Capo Verde: la brezza Atlantica

Forse è alquanto azzardato parlare della settimana che ho trascorso a Capo Verde come un "viaggio", purtroppo la durata limitata del soggiorno mi porta a definire "vacanza" gli istanti trascorsi nell'arcipelago.. Però sono convinta che raccontare e raccontarsi possa essere d'aiuto a chi voglia intraprendere la conoscenza di queste terre o a chi...
Scritto da: Giorgia Mezzacqui
Partenza il: 25/12/2005
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Forse è alquanto azzardato parlare della settimana che ho trascorso a Capo Verde come un “viaggio”, purtroppo la durata limitata del soggiorno mi porta a definire “vacanza” gli istanti trascorsi nell’arcipelago.. Però sono convinta che raccontare e raccontarsi possa essere d’aiuto a chi voglia intraprendere la conoscenza di queste terre o a chi voglia semplicemente soddisfare qualche curiosità cognitiva. Sono partita il giorno di Natale dall’Areoporto di Bergamo con il mio “innamorato” (come lo definiscono i capoverdiani) e una coppia di amici: destinazione Villaggio Crioula. Il Villaggio vi attenderà al suono di qualche melodia struggente (vi consiglio di ascoltare Poeira di Gil Semedo) e con esso un cocktail e tanti sorrisi: sorrisi deglia animatori ma anche sorrisi di una terra povera ma disgnitosa. La musica, vera protagonista di questa mia vacanza, vi trasporterà nel magico mondo di Capo Verde, musica che parla di una terra lontana, di schiavitù, di libertà, di indipendenza e soprattutto amore. Non abbiate timore ad uscire da quelle mura che vi separano dal deserto.. Non è la “terra di Nessuno” di Leed, è una terra che vi attende a braccia aperte, pronta a raccontarvi i suoi segreti, le sue paure e le sue gioie. Molte persone incontrerete nel vostro cammino e se saprete concedere loro l’istante di una parola vi ripagheranno donandovi la loro storia. Se vorrete visitare l’isola nella sua totalità vi consiglio di andare al vecchio pontile, lì si organizzano mille attività.. Cercate Max e lui vi metterà a disposizione il suo mezzo per un emozionante tour fra lande ancora incontaminate. Magari chiedetegli di avere come autista Adelino: è un caro ragazzo e vi guiderà fra la sua terra con gentilezza e cordialità..E se sarete fortunati vi porterà anche ad Espargo a fare la conoscenza del suo amato figlio Bruno di appena 1 anno. La giornata in sua compagnia vi sarà costata 1/4 del prezzo proposto in villaggio e vi avrà arricchito di nuove figure, nuovi dialoghi e soprattutto nuove emozioni. Burrancona, Pedra de Lume, Miraggio di Morgana, Palmeira.. Vissute nella totale libertà e spensieratezza. A volte dicono di non portare caramelle ai bambini in quanto gesto simbolo di un occidente prevaricatore e colonizzatore.. Io però ho visto la gioia negli occhi di Adelino quando ha ricevuto una caramella da donare al suo dolce Bruno. .Quindi siate voi stessi e amate i vostri nuovi compagni di viaggio, intesi ovviamente come gli autoctoni. E poi la sera: buttatevi nella folla del Birimbau e del Pirata, lasciate a casa tacchi a spillo o abiti eleganti.. Chiudete gli occhi e ascoltate il ritmo. Inizialmente vi sentirete come un “pezzo di legno” in cerca di comprensione, dopo pochi istanti però sarete affascinanti dai salti (nel senso latterale del termine) e dalle splendide coreografie locali: diventerete un tutt’uno con essi. Kuduru, musica, sound, vitalità.. La gente capoverdiana vi affascinerà coi loro sguardi, le loro parole ma soprattutto la loro intensità.. Non abbiate paura di loro, siate liberi, uscite dalle mura lussuose dei Villaggi (l’animazione del Crioula è eccezionale..Come ogni altro aspetto del resto!) e percorrete il deserto.. Percorrete (anche solo per una settimana) un viaggio che vi rimarrà nel cuore e che tornati alle vostre metropoli e alle vostre ansie vi rimarrà nel cuore per sempre. Fotografate ogni istante..Non solo con digitali all’ultimo grido..Bensì con gli occhi e con la mente. Capo verde vi ringrazierà e voi ringrazierete capo Verde.


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