Capodanno 2009 a Parigi

Dopo mesi di preparativi minuziosi finalmente il 30 dicembre 2008 si parte alla volta di Parigi! Già dal 2007 io, il mio fidanzato Alex e i nostri consolidati compagni d’avventura Vanessa e Omar accarezzavamo l’idea di visitare questa città e finalmente ce l’abbiamo fatta. Prima di raccontarvi i luoghi che abbiamo visitato vorrei dare...
Scritto da: Cry78
capodanno 2009 a parigi
Partenza il: 30/12/2008
Ritorno il: 03/01/2009
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 1000 €
Dopo mesi di preparativi minuziosi finalmente il 30 dicembre 2008 si parte alla volta di Parigi! Già dal 2007 io, il mio fidanzato Alex e i nostri consolidati compagni d’avventura Vanessa e Omar accarezzavamo l’idea di visitare questa città e finalmente ce l’abbiamo fatta.

Prima di raccontarvi i luoghi che abbiamo visitato vorrei dare qualche indicazione pratica ai turisti per caso che visitano Parigi per la prima volta, per ricambiare il favore visto che questo sito è stato veramente utile nell’organizzazione dei nostri ultimi viaggi.

VIAGGIO Abbiamo prenotato i biglietti aerei con la compagnia EasyJet il 16 agosto 2008, quindi con oltre quattro mesi di anticipo, spendendo 135 euro a testa A/R (partenza da Venezia Marco Polo e arrivo a Parigi Charles De Gaulle).

Il viaggio di per sé è andato piuttosto bene anche se abbiamo avuto un po’ di ritardo sia all’andata che al ritorno, cosa comprensibile quando si viaggia su aeroporti immensi come il CDG; quello che ci ha veramente indisposti è stato il trattamento ricevuto al ritorno da Parigi. Dopo il chek in del bagaglio a mano siamo stati parcheggiati prima al gate B19 poi al B20 in attesa che definissero il ritardo della partenza: una sorta di scatola con venti posti a sedere, nessuna toilette (per andare al bagno bisognava uscite e rifare da capo la coda per il chek in!) e un misero distributore di bibite e merendine. Per non parlare dell’antipatia degli assistenti presenti in loco che cercavano di dare il minor numero di informazioni possibili.

HOTEL Grazie alle informazioni trovate in un altro racconto di viaggio, abbiamo prenotato all’Hotel Eden Montmartre, in rue Ordener 90 cioè nella zona di Montmartre alle spalle della basilica del Sacré Coeur (10 minuti a piedi circa), raggiungibile dalla fermata metro Jules Joffrin.

Abbiamo prenotato a fine settembre tramite il sito internet dell’hotel www.Edenhotel-montmartre.Com che dispone anche della versione in italiano, spendendo 340 euro a camera per 4 notti inclusa la colazione.

Noi siamo stati soddisfatti della scelta sia per la comodità della metro (a non più di 100 metri) che in poco tempo ti porta ovunque, sia per la pulizia della camera, piccola ma confortevole e calda.

L’unico neo è la vicinanza ad un locale che per l’ultimo dell’anno ha organizzato una serata con musica a volume altissimo (noi che ci eravamo direttamente sopra non abbiamo chiuso occhio, ma anche i nostri amici la sentivano dal quinto piano!). Quindi se pensate di andare a Parigi per Capodanno come noi e volete dormire almeno qualche ora, magari chiedete una camera il più lontano possibile dal locale. La musica è terminata soltanto alle otto di mattina, quando ormai stavamo facendo colazione.

SPOSTAMENTI A PARIGI Noi abbiamo scelto di fare il Navigo Decouverte caricandolo con la Carta Orange settimanale per le zone 1-5 spendendo 38 euro a testa e avendo accesso a tutta la rete di trasporti compresi gli spostamenti da e per l’aeroporto e Versailles.

Attenzione però perché la Carta Orange vale dal lunedì alla domenica, quindi la convenienza va valutata in base al periodo di soggiorno (noi stavamo dal martedì al sabato e abbiamo speso meno che con la Paris Visit). Sconsiglierei il carnet di biglietti soprattutto nella stagione invernale quando si tende ad utilizzare di più la metro a causa del freddo intenso. Tra l’altro avendo l’abbonamento non ci siamo fatti problemi ad utilizzare la metro una volta in più per cenare nel Quartiere Latino anziché in pieno centro, dove abbiamo trovato locali con prezzi folli, soprattutto nella zona Louvre e Champs Elysées.

MANGIARE Siamo riusciti a non spendere molto chiedendo sempre l’eau en caraffe (buona e gratis), mangiando baguette a pranzo (farcite abbondantemente e molto buone praticamente ovunque) e un piatto principale la sera (di solito bistecche accompagnate da patate fritte e insalata) magari seguito da una crepe dolce.

Abbiamo assaggiato anche il “croque madame”, che non è altro che un toat farcito con formaggio e prosciutto sopra cui i francesi mettono un uovo all’occhio di bue.

Ottimo ed energetico! VISITARE Valutato il costo dei singoli monumenti che avevamo scelto di includere nel nostro programma, abbiamo scelto di acquistare la Paris Museum Pass per quattro giorni, notevolmente conveniente se si considera che l’unico monumento non compreso è la Tour Eiffel, che si possono visitare i musei anche più volte (se non avessimo avuto una festività di mezzo saremmo ritornati al Louvre) e che è compresa anche la reggia di Versailles. Inoltre permette di evitare le lunghe code che si trovano ovunque; bisogna solo avere qualche minuto di pazienza per il passaggio al metal detector.

Per chi è interessato, proseguo raccontando cosa abbiamo visitato nei nostri cinque giorni a Parigi, anche se la scelta degli itinerari è soggettiva in quanto questa città offre una vastità di percorsi davvero impossibile da esaurire nei pochi giorni che noi abbiamo potuto dedicarvi.

MARTEDI’ 30 DICEMBRE 2008 In mattinata ci rechiamo all’aeroporto di Venezia per imbarcarci sul volo Easyjet per Parigi, atterrato allo Charles de Gaulle a metà pomeriggio, dopo un bel volo con tempo splendido e vista mozzafiato sulle Alpi.

In aeroporto ci dirigiamo subito verso la stazione della linea RER B per raggiungere il centro città. Strada facendo acquistiamo al banco per le informazioni turistiche la Paris Visit (che attiveremo il giorno successivo) e alla stazione il Pass Navigo Decouverte con l’opzione Carta Orange zone 1-5.

Dopo un paio di cambi con la metro giungiamo al nostro hotel. Depositate le valige e fatta una rapida doccia, ci rechiamo alla scoperta del quartiere di Montmartre con l’obiettivo primario di cercare un locale dove cenare la sera stessa e anche quella successiva, dal momento che non vogliamo spendere una follia per il cenone di Capodanno. Troviamo una buona soluzione al “Café de la Place” a pochi passi dall’hotel, appena dopo la Mairie del quartiere, dove mangiamo un bel piatto unico di carne con contorno accompagnato successivamente da una crepe alla nutella (come si può resistere alle crepes a Parigi???).

Dopo cena, nonostante il freddo pungente, il ghiaccio sulle strade e i tantissimi gradini da affrontare, andiamo a piedi fino al Sacré Coeur, che possiamo anche visitare perchè chiude piuttosto tardi. Dal piazzale antistante la chiesa si godrebbe una meravigliosa vista su Parigi, peccato per la nebbiolina che ci consente di scorgere solo le torri di Notre Dame. Ma recupereremo nelle sere successive.

MERCOLEDI’ 31 DICEMBRE 2008 In piedi di buon’ora ci rechiamo in metro all’Ile de la Cité (a proposito di metro, dopo un attento studio della cartina, che si trova ovunque, e qualche viaggetto, vi sembrerà di averla usata da sempre) per visitare la Sainte Chapelle e Notre Dame, due autentici gioielli gotici. Peccato non poter salire alle torri per il ghiaccio.

Inutile dire che, visto il periodo, abbiamo quasi sempre fatto un po’ di coda per entrare nei vari monumenti e musei soprattutto a causa del fatto che ovunque bisogna passare al metal detector prima di entrare.

Dall’Ile de la Cité ci dirigiamo a piedi lungo la Senna verso il Louvre, un’autentica babele in quel giorno. Passeggiare per Parigi da veramente l’idea della grandiosità degli spazi ed è tutto uno sfilare di meraviglie per gli occhi.

Appena entrati al Louvre andiamo ovviamente alla ricerca della Gioconda, soffermandoci qua e là per vedere qualche statua o dipinto lungo il percorso. Riuscire a vedere la Gioconda tutta intera per qualche secondo è un’impresa davvero titanica per la folla che si ammassa nella sala. Sarebbe senz’altro necessaria più organizzazione da parte del museo visto l’ingente numero di visitatori per tutto il tempo dell’anno.

Dopo questa fatica erculea, ci incamminiamo verso spazi meno affollati come gli appartamenti di Napoleone III. Alle due passate decidiamo di uscire per cercare qualcosa da mangiare (ormai la fame si fa decisamente sentire), lasciandoci alle spalle ancora tante sale da visitare; mi è dispiaciuto soprattutto non vedere la sezione egizia e delle antichità in genere, ma poter visitare tutto in un unico giorno credo sia impossibile. Allontanandoci dal Louvre troviamo un bar dove pranzare con delle ottime baguette calde.

Dopo esserci rifocillati cerchiamo di continuare la nostra visita dirigendoci verso la Conciergerie e il Pantheon. Peccato che gli amici francesi ci mettano i bastoni tra le ruote anticipando gli ultimi ingressi alle 15 per il Capodanno. Siamo costretti e rivedere il nostro programma puntando sulle chiese che invece sono aperte. E quindi visiatiano la chiesa di St. Etienne du Mont, dietro al Pantheon, una delle più belle che io abbia visto a Parigi (naturalmente dopo Notre Dame), la chiesa di St. Sulpice e la chiesa di St. Germain des Prés. Strada facendo vediamo esteriormente la Sorbona e il Palazzo di Lussemburgo con i suoi giardini.

Prendiamo quindi la metro visto che abbiamo deciso di trascorre la serata a Montartre vicino all’hotel e facciamo tappa a Pigalle per vedere almeno da fuori il famoso Moulin Rouge e fare una passeggiata tra i sexy shop.

Ceniamo nello stesso ristorante della sera precedente e attendiamo mezzanotte scendendo fino a Place du Tertre, anche se rientriamo presto in hotel perchè siamo distrutti per la giornata e consapevoli che il giorno successivo non sarà da meno.

GIOVEDI’ 1 GENNAIO 2009 Buon anno a tutti! Peccato non aver chiuso occhio…Ma alle 8.30 siamo già in partenza per la Tour Eiffel. Nonostante l’ora, la giornata festiva e il freddo, c’è già un sacco di gente in coda per l’ascensore, mentre la fila per la salita con le scale è deserta. Dopo una rapita consultazione, decidiamo di salire a piedi! Sembra una follia, invece tutto sommato non è nemmeno tanto faticoso. E’ davvero bello poter vedere così da vicino la struttura della torre e poi il panorama cambia ad ogni angolo. Sostiamo al primo piano per vedere il museo sulla costruzione delle torre e saliamo di nuovo a piedi fino al secondo piano. Qui ci fermiamo senza proseguire fino al terzo perchè la nebbia rende inutile andare ancora più in alto. Peccato di nuovo! Scesi dalla Tour Eiffel proseguiamo a piedi per gli Champs de Mars, l’Ecole Militaire, les Invalides e Place de la Concorde, spazi assolutamente immensi in cui ci si sente piccoli piccoli e soprattutto in cui non si arriva mai alla meta! Presi dai morsi della fame (ormai sono le due, tanto per cambiare!) e non trovando nulla in zona, prendiamo la metro e andiamo al quartiere latino dove ci sono un sacco di locali aperti anche il 1° gennaio. Uscendo dalla metro ci troviamo davanti il Mc Donald’s: e sia! Ormai per noi è diventato una tradizione di Capodanno.

Una volta rifocillati ritorniamo metaforicamente sui nostri passi per vedere la Madeleine, il teatro dell’Opera, place Vendome con il Ritz, i magazzini Lafayette (dove io e Vanessa promettiamo di tornare il giorno dopo visto che oggi ovviamente sono chiusi) e un paio di chiese non particolarmente rilevanti.

Di nuovo in metro per recarci all’Arco di Trionfo e sugli Champs Elysées; ormai è quasi buio e lo spettacolo del viale illuminato è fantastico.

La nebbiolina della mattina è svanita, quindi proseguiamo dirigendoci verso l’imbarcadero dell’Alma per un giro in battello sulla Senna.

Parigi di sera illuminata con i suoi maestosi edifici che si affacciano sulla Senna ha un fascino se possibile ancora maggiore.

Scesi dal battello alle otto in punto di sera, basta voltarsi per assistere allo spettacolo della Tour Eiffel scintillante di mille luci: toglie letteralmente il fiato! Per la cena preferiamo tornare al quartiere latino visto che i prezzi in zona non sono molto abbordabili e che dobbiamo sfruttare l’abbonamento alla metro.

Io mi lancio su una specialità francese mentre gli altri vanno sul sicuro con una bella entrecote.

Rientrati a Montmartre visitiamo qualche negozietto per farci un’idea usi souvenir che il giorno dopo acquisteremo.

VENERDI’ 2 GENNAIO 2009 Stamattina la sveglia suona ancora prima perché la nostra meta è Versalilles! Decidiamo di raggiungerla utilizzando prima la metro e poi la RER C, linea che ci porta quasi davanti alla reggia. C’è già un sacco di gente (ma poi scopriremo che questo è niente! quindi mi raccomando, se volete visitarla, partire presto) e ci complimentiamo di nuovo con noi stessi per aver acquistato la Paris Visit con cui entriamo in pochi minuti.

Le sale sono affollatissime ed è un peccato non poterle gustare con tranquillità ma la ricchezza degli arredamenti ci riempie ugualmente gli occhi.

Quel che però mi lascia davvero senza parole sono i giardini: non se ne vede la fine! Una bella atmosfera davvero anche perchè per terra c’è un velo di neve che rende il paesaggio una favola e, sorpresa!, esce il sole per la prima volta dal nostro arrivo. Ci dirigiamo verso il Grand e Petit Trianon, piuttosto distanti dalla reggia e miei piedi iniziano a soffrire terribilmente. Però ne vale davvero la pena! Certo sarebbe molto bello poter tornare in primavera per vedere i giardini in tutto il loro splendore.

Terminata la nostra visita cerchiamo, non senza difficoltà, di orientarci per uscire (magari la cartina che forniscono all’ingresso potrebbe essere un tantino più precisa sulle possibili uscite) a cercare qualcosa da mettere sotto ai denti.

Appena fuori da uno dei cancelli troviamo un bar/ristorante gestito da una simpatica signora francese (e qui il nostro amico Omar avrebbe di che dire!) a cui ordiniamo, dopo aver superato qualche problema di comprensione linguistica, quattro “croque-madame” cioè quattro toast al prosciutto con sopra formaggio fuso e un uovo alla coque. Ottimi ed energetici.

Terminato il pranzo (che anche oggi è più vicino all’ora della merenda) torniamo in stazione per rientrare a Parigi. Decidiamo di recuperare quello che due giorni prima non avevamo potuto vedere a causa della chiusura anticipata e quindi ci dirigiamo in metro al Pantheon.

Dopo averlo visitato, io e Vanessa riusciamo a trascinare i nostri uomini alle Gallerie Lafayette. Nonostante io non sia una fanatica dello shopping sfrenato, questo luogo di perdizione (economica) non può certo mancare sul nostro programma parigino! Senza contare che lì dentro fa caldo e noi in questi giorni abbiamo patito parecchio freddo.

Visitiamo velocemente quasi tutti i piani tra mille luci e un mare di italiani per poi crollare per qualche minuto sui divanetti che ogni tanto si incontrano sul cammino.

Ormai sono le sette di sera, tra un po’ i grandi magazzini chiudono e noi decidiamo di rientrare a Montmartre e cenare in zona. Ma la giornata non è ancora finita, infatti manca ancora la voce “souvenir” da completare! Riesco a trascinare me stessa ed Alex da un negozio all’altro tra Place du Tertre e il Sacré Coeur per valutare varietà e prezzi degli articoli. Alla fine concludiamo che cambia ben poco e passiamo a concretizzare gli acquisti. Sarà la stanchezza, ma l’entusiasmo dello shopping di fine vacanza è ormai scemato, soprattutto negli uomini (ricordo espressioni dolorose e afflitte, vero ragazzi?).

SABATO 3 GENNAIO 2009 Ultimo giorno a Parigi! Infatti alle 18.20 dobbiamo imbarcarci sul volo Easyjet che ci riporterà a Venezia, però abbiamo tutta la mattina davanti.Una bellissima mattina di sole, tra l’altro.

Ci dirigiamo verso la Conciergerie che non avevamo potuto visitare il 31 dicembre e poi successivamente al Museo d’Orsay che dedicare quel poco tempo che ci rimane ai quadri degli impressionisti, che io e Vanessa amiamo molto.

Mangiamo una baguette fuori dal museo, quindi torniamo all’hotel per recuperare i bagagli e recarci all’aeroporto.

Del viaggio di ritorno ho già raccontato nel prologo, quindi non mi resta che salutare tutti i TPC che hanno avuto la pazienza di leggere il mio racconto e a cui spero di poter essere stata utile.

Ringrazio con Alex i nostri compagni d’avventura Omar e Vanessa, con cui le nostre vacanze hanno sempre una marcia in più, e mi auguro di poter tornare a Parigi un giorno o l’altro per continuare la scoperta dei suoi meravigliosi tesori.



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