Capitano e mozzo a Tenerife
“E ti par poco?” tuonò il capitano, “Suvvia preparatevi e prendete anche le braghe da mare e pronti ad issare l’ancora” “E la ciurma?” sentenziò il mozzo “Stavolta voglio farvi una sorpresa mio caro mozzo e per festeggiare i vostri 50 anni andremo soli, io e voi, siete contento?” – “non mi resta che acconsentire e andare a prepararmi due cose da portare, ormai sono abituata alle vostre idee malsane”.
Il vecchio capitano non udì le ultime parole del mozzo che era già pronto al timone per le prime manovre; Era un tipo tarchiato, capelli corti e grigi e portava un pizzetto ancora più grigio dei capelli, non dimenticava mai di indossare un cappellaccio tipico da marinaio che lo faceva sembrare un condottiero inglese.
Il mozzo ritornò sui suoi passi mentre pensava a dove sarebbero andati, di sicuro non in Britannia ne in Gallia e nelle fredde terre del nord Europa, pensava alla Spagna o alla Grecia visto che il capitano parlava di braghe da mare e appena gli fu vicino chiese “Andremo forse in terre Andaluse?” – “Quasi” rispose lui burbero, “non preoccupatevi però di dove ma siate pronto a governare il galeone Ryanair 7476.
“Su prendete il timone e barra a dritta, raggiungete lo stretto di Gibilterra e poi costeggiate a sud le terre d’Africa” “Ma dove mi portate mio Capitano? Non sono mai stata a sud di Gibilterra” “Vedrete vedrete” disse il capitano muovendo le dita in avanti, prese il suo cappello sotto braccio e tornò sottocoperta. Era fondamentalmente un buono e cercava di tenere testa al mozzo che spesso cercava di scavalcarlo e di prendere e governare il galeone come fosse suo.
Il mozzo non portava affatto male la sua età, aveva capelli corvini che gli scendevano riccioli sulle spalle, uno sguardo che contrariamente al capitano poteva sembrare dolce e sereno e che invece nascondeva un carattere forte e cattivo.
“Terrà in vista” urlò il mozzo dopo poco più di 4 ore di navigazione. “Bene, circumnavigate l’isola passando ad ovest, cercheremo di approdare da sud per confondere gli indigeni locali” rispose fiero il Capitano.
“Ma in quale di queste isole dovremo sbarcare?” disse il mozzo sorpreso “Laggiù, vedete?, quella è Tenerife e siamo nelle Canarie, approderemo oltre quel villaggio di Los Cristianos in quella rada chiamata aeropuerto”.
Dopo le consuete manovre i due scesero con un battello dal galeone e tirate fuori le carte il capitano si avvicinò ad un indigeno locale che per sei più sei dobloni d’oro gli consegnò uno strano veicolo color delle foglie di palma e che aveva 4 ruote.
“Prima di tutto cerchiamo un villaggio qua vicino dove poter stendere queste ossa, poi da lì ci muoveremo per i 4 venti” e fidandosi del suo spiccato senso d’orientamento raggiunsero in breve tempo un posto “Parque Verde” vicino a dei verdissimi prati dove tribù locali si divertivano con delle mazze a far entrare palline bianche dentro delle buche fatte sulla terra e poste in lontananza l’una dall’altra.
“Ecco, accampiamoci qui, credo che abbiano dei buoni giacigli”, il mozzo ormai non si meravigliava più delle ottime capacità del capitano, lo seguiva e trovava ugualmente il modo di bacchettarlo inutilmente. Arrivò la notte e si placarono gli animi.
L’indomani, 5 Dicembre, i due si risvegliano con un cerchio alla testa. “Dove siamo?, mi sembra di aver dormito 400 anni” disse Emanuela. “Siamo nel 2014 disse il cap… ops … Gherardo e oggi è il tuo compleanno, tanti auguri” le disse porgendole il pacchetto opera dell’amica Bruna. “Ahhh grazie! Dove si va oggi?” scandendo le 4 parole che da piccolo diceva nostro figlio Alberto appena saliva in auto. “Io direi di andare verso le scogliere di Los Gigantes, ma non abbiamo un programma e possiamo fare tutto quel ci pare” “Sono d’accordo prendiamo la nostra bella Fabia Skoda verde ragano” disse ironicamente.
Imbocchiamo l’autopista verso sud ovest e dopo circa 30 minuti siamo già a far colazione in un bellissimo bar con un panorama mozzafiato lungo la scogliera di Los Gigantes. Foto e poi di corsa lungo la spiaggia e lungo il caratteristico luogo.
Verso le 11 si riprende l’auto con direzione Teide, il vulcano che domina l’isola e che come un mantello riveste e protegge tutta Tenerife è alto 3718 m slm e ha la vetta sempre ricoperta di neve. Il percorso che si snoda da Los Gigantes è incantevole e spesso Emanuela mi implora di fermare l’auto per scendere ad ammirare il paesaggio stupendo e spettrale nelle stesso tempo, luogo delle scene di “Star Wars” che non credo si scosti di molto dal paesaggio lunare. Raggiungiamo il rifugio sopra quota 2100m dove possiamo mangiare qualcosa (lì piuttosto caro e con pochissima scelta) e poi facciamo due passi a piedi verso il Pico del Teide, quella roccia singolare che potrete ammirare in qualsiasi immagine che raffigura il vulcano. Dopo la sosta meritata in quella mite giornata riprendiamo l’auto e percorriamo un altro sentiero del parco che scendeva verso Vilaflor e verso il nostro Hotel
Cena di lusso per festeggiare il compleanno presso El Rinconcito de Hilario a Las Zocas de San Miguel de Abona, un buonissimo ristorante fuori dai luoghi turistici.
Il mattino successivo, ripresa l’auto, decidiamo di andare verso nord e verso la capitale Santa Cruz de Tenerife. La meta iniziale era la visita del Mercato de Nostra signora de Africa che consiglio per la vivacità e per i colori tipici tra Spagna e Marocco. Lì incontriamo anche nuclei di famiglie italiane che stanche del sistema politico finanziario italiano hanno deciso di vivere e lavorare degnamente in quei luoghi e personalmente condivido e invidio quella scelta. La signora di Trento che produce pasta fresca ha un negozio dentro il mercato e stiamo con lei a parlare un po’ della qualità di vita canarina, ci fa conoscere anche un gelataio di Varese dal quale prendiamo poi un buonissimo smoothy e del gelato dai gusti particolari come quello alla castagna. Dal Mercato al centro il percorso a piedi è breve ma la giornata diventa nera non a causa dell’arrivo della pioggerella ma soprattutto per il furto subito del portafoglio che oltre ai contanti conteneva anche i miei documenti, sfilato semplicemente da un borsetto chiuso senza che me ne accorgessi.
Eravamo in calle castillo (il corso) e dopo un attimo di smarrimento realizziamo che la miglior cosa da fare era sporgere denuncia. Cerchiamo l’ufficio della Polizia e dopo circa 30minuti a piedi sotto la pioggia insistente arriviamo all’ufficio dove purtroppo dobbiamo attentere quasi due ore.
Avete presente le classiche barzellette di quando un italiano, un inglese e un tedesco… beh in questo caso gli stranieri c’erano tutti e anche di altre nazionalità ma tutti avevano subito la stessa sorte, nessun furbo! Chi il portafoglio, chi l’i-pad o i-phone, chi entrambi beh tutti eravamo stati derubati.
Da parte mia mi rallegro di aver avuto le fotocopie dei documenti così ho potuto continuare a viaggiare anche in auto con denuncia alla mano ma altri credo abbiano passato dei momenti peggiori.
Questa giornata così macchiata dal furto mi ha lasciato molto amaro in bocca anche perché la moglie poi mi tormentava dicendomi che avrei dovuto mettere il denaro in più posti e non lasciato tutto dentro il portafoglio. Un’altra lezione… sgrunt!
Abbiamo fatto un percorso a piedi arrivando verso l’Auditorium (opera di Santiago Calatrava) e poi a riprendere l’auto e tornare in Hotel, peccato perché avrei visto molto volentieri la parte vecchia della città.
Nelle ultime due giornate e mezzo scopriamo il mare di Tenerife. Arriviamo dapprima alla spiaggia di Las Americas con la sabbia nera vulcanica. Ci godiamo la spiaggia e il mare anche se siamo poco attrezzati ed utilizziamo la mia sciarpa come telo mare. Sport nautici e intere famiglie di stranieri soprattutto russi fanno da cornice all’oceano che immaginavo fosse come nell’algarve dove era difficile persino fare il bagno e invece…
Nel pomeriggio visitiamo le spiagge di Los Cristianos che apprezziamo molto e le consigliamo, da lì comincia anche un bel percorso sia lungomare che un po’ più all’interno pieno di caratteristici negozi da una parte e dall’altra centri commerciali di grosse firme per chi adora lo shopping e potete immaginare l’euforia di Emanuela.
Per cena rientriamo sempre in Hotel e mangiamo nel solito e vicino locale di O’Donnell, un pub irlandese con prezzi abbordabilissimi, cibo buono e ottima birra dove però una cameriera scorbutica non ci vede di buon occhio per il mio cattivo inglese. Ci manca la Scozia anche se siamo a molti km di distanza e così anche in quei luoghi ne approfittiamo anche se sembra ridicolo mangiare in quel pub quando i ristoranti spagnoli o comunque canarini ti offrono buoni piatti. Ma sia io che mia moglie alla sera perdiamo le energie e quel pub era proprio a due minuti a piedi dal nostro Hotel
“Che te ne pare mozzo del futuro?” – “Capitano” rispose lui “mi viene da dire che si stava meglio quando si stava peggio” “ahahahahah” sorride “beh vedi laggiù” indicando oltre il parco “c’è ancorato il nostro Galeone, che ne dici di fare un ritorno ai nostri tempi?” “Per una volta sono d’accordo con voi signor capitano però le chiedo di non farsi venire strane idee per almeno 10 pleniluni, sto cominciando a soffrire il mal di mare”. Scuro in viso il capitano ammonisce “Non sia mai! Devo andare a salutare i miei cugini della vetusta Lusitania e forse un assedio alle coste dell’egeo nel 2015, per ora rientriamo alla base e per le prossime volte chiameremo la ciurma!” col dito sempre puntato contro in segno intimidatorio
Consigli di viaggio:
1) Tenere sempre con se copia dei documenti (Passaporto, carta d’identità, patente)
2) Sistemare il denaro in vari posti anche se volete sempre portarlo con voi
3) La prenotazione dell’auto con la Golden è molto economica però quando sei a ritirare l’auto quasi ti costringono a fare assicurazione globale per evitare un addebito elevato, a titolo di caparra parlo di più di 800 euro, sulla carta di credito che poi se non si ha un fido elevato rischi di non poterla utilizzare per ulteriori evenienze.
4) Visitare assolutamente il Teide percorrendo la strada da Los Gigantes
5) L’isola non richiede maglioni pesanti, la temperatura in inverno è sui 20 gradi e si può anche far bagno in oceano
6) Un consiglio per me per quando ritornerò… devo assolutamente andare al parco Loro e a visitare le città di Santa Cruz e Puerto de la Cruz
7) Non ne abbiamo per la sera visto che siamo animali diurni ma credo che Las Americas sia l’ambiente giusto per la vita notturna.