canyoning tra le dolomiti del cadore
Soggiorniamo in una splendida casetta tra i monti sopra Domegge totalmente immersa nel bosco con magnifica vista sugli “spalti del toro” spettacolari vette dolomitiche . Vista la location decidiamo di trascorrere là la prima giornata improvvisando un magnifico barbecue con qualche chilo di carne cadorina.
Il giorno dopo c’è in programma la gita in Val d’Oten con la salita alla cascate delle Pile. Si parte da Domegge, si scende la valle per qualche chilometro e a Calalzo si prende vs Dx andando sotto il re delle cime dolomitiche: L’Antelao.
Ai piedi di questo imponente massicio nel suo lato est (il lato ovest, per intendersi è quello verso Cortina) ci si arriva attraverso un sentiero in gran parte pianeggiante che attraversa per l’appunto la Val d’Oten. Finito il sentiero si trova la Baita degli Alpini da dove si prende l’arrampicata (molto facile e comoda) verso la cascata dell Pile.
In sostanza si tratta di risalire un torrente all’interno di uno stretto Canyon fino all’impressionante salto d’acqua della cascata. Quel giorno la portata d’acqua del torrente era abbastanza sostenuta e fu praticamente impossibile avvicinarsi alla cascata in quanto lo spostamento d’aria dovuto alla discesa dell’acqua era tale da impedirlo..
Ad ogni modo abbiamo trascorso veramente una gran bella gita: la sera per ristorarci decidiamo di mettere all’opera lo chef che ci ha accompagnati che tra le altre cose ci ha preparato un risotto alle mele e speck decisamente ottimo! L’indomani ci si alza presto, ci aspetta una corsa mattutina lungo il sentiero dei vecchi mulini che costeggia la valle in quota qualche decina di metri sopra la strada statale. Fare footing di prima mattina in un dolce saliscendi in mezzo a boschi e prati assoloti è davvero stupendo.
Tornati a casa e rifocillati ci prepariamo per le varie escursioni. Oggi infatti ognuno si dedicherà alla propria senza una meta comune: Io e la mia dolce metà ci dirigiamo nel mezzo del bosco retrostante la casa alla ricerca di frutti. Dopo qualche centinaio di metri ci imbattiamo in una radura piena di golosi lamponi: a questo punto il dolceper la sera è assicurato!! DAl momento che abbiamo deciso di metterci ai fornelli optiamo anche per deliziare i nostri compagni con delle tagliatelle fatte in casa ai porcini..Yum!! Arriva così il giovedi: giorno deputato per il Canyoning!! Per questa giornata abbiamo contattato una guida Alpina che ci porterà in Val Ciolesan (Da Longarone prendere per ERTO e poi proseguire vs CLAUT). Partiamo di buonora e dopo un’ora e mezza di auto arriviamo ai piedi del Canyon che dovremo discendere.. Cominciamo ad attrezarci per l’impresa: Mute, imbragature e corde in spalla; vestiti solo di costume e scarpe da ginnastica iniziamo a scalare il monte che ci porterà alla pozza dove partirà la discesa.
All’inizio il percorso è veramente duro: in salita in mezzo agli alberi in costume e scarpe da ginnastica con l’attrezzatura sulle spalle non è decisamente una passeggiata. Poi però diventa anche peggio!! Il sentireo sale sempre di più e cominciamo anche alcuni tratti esposti. Camminiamo su una mulattiera larga non più di 30-40 cm con uno strapiombo impressionante. Per fortuna il tratto non è lunghissimo e le mie vertigini si placano alla vista della prima pozza d’acqua!! Questa si colloca sotto una piccola cascatella in un luogo incredibilemnte affascinante: lontano da tutto e da tutti, nella solitaria selvaggia montagna, in mezzo ad un Canyon favoloso scavato dal rio Ciolesan.
Piccolo ristoro con della cioccolata (incredibile non avrei mai detto che ad agosto avremmo avuto bisogno di cioccolata!!) indossiamo le mute e le imbragature e partiamo per la discesa.
Subito ci aspettano tre calate (una di circa 60 metri) un più bella dell’altra in mezzo all’acqua del torrente e con tuffo finale nella pozza d’acqua sottostante.
Il panorama è stupendo:sopra le nostre teste una piccola fetta di cielo azzurro sopra le nostre teste e le pareti bianche delle montagna come cornice, sotto i nostri piedi una serie continua di cascate che finiscono in pozze di acqua cristallina dai riflessi smearldo. Wow che figata! La discesa dura per circa due ore e mezzo tra scivoli naturali, calate e tuffi (uno da un’altezza di circa 7 metri!! impressionante!).
L’esperienza è unica e meravigliosa: consiglio a tutti coloro che sono amanti della montagna di provare questa cosa… È indimenticabile!!!! Ad ogni modo come tutte le cosa belle passa anche troppo in fretta e così la giornata. E’ ora di rientrare e pepararci per il giorno seguente.
Infatti la giornata successiva ci aspetta la visita al Pian dei Buoi. Appena dopo Domegge in località Lozzo Di Cadore si trova una stradina che si inerpica per circa 1000 m di dislevello. La strada è costituita da un senso unico alternato a seconda delle ore: di mattina si può solo salire e di pomeriggio solo scendere. Alcuni dei tornanti della strada sono talmente stretti che si riesci a percorrerli solo facendo qualche manovra!! Già la strda per arrivare promette bene…
Una volta arrivati in cima il panorama è colossale! Ai piedi dell Marmarole un immneso prato con vista spettacolare su tutta la valle: di fronte a noi si stagliano le vette delle Tre Cime di Lavaredo, Le dolomiti Friulane e quelle Cadorine.
Decidiamo di percorre in quota un facile sentiero che porta dal rifugio Ciareido al rifugio Bajon: presso quest’ultimo abbiamo prenotato il pranzo, scope vero della nostra gita fin quassù.
La “passeggiata” comunque è decisamente appagante: un sentero facile e comodo che so snoda attraverso un ghiaione prima e poi scendendo un po’ di quota si inoltra in uno stupendo bosco dove troviamo pure dei superbi porcini!! In un’oretta siamo al rifugio, è Ferragosto e ci sono circa 15 gradi! Ottimi per il formaggio cotto, le zuppe e il Gulasch.
Ben rimpinzati ce ne torniamo vs le auto. Sta per finire l’ultimo giorno di gita…
Il giorno seguente lo dedichiamo ad un meritato riposo in baita per poi riaffrontare il caos cittadino…