Capodanno a Bilbao

Capodanno nei Paesi Baschi tra pintxos e architettura moderna
Scritto da: luva.04
capodanno a bilbao
Partenza il: 29/12/2011
Ritorno il: 01/01/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
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Io e la mia fidanzata siamo partiti con un volo Iberia diretto da Milano Malpensa venerdì 29 di sera; atterrati in perfetto orario (alle 23) abbiamo optato per un taxi per dirigerci al nostro albergo (Hesperia Bilbao, veramente carino e moderno da fuori, camere piccole ma accoglienti e silenziose e soprattutto in una posizione ottimale, vicinissimo sia al Museo Guggenheim che al centro storico, lungo la passeggiata sul fiume Nervion) e qui ci imbattiamo subito nella prima buona sorpresa: il tassista ci propone subito la ricevuta, senza variazione di prezzo (sarà che in Italia siamo abituati male!).

Il giorno successivo partiamo di buon ora alla visita della città, o almeno di buon ora per gli standard spagnoli: alle 10 c’è un silenzio innaturale, come girare per le vie di Milano all’alba. In realtà ci accorgeremo durante tutta la nostra vacanza che la città è in generale molto tranquilla con poche macchine e tantissime persone a piedi o in bicicletta. Dal nostro albergo ci dirigiamo verso il centro costeggiando il fiume in una bellissima passeggiata: quello che una volta era il porto di Bilbao è stato trasformato in una zona moderna con uffici, piste ciclabili e per corridori, parchi giochi per bambini, fontanelle d’acqua ad ogni passo tutto ben illuminato anche di sera. È lungo questa passeggiata che si trova uno dei nuovi simboli di Bilbao, il ponte pedonale Zubizuri, dell’architetto spagnolo Calatrava, la cui tipicità è di avere la passatoia curvilinea; dello stesso architetto è anche l’aeroporto, molto piccolo, ma ben congeniato e moderno.

Il centro storico è caratterizzato da un dedalo di stradine pedonali, piene di negozi, ristoranti e bar dove poter gustare i tipici pintxos, la versione basca delle tapas, con un bicchiere di vino. Carina da vedere la cattedrale dedicata a Santiago, il mercato Ribera e il teatro Arriaga in stile neo barocco. Per chi avesse tempo e fiato c’è una lunga scalinata che da queste viuzze porta alla Basilica de Begona, uno dei punti più alti della città da cui si gode un ottimo panorama. Per i meno sportivi esiste comunque un elevador che dal centro storico porta in pochi secondi quasi alla sommità della collina.

Attraversato il fiume si giunge invece in una zona più moderna della città, ottimamente servita da 2 linee della metropolitana realizzata da Sir Norman Foster, da cui prendono nome le tipiche entrate in cristallo, i fosteritos. Se si ha tempo in questa parte della città ci sono le vie principali dello shopping, l’arena per le corride e lo stadio San Mamès dove gioca l’Atletic Bilbao, l’unica squadra a non ammettere tra le proprie fila giocatori stranieri (e cioè chiunque non abbia origini basche).

Ovviamente non si può lasciare Bilbao senza aver dedicato almeno una mezza giornata al Museo Guggenheim, anche qualcosa in più per chi, al contrario di noi, capisce ed apprezza l’arte moderna! Il complesso architettonico è veramente impressionante e futuristico e caratterizza tutta questa parte di città; il museo è quasi interamente rivestito di lastre di titanio dal colore cangiante e ospita opere d’arte sia al suo interno che al suo esterno: lungo il fiume vi è un enorme ragno metallico e altre sculture moderne, mentre davanti all’entrata principale monta la guardia Puppy, un enorme cane fiorito.

Se si ha a disposizione più di una giornata ci sentiamo di consigliare una breve gita a Portugalete, comodamente raggiungibile con la metropolitana. In questa località è presente il più antico ponte di questo tipo: permette di trasportare persone e macchine su una specie di gondola sospesa, in modo da non disturbare il traffico delle enorme navi dirette al porto sull’oceano. L’Unesco lo ha dichiarato qualche anno fa Patrimonio dell’Umanità.

In definitiva Bilbao, pur non facendo parte del solito circuito turistico spagnolo, può offrire diverse possibilità: pulita e tranquilla, ottimamente servita da moderni mezzi di trasporto, piena di parchetti e spazi giochi per i più piccoli, ma anche culturalmente viva e moderna. Da ricordarsi, però, che lo spagnolo non sempre è usato e il basco è del tutto incomprensibile! Per gli amanti delle grosse feste di Capodanno è bene ricordare che i baschi non sono soliti festeggiare in piazza, ma in casa con la famiglia, quindi poche persone in giro, tranne che per sparare qualche botto, e praticamente nessun negozio o ristorante aperto, nemmeno le catene come Burger King o Pans&Company.

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Museo Guggenheim



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