Capodanno a New York 4
1) Arrivo a NY
Dopo la precedente esperienza al caldo delle Los Roques (Capodanno del 2013), per festeggiare l’arrivo di questo nuovo anno abbiamo voluto mettere alla prova la nostra resistenza al freddo e ci siamo decisi a spendere una settimana a New York. Io c’era già stata, ma non in questo periodo. La città è a dir poco fantastica con le luci natalizie che fanno sfondo agli imponenti grattacieli e di sicuro valeva la pena vedere il famoso albero di Natale di Rockefeller Centre.
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Partiamo con un volo da Venezia il 25 dicembre. Costo del volo: 500 euro a testa circa. Arriviamo a NY la sera di Natale e, sbrigate le formalità doganali, optiamo per la scelta più economica in fattore di trasporti in città: la metropolitana. Il JFK è collegato alla metro da un trenino (Air Train) che circola continuamente e fa spola tra i vari terminal. Giunti alla metro station di Howard Beach, prendiamo la linea blu A e arriviamo diretti (o quasi) all’hotel, dopo un’oretta di viaggio all’incirca, forse meno. Il nostro albergo è nell’Upper West Side, prenotato con Booking.com. E’ il Days Inn Hotel Broadway: abbiamo pagato poco le prime notti (110 $ a notte per una doppia, senza colazione) mentre il prezzo è lievitato mano a mano che ci si avvicinava al 31 dicembre (340 $ solo la notte di Capodanno!). Visto il prezzo per quella notte, avevamo pensato di cambiare hotel, ma i prezzi a Capodanno aumentavano ovunque in tutta NY, a meno di non spingersi molto fuori città, in zone non servite dalla metropolitana, così abbiamo deciso di rimanere al Days Inn, che abbiamo trovato confortevole.
N.B. Il prezzo che si vede esposto sui siti per la prenotazione dell’hotel non è quello finale: ad esso si devono aggiungere le tasse e si giunge ad una maggiorazione del 15% del prezzo finale e questo vale per tutti gli alberghi. Il nostro albergo è ok, fuori dal caos di Times Square ma ben servito dalla metropolitana (la stazione è vicinissima, si possono prendere la 1,2,3 rossa) e in un’area che non si fa mancare niente (negozi, Starbucks, ristoranti). Noi abbiamo mangiato spesso al Manhattan Diner, un locale molto carino vicino all’albergo, dove abbiamo assaggiato tutte le tipiche portate americane: pancakes e french toast, hamburger e sandwich, uova e bacon ecc.
2) Primi approcci
Il primo giorno a NY è stato un po’ caotico. Per prima cosa abbiamo acquistato un abbonamento per la metropolitana: 30 $ a testa per 7 giorni di utilizzo. All’inizio non eravamo convinti, ma poi si è rivelata una grande dritta perché abbiamo stra-usato quell’abbonamento. In seguito abbiamo prelevato il NY City Pass che avevamo acquistato online prima di partire. Il pass è una tesserina che permette di accedere a musei, edifici, tour (ciò che è compreso è ben illustrato nella brochure che viene fornita una volta avuto il pass) e ha una validità e un prezzo che variano a seconda dell’opzione che si sceglie (per 1 giorno, 3 g, 5 gg, 7 gg). Noi abbiamo preso il pass per 3 giorni spendendo 150 $ a testa. Il pass ha validità dal momento in cui lo si vidima per i 3 gg seguenti consecutivi. Conviene quindi visitare prima tutte le attrazioni che vi sono incluse e lasciare per i giorni successivi quelle non comprese. Se devo esser sincera, non sono molto soddisfatta dell’acquisto del pass e se tornassi a NY in questo periodo non lo acquisterei: in teoria col pass ti garantiscono una entrata privilegiata, nel senso che dovresti poter saltare le code; questo sarà anche vero, ma non certo in questo periodo dell’anno, quando NY è affollatissima e c’è gente ovunque, molta della quale in possesso del pass stesso. Perciò noi le code ce le siamo sorbite tutte, senza alcun privilegio. E ovviamente la lunga attesa agli sportelli delle attrazioni ti porta via molto tempo (e ti stanca) e non ti permette di visitare tutto ciò che vorresti e che è compreso nel pass. Si rischia, in sostanza, di non sfruttarlo appieno. In ogni caso, il pass si ritira all’ufficio della Grayline a Times Square o in altri luoghi appositi segnalati sul sito (oppure si può farselo mandare a casa pagando la spedizione, ma noi l’abbiamo comprato all’ultimo secondo e non c’era il tempo di aspettare la spedizione). Anche per ritirare il pass ci aspetta la coda! La Grayline vende anche i tour in elicottero sopra NY; io l’avevo già acquistato online prima di comprare il pass sul sito della Liberty Helicopter (per un giro di 12 minuti si spendono 150 $ a testa comprese le tasse aeroportuali) ma per chi fosse interessato c’è la possibilità di avere una riduzione del 15 % acquistando prima il pass e poi il giro in elicottero. Dopo aver preso il pass proviamo a raggiungere il porto da cui parte il ferry per la Statua della Libertà (per arrivarci si prende la linea rossa per South Ferry). La coda è interminabile. Nonostante il pass aspettiamo in fila per più di un’ora e quando arriviamo allo sportello ci dicono che non c’è più disponibilità di visite per il giorno stesso ma possiamo acquistare i biglietti per visite da effettuarsi nei giorni successivi. Un po’ scoraggiati, ci rinfranchiamo con un hot dog in zona Wall Street (15 $ un hot dog e bibita! Un furto!), facciamo due passi e arriviamo al sito del World Trade Center; dopo aver osservato le due enormi fontane riportanti i nomi delle persone che hanno perso la vita l’11/9, andiamo a visitare il MOMA. Anche qui coda, ma stavolta non per i biglietti, ma per depositare giubbotti e bagagli. Dopo la visita al museo andiamo all’Empire State Building e, indovinate un pò, c’è coda anche lì. Attendiamo un pò spazientiti e finalmente accediamo all’86° piano dell’edificio. La vista sulle luci notturne della città è spettacolare! La giornata si conclude con una visita al Rockefeller Centre per vedere la famosa pista di pattinaggio e l’imponente albero di Natale, ma c’è talmente tanta gente che camminare è quasi impossibile. Finiamo col raggiungere un locale coreano consigliato dalla mia preziosa guida Lonely Planet e consumiamo un pasto dai sapori un pò strani nella zona di Koreantown. N.B. I locali a NY sono tutti cari. Le mie esperienze di viaggio precedenti mi hanno portata a scegliere luoghi nel mondo dove ho sempre speso poco e non è così negli USA. Per una cena, in media abbiamo speso dai 40 ai 50 $ in due, per la colazione circa 20-25 $. Ah, ricordate sempre di lasciare la mancia! Il 15%, 20% è ok.
3) Crociera sull’Hudson e MET
Il secondo giorno si prova ad andare a visitare la Statua della Libertà: impossibile, la coda è interminabile nonostante siamo già in possesso dei biglietti. Optiamo per la crociera sull’Hudson inclusa nel Pass (fila anche qua!). Merita: vedere NY dal fiume è molto bello, fa effetto passare vicino alla statua della Libertà e al ponte di Brooklyn e il momento migliore è al tramonto quando le luci della città si accendono. C’è anche la possibilità di scendere, visitare la zona che interessa e salire sul traghetto successivo. La crociera in tutto dura 1 h e mezza circa. In seguito andiamo a visitare il Metropolitan Museum (MET), incluso nel pass. Il Museo raccoglie opere d’arte e reperti antichi di diverse civiltà, è enorme e ci si potrebbe perdere ore ed ore, ma noi ci accontentiamo di una visita di un paio d’ore anche perché la giornata volge al termine e la stanchezza si fa sentire.
4) Liberty Island, Harlem, giro in elicottero
Finalmente il giorno seguente visitiamo la Liberty Island e Ellis Island! Giungiamo molto presto (ore 8 siamo in prossimità di Battery Park e ore 8.30 parte il primo traghetto) e, complice la giornata uggiosa e grigia, siamo tra i primi a salire sul traghetto. C’è poca gente. Il traghetto fa spola tra le due isole e la terraferma e parte ogni 20 minuti. Dopo la visita alla base della statua (per il piedistallo si doveva prenotare giorni prima, per la corona un anno prima!) e di Ellis Island, dato che è domenica, decidiamo di andare ad assistere ad una messa gospel ad Harlem, a nord della città. Harlem è disseminata di chiese, basta entrare nella prima aperta e si viene accolti dai vigilanti che ti fanno accomodare per seguire la funzione (la guida Lonely Planet consiglia la Abyssinian Baptist Church). Emozionante davvero: la messa cantata è appassionante e il sermone del pastore è assolutamente coinvolgente anche per chi, come noi, non è religioso e non parla un inglese perfetto. Ne vale la pena! Purtroppo non riusciamo a seguire tutta la messa, che dura più di due ore, perché nel primo pomeriggio abbiamo l’appuntamento per il volo in elicottero. Si parte dal Pier 6 sull’East River. Sono solo 12 minuti, ma è strepitoso vedere la città dall’alto!
Dopo il volo andiamo di corsa a visitare il museo Guggenheim, che non ci appassiona molto, a dir il vero, forse perché certe forme di arte moderna non le comprendiamo appieno. Più che le opere d’arte esposte, infatti, ci colpisce la forma a spirale del museo, unica nel suo genere. Dopo una cena in un localino dove servono Sushi vegetariano (ci piacciono molto queste piccole delizie orientali), la giornata si conclude con una puntatina al Top of the Rock, uno degli edifici più alti da cui si può osservare il panorama della città e la vista sull’Empire S.B. che nel periodo natalizio, la sera, viene illuminato con i colori del Natale. Ovviamente coda interminabile anche al Top of the Rock! P.s.Se avete in previsione di visitare questi edifici la sera, copritevi bene perché il freddo è pungente!
5) Broadway!
Si parte con una colazione da Big Daddy’s vicino l’albergo (carinissimo!) e decidiamo di andare a goderci Times Square, che nella fretta di sfruttare il City Pass (ormai scaduto) non ci siamo ancora gustati appieno. Fervono i preparativi per il Capodanno e c’è una marea di gente. Decidiamo di andare a vedere uno spettacolo a Broadway. A Times Square c’è il TKTS, un ufficio dove vendono i biglietti scontati per gli spettacoli del giorno stesso. Dalle 10 alle 12 vendono i biglietti per gli show delle 14, dalle 15 alle 17 vendono i biglietti per gli show serali. Compriamo due tickets per “Cinderella”, anche se il prezzo è caro (110 $ a testa). Mentre aspettiamo l’inizio dello show, andiamo un pò in giro: facciamo due passi per Bryant Park, allestito con i mercatini di Natale, ci scaldiamo nella Grand Central Terminal, beviamo un Chai Tea Latte da Starbucks. Lo spettacolo è alle 14 e ci lascia a bocca aperta: esilarante, bellissimo, emozionante! Le scenografie, i costumi, i personaggi… tutto irresistibile. Peccato solo non aver potuto cogliere alcune piccole gag a causa della conoscenza non perfetta della lingua. Finito lo show andiamo a visitare il museo dell’11/9, che non era incluso nel City Pass (ingresso 24 $ a testa). Molto toccante, soprattutto la sezione in cui si vedono i volti di ogni singola persona che ha perso la vita quel giorno.
Ceniamo da Katz Delicatessen, il celebre locale dove è stata girata una scena del film “Harry ti presento Sally”. Per due panini e una bibita spendiamo 40 $ e, sinceramente, non ne valeva la pena; nonostante il locale sia gettonatissimo e consigliatissimo dalle guide, la mole di carne che viene inserita nel sandwich è eccessiva, e non c’è altro se non carne tra due sottili fette di pane; non è proprio di nostro gusto.
6) Philadelphia
Il 30 dicembre era già prevista una gita in giornata a Philadelphia. Avevamo acquistato i biglietti qualche giorno prima alla stazione degli autobus (Port Authority Terminal, facile da raggiungere, vicina a Times Square e sede di stazione della metro), 38,5 $ a testa con Greyhound. Si parte alle 8 e si arriva a Phila alle 10.La giornata è molto fredda. Facciamo due passi da Macy’s e pranziamo presto al Food Market, una specie di mercato con tantissime bancarelle/locali per mangiare cibi di tutti i tipi. Ci avviamo poi alla Old City, dove attendiamo in coda per visitare gratuitamente la Liberty Bell (la campana che ha suonato per testimoniare diversi momenti storici importanti). In seguito visitiamo l’Indipendence Hall, la sala dove venne firmata la Dichiarazione d’Indipendenza degli Usa. Nel pomeriggio si rientra a NY. La sera ceniamo al Burger Joint, locale dove sembra facciano ottimi hamburger, almeno secondo la guida. Posto davvero strano, si trova nella hall dell’hotel Parker Meridien, c’è la coda per entrare e si ordina su un foglietto che si consegna ai ragazzi del locale. Bisogna mangiare in fretta per far posto ad altri clienti. Personalmente ho assaggiato hamburger migliori.
7) Capodanno a Brooklyn
La mattina del 31 dicembre andiamo in ricognizione a Times Square. Se inizialmente ero ottimista sul fatto di poter campeggiare in piazza ed aspettare l’arrivo della mezzanotte, l’impatto con il freddo (- 3 °) e con la folla mi fa presto cambiare idea. Ecco cosa succede a NY il 31/12. La polizia, già al mattino, si appresta a transennare l’area di Times Square e ad una certa ora tutta la zona viene chiusa e non vi si può più accedere. Le persone interessate a festeggiare a TS gratuitamente (e a vedere la celebre Drop Ball che scende dall’alto) devono stare in coda già dal mattino per avere accesso a delle aree specifiche nella zona limitrofa a TS da dove si può vedere la palla scendere, aree sorvegliate dalla polizia e transennate. La polizia riempie di persone queste aree (prima riempie le aree più vicine e poi quelle più lontane, quindi prima si arriva più vicini si è al palco e al luogo dove scende la palla), ispezionando tutti coloro che entrano. Una volta riempite tutte le aree, viene completamente chiuso l’accesso a TS (ore 15) e solo chi è dentro può vedere lo spettacolo. Dal momento che si accede alla zona transennata, dopo il controllo della polizia, non vi si può più uscire, pena l’impossibilità a rientrare. Le strade vengono riaperte dopo mezzanotte, e la folla, stremata dal freddo e provata dalla necessità di espletare i propri bisogni, si riversa nei locali o nella metropolitana per raggiungere le proprie dimore.
Per chi non vuole stare ore ed ore al freddo tra la folla, l’alternativa consiste nel comprare l’accesso a uno dei locali di TS che organizzano i cenoni di Capodanno (Bubba Gump, Planet Hollywood, Hard Rock Café ecc): i prezzi variano dai 300 ai 500 $ testa, se non di più, e nessuno garantisce la vista sulla palla.
Noi optiamo per altre alternative: non ce la sentiamo di stare 12 ore al freddo, in piedi, tra la folla, senza poter andare in bagno. Eppure c’è chi lo fa, c’è gente (addirittura famiglie con bambini al seguito) che si apposta dalle 9 del mattino, attrezzati con coperte e panini (ma niente alcolici, vietato consumarne per le strade) e aspetta fino a oltre mezzanotte, quando le vie vengono riaperte.
Di alternative per trascorrere il Capodanno ce ne sono: la vista dei fuochi a Central Park, la corsa di mezzanotte sempre a CP, l’attraversata del Ponte di Brooklyn (vengono organizzati anche tour), la vista dei fuochi a Brooklyn, i party privati. Noi optiamo per l’attraversata del ponte. In realtà l’impresa non andrà completamente a buon fine perché a causa della gran folla non sarà possibile camminare verso Brooklyn (avremmo dovuto arrivare molto tempo prima, scendere con la metro a Brooklyn e attraversare in direzione di Manhattan, mentre noi abbiamo fatto il contrario).
Così, il pomeriggio del 31 lo passiamo a Central Park, vediamo la celebre pista di pattinaggio sul ghiaccio e siamo inebriati dalle luci della città che mai come in questa giornata pullula di vita. La sera alle 23 ci dirigiamo al ponte di Brooklyn, ma a causa della folla, arriviamo tardi per vedere i fuochi. Allo scattare della mezzanotte veniamo trascinati dalla folla e seguendo la massa scendiamo alla metropolitana; alla fine decidiamo di tornare in hotel, anche perché il freddo è insopportabile.
8) Congedo da NY
Il primo gennaio ci svegliamo abb presto e andiamo a visitare il Flatiron Building e il quartiere dell’East Village. A pranzo ci fermiamo a mangiare il pollo fritto in un posto consigliato dalla guida, il Georgia’s BBQ nell’East Village, localino piccolo e nascosto. Davvero ottimo il pollo! Nel pomeriggio torniamo al TKTS perché decisi ad assistere ad un altro spettacolo a Broadway. La coda è interminabile e oggi, 1 gennaio, i prezzi sono alti e non tutti gli spettacoli vanno in scena.Ci sarebbe piaciuto vedere “Hedwig” con Michael C Hall ma non lo fanno; “The lion king” è escluso perché propone prezzi eccessivi; decidiamo così per un classico, “Mamma mia”, ma speravamo di spendere un pò meno (118 $ a testa, quando in altri periodi lo vendono alla metà di questo prezzo!). Più tardi andiamo a Brooklyn, visitiamo la Gran Army Plaza e Prospect Heights e attraversiamo a piedi il ponte.
La sera andiamo a teatro (non ci cambiamo d’abito, d’altronde a Broadway si può andare vestiti in qualsiasi modo, e poi stiamo col giubbotto addosso perché non c’è riscaldamento) e ci godiamo l’ultima serata di vacanza.
9) 2 gennaio 2015
La mattina del 2 andiamo a fare un breve giro del quartiere Chelsea,e vediamo la High Line, una vecchia stazione ferroviaria adibita ora a parco. Alle 11 ripartiamo per l’aeroporto. Prendiamo la metro blu E (15 $, ma abbiamo usato la metrocard anche la mattina per andare a Chelsea) e paghiamo il biglietto dell’Air Train (5$) per il JFK. Finita anche questa avventura!
Un consiglio: NY è bellissima, io ci sono stata 4 volte, c’è tanto da fare e vedere ma… evitate il periodo di Natale! Potendo scegliere, opterei per il periodo precedente il Natale e/o primavera e autunno!