Capo Nord in Harley

Viaggio on the road sino a Nordkapp in sella alla nostra moto, visitando anche le Isole Lofoten
Scritto da: strugny
capo nord in harley
Partenza il: 30/07/2016
Ritorno il: 16/08/2016
Viaggiatori: 2
Spesa: 3000 €
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Viaggio a Capo Nord in moto, estate 2016

30 luglio

La meta del nostro viaggio 2016 è Nordkapp: raggiungeremo prima le isole Lofoten in cinque giorni con la nostra moto – una Harley Davidson Road King – per partecipare al raduno “Nordic Harley Days” e poi faremo il post-ride a Capo Nord insieme ad altri partecipanti al raduno.

Le tappe di viaggio sono state decise all’ultimo minuto e saranno lunghe e rapide. Partiamo alle 7.00 da Firenze, all’ultimo minuto tolgo dal bagaglio una maglietta a maniche corte perché non credo che farà molto caldo, anzi prevedo freddo e pioggia… Per ora caldo, malgrado sia presto, non c’è molto traffico anche se sulla nuova variante di valico ci sono dei lavori… ma non l’hanno inaugurata da poco? Comunque troviamo una lunga fila appena entriamo sull’autostrada del Brennero ma per fortuna riusciamo a svicolare abbastanza bene e raggiungiamo il confine verso l’ora di pranzo. Ci fermiamo per il pieno e per un panino veloce, dopo aver pagato il bollino austriaco di 5 euro circa. Raggiungiamo facilmente Monaco di Baviera, ma poi cominciano i lavori sulle autostrade tedesche: si viaggia su due corsie, senza quella di emergenza, il navigatore va in tilt e invece di farci salire verso Stoccarda ci devia verso Norimberga. Cosi per raggiungere Rothenburg Ob Der Tauber – la nosyta prima destinazione – ci schiacciamo c.a. 100 km in più e passiamo in mezzo alla campagna! Dopo 950 km totali di viaggio arriviamo all’hotel Rappen, tempo per una veloce doccia e cena tipica bavarese, con tanto di ottima birra nella gasthof attigua all’albergo. Siamo troppo stanchi per fare una giratina nel paese ma ciò che intravediamo è davvero caratteristico.

31 luglio

Stamani partiamo con calma, abbiamo una tappa di poco più di 600 km, per raggiungere Travemunde per prender il traghetto notturno che ci porterà direttamente in Svezia a Trelleborg. Mi sarebbe piaciuto fare un giretto nel centro di Rothenburg ma Vittorio vuole partire perché teme che stia arrivando una brutta perturbazione… Così ci rimettiamo in viaggio ma le autostrade tedesche sono una vera delusione: lavori a tutto spiano, rallentamenti e code infinite, naturalmente non si fa attendere nemmeno una bella acquata: la prima del nostro viaggio e purtroppo la prima di una lunga serie! Sostiamo per il pieno e per un panino veloce; le autostrade sono gratuite ma negli autogrill si paga il bagno. Ogni tanto si trovano delle aree di sosta con bagni gratuiti ma sono in condizioni bruttine e poi tanto dobbiamo fermarci comunque per la benzina, quindi tanto vale pagare anche i 70 centesimi di rito ogni volta per il bagno! Arriviamo a Travemunde verso le cinque del pomeriggio ed entriamo in paese convinti di vedere dei cartelli stradali con le indicazioni per l’imbarcadero. Purtroppo non è così e Vittorio è costretto ad impostare il navigatore con le coordinate esatte del molo di partenza. Ci mettiamo in fila, abbiamo prenotato il viaggio via Internet con la TT Line (188 euro in due con cabina e passaggio moto), rimaniamo in attesa con altre macchine e con un’altra moto con due ragazzi che sono stracarichi di bagagli e hanno una sella ricoperta dal pelo di qualche animale…non oso pensare quanto sia piacevole starci sopra quando piove o quando fa veramente caldo! Verso le 19.00 ci fanno salire a bordo; lasciamo la moto che non viene nemmeno legata, in quanto l’addetto ci dice che non ce n’è bisogno dato che il mare è calmissimo. La nostra cabina è grandissima, è per l’handicap, non so come mai ci sia toccata ma stiamo veramente comodi. Mangiamo qualcosa al bar e godiamo di un’ottima vista: siamo all’interno di una grandissima nave, con 12 ponti e tanti servizi.

1 agosto

Sbarchiamo in orario alle 7.30 a Trelleborg, in terra di Svezia: il cielo è grigio e non promette niente di buono. Il porto è molto grande, usciamo e preleviamo un po’ di corone ad un bancomat. Raggiungiamo facilmente l’autostrada, che lontano dalle città è scarsamente frequentata. Il tratto verso Stoccolma ha la doppia corsia e distributori sono frequenti; pranziamo ad un Mac Donalds, dove riposiamo un pò e godiamo del wifi ma – purtroppo – ripartiamo con la pioggia. Mentre siamo in una stazione di servizio si avvicina una coppia di harleysti svedesi, con la quale scambiamo due parole: alla fine sono meravigliati che in poco tempo abbiamo già fatto tanti km! Arriviamo in serata all’hotel Fyrslund nella zona adiacente l’autostrada ad Uppsala, accolti da un vento freddo. Check in e saliamo nella camera, davvero minuscola ma una bella doccia ci rimette al mondo. Scendiamo per la cena ma il ristorante dell’hotel è chiuso; proviamo da Subway ma anche quello ha già chiuso… Poi improvvisamente il ristorante riapre ma ci sono solo due scelte sul menu; data la situazione ci vanno più che bene anche se non sono tipiche di questi posti: kebab e maiale fritto! Vorà dire che il famoso salmone svedese lo mangeremo a Marrakech… Spendiamo 315 corone in due e ce ne andiamo a letto dato che la tappa di domani sarà ancora più impegnativa.

2 agosto

Oggi siamo partiti verso le 8.00 e abbiamo continuato verso nord; l’autostrada ha iniziato a diventare a una sola corsia ed abbiamo cominciato ad attraversare zone ricche di alberi e di laghi. Abbiamo girato verso ovest in una strada secondaria, il cielo è diventato sempre più nero e la pioggia è cominciata a cadere in abbondanza, per fortuna senza durare troppo a lungo. I boschi sono sempre più fitti e non sono più recintati, per cui incontriamo una renna sul bordo della strada che non si spaventa nemmeno sentendo il rombo dell Harley! Abbiamo ancora benzina ma cominciamo a preoccuparci: non abbiamo trovato posti di rifornimento e di ristoro da più di 2 h! Ci fermiamo un attimo per sgranchirci le gambe e il posteriore ma io ho davvero necessità anche di un bagno; sarei anche decisa ad inoltrarmi nella boscaglia ma Vittorio mi convince ad aspettare. Ha ragione lui, poco dopo infatti troviamo finalmente un cartello che segnala un paese e una pompa di benzina! Il bancomat funziona, entriamo nel supermercatino e io chiedendo urgentemente del bagno. Son molto gentili, ci fanno andare nel bagno del personale; poi compriamo del pane e del formaggio con una coca per pranzo e ci sediamo al tavolinetto fuori dal supermercato con un bel sole che ci riscalda. Riprendiamo il viaggio e dopo pochi km in un paese ovviamente troviamo un’area di servizio bellissima! Mannaggia…

Arriviamo a Storuman in serata all’hotel Toppen, 950 corone in due. Alla reception impieghiamo un po’ di tempo in quanto un finlandese ha dei problemi con la prenotazione fatta su Booking mentre io ho contattato direttamente l’hotel e non ho problemi. Abbiamo una bella stanza, tranquilla, il paese ha meno di 3000 abitanti… una botta di vita! Ceniamo al ristorante dell’hotel con pytt i panna e insalata ai gamberetti, innaffiati da un’ottima birra. Paghiamo in anticipo 389 corone in due (evidentemente hanno paura che qualcuno possa fregarli…): fanno sempre così sia per gli alberghi ed anche in molti ristoranti.

3 agosto

Iniziamo l’ultima tappa, direzione isole Lofoten, quella che si rivelerà essere la più dura del viaggio per via della pioggia, del freddo e della la lunghezza… ma alla fine sopravviveremo! Siamo diretti ad ovest, verso il confine con la Norvegia; le strade sono molto belle, in montagna, peccato che la pioggia ci colpisca e il freddo si intensifichi. Raggiungiamo la vetta delle montagne ed avvistiamo la neve, il cielo sempre più grigio ci dà il benvenuto… Ci fermiamo per mangiare qualcosa in un’area di servizio, scegliamo qualcosa di caldo, sembra di essere in un rifugio montano, la temperatura è invernale. Riprendiamo a viaggiare, scendiamo verso il mare, ma la situazione climatica non migliora. Attraversiamo delle gallerie che sembrano risalire all’800: sono buie e molto strette, il casco bagnato rende impossibile una visuale discreta, menomale che non c’è molto traffico! Arriviamo precisi a Borgnes per prendere il traghetto mentre sta partendo ma non riesco a sfilare la carta di credito dal portafoglio, ho le mani congelate e i guanti fradici di pioggia! Alla fine saliamo sul ferry e chiudono il portellone all’istante: evidentemente aspettavano solo noi per partire! E’ una era fortuna perche altrimenti saremmo stati costretti ad attendere due ore e mezza il ferry successivo, lì al molo senza riparo e sotto l’acqua! Prendiamo subito una cioccolata calda ma non facciamo in tempo a scaldarci che già arriviamo perchè la traversata per le Lofoten dura solo 45 minuti. Penso che ormai ci siamo e invece dobbiamo affrontare ancora due ore di strada sotto un’interminabile pioggia. Le strade sono belle, ma la cappa nera del maltempo ci impedisce di godere di questi stupendi panorami. Non so come farò a resistere, desidero solo una doccia bollente… Il navigatore ci tradisce un’altra volta e siamo costretti a tornare indietro. Finalmente, verso le otto raggiungiamo l’hotel Scandic a Svolvaer (sede del raduno Harley), dove resteremo per 3 giorni finalmente in assoluto relax! Dopo una doccia superlativa ceniamo a buffet in hotel e poi raggiungiamo la piazza dove si trova il raduno. Ci registriamo e ci vengono consegnati i braccialetti identificativi, le pin e il programma del raduno. Un ragazzo molto disponibile e simpatico ci chiede se l’indomani possiamo farci intervistare da una tv norvegese che cerca i motociclisti venuti da più lontano: Vittorio non è molto convinto ma io sono subito entusiasta.

4 agosto

Stamani mi sono alzata piena di gioia, vedremo le isole in tutta tranquillità e per di più c’è un bellissimo sole! La colazione è davvero fantastica, mi riempio il piatto con salmone fresco e affumicato, formaggio e pane nero, una goduria: ora siamo finalmente in vacanza, ora riconosco la Norvegia! Non facciamo a tempo a tornare in camera che squilla il telefono, la tv ci sta aspettando. Meno male che Vittorio accetta di buon grado, si vede che la dormita, il sole e la colazione gli hanno ridato entusiasmo! Nella piazzetta ci aspetta un giornalista e un cameraman, vogliono sentire il rombo, ci chiedono da dove veniamo, quanto ci abbiamo impiegato e se è finito il tempo degli harleysti in tenda. Per noi due non è mai cominciato, per la verità! Mi fa piacere che anche Vittorio sia in forma, se sono stanca io, figuriamoci lui che ha guidato per 3700 km in cinque giorni ed ha certo preso vento e freddo più di me! Ci uniamo a un gruppo di partecipanti al run del mattino per raggiungere il museo vichingo. La strada è bellissima, i panorami mozzafiato, attraversiamo ponti, spiaggette dove qualcuno ha anche il coraggio di fare il bagno, colline e piccoli villaggi. Entriamo nel museo vichingo che francamente sa di poco: c’è qualche reperto, assistiamo alla proiezione di un filmato con l’audio guida in italiano ma alla fine ci sono solo due sale con qualche teca. Finalmente anche un negozio: adoro lo shopping, mi dà una carica…ma qui non c’ è molto da comprare e poi lo spazio a disposizione nel bagaglio non è moltissimo e devo scegliere bene! Usciamo, malgrado il bellissimo sole tira molto vento ed ho freddo, tremo al pensiero che potrei soffrirne ancora di più nei prossimi giorni, non sono poi così attrezzata. La maglietta termica, che secondo Vittorio e il commesso di Motorama mi doveva far schiantare di caldo è invece appena sufficiente, considerato che ho altri 3 strati addosso. Devo escogitare qualcosa prima di partire per Capo Nord!

Scendiamo dalla collina del museo e raggiungiamo a piedi il mare dove c’è una festa vichinga con tende, mercatino e persone vestite in costume. Sembra una sorta di festa medievale come quelle che fanno dalle nostre parti. C’è anche una barca vichinga che fa fare un piccolo giro per la baia. Lì facciamo amicizia con un gruppo di italiani provenienti addirittura da Palermo che sono simpaticissimi e con i quali condivideremo in allegria i giorni a seguire.

Sono una famiglia con due amici e con anche una coppia di norvegesi di Oslo che frequentano da qualche anno grazie ai raduni precedenti. E’ piacevole scambiare quattro chiacchiere nella propria lingua, ridere al sole e dimenticare la fatica dei giorni passati. Decidiamo di mangiare qualcosa insieme, anche se praticamente è quasi ora di merenda ma dopo l’abbondante colazione fatta al mattino non si avvertiva il morso della fame. Raggiungiamo dopo una mezz’oertta di moto Hennisvager, un ristorantino davvero carino. Rune (il nostro nuovo amico norvegese…) ci chiede di scegliere se stare fuori o dentro a mangiare e noi optiamo per l’interno; il sole sta calando e quindi preferiamo il teporino del locale. La moglie di Rune invece, un po’ scaratteriata, ci dice che lei è norvegese e quindi mangia fuori, ha già una birra in mano e non ha fatto nemmeno un brindisi con noi. Rimango abbastanza basita…

Alla fine ci sediamo ad una tavolata, Rune è molto cordiale e ci consiglia il carpaccio di balena, il piatto tipico locale. Ordiniamo molto contenti di provare una specialità del luogo; so che gli animalisti non saranno contenti ma noi non siamo certo vegetariani e adoriamo provare i piatti tipici. Dopo un po’ che chiacchieriamo e brindiamo allegramente si unisce a noi anche la moglie di Rune che comunque ha già il suo piatto di balena! Rune ci spiega intanto come mangiarlo e dopo poco il piatto finalmente arriverà a tutti. Ci portano un tagliere con del carpaccio affumicato di balena, pane sottilissimo tipo il carasau sardo, un ciotolino di cipollina fresca tritata finemente ed uno di maionese allo yogurt. E’ davvero una bontà e va giù rapidamente accompagnato da una bella birra gelata. Dopo pranzo si riparte alla volta del paesino ed alcuni decidono invece di rientrare direttamente in hotel. Salutiamo gli altri e ci fermiamo a vedere il paesino: quattro case, una pasticceria e due negozietti di souvenir. Compro qualche calamita da regalare ma i prezzi sono alti e la scelta limitata. Torniamo in hotel molto soddisfatti della bella giornata trascorsa; un po’ di relax e poi andiamo a fare un salto al raduno. Scambiamo quattro chiacchiere con un po’ di gente e poi ce ne andiamo a dormire.

5 agosto

Decisamente oggi non è la giornata di ieri: il cielo è nuvoloso e fa molto freddo ma comunque ci uniamo al gruppo che visiterà la parte nord dell’isola, decisamente più esposta al brutto tempo in quanto affacciata sull’oceano. Il percorso si inerpica nelle stradine dell’interno dell’isola, saliamo attraversiamo paesini dove la gente ci saluta festante, superiamo gruppi di intrepidi ciclisti e raggiungiamo una baia dove riempiamo l’unico locale del luogo e dove possiamo rifare colazione con dolci e caffè. Scambiamo due parole con una corpulenta donna norvegese che si è presa due pezzoni di torta e con un inglese piuttosto infreddolito (eppure è inglese e quindi dovrebbe essere abituato a questo clima infausto…).

Torniamo verso l’albergo e ci prepariamo per la cena con gli amici palermitani; intanto girellando per i pochi negozi mi è venuta l’idea di comprare un piumino. Naturalmente Vittorio trova l’idea inutile ma io vado dritta all’obiettivo e appena arriva l’amica Rossella mi faccio accompagnare per l’acquisto! Non me ne pentirò: sarà la chiave per sopportare il freddo!

Ceniamo al Bacalao, dove – tanto per cambiare – si ordina da soli e si paga in anticipo. Alcuni prendono la bistecca di balena (che necessita i quasi un’ora di cottura) ma tra una chiacchiera e l’altra il tempo passa. Io ho scelto il baccalà in umido ma ci sono più patate che pesce…non un granchè!

6 agosto

Anche stamani il tempo è bruttino, cielo nero che minaccia pioggia e comincio a pensare che abbiamo avuto fortuna a beccare una giornata stupenda l’altro ieri. Facciamo un piccolo giro con gli amici di Palermo ma riusciamo a prendere la solita quotidiana pioggerellina che ci lascia bagnati, dato che non avevamo indossato l’antipioggia. Troppo ottimismo, che in futuro non avrò più; infatti da qui in avanti indosserò sempre almeno i pantaloni da pioggia che mi ripareranno anche dal vento. Alle 14.00 partecipiamo alla parata che per l’occasione parte dall’aeroporto; tutti hanno bandiere del loro chapter o della loro nazione da esporre sulla moto mentre io ho quella della Fiorentina in cui spicca il giglio rosso della mia adorata Firenze! La parata è divertente, anche se breve; un percorso di 20 km circa in giro per l’isola ma tante sono le persone per le strade a salutarci! Per la cena optiamo per una pizza in compagnia del “Pizza” del nostro Chianti Chapter, che finalmente ha raggiunto le Lofoten e di un suo amico, Tommaso del Legnano Chapter. Ci scambiamo esperienze di viaggio: loro son passati dalla Norvegia ma hanno trovato un clima anche più brutto di quello che abbiamo trovato noi. Finiamo con una birra alla festa dell’Harley ma tanta gente è già partita e domani inizia il post ride verso Capo Nord.

7 agosto

Dispiace quasi lasciare il bell’hotel e la tranquillità dell’isola ma la meta finale ci attende! Il Nordic Artic Chapter ha organizzato 7 gruppi, con 20 moto ciascuna, a partenze scaglionate di qualche minuto l’uno dall’altro. Noi siamo nel sesto gruppo, col Pizza e Tommaso, una romana molto famosa per i suoi viaggi estremi ed un gruppetto del Varese Chapter che, per la verità, non ha brillato per socializzazione e simpatia Gli amici del Palermo Chapter invece sono nel settimo gruppo ma purtroppo per motivi di salute il padre e tutta la famiglia dovranno rinunciare al giro verso Capo Nord. E’ un vero peccato, per loro e per noi tutti, a cui mancherà la loro compagnia. Partiamo dopo mezzogiorno, dobbiamo fare circa 300 km al giorno in tre tappe giornaliere. Facciamo il briefing tutti insieme ma speravo che ogni road captain si presentasse, facessimo un po’ di amicizia e conoscenza; invece è tutto molto asettico, massima organizzazione ma niente scherzi, niente risate, niente cuore. Facciamo due soste lungo il viaggio e quando arriviamo alle aere di servizio per fare rifornimento non passiamo di certo inosservati: fa un certo effetto vedere circa 150 Harley rombanti che arrivano da tutta Europa! A fine giornata raggiungiamo una località di montagna, Malselv, proprio nei pressi degli impianti sciistici di risalita; fa freddo e pioviscola, meno male che i miei molti strati di vestiario vario mi tengono calda. Abbiamo dei piccoli appartamenti con tre camere e dividiamo il nostro con dei russi poco socievoli, che ci lasciano la camera più piccola col letto a castello, ma si sopravvive. La cena a buffet è piuttosto scarsa, l’atmosfera è grigia e invernale, parliamo con una coppia di olandesi che però vivono in Norvegia. A letto presto, malgrado il buio non arrivi mai: siamo sempre più a nord e la luce estiva non ci abbandona ma non ci impedisce certo di dormire e anche di russare!

8 agosto

La pioggia ci sveglia, è dura caricare la moto sotto l’acqua, dobbiamo raggiungere subito un distributore sotto la montagna sulla strada principale che è l’appuntamento per il briefing delle 9.00, anche se fino alle 10.00 non si partirà. Oggi una tappa di circa 400 km per raggiunger Alta, solite tappe e solite fermate, l’acqua ci segue per buona parte del viaggio, un supplizio. Ci fermiamo in un autogrill con un unico bagno: beh, credo che rivedrò in negativo il mio giudizio sulla maxi organizzazione del viaggio! Arriviamo alle 19.00 in hotel; mentre Vittorio, il Pizza e Tommaso vanno a fare il pieno alle moto, io vado a prendere le chiavi delle stanze dell’hotel Scandic; una grande costruzione ma davvero comoda ed è quel che ci vuole dopo una giornata di pioggia. Davanti all’hotel c’è una chiesa molto moderna che però non faccio a tempo a visitare. La strada che abbiamo percorso era molto bella, peccato che il tempo brutto non ci faccia apprezzare in pieno il panorama. Finalmente gustiamo una cena a buffet veramente meravigliosa, nella quale troviamo molteplici varietà di ottimo pesce, oltre al salmone, aringhe e stoccafisso: una bontà! A fine cena mentre Vittorio si intrattiene a chiacchierare con gli amici, io me ne vado in camera a rilassarmi, e a prepararmi al grande evento di domani: l’arrivo a Nordkapp!

9 agosto

Colazione minima dato siamo ancora sazi per l’abbondante cena ma la varietà del buffet dello Scandic è enorme: dal dolce al salato. Oggi facciamo una tratta piuttosto breve con stop dopo circa 130 km in una località carina, con bar e shops e poi ultimo pezzo di strada di 100 km fino alla meta. La strada è bellissima, costeggia il mare ed ha una serie di piacevoli tornanti. Il tempo è discreto e ci consente una buona visuale, anche se tira molto vento. Molti amici mi avevano detto che quando sono arrivati a Capo Nord non hanno visto niente perchè tutto era avvolto in un nebbione enorme; invece noi, una volta tanto, abbiamo avuto molta fortuna perchè riusciamo a scattare delle belle foto. Mi sento emozionata e ci sono anche due gallesi del gruppo che suonano la cornamusa: tutti sono felici, finalmente abbiamo raggiunto la meta tanto ambita! Ci fanno accomodare nel cinema e ci proiettano un filmato sulla Norvegia che per la mggior parte dell’anno è sepolta da una coltre di neve. Comprendo che un’altra avventura sta per concludersi; da domani inizieremo il lungo rientro verso casa. Scendiamo verso l’hotel Scandic che si trova a circa 15 km da Capo Nord e Vittorio è un po’ troppo veloce sui tornanti: temo sempre che ci compaia davanti all’improvviso qualche renna o qualche pecora ma siamo fortunati e raggiungiamo incolumi l’albergo. La struttura è discreta, anche se dobbiamo attraversare alcuni corridoi all’aperto per raggiungere la hall dove un allegro caminetto riscalda l’ambiente.

La sera partecipiamo alla cena e alla consegna del diploma ma tutto avviene con molta formalità. Siamo comnunque soddisfatti: una grande avventura si sta concludendo e un altro meraviglioso luogo è stato raggiunto!

10 agosto

Partiamo con calma, salutando gli amici con i quali abbiamo condiviso questi giorni indimenticabili, faremo le prime tappe senza una particolare fretta: finalmente possiamo goderci la strada. Abbiamo prenotato gli alberghi per le prossime tre serate, poi vedremo. Saranno con noi anche il Pizza e Tommaso, quindi tre moto e quattro persone in tutto.

Abbiamo una tappa di poco più di 400 km che ci porterà in Finlandia, da dove poi scenderemo verso sud.

Partiamo in cerca di un distributore ma il vento che soffia a più di 50 kmh è fortissimo ed è difficile resistere seduta dietro, figuriamoci a guidare! E’ un vero peccato, non riusciamo ad apprezzare la bellezza della strada fatta appena ieri, poi le nubi sono basse , rendendo la visibilità peggiore.

Ci fermiamo al negozietto di Oldelfjord per gli ultimi acquisti e poi per mangiare un panino. Incontriamo ancora qualche reduce del post ride e ci salutiamo con calore.

La strada è davvero piacevole, tutta in mezzo ai boschi, passano pochissime macchine e ogni tanto ci fermiamo per scattare qualche foto ai laghetti e ai fiumi che incontriamo sul percorso.

Nel primo pomeriggio ci fermiamo ad Inari sul lago omonimo, entriamo nelle prime tende /shop sami e ci rilassiamo grazie ad un bel sole.

Ce la prendiamo comoda e arriviamo alle 18.00 ad Ivalo all’hotel Kultahippu (115 euro in due) ma in realtà sono le 19.00 perchè con il passaggio dalla Svezia alla Finlandia il fuso orario ci porta un’ora avanti.

Ceniamo nel ristorante dell’hotel con renna alla griglia con verdurine e una salsina molto appetitosa a base di funghi di forenta. Il piatto è notevolmente caro (33,50 euro) ma quando mai ci ricapiterà di assaggiare di nuovo questa gustosa bestiolina?

Il tempo scorre piacevolmente tra una chiacchiera e l’altra con gli amici e l’emozione per aver raggiunto la meta ancora non ci abbandona.

11 agosto

Partiamo di buonora e percorriamo sotto un cielo nuvoloso la strada che ci condurrà nel paese di Babbo Natale. Tommaso gli deve assolutamente lasciare la letterina del suo bambino ma fa piacere a tutti noi fare uno stop nel villaggio incantato di Rovaniemi.

Io l’ho già visitato in un precedente viaggio e mi rendo conto che la crisi si fa sentire anche qui: ci sono pochissime persone ed i negozi sono mezzi vuoti. Ciò non ci impedisce di scattare la foto di rito con Santa Claus alla modica cifra di 30 euro; è davvero un prezzo esorbitante ma troviamo comunque il modo di fare shopping e di mangiare una hamburger di renna in totale relax.

Ripartiamo ed attraversiamo di nuovo il confine rientrando in territorio svedese; le strade si mantengono poco battute e molto panoramiche. Raggiungiamo Lulea in tarda serata e ci fermiamo al negozio Harley Davidson – che per la verità è un multimarca – e dato che è quasi orario di chiusura, i commessi non hanno molta voglia di segurici ma riusciamo a comprare lo stesso qualcosa.

L’hotel Scandic è proprio accanto al concessionario: non c’è nemmeno bisogno di impostare il navigatore! Decidiamo di mangiare qualcosa al volo da Mac Donalds e poi a letto.

12 agosto

Purtroppo ci svegliamo con la pioggia ma per fortuna le moto sono al riparo sotto una tettoia ed anche caricarle non sarà un problema. Dopo poco smette di piovere e riprendiamo l’autostrada serenamente, anche se le doppie corsi e si alternano con l’altro senso di marcia. Il traffico si intensifica intorno ad Umea, dove decidiamo di fermarci in centro per un giretto e uno spuntino in un locale sulla riva del fiume. Fa quasi impressione attraversare nuovamente una città abbastanza grande con semafori, palazzi, università e locali dopo aver attraversato per giorni solo boschi!

Riprendiamo il cammino in direzione sud e osserviamo con un certo timore un trampolino adibito al salto con gli sci situato proprio sopra alla stazione di servizio nella quale facciamo il pieno.

Riprende a piovere in prossimità del nostro albergo che si trova a Hudiksvall; purtroppo stavolta è il navigatore di Tommaso a portarci fuori strada. Mi arrabbio tantissimo, sono sempre più convinta che siano macchine malefiche. Vittorio invece dice che oramai senza di esse non si più vivere…e mi sa che ha ragione lui!

Comunque alla fine entriamo nel paese, davvero carino malgrado la pioggia battente e si intravedono locali e alberghi.

Il nostro, il Quality Statt, ha anche la piscina coperta e il Pizza e Tommaso approfittano per farci un tuffo.

Ceniamo nel pub dell’albergo che ha tantissimi schermi televisivi per seguire i giochi olimpici. Stanno trasmettendo una partita di calcio femminile della Svezia e i camerieri non ci filano proprio. Ordiniamo le birre ma abbiamo dei problemi a farci capire e siamo costretti ad alzarci e ad andare al bancone ad indicare con il dito le birre scelte. Ho notato che a volte i giovani scandinavi non capiscono le nostre intenzioni e la cosa non mi ha fatto per niente piacere: non so se ci sono o se ci fanno!

La cena è varia ma non eccelsa: solo la birra alla fine è più che buona. Facciamo anche amicizia con un harleysta norvegese che sta andando al raduno in Polonia.

A fine serata salutiamo i nostri compagni di viaggio perchè l’indomani loro partiranno molto presto, dato che vogliono rientrare un po’ prima in Italia.

13 agosto

Partiamo con il solito cielo nuvoloso ed arriviamo a Varnamo sotto una pioggia fortissima; gli ultimi 30 km sono stati terribili, con scarsa visibilità e acqua a catinelle ma per fortuna con poche macchine e con strada a doppia corsia.

In hotel c’è una coppia in Bmw di Malpensa con la quale scambiamo due chiacchiere, ceniamo da Burger King perchè il ristorante dell’hotel è chiuso.

14 agosto

Stamani siamo diretti al ponte di Oresund, bellissimo, che collega Malmo a Copenaghen. Il tempo finalmente ci vuole bene e ci permette di scattare anche delle belle foto. Il ponte è a pagamento (180 corone svedesi) ma ne vale la pena: il panorama è bellissimo e dopo qualche km la strada si inabissa sotto il mare!

Dopo il pieno in Danimarca ed un rapido spuntino arriviamo in anticipo al traghetto di Gedser (475 corone danesi) per Rostock e riusciamo a prendere al volo quello in partenza…meglio così!

Il ferry impiega un paio di ore scarse per arrivare in Germania, dove abbiamo prenotato al volo un albergo. Il cielo è nerissimo ma non piove. L’Erbotel sembra un ex ospedale, in mezzo agli alberi e in una zona tranquilla fuori centro.

Anche qui vogliono il pagamento anticipato (120 euro in due). La camera è molto luminosa, nel bagno c’è la finestra e c’è un armadio che potrebbe contenere i vestiti di una famiglia di 10 persone!

Purtroppo in camera il wifi non funziona ma pazienza: ci rilassiamo e ceniamo nel ristorante dell’hotel con schnitzel e una birra ottima. Spendiamo solo 35 euro in due.

15 agosto

La mattina scappiamo velocemente per evitare la pioggia. L’autostrada tedesca ha tanti cantieri ma per fortuna non ci sono molte macchine e scorriamo facilmente.

Stop benzina, pranzo , non sappiamo quando ci fermeremo, cerchiamo di percorrere più km possibili dato che il tempo non è dei migliori e ogni tanto piove. Non ho ancora tolto i miei numerosi strati di vestiario…

Decidiamo di fermarci dopo Monaco di Baviera e troviamo un motel molto carino situato proprio sull’autostrada e la sera mangiamo un wustel al self service.

16 agosto

Ormai siamo in dirittura di arrivo, circa 600 km ci separano da casa e finalmente la temperatura sale ed un bellissimo sole non ci lascerà più. Non riesco nemmeno a capire quando dalla Germania entriamo in Austria e alla fine, in men che non si dica, siamo in Italia! Decidiamo di prendere subito un espresso, la cosa che ci manca di più lontani dal suolo patrio. Che bontà! Laggiù ci eravamo abituati al caffè/sciacquone…ma il vero caffè è un’altra cosa!

In serata siamo a casa con 9.425 km percorsi e un ‘altra stupenda avventura conclusa nel migliore dei modi.

Costo totale della vacanza di 18 giorni: c.a. 2.300 euro a testa (tutto compreso).

Di Beatrice Cianchi con Vittorio Lazzeri (dal 30 luglio al 16 agosto 2016).

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