Capo Verde, isola di Sal 2
E così domenica 2 settembre eccomi all’aeroporto di Orio al Serio, pronta per partire con destinazione Isola di Sal. Dopo cinque ore e mezzo di volo atterriamo su questa piccola isola dell’Oceano Atlantico, distante solo tre ore di volo dalle coste del Brasile, sulla quale trascorrerò due settimane di puro relax.
La sistemazione è presso il Villaggio Crioula, villaggio internazionale, con una prevalenza di clientela italiana. Il villaggio è carino, forse non così lussuoso, ma il giudizio dopo due settimane è decisamente positivo. La cucina è molto buona, con un’ottima scelta sia di pesce che di carne. L’animazione c’è, ma non è invadente, soprattutto se si decide di trascorrere la giornata in spiaggia anziché in piscina.
Ma veniamo al mare, che è la maggiore attrazione per una vacanza a Capoverde. Sicuramente per me è una piacevole sorpresa, perché non mi aspettavo dei colori così belli ed una temperatura dell’acqua così piacevole. Siamo pur sempre in mezzo all’oceano, su un’isola priva di barriera corallina, quindi non mi pensavo di trascorrere ore e ore in acqua ogni giorno ed invece così ho fatto. Probabilmente settembre pur essendo un mese di bassa stagione è uno dei periodi migliori, perché non c’è molto vento e in spiaggia si sta benissimo; la massima affluenza si ha a partire da dicembre fino a maggio, mesi più ventosi dell’anno e quindi motivo di richiamo per gli amanti del surf e del kitesurf, sport veramente diffusi sull’isola. Per una vacanza all’insegna del mare, il periodo ventoso è forse però sconsigliato, perché a quanto ho sentito dire quando tira vento, è molto difficile stare in spiaggia!
Al di fuori del villaggio le attrattive non sono molte. Una tappa d’obbligo è il paese di Santa Maria, raggiungibile dal villaggio con una camminata lungo la spiaggia di circa 15 minuti. Il paese è ovviamente pieno di negozietti per turisti, ma camminando per le vie del paese si assistono anche a scene di vita quotidiana. In particolare, ogni mattina, verso le 11, arrivano al pontile i pescherecci…anzi, chiamarli così forse è un’esagerazione, perchè i capoverdiano vanno a pescare tonni, pesci spada, etc. con delle barchette di legno con il motore da 5 cavalli! Comunque lo spettacolo è assicurato: il pescato del giorno viene scaricato sul pontile ed il pesce viene pulito e tagliato direttamente sul posto!
Con un’altra piacevole passeggiata nella direzione opposta al paese, si arriva invece alla spiaggia di Ponte Preda, con delle belle dune a ridosso del mare. Nei mesi ventosi questa è una delle spiagge preferite dai surfisti per la giusta esposizione ai venti. Nel raggiungere questa spiaggia, vale la pena di fare una sosta al Centro SOS Tartarughe. Sulla spiaggia, un gruppo di ricercatori ha recintato un’aerea in cui vengono deposte le uova delle tartarughe caretta caretta, per proteggerle dall’inquinamento ambientale, dai predatori o più semplicemente dagli stessi capoverdiani che ancora oggi si cibano di tartarughe pur essendo questa una specie protetta. Ogni pomeriggio alle 16 il gruppo di studiosi e volontari scava nella sabbia per liberare le tartarughine che sono uscite dai gusci, che verranno poi liberate in mare di notte. E’ molto interessante assistere a queste attività e soprattutto questi studiosi sono molto bravi e dimostrano una grande passione per ciò che fanno e non si tirano indietro a raccontare tanti aneddoti sul mondo delle tartarughe, sulla loro probabilità di sopravvivenza… insomma, si trascorre un’ora piacevole ed istruttiva!
L’unica escursione che consiglio al di là delle due precedenti escursioni, che sono in realtà delle semplici passeggiate, è il giro del’isola. Lo si può fare con l’escursione organizzata del villaggio, con un’agenzia locale oppure si può noleggiare un taxi e farsi portare nei vari luoghi più caratteristici dell’isola. Il giro classico prevede una sosta ad Espargos, capoluogo dell’isola, e a Palmeira, altro porticciolo a cui arrivano le barche dei pescatori. Ci si ferma poi al Blue Eye, particolare conformazione rocciosa il cui interno si riempie con acqua di mare e che, nelle giornate di sole, crea un particolare effetto di luce per cui sembra che si formi questo “occhio azzurro”. Si attraversa quindi il deserto, in cui l’unico segno di vita sono purtroppo le bidonvillas ed infine si raggiungono le Saline di Pedro de Lume. Questo è un posto molto particolare: la salina è nata nel cratere di un vulcano ormai non più attivo ed è stata sfruttata fino ad alcuni decenni fa. Oggi non è più attiva, ma è accessibile ai turisti ed è possibile fare il bagno all’interno di questo bacino, la cui acqua ha un grado di salinità 25 volte superiore al normale, il che significa che si sta a galla ed è impossibile affondare! Inoltre, la temperatura dell’acqua è caldissima… per fortuna il giorno in cui ci sono andata era nuvoloso: se fosse stata una giornata di sole, sarebbe stato impossibile resistere nell’acqua più di cinque minuti! All’interno della salina è stata costruito anche un centro wellness, in cui è possibile fare fanghi ed altri trattamenti estetici.
Per quanto riguarda la popolazione capoverdiana, posso dire che anche se il motto dell’isola è “no stress”, loro in effetti stressano abbastanza! Soprattutto i primi giorni di vacanza ci sono i vari venditori ambulanti che ti offrono di tutto, poi alla fine ti riconoscono e diventano meno insistenti. Per una ragazza da sola non è che ci siano particolari problemi…beh, si ricevono “offerte” di vario tipo, ma basta rifiutare garbatamente e non ci sono problemi
Insomma, se si ha voglia di un posto tranquillo, senza grande vita mondana, con un mare bellissimo e ad una distanza ragionevole dall’Italia, Capo Verde e l’isola di Sal possono essere la giusta destinazione.
Buon viaggio a tutti!