Molte anche qui le botteghe artigiane e di artisti che vengono a dipingere a questi parti…Come fare a biasimarli…Io sono in piena trance fotografica, vorrei fotografare ogni scorcio, ogni vicoletto, ogni casa dalle minuscole finestre ed ogni antro…

San Remo è San Remo recita lo spot per il festival ed effettivamente la città in questo periodo si sta facendo bella proprio per la sua festa più importante ed il traffico è già impazzito. Noi scompiscè non seguiamo molto il festival, siamo qui, di sabato mattina, per ammirare una sprazzo di mare anche se si tratta di mare d’inverno. Non ci sono bagnanti o ombrelloni, la spiaggia è tutta libera, e nonostante il bel sole il vento gelido ci fa alzare i baveri dei cappotti, ma una bella passeggiata sul lungomare e una sosta in spiaggia non ce la toglie proprio nessuno!

CONSIGLI PER IL PAPPA TIME In questo viaggio sono stata un po’ disattenta e non ricordo bene dove abbiamo mangiato…Ma ricordo di una San Remo con il sole e di un bel ristorante direttamente sulla spiaggia, da dove si ammiravano le onde vicine e tutto lo splendore del mare. Forse si chiamava Ristorante “Fontana”, per la presenza di una fontana al centro della parte esterna…Comunque è proprio tra i vari stabilimenti balneari con delle bellissime vetrate sul mare, e una pasta allo scoglio magnifica. Per la serata di San Valentino i ristoranti di Apricale hanno ospiti d’eccezione per animare la serata; quest’anno ci sono 3 incursioni: una danzatrice del ventre, suonatori di chitarra e violino, e due attori che strizzano l’occhietto a freud ed alle sue idee su sessualità e cibo. Il programma della serata appare sul sito di apricale, ma ricordate di prenotare per tempo…I locali di questa cittadina ligure sono tutti molto piccoli e la serata è gettonatissima. La cosa più particolare che abbiamo mangiato e che ricordo con piacere sono: pansarole con zabaione caldo! specialità celebrata ad Apricale anche da una festa in Settembre: ottime ed ultra caloriche.

Questi due micro-viaggi si concludono qui, con la speranza che vi abbiano suggerito qualche simpatica idea per visitare il nostro Belpaese! alla prossima avventura…Se avete domande scrivetemi pure a ronmar@tiscali.It.



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