Capodanno a Berlino 7
Indice dei contenuti
Quest’anno la scelta è caduta su Berlino. Qualche titubanza per le possibili temperature rigide, ma in realtà non ha fatto poi così freddo. La città è molto interessante e vale senza dubbio il viaggio. L’unico neo del viaggio in inverno sono le giornate corte.
Prologo
Anche quest’anno per Capodanno si cerca una meta vicina tra quelle poche che ancora non sono state visitate. L’anno scorso Malta, a parte il clima mite e un paio di siti interessanti, è stata un po’ una delusione. Berlino, a parte il clima rigido, dovrebbe invece essere decisamente più interessante.
A ottobre si comperano i biglietti del volo Easyjet Malpensa – Berlino (A/R in 2 adulti 283 in tutto, a ridosso della partenza il costo per un volo più scomodo come orari è di 400 a persona. Tre volte!) e si prenota un hotel nel quartiere Mitte, molto centrale a meno di un km da Alexander Platz (Hotel Ibis Style Mitte, 430€ la doppia con colazione per 4 notti).
Prenotato il solito parcheggio Star Parking (20€) a Somma Lombardo che è sempre il più conveniente.
A metà dicembre abbiamo anche prenotato la visita gratuita al Reichstag. La disponibilità era già scarsa, ma siamo riusciti ad avere dei posti alle 17 del 3 gennaio per la visita guidata in inglese di 90 minuti. Quindi siamo pronti a partire.
Mercoledì 31-12-14
L’aeroporto di Malpensa è piuttosto affollato. Parecchi voli sono in ritardo. Per fortuna il nostro è in orario. Il nostro A319 presenta sulla fusoliera alcuni inquietanti pezzi di nastro adesivo. Spero non sia tenuto insieme con lo scotch e il fil di ferro. Il volo è tranquillo e arriviamo con circa un quarto d’ora d’anticipo.
Usciti dall’aeroporto ci rendiamo conto che la temperatura qui è come a Torino. Noi siamo vestiti da Polo Nord e sudiamo. Ci avviamo alla stazione per prendere il treno regionale che va ad Alexanderplatz. Dall’aeroporto alla stazione c’è un bel pezzo di strada da fare a piedi. Forse in alternativa c’era un autobus che fermava proprio davanti all’uscita dell’aeroporto, ma non ne sono sicuro. In realtà il fiume di persone andava verso la stazione.
Arrivati alla stazione abbiamo trovato solo delle macchinette per fare i biglietti. L’interfaccia utente non è particolarmente user friendly. Si può scegliere tra numerose lingue tra cui il turco e il polacco, ma non l’italiano, ma questo è il problema minore. Stabilito il tipo e il numero di biglietti, la macchinetta non vuole saperne di prendere banconote, Visa e bancomat Maestro. Dopo vari tentativi tutti infruttuosi su diverse macchinette davanti a cui si formano lunghe code, per miracolo una ha accettato il bancomat Maestro e abbiamo avuto i nostri biglietti per Berlino (3.20€, validità 2 ore). Consultato il tabellone delle partenze finalmente abbiamo anche trovato il treno. Non c’è un’anima che possa dare informazioni. Solo macchinette e turisti.
Alle 20 circa siamo arrivati all’hotel Ibis Style Berlin Mitte in Rosenthaler Platz a meno di un km da Alexander Platz. L’hotel è grazioso. Le camere hanno un design molto interessante ma sono un po’ piccole e con poco spazio per sistemare i bagagli.
L’intenzione è di andare alla Porta di Brandeburgo, cenare in un ristorante in zona e poi aspettare la mezzanotte in compagnia dei berlinesi.
Arrivati nei pressi della Porta di Bradeburgo abbiamo scoperto che tutta la zona intorno per un raggio di circa 300 metri non è accessibile e presidiata dalla polizia. I ristoranti sono strapieni e non accettano più nessuno. I bar idem. In compenso, ci sono banchetti ovunque che vendono panini di salsiccioni, birre, bottiglie di spumante, liquori, vino. Un venditore di salsicce ha un banchetto a tracolla costituito da griglia, sacchetto dei panini, scorta di salsicce, cassa, ombrello e lampada il tutto in poco più di mezzo metro quadro. I berlinesi passeggiano bevendo birre e mangiando salsicce e anche noi ci adeguiamo a questa usanza. Un panino con una grossa salsiccia la sera di San Silvestro a due passi dalla Porta di Brandeburgo 3€. Una bottiglia da mezzo litro di birra 2,50€. Alle 22 qualcuno comincia a sparare mortaretti.
Girando a caso per le strade arriviamo a Gendarmenmarkt dove è stata allestita un’area per il countdown del 2014 con luci e musica, ma per entrare il biglietto costa 12€. Torniamo verso Brandeburg Tor. Verso mezzanotte gli spari si intensificano. Noi pensavamo ad uno spettacolo pirotecnico del comune di Berlino, invece sono i berlinesi che sparano i loro fuochi artificiali. Ne vengono sparati centinaia e centinaia (molto rumorosi, ma di qualità piuttosto scarsa; sono di gran lunga meglio quelli che fanno a Torino in Piazza Vittorio). Poco dopo mezzanotte l’aria è abbastanza irrespirabile – sembra di essere sotto un bombardamento – e c’è una quantità incredibile di bottiglie di vetro vuote (molte rotte) dappertutto. Visto che lo spettacolo pirotecnico non è di pregio, prendiamo un taxi e torniamo in albergo (8.40€, molto più economico che a Torino).
Giovedì 01/01/2015
Siamo nell’anno nuovo. Fino all’1.30 si sentono ancora botti. Poi cala il silenzio. Ottima colazione e poi alle macchinette della metro per acquistare la tages karte. Cioè l’abbonamento giornaliero ai mezzi pubblici (zona AB, 6.80€, aumentata da oggi). La macchinetta nella stazione vicina all’hotel ha un’aria piuttosto datata e penso che se quelle ultimo modello dell’aeroporto hanno dato un sacco di problemi con queste chissà come finirà. Procedo spedito, e anche con una certa sicumera, con la scelta dei biglietti. Infilo il bancomat Maestro e al primo colpo senza il minimo problema mi stampa i due biglietti. Chissà perché ieri sera è stato così complicato. Forse queste sono ancora state fatte dalla eccellente industria elettromeccanica sovietica?
Si parte con meta Potsdamer Platz, nelle cui vicinanze c’è un pezzetto di pochi metri del muro, da cui iniziamo un percorso a piedi segnato sulla Lonely che passa nei principali luoghi da visitare: Monumento dell’olocausto degli ebrei, Porta di Brandeburgo, Pariser Platz, Reichstag e Palazzo delle commissioni parlamentari (un edificio moderno fatto di ampie vetrate che consentono a chi passa di vedere dentro – una metafora di trasparenza politica? Pare proprio di sì da quanto abbiamo poi appurato durante la visita al parlamento). Poi Unter den Linden, Hauptbahnof (dall’architettura avveniristica), Check Point Charlie (con “attori” vestiti da militari americani che fingono di controllare il passaggio tra zona est e ovest), ecc. fino ad Alexander Platz dove arriviamo esausti verso le 15.30 dopo aver percorso a piedi oltre 10 km. Qui prendiamo la metro (stazione Warschauerstrasse) per andare a vedere il pezzo di muro rimasto in piedi nel 1989 e che manutengono affinché stia su a scopo turistico. La parte est del muro (east side gallery) ha dei bellissimi graffiti, ma sta facendo buio e rimandiamo a dopodomani la visita approfondita.
Per strada sono visibili i segni dei festeggiamenti notturni: bottiglie, pezzi di vetro, cartacce, piatti, bicchieri, uno stivale da donna (?!?), residui dei botti, ecc. Alcuni netturbini con le macchine spazzastrade girano tentando di riportare alla decenza la città, ridotta ad un immondezzaio. A parte l’odierno problema “monnezza” (che sarà probabilmente risolto nel giro della giornata) Berlino è una bella città. Gli edifici della parte est sono stati ristrutturati in stile moderno. Gli architetti si sono sbizzarriti. Purtrppo c’è un mare di cantieri tra cui uno enorme in centro all’Unter den Linden e un altro proprio davanti alla Porta di Brandeburgo. Peccato.
Dopo un po’ di relax in camera ripartiamo con la metro per andare a cena in un tipico ristorante berlinese (Alt Berliner Wirtshaus). Siamo arrivati alle 19.15 e da fuori sembrava strapieno. Mentre ci avviciniamo per entrare escono due signori che in una qualche lingua ci fanno capire che non c’è posto. Vado per chiedere se è possibile prenotare più tardi e la cameriera dice di aspettare. Torna e ci propone di sederci ad un grande tavolo già occupato da 4 tedeschi. Dato che non ci si infastidisce a vicenda ci fermiamo e ordiniamo due piatti dalla lista delle specialità tedesche a base di maiale più due birre da mezzo litro.
Quando sono arrivati i due piatti ci siamo spaventati dalla quantità di carne che c’era. Con tutta la buona volontà non siamo riusciti a finire. Spesa: 17€ a testa. domani dobbiamo trovare qualcosa di più leggero. Per mandare giù la leggera cenetta ci facciamo ancora un bel giro a piedi fino al Check Point Charlie (alle 22 è deserto) e poi alla metro per tornare in camera. Totale km percorsi a piedi oggi pari a 16 (dato fornito dal contapassi di Franca).
Riflessione sulla giornata di visita
Ripercorrere la storia della divisione di Berlino fa capire quanto la politica sia stata l’apoteosi dell’insensatezza. Per anni c’è stata gente che cercando di scavalcare il muro è stata uccisa dalle guardie, poi ad un certo punto è stato deciso di abbatterlo e oggi ci sono i monumenti che celebrano le vittime del muro.
Nota del giorno
Le bottigliette di acqua naturale da mezzo litro nei minimarket e nei chioschi per strada costano 2.50€ (come la birra).
Venerdì 02/01/2015
Aperte le tende della camera abbiamo visto cielo grigio e pioggerellina fine fine. Quella pioggia che ti bagna solo a guardarla.
Dopo la solita ricca e goduriosa colazione (oggi apprezzata un po’ meno a causa dei postumi della pantagruelica cena di ieri) ce ne partiamo alla volta di Potsdam. Il viaggio è stato piuttosto lungo anche perché a causa di una carta della metro non aggiornata fornita dall’hotel abbiamo fatto un giro più lungo del necessario. Lungo il tragitto si vedono delle bellissime case e ville d’epoca e mi chiedo a cosa fossero adibite nel periodo socialista, essendo quest’area la ex DDR. Sarebbe bello incontrare un ex tedesco dell’est e farsi raccontare di quello sfortunato periodo storico. Giunti alla stazione di Potsdam troviamo l’autobus 596 che porta al Parco Sanssouci. Lo prendiamo insieme ad una comitiva di una ventina di catanesi. Sulla guida c’è scritto che gli autisti di bus di Berlino e dintorni sono scorbutici, ma si sbaglia. Quello del bus che abbiamo preso era letteralmente odioso. Mi sono avvicinato quando era fermo al semaforo e gli ho chiesto nel mio stentato tedesco quale fosse la fermata per il parco e lui si è messo a canticchiare. Arrivati alla fermata Luisen Platz Nord (identificata nel mentre come la fermata idonea), dato che non avevamo schiacciato il pulsante di richiesta ha tirato dritto e così siamo scesi la fermata dopo. Almeno ha smesso di piovere. Il viale che porta dall’ingresso del parco al Neue Palais è uno sterrato di 2 km, che a causa del maltempo risulta un bel “paciass”. In realtà si sarebbe potuto arrivare col bus fino al Neue Palais, ma ci saremmo persi alcuni begli spot tra cui un micro laghetto con degli uccelli acquatici coloratissimi e la vigna dello Schloss Sanssouci. La tenuta è gigantesca e ha una rete di sentieri di 70 km. Si può fare un biglietto per vedere tutto (19€ – per fare foto all’interno supplemento di 3€) oppure biglietti singoli. Visto che la guida riporta che il Neue Palais è quello più bello, ci limitiamo a questa visita (8€ – per fare foto all’interno supplemento di 3€). I biglietti sono contingentati e a mezzogiorno riusciamo a comperare ancora 2 biglietti per il giro delle 13. La visita è guidata e in tedesco, ma per gli stranieri vengono fornite audioguide in varie lingue tra cui l’italiano. Inoltre per non rovinare i pavimenti di marmo e i parquet si devono infilare le scarpe dentro enormi ciabattoni di feltro con cui ci si muove scivolando come con le pattine. Delle circa 200 camere se ne visitano 11. La dodicesima è stata chiusa per restauri. Lo stile è piuttosto pesantino. Un rococò a mio parere troppo orpelloso. Comunque una visita interessante.
Terminato il giro che dura un’ora, abbiamo preso il viale di 2 km dell’andata per fermarci a fare un po’ di fotografie. Ci siamo incamminati da pochi minuti e si mette a piovere forte. Tiriamo fuori di corsa gli ombrelli e nel giro di 30 secondi si alza un forte vento freddo e smette di piovere. Dopo un po’ viene persino il sole. Le nuvole sopra di noi viaggiano ad una velocità incredibile. Ci fermiamo a Luisen Platz per fare un giretto nel centro di Potsdam molto carino. Poi con la S-Bahn ce ne torniamo in hotel.
Per cena abbiamo deciso di andare, contrariamente al nostro ferreo principio che all’estero non si va nei ristoranti italiani, da Casa Italia sulla Friedrichstrasse a pochi passi dal Check Point Charlie. La deroga è dovuta al fatto che ieri abbiamo visto che hanno un buffet a prezzo fisso con parecchie verdure e dopo l’abbuffata di carne di ieri ne sentiamo il bisogno.
Speravo fosse meglio. I salumi e i formaggi erano buoni, ma il resto era abbastanza insipido e i piatti di carne e pesce quasi freddi. Per fortuna c’era l’olio buono con cui aggiustare il sapore. I dolci sono da evitare. Letteralmente immangiabili. Si spende poco, ma la soddisfazione è scarsa (18 euro a testa con boccale di birra da mezzo litro).
Per concludere la serata ci siamo fatti un giro per la città con i bus a due piani n.100 e n.200 che passano nei pressi dei luoghi turistici.
Poi in camera.
Sabato 03/01/2015
Mentre facevamo colazione, in tv stavano passando le previsioni meteo che per oggi indicano 4°C e abbastanza soleggiato. Scendiamo nella metro e le due macchinette che vendono i biglietti sono fuori servizio entrambe. Vado alla colonnina dove si può chiedere aiuto, pigio il bottone, mi risponde subito una voce femminile, chiedo se parla inglese. Risposta: no, deutsch! E chiude la comunicazione. Per fortuna dall’altro lato della stazione funzionano e prendiamo l’abbonamento zone AB (alla sera le due macchinette alla faccia della precisione tedesca sono ancora fuori servizio).
Prima tappa il muro, che il primo di gennaio abbiamo visto di corsa e ormai al buio. Scesi a Warschauerstrasse c’è un vento gelido che porta via e il sole è velatissimo (alla faccia delle previsioni). Indomiti abbiamo passeggiato costeggiando il muro fino a Ostbahnof (poco più di un km). I graffiti sono molto belli, anche perché sono stati fatti nel 1990 da famosi graffittari. Notevole quello che riproduce la fotografia del famoso bacio sulla bocca (1979) tra Breznev e Honecker. Purtroppo però i cretini non riposano mai e queste bellissime opere sono state deturpate da scritte di vario genere tra cui tizio ama tizia, esortazioni varie, tizio è stato qui e via dicendo.
Dalla Ostbahnof andiamo con la metro al castello di Charlottenburg. Ingresso 12€ compresa l’audioguida in italiano e il servizio guardaroba (obbligatorio mollare cappotti e zaini). Per fare foto all’interno supplemento di 3€. La visita di una trentina di stanze dura una bella ora e mezza.
Al termine della visita sarebbe stato possibile passeggiare nello splendido parco alla francese, ma faceva un tale “ginic” che abbiamo lasciato perdere.
Poi con un sapiente utilizzo dei bus arriviamo alla Porta di Brandeburgo da cui hanno rimosso il cantiere che c’era a capodanno, ma in compenso c’erano migliaia di persone.
Qualche foto e poi a visitare il museo commemorativo della persecuzione nazista degli ebrei.
Dopo una sosta ristoro (e riscaldamento) in un bar siamo pronti per l’ultima “fatica” della giornata: la visita del Reichstag, prenotata con ampio anticipo via internet. La guida ci ha raccontato come funziona a grandi linee il Parlamento tedesco (631 membri per oltre 100 milioni di abitanti, mentre in italia ne abbiamo 1000 per 55 milioni) tra cui il sistema di votazione che impedisce (al contrario che in italia) ad un parlamentare di votare anche per un collega assente. Ed anche un po’ di storia del Reichstag dalle origini prussiane alla ristrutturazione progettata da Norman Foster. Siamo anche entrati nel parlamento (vuoto). È di una semplicità incredibile. Poltroncine in similpelle, zero orpelli, tavolini con piano in bilaminato. Un inno alla semplicità. Il servizio di guardia è ridotto al minimo con telecamere. La visita si è conclusa con la salita alla cupola di vetro, il capolavoro della ristrutturazione di Foster. Non si può descrivere. Bisogna vederla.
Stanchi morti torniamo in camera e per cena attraversiamo la strada per mangiare un burrito, che non era male, ma nemmeno da paragonare e quelli che mangiavamo da Chipotle negli Stati Uniti.
Rapido giro ad una pasticceria nel centro commerciale Galeria in Alexanderplatz e poi in camera.
Domenica 04/01/2015
Ultimo giorno di vacanza. Ce la prendiamo comoda. Preparati i bagagli e lasciati in deposito in hotel partiamo col tram per il Pergamon Museum. Ingresso 12€ compresa audioguida in italiano e servizio guardaroba. Davanti al museo c’è uno dei tanti cantieri di cui la città è molto ricca e un cartello che informa che l’altare di Pergamo (uno dei reperti più prestigiosi è in restauro per un lungo periodo e quindi non si può visitare. Peccato. In ogni caso la porta di Ishtar (Babilonia) e la porta del mercato di Mileto da sole valgono il biglietto. Inoltre ci sono reperti assiri, siriani, giordani, anatolici pregevolissimi. La porta di Ishtar è una ricostruzione (di altezza inferiore all’originale) fatta in parte da pezzi di mattonelle del 600 a.C. e in buona parte da mattonelle realizzate in stile ad inizio ‘900. In questo modo il visitatore ha una visione di come gli archeologi ritengono fosse questa grandiosa porta babilonese. In questo museo si può fotografare liberamente. La visita ha preso quasi 3 ore. Un punto negativo di questo museo è la posizione dell’ingresso (forse spostato a causa del cantiere di fronte alla facciata principale) che fa accedere, come prima sala di visita, alla n.9 dove c’è la porta di Ishtar a cui si accede quindi senza passare attraverso la Via Processionale (che è nella sala 8). Scenograficamente sarebbe più bello arrivare alla Porta attraverso questa lunga e maestosa Via.
Con la S-bahn abbiamo poi raggiunto il Berlin Wall Memorial Site, dove ci sono un tratto di muro rimasto su e non decorato in alcun modo e una stazione storica della metro in zona est che durante la guerra fredda era stata murata, perché al confine con la zona ovest e quindi punto debole della fortificazione. Nella stazione ci sono fotografie d’epoca e cartelli che raccontano la storia di questa stazione di confine. Nel visitor center viene proiettato a ciclo continuo un filmato di una decina di minuti che riassume (in inglese) la storia di Berlino dalla fine della II guerra mondiale alla caduta del muro.
E con questo si conclude la breve vacanza. Un ultimo giro ad Alexanderplatz per fare merenda e poi a Shönefeld. Invece di utilizzare il treno regionale come abbiamo fatto all’andata ho provato la combinazione U+S9 Bahn che si è rivelata più veloce, perché i regionali sono poco frequenti.
Anche prendendo la S9 quando si arriva si deve fare una bella scarpinata per raggiungere l’aerostazione.
Si torna a casa. Oggi a Torino, causa phön, c’erano 20°. Qui 2 o 3.
Security control in aeroporto: primo controllo con scanner del solo bagaglio. Poi controllo carta di imbarco. Poi controllo bagagli, cappotti, giacche, ecc. Passaggio sotto lo scanner che suonava praticamente a tutti. Poi lunga perquisizione da parte di un energumeno, simpatico più o meno come gli autisti dei bus, che mi ha minuziosamente perquisito facendomi mettere il fazzoletto da naso, una moneta da un euro e la cintura dei pantaloni sotto lo scanner.
Note
Berlino è sicuramente una delle capitali europee da visitare. Una città davvero interessante.
Quattro giorni, come nel nostro caso, sono pochi per una visita un minimo approfondita. Ci vuole almeno una settimana, magari in estate che le ore di luce sono molte.
Quello che invece non vale la pena è venirci apposta per Capodanno, perché i festeggiamenti si riducono a bere birra, mangiare braten wurst e sparare botti in strada. Bar e ristoranti sono strapieni. La porta di Brandeburgo è inaccessibile.
A inizio gennaio viene buio alle 16.30 – 16.45
Domande specifiche? Scrivetemi a l.masera@alice.it. Fotografie disponibili su youtube verso fine gennaio. Cercare con google berlino masera youtube