Capodanno a New York
Siamo partiti in 11 compreso mio figlio di 20 anni, da Malpensa in perfetto orario alle ore 12,00 del 30.12.2008 con un volo swiss fino a Zurigo e da qui siamo ripartiti alle 12,50 per New York.
Puntualità svizzera siamo atterrati a New York alle 18,00 ora locale con ben 30 minuti di anticipo, espletate le formalità doganali abbiamo preso la navetta super shuttle (prenotata in Internet) che ci ha portato fino al nostro albergo il Crowne Plaza Times Square. Devo dire che è stato molto più pesante il tratto dall’aereoporto all’albergo, la navetta era sporca e scomoda e l’autista molto scorbutico, inoltre Times Square era gremita di gente e di polizia.
Comunque vi assicuro che per me è stato fin da subito amore per questa città che ho visto tante volte nei film che quasi mi pareva di conoscerla già.
L’albergo veramente elegante pulito ed in posizione strategica, le stanze al 42° piano con una vista mozzafiato sui grattacieli di Broadway.
Dopo una fantastica pizza da Mama’s Sbarro siamo sprondati nel magnifico letto della nostra stanza.
L’indomani il tempo non era dei migliori, ma comunque abbiamo deciso di passeggiare per la città per viverla appieno, abbiamo attraversato central park dove gli scoiattoli arrivano quasi sui piedi facendo capire chiaramente che vogliono qualcosa da mangiare, e ci siamo diretti sulla 5° avenue, a proposito è proprio vero orientarsi a New York è facilissimo, abbiamo visto due magnifiche cattedrali tra cui la più lussuosa S. Patrick dove si celebrano i matrimoni vip.
Abbiamo pranzato al Rockfeller center pasteggiando a mojto e abbiamo pattinato sulla celebre pista del Rockfeller che ci ha un po’ deluso per le sue dimensioni (anche l’albero di Natale non mi è sembrato così alto ma forse è per via dei grattacieli tutt’intorno).
La sera dopo aver cenato in un ristorante della 45° abbiamo deciso di rientrare in albergo per vedere la palla luminosa che tutti gli anni scende sulla piazza di Times square.
Non avremmo mai immaginato che nel frattempo si erano radunati centinaia di migliaia di pesone, un muro umano e che la polizia aveva transennato tutta la zona.
Per fortuna con i pass consegnatici dell’albergo , i poliziotti ci hanno aperto i varchi necessari per raggiungerlo.
Vedere la folla dalle nostre stanze era veramente incredibile, una marea umana senza soluzione di continuità.
A mezzanotte è sceso il grande globo luminoso e si è sentito un boato provenire dalla folla.
L’indomani con un taxi abbiamo raggiunto il World Trade Center e la zona di ground zero, mi ha colpito l’albero di Natale allestito di fronte all’area dove sorgevano le twin towers, invece delle decorazioni, le foto dei vigili del fuoco morti in quella immane tragedia.
Malgrado ci fossero turisti provenienti da tutto il mondo si avvertiva l’emozione e noi ci siamo fermati in silenzio senza neppur il coraggio di scattare una foto. Si capisce che la città ha voglia di andare avanti, ma nessuno potrà mai dimenticare perchè molti hanno perso una persona cara.
Dal World trade center a piedi abbiamo attraversato Battery park stupendo quartiere residenziale sull’Hudson e abbiamo raggiunto il punto di imbarco per la statua della libertà.
Purtroppo l’aumento dei controlli comporta code lunghissime ed estenuanti, noi abbiamo atteso circa 3 ore malgrado avessimo i bilglietti, per poi vederci sbarrato l’ingresso alla statua e così Miss Elly l’abbiamo vista solo dal basso.
A proposito lo sky liner di New York dal traghetto è fantastico .
Il giorno dopo abbiamo deciso di prendere il sightseeing il bus a due piani che ti permette di vedere la città comodamente seduti, noi abbiamo acquistato il biglietto valido due giorni sia per downtown che per uptown ed Harlem.
Abbiamo visitato con calma Soho, il Greenwich ma quello che mi ha più colpito è l’atmosfera che si respira a Seaport.
Improvvisamente, pur essendo a Manhattan, ti senti un personaggio dell’Isola del tesoro”, vecchie costruzioni portuali, antichi galeoni in rada e una magnifica taverna dove servono birra fantastica, e sullo sfondo il ponte di Brooklin ed i grattacieli della grande mela.
affascinanti anche il Greenwich, dove di sera decine di locali giovani diffondono musica jazz in un’atmosfera ben lontana da quella che avverti a brodway.
Noi abbiamo cenato in un locale delizioso dove preparano il miglior marguerita che mi sia mai capitato di assaggiare.
Il giorno seguente un giro ad Harlem dove sorge la chiesa più grande del mondo, ancora incompiuta, che non mi ha dato grandi emozioni e tutto il qurtiere mi è sembrato brutto ed anonimo ed infine con un taxi siamo arrivato sotto il palazzo di vetro dell’ONU.
Abbiamo deciso di non entrare nei musei perchè il tempo a disposizione non era sufficiente e abbiamo preferito camminare nelle strade fermandoci ad osservare la gente, i palazzi e la vita frenetica di questa città che non si ferma mai.
Ultimo giorno dedicato allo shopping sfrenato: abercrombie & fitch magnifico negozio per giovani più simile ad una discoteca (vale la pena di entrarci anche senzacomprare nulla) e poi Macy’s e Saks, prezzi competitivi per noi europei su tutti i marchi americani. Mio marito si è buttato a capofitto nell’apple store sulla V avenue dove ha cercato di acquistare l’I Phone ma agli stranieri non lo vendono.
Purtroppo il giorno del ritorno arriva sempre troppo presto e così prenotato un pulmino ci avviamo a Newark per il viaggio di ritorno: alle 20,30 del 4 gennaio decolliamo in perfetto orario con Lfthansa ed è emozionante sorvolare l’empire illuminato. Arriviamo aMonaco puntualissimi alle 9,30 del mattino successivo e poi a Malpensa alle 11,30 circa.
New York è rimasta a tutti noi nel cuore e più passano i giorni più ci manca, è una città particolare dove ti senti a casa pur essendo anni luce lontana dai nostri ritmi e dalle nostre abitudini , forse perchè è la somma di tutti gli usi dei paesi del mondo.
DURATA DEL VIAGGIO: 10 adulti di età compresa tra i 45 e 55 anni ed un ragazzo di 20 anni 7 giorni costo 2500 € a testa