Cannes e Cagnes
E cosi’ impieghiamo piu’ di 5 ore per arrivare a Cannes.
Il nostro hotel si chiama ‘‘Beau Sejour’’, gia’ il nome e’ tutto un programma, pero’ sembra che nessuno lo abbia mai sentito nominare e anche la strada dove si trova e’ un grosso mistero. Rue des fauvettes.
Dopo sbagli e giri a vuoto ci decidiamo a fermarci in un altro hotel per chiedere una mappa della citta’.
Gentilmente ci viene spiegata la sua posizione e fortunatamente si rivela molto carino. La strada dove si trova e’ piccola e in salita, ma in posizione strategica a pochi passi dal centro e con una piscinetta sopraelevata dalla quale si gode di una bella vista sul paese. Tutto intorno un bel giardino curato fa da cornice a questo rettangolino azzurro. I rumori del traffico arrivano smorzati in lontananza in questa piccola oasi in piena citta’.
L’hotel sebbene sia piccolo dispone di un parcheggio coperto e di un centro benessere molto carino sullo stile egiziano, con statue di sfingi ed altro.
Il ristorante dove facciamo la colazione e’ sia all’interno, che in giardino e intorno alla piscina, sia in una specie di veranda, con tavoli bassi di legno intagliato e candele enormi un po’ da tutte le parti. L’angolo bar e’ carino e di stile.
La camera e’ pulita e accogliente, tutta in colori pastello ha una bella vista sul giardino e sulla piscina, la numero 307 se vi capitera’ di andarci.
Data l’ora ci rilassiamo un po’ in piscina e in serata prima del tramonto ci avviamo lungomare per restare fuori a cena.
L’aria sulla passeggiata e’ fresca e frizzante, ma il clima e’ ideale.
Un brulichio di macchine e gente lungo i bar e le creperie lungo la strada ti danno proprio l’idea di essere in una zona tanto turistica ed effettivamente se mi guardo intorno ci sono piu’ italiani che francesi.
Le luci del tramonto illuminano le decine e decine di barche attraccate al porto e i locali sono gia’ tutti accesi e presi d’assalto.
Scegliamo un ristorante (si chiama Babord et Tribord) tra quelli che espongono un menu’ un po’ piu’ accessibile, visto che a Cannes i prezzi sono da vips! Dopo la recente esperienza di Nizza, dove ti mettono il curry e il coriandolo nel pesce fresco e nella pasta ai frutti di mare, non me la sono sentita di ordinare pesce e cosi’ mi sono mangiata una buonissima insalata mista e una pizza margherita che per fortuna era una meraviglia.
Il mattino seguente a dispetto del cattivo tempo che doveva manifestarsi un po’ in tutta Europa, una bellissima giornata di sole con un cielo di smalto azzurrissimo solcato solo da poche sfilacciature di nuvole ci da il buongiorno.
Ci affacciamo al terrazzo per respirare un’aria che sa di piante e terra data dal verde intorno alla piscina sotto la rugiada di primo mattino.
Qualcosa di nero e strano si sta muovendo dentro la piscina.
Non potendo capire di che si tratta e notando un altro cliente che guarda curioso, veloci scendiamo giu’ a dare un’occhiata.
Le risate si sprecano quando vediamo che si tratta di una specie di macchinina che si muove sul fondo avanti ed indietro per filtrare e purificare l’acqua. Se questa non e’ organizzazione!! Dopo una buona colazione a base di soffici croissant al burro e the’ al caremello, si parte alla scoperta della citta’, con tappa al famoso palazzo che ospita il festival del cinema, con tutto intorno le grosse mattonelle dove sono impresse le impronte della mani di vips di tutto il mondo.
Diverse statue viventi danno spettacolo nei loro colori oro e argento.
In tutti gli angoli ci sono aiuole fiorite e piante curatissime, specialmente palme.
Il casino’ e’ li’ vicino e ben visibile di fronte alla piazzetta.
Coi minuti contati non ci facciamo mancare nemmeno un breve bagno di sole su una delle spiaggette libere lungo la passeggiata per poi concederci un breve pasto pomeridiano.
Nel tragitto a piedi per rientrare in hotel, si passa nella zona di Suquet, la parte vecchia di Cannes, che rimane in posizione panoramica dove ci sono anche i resti del castello.
Da qui si gode di una vista spettacolare sulla citta’ dove immagini di vips ricoprono le facciate delle case.
L’architettura di questo luogo e’ qualcosa di indescrivibile.
I vicoli sono cosi’ ridotti in alcuni punti e le case tanto alte e strette, con terrazzi talmente in alto che nascondono aree con piante e cactus, sedie in ferro battuto e statue.
Un micino osserva la strada dalla finestra della sua casa.
Da qualche casa arriva un musica rilassante.
Con la telecamera zoomiamo una normale scena di vita quotidiana, una signora su un altissimo e minuscolo terrazzo di ferro battuto sta imburrando una fetta di pane. La porta aperta dalle persiane coloratissime fa intravedere una cucinetta a misura d’uomo veramente carina.
Le abitazioni di qui esplodono nei colori pastello delle tavolozze di un pittore e piante rampicanti incorniciano i terrazzi e scoppiano sotto il peso dei grappoli di fiori delle bouganvilles.
Sabato sera la passeggiata si anima di suoni e colori e soprattutto dei profumi delle varie creperie all’aperto. Mangiamo kebab e crepe alla cioccolata proprio a due passi dal mare e poi ci dirigiamo verso il casino’ entrando nella zona delle slot machines. Una folla agitata attende impaziente il proprio turno per giocarsi il ciottolo con gli spiccioli dati dal cambio. Pochi minuti per perdere anche io alcuni euro, ma per fortuna so controllarmi, ma che divertimento!! Quando usciamo e’ notte ormai, la serata e’ tranquilla e dal porto arriva profumo di mare. Le barche ormeggiate dondolano silenziose e ancora tanta gente passeggia nei dintorni.
La mattina seguente e’ il giorno della partenza, gia’ si prospetta di trovare una coda enorme per rientrare in Italia e quindi si parte abbastanza presto, un’altra passeggiata a Cannes per poi dirigerci lungo il tragitto a Cagnes sur mer, anche se il mare lo tralasciamo e ci dirigiamo nella parte vecchia e alta della citta’, con i suoi borghi antichi, le strade acciottolate e le case strette e in salita sui cui muri crescono e si diramano piante rampicanti fiorite e nespoli gia’ stracolmi di frutti.
L’atmosfera qui e’ qualcosa di veramente indescrivibile, il tempo si e’ fermato, i micini stanno per le strade oziosi, la gente mangia nei piccoli bar all’aperto sparsi nei vari vicoli della citta’ vecchia.
Scegliamo un piccolissimo ristorante in una stradina secondaria che sicuramente costera’ meno. Grande quanto una sola stanza, stile provenzale, pareti e tavoli colorati, tanti quadri di frutta e fiori appesi alle pareti e una piccola cucina a vista del cliente dove i titolari preparano piatti semplici e gustosi. Su un piccolo scaffale sono esposte decine di bottigliette di oli aromatici per condire ed altro. La porta e’ aperta e da sulla piccola strada lastricata, lasciando entrare sole e luce e i rumori tranquilli di questo piccolo borgo antico.
Qualche altra foto ed e’ gia tempo di ripartire.
L’incubo delle code chilometriche e’ gia’ realta’..
Alla prossima!