Canarie: Fuerteventura

Vorrei precisare che è stato un viaggio fai da te prenotato tutto tramite internet e chiaramente con un pò di apprensione, ma dopo tutto e andato tutto bene…
Non si può fare a meno di noleggiare la maccina e si mangia bene da tutte le parti anche se sono talvolta delle betole.
Partiamo il 31/08 molto presto per raggiungere l’aeroporto di Verona partenza del volo ore 7.00 Arriviamo dopo 4 ore di volo all’aeroporto di El Matorral di Fuerteventura, appena arrivati ci accorgiamo che abbiamo un ora di fuso orario in meno rispetto all’ Italia così andiamo a prendere la macchina già prenotata via internet alla Herz, in quanto senza una macchina è impossibile visitare l’isola. Abbiamo preso la più economica ad un costo di 151 euro pagando subito via internet con carta di credito(non accettano prepagate e carte a debito) in più abbiamo pagato anche 161 per avere il secondo guidatore e una assicurazione aggiuntiva CDW che prevede di non avere nessuna franchigia. Chiediamo di quanto è la franchigia e la signorina ci dice che e di 600 euro, un furto! Arrivati all’hotel dove avevamo prenotato a Costa Calma al Esmeralda Maris una sorta di appartamenti in cui si poteva avere anche la mezza pensione. E comunque in una posizione in cui andava molto bene per visitare l’isola circa a metà. 31/08 giorno di arrivo: non abbiamo fatto molto, in quanto eravamo stanchi del viaggio e ci siamo sistemati in camera e abbiamo preso un pò di sole sul nostro terrazzo fronte mare, abbiamo così constatato che il sole picchia moltissimo e abbiamo deciso di comprare una protezione 25 invece di quella 15 che avevamo già. L’hotel non è niente male molto pulito, personale cortese e disponibile, ma c’è solo da dire che non hanno molta fantasia per i dolci sia a colazione che a cena.
01/09 alla scoperta dell’ isola. Ci dirigiamo a sud per cui visitiamo Morro Jable la spiaggia quella de Butihondo è di sabbia fine bianca non è niente male si può fare il bagno tranquillamente perché il mare non è mosso e inoltre non c’è molto vento, i negozi sono tutti o quasi sul lungo mare come anche i locali, qui c’è anche un faro che sta proprio sulla spiaggia. Non contenti decidiamo di arrivare fino sulla punta de Jandìa dove c’è un altro faro molto più vecchio e interessante. Una nota simpatica è che la signorina che c’ha affittato la macchina ci ha fatto notare in inglese che non potevamo percorrere strade non asfaltate…,ma visto che nell’isola ci sono pochissime strade asfaltate…Come è possibile se uno vuole visitare l’isola? Raggiungiamo la punta per una strada non asfaltata e terribilmente piena di buchi, arriviamo al faro e vi giuro che è uno spettacolo unico! Mi ero dimenticata di farvi notare che nell’isola c’è parecchio vento, ma non dappertutto. Da Punta de Jandia andiamo a Punta Presebre per ammirare il paesaggio, qui se si guarda il mare si può notare negli scogli ancora le eruzioni che ci sono state che hanno la forma del cratere e in lontananza si può vedere Gran Canaria.Tornando indietro decidiamo di andare alla Playa de Cofete per fare un bagno. Uno spettacolo unico una delle spiagge più belle dell’isola di sabbia chiara ricavata dall’erosione di milioni di conchiglie, onde molto grandi ma non troppo per fare un bagno, mare splendido e una spiaggia di chilometri dove a un certo punto emerge el isolote dopo di che c’è la spiagga de Barlovento de Jandia. Il paesaggio circostante è fatto interamente di montagne formate da roccia vulcanica, un paesaggio in cui in questo periodo dell’anno molto secco non c’è un minimo di vegetazione.
02/09 Decidiamo di visitare l’ interno dell’isola: Pajara, Tuineje, Antigua, Betancuria, La Vega de Rio Palma, e tutti i paesini che ci sono sulla strada. L’interno dell’isola e molto suggestivo e soprattutto molto storico. A Paraja oltre alla chiesa de Nuestra senora de Regla, di età barocca, per cui molto sfarzosa, c’è un paesino Toto dove ci sono una moltitudine di fichi d’india e palme qua e là, dove possiamo trovare il monumento dell’eremita de Sant’Antonio. Proseguiamo verso Tuineje dove visitiamo la chiesa de San Miguel da dove parte un sentiero che conduce fino a Toto salendo sulla montagna Manitaga. Proseguiamo verso Antigua però facciamo tappa prima a Tiscamania dove troviamo il centro de interpretacìon de Los Molinos dove per visitarlo chiedono 2 euro. Visitiamo anche la chiesa de San Marcos che possiede un particolare campanile doppio. Prossimo paese è Agua de Bueyes dove c’è un eremo dedicato alla Madonna di Guadalupe, proseguendo vediamo il monumento naturale la Caldera de Gairìa che non è altro che un cono vulcanico di origine recente che possiede un interesse paesaggistico in quanto possiede numerose specie animali delle zone aride. Arriviamo finalmente a Antigua dove visitiamo il più bel Mulino visto fino ad ora: Centro de Artesanìa Molino de Antigua che appartiene al Cabildo dove abbiamo visto un fico d’ india grandissimo, poi c’è la chiesa de Nuestra Senora de la Antigua e il grazioso centro formato da casette bianche in stile tradizionale di questa zona. Da qui proseguiamo per Betancuria che fu capitale di Fuerteventura fino alla metà del XIX secolo e prese il suo nome da Bethencourt conquistatore normanno, fino a quando poi venne trasferita a Puerto de Rosario per motivi economici. Qui visitiamo la cattedrale de Santa Maria de Betancuria costruita in stile Gotico normanno, qui possiamo ammirare anche le rovine del convento francescano di San Betancuria patrono dell’isola la cui festa si celebra il 14 luglio. Qui compriamo alcuni dee più belli souvenir della zona. La prossima tappa è La Vega de Rio Palma dove visitiamo l’eremita de la Virgen de la pena dove la vergine tiene in braccio il bimbo con gli occhi chiusi si dice per non vedere una donna moresca che impazzita tentava di mutilare il figlio. Qui ci sono anche i sentieri de Las Penitas dove si possono ammirare molti tipi di vegetazione…Non nel periodo che abbiamo scelto noi in quanto molto secco. Rientriamo da Pajara e facciamo l’ultimo sforzo e andiamo a Ajui villaggio di pescatori dove poco vicino sorge una località chiamata Madre de Agua e alcune grotte bellissime che noi naturalmente visitiamo. Il punto più importante è Puerto della Pena dove sbarcarono i colonizzatori, i geologi dicono che questa zona e una delle più antiche dell’isola. La spiaggia qui e di sabbia nera e di sassi perfettamente lisci e neri. Da qui poi rientriamo e ci fermiamo a Playa de Garcey dove scrutiamo il transatlantico americano naufragato nel 1940 , pero causa l’alta marea non riusciamo a vederlo bene così prendiamo un po’ di sole.