Capodanno a Mosca e San Pietroburgo
Mosca L’arrivo a Mosca è previsto alle 22:40 ore locali. Metti un ritardo, il recupero bagagli, il tempo dei controlli passaporti e della dogana, non riusciremo a prendere l’ultimo trenino per la città, che parte a mezzanotte. Decidiamo di prendere un taxi. Fortunatamente a Mosca vive un’amica che parla russo, e ce ne prenota uno. In realtà all’aeroporto passiamo per il varco verde (“Niente da dichiarare”), nessuno ci dice niente e usciamo così ben prima dell’orario pattuito con il tassista, in tempo per subirci le proposte dei numerosi tassisti abusivi che cercano di abbordarci mostrando le foto delle loro fiammanti vetture.
L’albergo dove alloggiamo a Mosca è il Budapest, che mi sento di consigliare a tutti. Lo prenotiamo tramite expedia, e considerato la zona centrale in cui si trova, la struttura, le stanze e tutto il resto (e i prezzi degli alberghi di Mosca) è il più conveniente che si possa trovare. Stiamo a Mosca fino al 30, vi consiglio di visitare la Piazza Rossa due volte: una di giorno, l’altra di sera. Come posti in cui mangiare da consigliare le catene Ionka-Panka (o qualcosa di simile) e Cafè House. Altri posti dove mangiamo sono il self service Mu-Mu (non so se è una catena, il simbolo è una mucca) e i ristoranti caucasici, ci siamo trovati bene. San Pietroburgo Partiamo per Pietroburgo il 30 sera, prendiamo un treno così risparmiamo tempo e denaro. I biglietti li prenotiamo dall’Italia, e ci vengono recapitati in albergo. Non mi ricordo il sito, ma l’addebito sulla carta di credito risulta in favore della “CITYREALTYBESTHOTELRUS Riga LV”.
Il viaggio è ottimo. Arriviamo a Pietroburgo il 31 mattina. Sera al Teatro Marinsky per il “Galà di capodanno”, biglietti prenotati dall’Italia, nessun problema anche qui. Mezzanotte sulla Neva per i fuochi d’artificio.
A Pietroburgo alloggiamo al Dostoevskij, vicino la omonima fermata della metropolitana. Buon albergo, stanze moderne e pulite, forse un po’ piccole. Colazione discreta. Posizione molto buona, visto che dalla fermata della metro di fronte l’albergo passano 2 linee. Troppo esose, come detto, le telefonate dalla camera. Se hai i francobolli ti spediscono la posta. Decidiamo di fare delle escursioni: il 2 pomeriggio a Puskyn, una reggia in stile Versailles molto bella; il 3 tutto il giorno a Vyborg, forse non ne vale la pena, se andate d’estate meglio andare a Peterhof. Sulla Prospettiva Nevskij, più o meno a metà, ci sono diverse agenzie che organizzano escursioni, noi ci rivolgiamo alla Eclettica che ci delude parecchio: a Puskyn ci accompagna una guida che parla inglese ma il volume della voce è parecchio basso, sentiamo più facilmente quello che viene detto dalle altre guide. Per Vyborg invece l’autobus che ci accompagna è di fabbricazione cinese, e non so se era per questo, ma non funzionava l’impianto di riscaldamento. Non è tanto per il freddo patito durante il viaggio ma per il ghiaccio che si formava all’interno del parabrezza, tanto che l’autista di tanto in tanto era costretto a fermarsi per passare una mano di antigelo con una pezzuola. La prima volta che è successo una passeggera gli urla in russo qualcosa tipo “Ma su che autobus ci state facendo viaggiare??” e l’autista allargando le braccia rispondere “Non ci posso fare niente, questo mi hanno dato.”. Nulla posso dire sulle altre agenzie, comunque l’Eclettica è la prima citata dalla Lonely Planet. Il 4 lo passiamo all’Ermitage. La sera ripartiamo per l’Italia. Anche questa volta in aeroporto nessuno ci controlla i bagagli. Potete vedere le foto del viaggio all’indirizzo: http://www.Geocities.Com/rciccio/russia.Html