CAPO VERDE: un paradiso in mezzo al niente

LA NOSTRA VACANZA A CABO VERDE 21/01/2001 - 04/02/2001 tutto in "fai da te" tramite INTERNET volo: da Bologna via Lisbona con la TAP (compagnia portoghese) biglietto chiuso a Lire 800.000 + tasse + visto (in tot. Circa 900.000) acquistato a mezzo "Viaggi avventure nel mondo", poi arrivati per posta LUNEDI' 22/01/2001 Stiamo facendo una...
Scritto da: Susi Grementieri
capo verde: un paradiso in mezzo al niente
Partenza il: 21/01/2001
Ritorno il: 04/02/2001
Viaggiatori: in coppia
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LA NOSTRA VACANZA A CABO VERDE 21/01/2001 – 04/02/2001 tutto in “fai da te” tramite INTERNET volo: da Bologna via Lisbona con la TAP (compagnia portoghese) biglietto chiuso a Lire 800.000 + tasse + visto (in tot. Circa 900.000) acquistato a mezzo “Viaggi avventure nel mondo”, poi arrivati per posta LUNEDI’ 22/01/2001 Stiamo facendo una siesta in un barettino di S.Ta Maria, il “COCORICO”. Abbiamo trascorso tutta la giornata qui, in questa cittadina in crescita che inizia ad essere sfruttata dal turismo. Ci sono migliaia di bambini, ma non abbiamo visto anziani. Tira molto vento, infatti è il paradiso di chi ama il wind serf (x chi non può permettersi l’Australia può fare una visita qui!) Abbiamo mangiato in un ristorante tipico “VULCAO DO FOGO” pesce molto buono alla modica cifra di 1700 scudi (circa 30.000 lire). La spiaggia qui è lunghissima, di sabbia fine, ma tira vento che la alza e si fatica a stare sdraiati. A S.Ta Maria c’è un mercato di cianfrusaglie che a prima vista vende tutti oggetti ricordo di Cabo Verde, invece si tratta di senegalesi che si trasferiscono qui a Sal per sfruttare il turismo. Oggi abbiamo conosciuto Paulo, di 25 anni, un ragazzo che ci ha raccontato molte cose interessanti. Con lui abbiamo acquistato un cd di musica originale caboverdiana. A S.Ta Maria c’è una scuola in cui i bambini più piccolo vanno la mattina e i ragazzi il pomeriggio. Abbiamo prenotato oggi in un’agenzia turistica i voli interni x trasferirci e abbiamo optato per SAO VICENTE E SANTIAGO, dove c’è PRAIA la capitale. Spendiamo circa 700.000 lire.

MARTEDI’ 23/01/2001 Partenza alle 10:00 con la jeep Toyota Rav e visita alle saline di Pedra de Lume: un paradiso in mezzo al niente. Abbiamo proseguito per Palmeira e siamo arrivati a BURRACONA. Ci si arriva per una strada impervia in mezzo al deserto dove tira un vento pauroso. Burracona è una piscina natura di roccia ovviamente con un mare blu da paura. Adesso siamo al RISTORANTE DA ROMANO a Palmeira, un italiano trapiantato qua da 20 anni.

Stasera abbiamo cenato in un ristorante locale dove i gestori parlano solo portoghese e creolo. In cucina c’è una signora anziana con sua figlia e ad intrattenere noi e altri 2 italiani, il marito di 71 anni. La cosa curiosa è che a cena qui c’è stata anche Siusy Bladi con la carovana di “Turisti per caso” quando hanno visitato le isole di Capo Verde. Infatti abbiamo visto la video cassetta della spedizione che fecero.

GIOVEDI’ 25/01/2001 Siamo all’aeroporto per l’imbarco per l’isola di SAO VICENTE. E’ il primo trasferimento interno che facciamo, con uno dei loro aerei locali. Siamo curiosi di vederla questa cittadina così viva!!! Siamo a MINDELO.

Praticamente è una grande città sporca, con un porto abbastanza grande, mercati e un gran traffico. Quando atterri praticamente vedi Sal versione montagna, ti fai 15 Km in taxi e arrivi qui. Dopo il niente questo caos che a prima vista non ha niente di africano. Io non so bene cosa mi aspettavo, ma credo non quello che mi sono trovata davanti.

Abbiamo trascorso il pomeriggio nella spiaggetta di Mindelo, sabbia e vento Ci hanno detto che i capoverdiani sono un popolo permaloso che non si sente africano, ma europeo, che devi assecondare per conviverci. VENERDI’ 26/01/2001 Siamo alla BAYA DAS GATAS.

Certamente è un posto suggestivo. Picchi di roccia vulcanica a ridosso della spiaggia di conchiglie sbriciolate. Tira vento, ma il vero spettacolo è il mare. Non so se è sempre così, ma ci sono onde altissime che vengono interrotte da un piccolo molo al di là del quale l’acqua è calma e bassa. In questa spiaggia ci siamo noi e altri 3 turisti a 300 mt. Ci hanno detto che questa è la spiaggia dei mindelesi che il fine settimana vengono qui e affollano la zona.

Insieme alle saline di Sal, questo è sicuramente il posto più suggestivo che abbiamo visto. Più che altro speriamo che il taxi venga a prenderci perchè qui non c’è niente e sembra che nelle poche case non ci sia nessuno!!! SABATO 27/01/2001 Oggi abbiamo visto la spiaggia di SAO PEDRO, 4 case di pescatori sul mare che arrivano di mattina con la le reti piene di pesce. Il problema qui è la sporcizia perchè non puoi sederti da nessuna parte. C’è perennemente vento che alza quella sabbia grossolana che fa male quando ti arriva addosso. La considerazione mia e di Mauri è che in tutti i km. Di costa di queste isole non ci siano spiagge o insenature dove poter arrivare per piazzarsi e stare un po’ tranquilli. Non che mi aspettassi chissà che, visto che si tratta pur sempre di isole vulcaniche, ma qualche fazzoletto in più di spiaggia credevo che ci fosse! Così siamo tornati a Baia das Gatas.

DOMENICA 28/01/2001 Stamattina Mindelo era deserta. Per le sue strade non c’era nessuno.

I bambini, i mercanti, le venditrici di caramelle… Nessuno! I negozi chiusi, solo i taxi in giro. Ci siamo alzati presto e abbiamo chiamato Guglielmo, il ns. Solito autista. Siamo andati in cima al MONTE VERDE (alto 750 mt.) dove ci sono i ripetitori di Sao Vicente e le piantagioni di mais. Si vede una bella panoramica dell’isola, ma fa molto freddo. Abbiamo proseguito per SALAMANCA, un altra spiaggia simile a Sao Pedro con un gruppo di case di pescatori. Poi Baia das Gatas perchè non ci sono più posti da vedere, oggi è più nuvolo di ieri e in costume non si sta.

Sao Vicente e la sua città è tutta qui, questa strada che la attraversa fatta di sassi ricavati dal terreno uno ad uno, pochissime spiagge, un mare aggressivo e sempre in burrasca, tanto vento… Non è brutta, ma neppure bella, è triste perchè qui la gente sorride ma non con gli occhi! LUNEDI’ 29/01/2001 h. 16:15 Siamo di nuovo in partenza. Dobbiamo imbarcarci sul volo che ci porterà a PRAIA, nell’isola di SANTIAGO. Chissà cosa aspetta laggiù! Altro vento? Altre montagne di deserto? Se non altro le nostre ferie sono in movimento! Di interessante abbiamo visto il mercato del pesce.

Al prossimo contatto saremo a Praia.

MARTEDI’ 30/01/2001 Siamo arrivati a SANTIAGO che era già buio, dopo 45 minuti di volo da Sao Vicente. PRAIA è una grande città illuminata e l’autista che abbiamo trovato qua si chiama ZE’, ci capisce e parla un po’ di italiano.

Siamo un po’ spaesati e lui ci consiglia di dormire al PARAISO. E’ un bel posto, ceniamo in un localino all’aperto dove suonano musica dal vivo un po’ triste, poi andiamo a nanna. Alle 08:30 il taxista ci viene a prendere per andare a TARRAFAL, 80 Km da Praia, dalla parte opposta dell’isola.

E’ mattina e ci rendiamo conto di com’è Praia. Tantissimi ragazzi stanno andando a scuola, tutti con la stessa divisa, c’è molto traffico e praticamente ovunque ci sono i cartelli che pubblicizzano la campagna elettorale per le presidenziali del 11/02/2001. Qui il voto è molto sentito, i muri della città, delle case, le maglie, i cartelli, le auto…Tutto raffigura un’immagine del candidato preferito.

Con Zè ci mettiamo in marcia per TARRAFAL attraverso l’interno dell’isola e, meraviglia delle meraviglie, finalmente abbiamo trovato il verde!! SANTIAGO è molto bella! Dopo il deserto pianeggiante di Sal e le montagne desertiche di Sao Vicente, Santiago è verde, con alberi anche ad alto fusto, piantagioni, montagne e colline, vallate, ma anche pareti rocciose da dove ricavano i sassi per costruire le case e le strade. E’ decisamente un panoramica suggestivo e in quei piccoli paesi che attraversiamo la gente lavora e si dà molto da fare. Allora vedi le donne con i loro carichi sulla testa, gli asini con in groppa i bambini, gli uomini spaccassassi e tutto un mondo fatto di mais, banane, mango e papaia, patate, cipolle e quella voglia di vivere e di costruire che tutti portano avanti con i loro sorrisi tristi…

E mentre aspettano di votare un presidente “amigo” o che abbia “l’amor per la terra”, come recitano gli sloogan, questa gente continua giorno dopo giorno a vivere a modo suo, ma non capisce se sono tristi o felici di questo…

In un su e giù di strade fatte di ciottoli, (qui non c’è l’asfalto!!) arriviamo a TARRAFAL e Zè ci consiglia di dormire alla BAIA VERDE.

Così adesso siamo in un bungalow a 30 mt. Dal mare sotto palme altissime, spendiamo 3.000 scudi al giorno e ci sentiamo un pò come ai Caraibi. Ci concederemo 3 giorni di sole e relax, perchè il ritorno a casa sarà un po’ movimentato.

MERCOLEDI’ 31/01/2001 Oggi gita ad ASSOMADA per visitare il suo grande mercato del mercoledì.

Siamo andati con l'”aluguer”, la loro corriera locale. Si tratta di un pullman più o meno scassato con 10 posti, che si ferma e carica la gente per strada. Dopo 40 minuti di corsa (non sto a descrivere quanto è pazzo l’autista!!) si arriva in questo paese al centro dell’isola dove c’è uno spettacolo bellissimo. Decine e decine di persone affollano la strada principale vendendo la sua merce, donne con i suoi fazzoletti sgargianti in testa che vende frutta, verdura, polli, carne e i bambini piccoli sulle loro schiene avvolti in una coperta legata alla vita, i cesti che portano sulla testa che pesano 20-30 Kg… Insomma, questo è veramente un pezzo di Africa e noi ci siamo capitati dentro! A questo mercato si vende di tutto: generi alimentari, mobili, vestiti, tegami… Ci sono anche i lustrascarpe ad un lato della strada e, in mezzo a tutto questo via vai di persone, gli slogan per le elezioni e la musica…

La gente arriva da ogni parte dell’isola per comprare e vendere.

Prima di partire si aspetta che l’aluguer sia pieno e poi si rientra a Tarrafal con il cuore un po’ più leggero perchè abbiamo viso quanto qui ci si dia da fare e quanto queste donne e le loro bambine facciano vivere un semplice mercato! GIOVEDI’ 01/02/2001 Una curiosità: qui la gente non ti chiede soldi, ma “stilo per la scola”, oppure scarpe o vestiti. Quindi se mai qualcuno volesse venire qua, che non porti giocattoli o caramelli, ma biro, quaderni e vecchie magliette. Noi credo che lasceremo qua canottiere di Mauri, le scarpe da ginnastica e le ciabatte.

VENERDI’ 02/02/2001 Oggi abbiamo risalito la costa con Zè per arrivare la Praia e quindi ripartire per Sal, in vista del ritorno a casa.

Il paesaggio è verde con grandi piantagioni di banane, mango e papaya. A tratti ci sono scogli di roccia sul mare e una spiaggia nera nei pressi di S. Miguel. Qua e là villaggi di poche case e moltissimi bambini: la gente vive di quello che ha e le famiglie numerose sopravvivono grazie ad una fiorente agricoltura e ai tanti animali che allevano. Ecco allora al pascolo pastorelli con le loro mucche e le capre, galline ovunque, maiali che mangiano davanti alla porta di casa… E’ un paesaggio bellissimo e arriviamo a Praia che è quasi sera.

Ci accorgiamo subito di come la stessa gente viva in modo completamente diverso! Sono quasi le 19:00 e tutti sono in corsa per fare gli acquisti al supermercato e per salire sugli autobus stracolmi e tornare a casa. Qui nessuno è scalzo e all’aeroporto fanno a gara per portarti le valigie ed avere la mancia (non ti chiedono certo le stilo!) Giriamo un po’ per il centro e ci sediamo su una panchina sul viale “Amilcar Cabral”. Le ragazzine si sentono tali e si comportano come da noi, i ragazzi le assecondano e sembra così di essere in una piccola Bologna. Pare proprio di essere su un’altra isola se ripenso alle ragazze di Tarrafal e Assomada con il loro fazzoletti in testa che di moderno non avevano proprio niente!! Non riesco a capire se il meglio per loro è quella semplicità o ingenuità, oppure il fatto che sono così sveglie come le abitanti di Praia! Se non altro queste ultime sono destinate ancora a crescere e ad emanciparsi, perchè la capitale di Cabo Verde si sta ulteriormente ingrandendo e portoghesi e francesi lavorano per spostare l’aeroporto internazionale da Sal a Santiago.

DOMENICA 04/02/2001 Siamo a casa. Abbiamo fatto il bagno nella nostra vasca e stanotte dormiremo nel ns. Lettone. Adesso siamo rilassati nel tappeto e abbiamo nel cd la musica di Capo Verde.

Adesso so quello che le Ilhas do Cabo Verde ti lasciano nel cuore se le conosci come devono essere conosciute: un amore sconsiderato per quel niente che trovi appena atterri e che ti spaventa, un niente pieno di tutto ciò che serve per vivere, ma non del superfluo; un niente arido e secco, immenso e triste, ma così ricco che una parte resterà per sempre dentro di te! RICORDEREMO: Guglielo e Zé i taxisti i bimbi sulla spiaggia di Tarrafal Josè – Josè Mario – Amilton di 11,11 e 10 anni che non andavano a scuola l’autista spericola dell’aluguer per Assomada il tuttofare di Tarrafal a cui abbiamo dato la sportina di vestiti e le scarpe il bimbo che scappava con la pallina dalla Chiesa di S.Ta Maria la signora e il marito presso cui abbiamo mangiato a Espargos Mamalù e il francese il cameriere ballerino del Chez Loutcha a Mindelo Paulo di S.Ta Maria … E tutte le migliaia di volti senza nome che abbiamo incontrato nella ns. Avventura NOTIZIE UTILI: 1 scudo capoverdiano = Lire italiane 17,5 MANGIARE: da 1.600 a 2.000 scudi in 2 (non abbiamo mai mangiato aragosta perchè in questo periodo non c’era) DORMIRE: sempre solo pernottamento, a volte con colazione SAL ESPARGOS: HOTEL ATLANTICO 3.200 scudi la camera a 2 letti S.VICENTE MINDELO:CHEZ LOUTCHA 3.400 scudi con colazione,camera 2 letti SANTIAGO PRAIA:H.PARAISO 3.500 scudi con colazione letto matrimoniale TARRAFAL: BAIA VERDE bungalow sul mare 3.000 scudi+colaz.

SPOSTAMENTI in TAXI: hanno tariffe fisse e si differenziano a seconda che il viaggio sia di giorno o di sera. In linea di massima bisogna mettersi d’accordo con l’autista per farsi venire a prendere a un’ora stabilita dal luogo dove siete. Se ha un cellulare si può chiamare sempre lo stesso.

Ci si può spostare anche con gli aluguer, i loro bus locali, che costano meno.

SPOSTAMENTI DA UN’ISOLA ALL’ALTRA: a mezzo voli interni gestiti dalla TACV. Noi abbiamo prenotato direttamente là e abbiamo speso circa 680.000 lire ITL x i voli: SAL-S.VICENTE / S.VICENTE-SANTIAGO / SANTIAGO-SAL. L’unico problema per questi voli è che vanno sempre riconfermati e in alta stagione può succedere che non partono causa il fatto che hanno pochi aerei e le prenotazioni sono molte.

TELEFONATE: noi abbiamo preso il cellulare ma non abbiamo mai avuto il segnale. Sono comode le cabine telefoniche con le tessere da 150 scatti (scudi 750) o se vai alla posta (Telecom) puoi chiamare dalla cabine interne e spendi ancora meno.

TEMPERATURE: GENNAIO molto vento a Sal e S.Vicente, meno a Santiago. Alcuni giorni un po’ nuvoloso. Durante il giorno in costume con 27°, di sera maniche lunghe o giubbotto leggero. Ci hanno detto che i mesi più caldi sono maggio, giugno e luglio. Poi piove ad agosto, settembre e ottobre non di continuo.

MONETA: noi abbiamo portato contanti in lire ITL e traver chek in dollari. Le banche sono chiuse il sabato e la domenica però i travel li cambiano anche presso l’hotel dove dormite VACCINAZIONI: nessuna obbligatoria, però noi siamo vaccinati contro l’EPATITE B e il TIFO. Basta comunque prendere le solite precauzioni igieniche e non ci dovrebbero essere problemi.

PATENTE: l’abbiamo fatta in Italia con l’ACI e abbiamo speso 110.000 lire. Non serve se non noleggiate auto.

Susi e Maurizio



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