Capodanno all’isola che non c’e’
L’approdo a queste isole abbacinanti nel loro biancore, con al massino una ventina di palme, qualche mangrovia e l’impronta di un airone cinerino impressa sulla sabbia, ha qualcosa di magico e irresistibile, quasi che il viaggio non fosse solo nello spazio ma anche nel tempo, luogo di confine tra passato e presente, cerniera fra il viaggio e l’avventura. Il mare e’ affollato da una streminata quantita’ di pesci che non si negano alla vista, e’ sufficiente guardare i fondali attraverso i vetri di una maschera per sentirsi invadere dalla meraviglia, nei mari dell’arcipelago nuotano oltre 600 specie di pesci, le cui livree coloratissime sembrano uscite da un film di Fellini, dal pesce bandiera a quello pagliaccio, al balestra, al farfalla, nomi che sono tutto un programma.
E’ anche facile vedere nuotare le tartarughe marine o qualche squalo dalla pinna bianca assolutamente innoquo.
E passare qui l’ultimo giorno dell’anno 1999 quando allo scoccare del nuovo millennio, mentre centinaia di stelle splendenti affollavano il cielo limpidissimo, centinaia di barchette illuminate sono state messe in acqua, per buon auspicio, e’ stata un’esperienza indimenticabile…Come essere all’isola che non c’e’.