Capo Nord e Lofoten

Due sono le premesse necessarie per chi voglia visitare questa zona, ma in generale tutto il Nord Europa: il TEMPO e il DENARO.Il tempo nel senso di condizioni metereologiche: il viaggio è stupendo a patto che vi sia un tempo decente, se non sole almeno che non vi siano nuvole basse altrimenti l'incantesimo si spezza. Come temperatura in media...
Scritto da: Miki83
capo nord e lofoten
Partenza il: 11/08/2007
Ritorno il: 20/08/2007
Viaggiatori: fino a 6
Ascolta i podcast
 
Due sono le premesse necessarie per chi voglia visitare questa zona, ma in generale tutto il Nord Europa: il TEMPO e il DENARO.Il tempo nel senso di condizioni metereologiche: il viaggio è stupendo a patto che vi sia un tempo decente, se non sole almeno che non vi siano nuvole basse altrimenti l’incantesimo si spezza. Come temperatura in media trovate 11-15°, ma nelle Lofoten anche 8°. Tira sempre un vento medio- forte. Il denaro: vitto e alloggio sono carissimi. Non ci sono alberghi di lusso nella zona, sono al massimo tre stelle, in ogni caso (a meno che non andiate in un camping o abbiate il camper) calcolate di spendere almeno 100 euro al giorno per l’alloggio e altrettanti per il vitto (eravamo in 3). Dieci giorni sono necessari/sufficienti per visitare questa incantevole zona. 3400 km: il viaggio è faticoso, ma appagante. Si deve sapere che è necessario cambiare albergo ogni notte e di percorrere almeno 350 km al giorno (tra l’altro nonostante la Norvegia sia ricca di petrolio, la benzina è più cara che in Italia). Abbiamo noleggiato una macchina: non disporre di un camper potrebbe essere un problema nella zona più settentrionale, dove l’offerta di ristoranti/locande è quasi nulla. Calcolate una media oraria di 60-70 km/h e occhio ai numerosi autovelox, fissi e mobili, soprattutto a sud di Alta. Stranamente il periodo è considerato di inizio di bassa stagione (alcuni alberghi sono chiusi): non è necessario prenotare in linea di massima, però portate con voi una lista degli alberghi esistenti lungo il tragitto per risparmiare tempo. L’unico punto critico sono le Lofoten, dove però esistono molti affittacamere e rorbuer (le case di pescatori). Consiglio la guida della Lonely Planet come supporto per il viaggio. Il nostro tour, giorno per giorno, è stato il seguente (mettero delle stelline, da 1 a 5 a segnalare il mio giudizio sulla bellezza dei luoghi visitati in ogni giornata): – GIORNO 1: trasferimento aereo a Oslo, poi volo low cost per Kirkenes -GIORNO 2: Kirkenes e Valle del Pasvik. Kirkenes non vale 10 minuti di sosta, piuttosto visitate la Valle del Pasvik si trova a 80 km a sud di Kirkenes. Prendete la strada sterrata di 9 km a sud di Vaggaetem, lasciate la macchina nel parcheggio, cospargetevi abbondantemente di repellente per zanzare e godetevi il paesaggio della tundra, laghetti, alci, scoiattoli,… Notte: Kirkenes. Abbiamo alloggiato all’hotel Rica Kirkenes, ma consiglio l’Arctic Rica. Mangiate il granchio, specialità locale. *** – GIORNO 3: Kirkenes- Lakselv: consiglio una sosta alla minuscola chiesa di legno greco- ortodossa (unica in Norvegia), alla chiesa rosso- bianca di Neiden, al villaggio di pescatori di Bygoynes (godetevi il panorama dalla strada che lo collega alla E6), il Ceavccageadge (tra Tana Bru e Vadso). A parte il sito Sami è piacevole passeggiare lungo una distesa di pietre di ardesia, dove troverete scheletri di ricci di mare lasciati dai gabbiani. Da Tana Bru non prendete la strada per Karasjok (E6), ma quella più panoramica verso nord per assaporare il gusto di viaggiare in un deserto nordico.Volendo si può allungare il viaggio di un giorno scendendo per le due tipiche cittadine saami di Karasjok e Kautokeino.**** – GIORNO 4:Lakselv- Capo Nord; notte: Olderfjord. A parte la spennata tra pedaggio del tunnel sotterraneo e dell’entrata a Capo Nord, vale la pena di visitare questa zona. Non è solo nomea, ma effettivamente la strada è ricca di ottimi punti panoramici (oltre che attraversata da molte renne), paesini di pescatori (visitate Kamoyvaer) e la meta è molto suggestiva. Abbiamo dormito in un modesto hotel all’interno di un camping a Olderfjord, spendendo comunque 1000 corone senza colazione (125 euro): col senno di poi valeva la pena spendere qualcosa in più e scendere di 25 km a Skaidi. ***** – GIORNO 5: Olderfjord- Nordreisa. Non abbiamo visitato Hammerfest (di paesini con le case colorate in legno ne vedete già abbastanza). Fermata d’obbligo al museo di Alta per le iscrizioni rupestri dell’Età della Pietra. Tra Alta e Olderdalen la strada è molto piacevole: tempo permettendo il panorama offre fiordi, montagne e paesini di pescatori. Inoltre lungo la strada sono numerosi le tende- negozio dei Sami che vendono i loro manufatti (unici souvenir veramente tipici, oltre che l’unica cosa a buon prezzo in Norvegia), ossia tutti i derivati della renna (pelle di renna, corne di renna, pantafole e guanti col pelo di renna). Olderdalen ha causato l’unica nota negativa del viaggio. Avevo trovato su internet il sito di un tipo che affittava camere in una rorbuer (Gammelhotellet) cui si poteva prenotare direttamente, avevo dato pure il numero di carta di credito (tutti gli alberghi lo hanno chiesto come garanzia) per essere certi della prenotazione (altrimenti se arrivavo dopo le 18 non ero certo di avere la prenotazione). Succede che il proprietario è imbarazzato al nostro arrivo perché tutte le camere erano già occupate e voleva farci credere che delle camere oscene affittate da un benzinaio amico erano “parte dello stesso gruppo”. Siamo andati via con la minaccia di chiamare la polizia: speriamo che i 130 euro della notte che non abbiamo mai trascorso non ci saranno addebitati. Ad ogni modo la lezione é: attenzione, alla faccia del modello scandinavo da tanti decantato i furbi li trovi dappertutto. Per la cronaca abbiamo dormito in uno buon albergo 25 km verso Nordreisa, dove la rabbia non ci ha permesso di godere di un tramonto da favola. **** – GIORNO 6: Nordreisa- isola Senja; notte: Finnsnes. Abbiamo saltato Tromso per avere più tempo di visitare l’isola di Senja, decantata dalla Lonely Planet di uguale bellezza delle Lofoten, ma con il pregio di essere meno visitata. L’isola è carina, o meglio sono due i paesini che valgono la deviazione, Laukvik (arrivate alla fine della strada dove troverete una spiaggia bianca da Caraibi, ma non vi consiglio di fare il bagno), Husoy (fantastica la vista dall’alto). **** – GIORNO 7: Finnsnes- Svolvaer. Abbiamo fatto una deviazione a Narvik, paese curioso, nel museo della Croce Rossa dove sono raccontate molto bene le dure battaglie che hanno visto come scenario la zona nel periodo 1940- 1945. Per il resto calcolate 30 minuti per il traghetto tra Melbu e Fiskebol: da dicembre 2007 dovrebbe essere aperta una strada che permetterebbe di evitarlo collegando direttamente Fiskebol a Gullesfjord. Abbiamo alloggiato al Best Western di Svolvaer: se trovate posto andate al più bello e in posizione fantastica (e a uguale prezzo) Hotel Rica. Per la cena abbiamo provato di andare al Kjokkenet (ma ce ne siamo andati dopo cinque minuti di attesa all’ingresso mentre le cameriere erano intente a chiaccherare tra di loro), ma ci siamo ampiamente consolati al Du Verden (cucina raffinata, gustosa, elegante). ** – GIORNO 8: isole Lofoten; notte Svolvaer. Intera giornata di visita alle Lofoten: consiglio la deviazione della strada 815 che poi si ricongiunge alla E6; la visita del paese di Nurfjord (la Lonely Planet non è aggiornata del fatto che l’entrata in questo bel paesino ora è a pagamento, 30 corone); Eggum; i classici Reine e A. Le Lofoten sono pittoresche, i panorami sono da cartolina: vale davvero la pena vederle.Per la cena consiglio il Borsen, a Svolvaer. ***** – GIORNO 9: Svolvaer- Harstad. Per il ritorno abbiamo fatto una deviazione alle meno belle Vesteralen, dove tuttavia c’è una piccola perla, Nyksund. Questo villaggio di pescatori era stato abbandonato 30 anni fa, poi alcuni artisti sono arrivati e pian piano è in atto la ricostruzione di questo paesino. Molto bella la strada tra Myre e Nysund, dove troverete innumerevoli piattaforme per l’essiccazione del merluzzo. *** – GIORNO 10: ritorno a casa dall’ aereoporto Harstad/Evenes via Oslo. In conclusione il viaggio è paesaggisticamente bellissimo. Lo considero superiore alla Norvegia del Sud, alla Scozia e alla Cornovaglia, ossia le mete “concorrenti” per chi ama i panorami mozzafiato del Nord. Certo è che l’Islanda è di un altro pianeta…


    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche