Capilla de marmol, Cile
Il lago colpisce subito per il colore delle sue acque azzurre.Tutto questo è merito del cielo cobalto che oltre il 46° parallelo sud, assume sfumature introvabili altrove. Ma anche del limo glaciale, un fango prodotto dall’azione di raschiamento e di erosione operata dai detriti trasportati dal ghiaccio, che derivano soprattutto da rocce dure e quarzose, come il granito, che caratterizza la maggior parte delle vette andine a queste latitudini.
Dopo qualche minuto di navigazione arriviamo proprio la, di fronte alla Cattedrale di marmo: l’isolotto, una formazione di carbonato di calcio, si staglia solitario con le sue meraviglie. Era splendida vederla da lontano, la “Capilla de Marmol” era di fronte a noi. C’era anche la “Cueva de Marmol”, la grotta. Nel corso di oltre 6000 anni le correnti del lago hanno infatti levigato il marmo e, quando la luce filtra all’interno, le pareti marmoree delle grotte riflettono il colore azzurro delle acque sottostanti. Uno spettacolo della natura.
A seconda della stagione, il livello del lago può variare in modo significativo: all’inizio della primavera, ad esempio, l’acqua è al suo punto più basso, perché i ghiacciai circostanti non hanno ancora iniziato a sciogliersi. In questo periodo è di un colore acquamarina molto chiaro. Così la luce si riflette in un modo totalmente diverso rispetto alla fine dell’anno, dopo lo scioglimento dei ghiacciai, quando il livello dell’acqua si alza di oltre un metro e assume sfumature più intense di blu. Abbiamo visto un qualcosa di spettacolare, difficile da immaginare guardando solo delle foto. La cattedrale di marmo rispecchia in tutto e per tutto una dei monumenti naturali più importanti della Patagonia.
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