Capo Nord arriviamo!

I Norvegesi, al contrario degli Svedesi e dei Finlandesi, quando fecero il referendum per entrare nel Mercato Comune (C.E.E.), respinsero la proposta. E bisogna capirli, questi Norvegesi..... Hanno, infatti, il petrolio, un economia gia' florida, uno standard di vita altissimo, e quindi sono ricchi, hanno una monarchia amata, un governo stabile,...
capo nord arriviamo!
Partenza il: 10/08/1996
Ritorno il: 06/09/1996
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 3500 €
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I Norvegesi, al contrario degli Svedesi e dei Finlandesi, quando fecero il referendum per entrare nel Mercato Comune (C.E.E.), respinsero la proposta. E bisogna capirli, questi Norvegesi….. Hanno, infatti, il petrolio, un economia gia’ florida, uno standard di vita altissimo, e quindi sono ricchi, hanno una monarchia amata, un governo stabile, un “welfare state” ad ottimi livelli. Una moneta forte e stabile. Un equilibrio formidabile, e, sinceramente, fossi stato in loro, avrei fatto la stessa cosa. Nessun altro paese al mondo (in pace) fa pagare la benzina cosi’ tanto, ca. 2500 lire al litro (1996), gli alberghi hanno prezzi astronomici, pur con uno standard elevatissimo; il cibo e’ gia’ caro ai supermercati, figuriamoci nei ristoranti, i prezzi dei McDonalds sono doppi che altrove. Si’, fare un viaggio in Norvegia e’ molto caro. 11 Agosto, Trondheim: Ieri siamo atterrati ad Oslo in perfetto orario, e ad attenderci c’era un bel rappresentante (maschio) della razza nordica, con tanto di cartello “FRANCHINI” che ci ha consegnato la macchina. E’ una Mitsubishi Colt rossa e piccoletta. Partiamo subito imboccando la “E6” la strada che ci portera’ a Capo Nord. Il clima e’ splendido, fa caldo e, il sole e’ ancora alto. Siamo in Agosto, percio’ non vedremo il “sole di mezzanotte”. Costeggiamo il lago Mjosa e alle 19.00 decidiamo di fermarci in un camping sulla costa. Il costo e’ basso perche’ il boungalow e’ molto carino, ma non c’e’ il bagno, ne’ lavandino ne’ lenzuola o cuscino. Per fortuna ci siamo portati il sacco a pelo! Siamo a Gjøvik, e sinceramente non c’e’ nulla, a parte un ristorante giapponese (sic!) dove ceniamo. In questo periodo il sole scompare, all’orrizonte, ma lascia una penombra piuttosto chiara, e quando ci svegliamo, pensando che sia giorno, sono appena le quattro. Cosi’, alle 7 siamo gia’ in piedi, e alle 8 e mezzo siamo a Lillehammer, al Maihaugen museet, un parco con le case norvegesi del 1700. Ripartiamo alla volta di Trondheim, 350 km piu’ a nord, sulla E6, a novanta all’ora (rigorosissimi controlli inducono a rispettare i limiti), su una strada a due corsie. E finalmente alle 20 siamo alla meta. L’albergo, doveroso dopo il camping, lo troviamo in centro, sulla penisola, e ci costa 165 mila lire, pero’ con la colazione. 12 Agosto, Namsskogan: L’ impatto con la prima colazione norvegese e’ quantomeno curioso…. Ci troviamo un buffet di ogni bendidio, dove insieme alle classiche marmellate, panini bianchi neri e con ogni tipo di cereali, corn flakes, yoghurt, latti, freschi e aciduli (una via di mezzo fra latte e yoghurt), troneggiano pezzi di merluzzi in varie salse, aceto, cipolla, rapa…. Dopo una prima ritrosia ci tuffiamo negli assaggi, e devo dire che sono fantastici, e non smetteresti mai. Satolli, visitiamo la citta’, con lo splendido Duomo, in stile gotico, dalla cui torre si domina la citta’. Ripartiti verso Nord, a Volvay ci imbattiamo in un antichissimo disegno di una renna (Bøla Rein), eppoi tante foreste fino a Namsskogan. 13 Agosto, Mo-i-Rana: Benedette le “barrette” (che di solito si prendono per dimagrire)!!! Gia’, perche’ non e’ tanto l’albergo, il cui costo (non la qualita’, di molto superiore) e’ paragonabile a quello degli hotel italiani, quanto il cibo. Qualche esempio: 4 panini al latte (50 grammi l’uno), 5.000 lire; aranciata (non succo) un litro e mezzo, 6.000. Le sigarette? Ah, ti passa la voglia….. !2.000 al pacchetto. Proseguendo sulla E6 troviamo le Fiskemfoss, cascate, e alle 15 siamo al lago Svartisen, dove ci imbarchiamo per andare ad arrampicarci sul ghiacciaio omonimo, il secondo d’Europa. Sbarcati su di un paesaggio lunare, un percorso appena accennato da bandiere rosse, dopo tre chilometri arriviamo sul ghiacciaio. Fa fresco, e la sudata fatta per arrivare qui ci fa immediatamente rabbrividire e ricoprire. Ripartiamo, ma subito deviamo per la Grønligrotta, dove troviamo un magnifico appartamentino dove passaremo la notte. 14 Agosto, in nave, fra Bodö e Stamsund: La visita alla grotta e’ un po’ difficoltosa, ma piacevole…. Anche se quelle di Frasassi credo le diano parecchi punti….. Riprendiamo il nostro viaggio e finalmente siamo al “Circolo Polare Artico” e il tempo e’ assai rinfrescato. Poi arriviamo a Bodö che la nave per le Lofoten e’ appena partita. Ne approfittiamo per andare a vedere cosa succede quando due fiordi s’incrociano, creando gorghi incredibili, e per ammirare queste foreste incredibili. E’ rannuvolato, e siccome Bodö non sembra offrire granche’, decidiamo di imbarcarci alle 21. Ora vado aprendere un po’ d’aria fuori, che il rollio e’ tremendo…….. 15 Agosto, Henningsvær: L’ arrivo alle Lofoten e’ stato “angosciante”. Tutto chiuso e buio (siamo arrivati all’una)sembrava disabitata…. In piu’ pioveva e faceva freddo. Niente di niente. Ritornati a Å, cioe’ le tre case che costituiscono l’ultimo paesino dell’ isola principale, posteggiamo la macchina, tiriamo fuori i sacchi a pelo, abbassiamo gli schienali e dormiamo. Alle 7, con un tempo da lupi percorriamo verso nord le isolette e incontriamo Reine, un bellissimo paesino pieno di “Rorbu”, le case dei pescatori, che ora affittano ai turisti. Di caffe’ o colazioni neanche l’ombra, ed io comincio ad avere un bel calo di zuccheri….. Cosi’, fra steccati vuoti (servono ad essiccare i merluzzi), ponti, calette, paesini incantevoli (Flastad merita la citazione, perche’ ha una spiaggia bianchissima e molto suggestiva), arriviamo a Leknes alle 10 dove, finalmente, prendiamo un caffe’. Fatti 130 km arriviamo in un paesino da sogno, Henningsvær, dove troviamo un hotel (scartata la Rorbu, molto suggestiva ma scomodissima e carissima, per non avere il bagno). La cena, poi…. Fisksuppe (zuppa di pesce), Merluzzo salato affumicato per Federico e bollito per me (Carla). Per digerire facciamo un giretto in questo angolo di paradiso, fra lo squittire dei gabbiano (centinaia), l’aroma pungente di pesce, gatti (non proprio norvegesi) molto affettuosi e miagolanti, i silenzi ed il freddo, in verita’ pungente (10°). Da sottolineare che la camera e la cena ci sono costate, in tutto, 986 corone, ca. 250.000 lire. 18 Agosto, Nordkjosbotn: Lasciamo le Vesteralen, con il rammarico di non aver potuto fare il safari delle balene, per il maltempo, e torniamo sulla terraferma con il ferry-boat a Gryllefjord e dopo averlo percorso (il fiordo) arriviamo a 60 km da Tromsö. 21 Agosto, Lakselv. Dopo la visita al museo di Tromsö ed una passeggiata in centro, proseguiamo verso nord, costeggiando bellissimi fiordi. Siamo gia’ in Lapponia, e i banchetti turistici sono numerosi, anche se ci aspettavamo qualcosa di piu’ “caratteristico” e meno turistico. Inoltre oggi, e direi, finalmente!, abbiamo incrociato la nostre prime renne! Sembra non finire mai questa E6, e oltretutto, ora e’ piuttosto noiosa, dato che il paesaggio e’ mutato. Ora ci sono solo piccoli arbusti e tanta “tundra”, eppoi la pioggia, continua, non aiuta il buonumore. Il museo, all’ aperto, di Alta e’ una “collezione” di incisioni rupestri, e fanno parte del patrimonio dell’ Unesco, ritenute, cioe’ preziosissime. Proseguendo, troviamo Hammerfest, la citta’ piu’ a Nord del mondo, e, tra l’altro, sede della “Findus”, che naturalmente non troviamo. Al successivo rifornimento di benzina, scopriamo di essere a 70 km da Kåfjord, imbarco per lisola di Capo Nord, e presi dall’entusiasmo, arriviamo all’ imbarco, per tempo, stavolta. Sull’ isola, lasciata la strada principale, si raggiunge Kamøyvær, delizioso paesino che ci accoglia con un tramonto fantastico. Come l’ accoglienza di questa signora, Havstua, che gestisce una serie di Rorbu super equipaggiate ed un ristorante, il migliore di tutto il viaggio, dove ci propina un tegame (intero) di zuppa di renna e poi del pesce gatto bollito….Ancora adesso ne sento l’odore….. Siamo euforici, e percorriamo, dopo cena, i 30 km che ci separano da NordKapp. Ne visitiamo il museo, e gustato l’attimo, ritorniamo al nostro rorbu. Svegliatici con calma, e, fatta l’ennesima super-colazione (oggi anche salmone, fresco e affumicato), ritorniamo a Capo Nord, dove fra un arcobaleno ed un freddo pungente, facciamo le nostre foto. E’ giunta l’ora di cambiare il senso di marcia, ora si punta a sud, a Stoccolma, ed in fretta, per riuscire a gustare la Norvegia Sud occidentale. 22 Agosto, Kalix, Svezia: (Omissis) Poi, finalmente, il circolo polare artico, Napapijiri in FINLANDESE, e casa unanimemente riconosciuta di Santa Claus (o Babbo Natale). Ci soffermiamo a lungo nei tanti negozi di manufatti Lapponi e al Post-Office dove arrivano le lettere da tutto il mondo a Babbo Natale. Qui si puo’ pure lasciare un pacco, e l’ufficio provvedera’ a farlo recapitare in tempo per Natale. Noi ci spediamo una cartolina (si’, e’ arrivata, un po’ in ritardo, ma e’ arrivata). (Omissis) 25 Agosto, Stoccolma, Svezia: Mah…. Un altro mito che cade. Tutti abbiamo della Svezia un’idea di “pulizia”, ordine, simpatia. Ebbene, la nostra impressione e’ assolutamente contraria. Stoccolma e’ una citta’ sporca, certo non ai nostri livelli, pero’ ci si avvicina, la gente non ha un bell’ aspetto, ci guardano sfacciatamente e ci dicono pure qualcosa. Inoltre moltissimi sono gli ubriachi, con numerose bottiglie di birra vuote a testimoniarlo. Abbiamo avuto seri problemi a trovare da dormire, causa un congresso internazionale, e oltretutto e’ una sistemazione alquanto schifosa (oltreche’ cara). La visita alla citta’ parte dalla Gamla Stan, la citta’ vecchia. Poi il castello, e il museo nazionale, in metro. Con il ferry, invece (Stoccolma assomiglia un po’ a Venezia), andiamo su un’ altra isola per vedere il “Vasa Museet”, dove, cioe’, e’ conservato il “Vasa”, vascello del 1628, recuperato in ottime condizioni nel 1961, grazie alla bassissima salinita’ del mare della baia di Stoccolma. Meno male che anche qui la carta, il Turistkorte, ci fa risparmiare un bel po’. 27 Agosto, Vennesla: Siamo felici di essere tornati in Norvegia, la Svezia ci ha proprio deluso. Passata Oslo, ora prendiamo la strada verso sud, costeggiando il mare, ed entriamo nel “Telemark”, la regione sud della Norvegia, famosa anche per il sistema originalissimo di sciata. E’ molto verde, ci sono dei laghetti e piccoli fiordi. Incantevoli. 30 Agosto, Bergen: Per arrivare fin qui, decidiamo di “tagliare” (grazie ai traghetti) i fiordi, e ci rendiamo conto che tutto e’ organizzato al secondo. Cioe’, scesi dal traghetto, tenuta la media consentita dei 90 kmh, fatti 30 km trovi il traghetto successivo pronto all’ imbarco. Cosi’ per 5/6 traghetti. E finalmente siamo a Bergen. Gia’ l’arrivo in questa deliziosa cittadina e’ stupefacente, dall’alto di un fiordo si domina tutta la baia. La parte piu’ bella e’ il porto, che offre il mercato del pesce (freschissimo) e le vecchie “rorbu” utilizzate dai pescatori. Visitiamo, praticamente gratis, grazie alla Bergen card, (in ordine sparso): la Bergenhus Festning, fortezza costruita nel XI-XII secolo, a difesa del porto, al cui interno c’e’ l’ Håkonshallen, che serviva da salone delle feste. La Mariakirken, una maestosa chiesa, il Bryggens Museet, uno dei piu’ belli d’ Europa, con un’ ampia documentazione della storia di Bergen. La Domkirken (cattedrale), il Bergen Billedgalleri, che ospita moltissime pitture norvegesi (Munch e Dahl) e il Rasmus Meyers Samlinger, una casa privata adibita a museo dove ci sarebbero anche 27 opere di Munch, ma attualmente questa parte e’ chiusa. La funicolare, Fløybanen, porta la belvedere di Fløyfjell, da cui si domina tutto. Adiacente a questo belvedere c’e’ un parco giochi con uno dei simboli norvegesi, il “Troll”, che potremmo paragonare ad uno gnomo, ma molto piu’ brutto. Vale la pena, pero’, tenerselo caro, perche’ pare porti fortuna. Bergen, infine, gode di un clima relativamente mite, considerata la latitudine, ma ha un unico difetto, siano 2 goccie, sia un bel temporale, ma ogni giorno, estate o inverno, piove (o nevica). 1settembre, Lom: Per ragioni di tempo non riusciamo ad arrivare ad Ålesund, e quindi ci limiteremo a proseguire un altro po’ prima di riprendere la via di Oslo. Costeggiato l’Hardagenfjord, arriviamo al Sognefjord, che avevamo pensato di traghettare, ma, essendo il primo di settembre, le corse sono drasticamente ridotte. Decidiamo cosi’ di aggirarlo, e la strada e’ proprio perfida, pericolosa e stretta. Inoltre, la nostra meta, la “Stavkirke” (chiesa in legno) piu’ grande di tutta la Norvegia, e’ chiusa. Ripartiti mogi-mogi la strada comincia a salire, ed i pali, alti anche 4 metri, testimoniano che qui, d’inverno, nevica tanto. Stiamo arrivando allo Jotunheimen, il ghiacciaio piu’ grande d’ Europa. Prendendo una deviazione, 15 km e 21 tornanti, arriviamo a lambirne un pezzo, dove la gente scia tranquillamente. Ed infine, a Lom, anche una “Stavkirke”, finalmente aperta. 5 settembre, Oslo: L’albergo, vicino alla stazione, e’ carino, la zona un po’ meno. Ci siamo armati della Oslo kortet, il passe- partout per i mezzi pubblici e i musei, e partiamo alla scoperta di questa capitale, che pur avendo solo 800.000 abitanti e’ una delle piu’ estese: 20 km per 8. E, dunque, sempre in ordine sparso, visitiamo il Folkmuseet, un grande parco che raccoglie un antico villaggio, con una copia di una Stavkirke, il Vikingskipene, con velieri (3) vikinghi ottimamente conservati, il Frammuseet, con la nave Fram originale, con la quale Nansen arrivo’ ai polo nord e Amundsen al polo sud, il Sonja Henies og Niels Onstands Kunstsenter, dedicato (e costruito) dalla celebre pattinatrice e dal marito, appassionato d’arte, ora importante mostra d’arte moderna- contemporanea, il Munchmuseet, museo interamente dedicato a Edward Munch, di cui ricordiamo “L’ urlo”. Infine il Frogner parken, famosissimo per ospitare le sculture di Gustav Vigeland, prima fra tutte il “monolito”. Maggiori info e foto presso il sito www.ilmatitino.com


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