Canada-Usa tra cascate, grattacieli e parchi naturali

Vacanza stupenda di 10 giorni sul border Canada-Usa
Scritto da: luxocchio
canada-usa tra cascate, grattacieli e parchi naturali
Partenza il: 07/07/2007
Ritorno il: 17/07/2007
Viaggiatori: 4
Spesa: 1000 €
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Viaggio in famiglia (2 adulti + 2 ragazzi di 12 e 9 anni) di 10 giorni nel luglio 2007.

Itinerario circolare: volo da Milano per Toronto, noleggio auto e itinerario di circa 2.000 km alle cascate del Niagara, New York, Parchi Canadesi, Toronto. Viaggio in famiglia, 2 Adulti e 2 ragazzi, assolutamente fantastico, prenotato dall’Italia via internet con notevole risparmio economico (vedi note organizzative e dettaglio costi).

Niagara Falls

Partenza da Milano (primo volo intercontinentale per moglie e figli) arrivo a Toronto nel primo pomeriggio locale anche se, per il nostro organismo, era notte fonda (- 6 ore di fuso). Formalità doganali abbastanza semplici anche se bisogna masticare qualche parola d’inglese. Ritiro dell’auto noleggiata dall’Italia. Breve spiegazione sul funzionamento del cambio automatico che nel Nordamerica è assolutamente d’obbligo. Qualche difficoltà iniziale ma poi scoprirò i notevoli vantaggi forniti da tale sistema rispetto al cambio manuale.

La nostra escursione in America è cominciata da Niagara Falls. Il tragitto da Toronto è breve e già in tarda serata eravamo in hotel. Siamo andati subito a letto in quanto, anche se erano le 8 di sera, per noi erano le 2 di notte! Abbiamo visitato le cascate dal lato canadese, molto più bello di quello statunitense, da sopra, sotto, davanti, dietro (c’è un tunnel che giunge alla base delle cascate canadesi) e dentro, con il battello. La piccola imbarcazione, chiamata Maid of the Mist (Signora delle Nebbie), porta fino alla base delle cascate dove vieni letteralmente sommerso dall’acqua: semplicemente stupende.

Trasferimento a New York

Il passaggio della frontiera Canada-Usa è stato un po’ elaborato. Avevamo un’auto canadese e ci siamo messi in colonna dietro alle altre auto che entravano negli Usa senza particolari problemi. Appena il funzionario ha notato i passaporti italiani (quelli nuovi a lettura ottica !) ci ha fatto uscire dall’autostrada e ci ha indirizzati verso l’ufficio immigrazione! Per fortuna era mattino abbastanza presto (verso le 7,30) e la sala era deserta. Dopo un’attesa di circa 10 minuti un altro funzionario ci ha rivolto una serie di domande alle quali abbiamo risposto senza particolari tentennamenti: una certa dimestichezza con l’inglese in questo caso è necessaria. Dopo averci schedato (nel senso che hanno rilevato sia le impronte digitali che una foto con web-cam) siamo entrati negli Usa in soli 20 minuti. Mentre uscivamo stava entrando un bus con turisti giapponesi. Ho immaginato la coda che avremmo fatto se solo fossimo giunti dietro la comitiva ! Il trasferimento sulle autostrade americane via Syracuse e Scranton in Pennsylvania è stato di circa 650 km ed è avvenuto senza alcun inconveniente. Siamo giunti nel New Jersey di fronte a New York nel primo pomeriggio, in perfetto orario.

New York New York, per chi come noi l’ha raggiunta in auto dal New Jersey, appare all’improvviso all’orizzonte, come un miraggio che si materializza. Oltre ai luoghi classici (Statua della Libertà, Wall Street, ponte di Brooklyn, Times Square, Rockfeller Plaza…) ed ai pochi ma necessari musei (MoMA e Scienze Naturali ove ci si perde tra dinosauri e viaggi spaziali) si sono aggiunti luoghi che, per chi non ha ragazzi, dicono poco o nulla ma che per noi erano un must (bisogna accontentare tutti). Tra i più gettonati ci sono i negozi della Nintendo, Toy ‘R’Us, Walt Disney e M&M. Central Park, più che un parco, assomiglia ad una piccola foresta nella città: i grattacieli scompaiono e ci si ritrova in un bosco, ove c’è di tutto, dal monumento a John Lennon, alla statua di Balto il canelupo del grande Nord, ai campi da baseball, alla piazza dove si gioca a scacchi su appositi tavolini. In realtà oltre a questi luoghi più o meno tradizionali, la vera anima di New York consiste nel perdersi tra le mille strade circondati da colori, luci e da migliaia di persone.

Parchi Canadesi

Dalla Grande Mela ci siamo diretti al parco delle mille isole di Gananoque, sul San Lorenzo. Il passaggio alla frontiera Usa-Canada è avvenuto senza alcun problema, in pochi minuti. Il luogo è suggestivo in quanto si trova alla confluenza del lago Ontario con il fiume San Lorenzo, con migliaia di piccole isole disseminate nel fitto della foresta canadese. Successivo trasferimento al Parco Canadese dell’Ontario Algonquin Park, grande circa un terzo della Lombardia, ma molto piccolo per essere uno dei parchi canadesi. In questo luogo si respira il Canada come lo si immagina, ricoperto da foreste impenetrabili, innumerevoli laghi e animali selvatici. Abbiamo visto l’alce, i castori (con le famose dighe) e scoiattoli. Le indicazioni parlavano anche di orsi e lupi ma naturalmente non li abbiamo visti e probabilmente è stato meglio così…

Toronto e la parrocchia di Don Giuseppe

Infine Toronto, dove è sacerdote da diversi anni un carissimo zio, partito dalla cascina Primavera per il Nordamerica oltre 70 anni fa, nel 1939. E’ stato prima insegnante nel New Jersey, New York, Connecticut, Ohio. Nel 1987 fu trasferito in Canada prima a Montreal poi a Edmonton nell’Alberta, nella regione occidentale del Canada. Nel 1999 venne infine nominato a Toronto. L’occasione per incontrarlo nella sua parrocchia era grandissimo ma come sempre accade non sempre le cose vanno per il verso giusto. Proprio nel periodo della nostra visita fu mandato a tenere esercizi spirituali in California. Abbiamo comunque visitato la parrocchia. Siamo arrivati verso le 8,30 del mattino, nel momento in cui terminava la messa: la chiesa di St. Benedict è veramente molto bella. Dopo i saluti di rito, un gentilissimo parrocchiano ci ha accompagnato nella visita della città tra cui la CN Tower, la torre più alta del mondo, la vista sul lago Ontario di cui non si vede la sponda opposta tanto è grande, il palazzo del Parlamento e altre costruzioni molto interessanti. Abbiamo così scoperto che Toronto non è poi così piccola: 60 km di lunghezza e 30 km di larghezza ed è abitata da 3 milioni di persone, di cui 600.000 di origine italiana.

Note organizzative e dettaglio costi

Viaggio in famiglia (2 adulti + 2 ragazzi di 12 e 9 anni) di 10 giorni nel luglio 2007.

Volo di linea da Milano. Il percorso, con partenza ed arrivo a Toronto è di circa 2000 km. Abbiamo noleggiato una macchina direttamente all’aeroporto che è costata 200 $. Guidare sulle autostrade canadesi e statunitensi è assolutamente fantastico; in alcuni svincoli ci sono anche 5-6 autostrade contemporaneamente ed alcune hanno fino a 5-6 corsie. Salvo poche eccezioni, le autostrade sono tutte gratuite. La benzina costa meno della metà che in Italia (in Us l’ho pagata 0,6 € / litro, in Canada poco più). Gli hotel sono tutti prenotabili via internet o telefono ed il costo è lo stesso sia che si dorma in una o quattro persone; quasi tutti includono nel prezzo anche un’abbondante prima colazione. Diversi hotel dove abbiamo soggiornato avevano la piscina. Con il cambio 2007 €/$ a 1,37 il costo dei vati hotel è variato da un minimo di 40 € fino ad un massimo di 80 € a notte a New York. In tutti gli hotel il parcheggio era gratuito. Nel New Jersey partiva un pulmino proprio davanti all’hotel ogni 10 minuti che portava direttamente in centro a New York vicino Times Square attraverso il tunnel sotto il fiume Hudson. Molto comodo. I parchi canadesi sono gratuiti e richiedono solo l’acquisto di un permesso giornaliero che è valido per ogni auto che entra nel parco, indipendentemente dal numero di persone a bordo: per l’Algonquin Park abbiamo pagato 8 $ al giorno.

In sostanza, organizzando il viaggio direttamente dall’Italia non si spende un capitale. Infine il cibo: meglio non parlarne. Abbiamo finalmente capito perché gli Americani vengono in Italia a pranzare nei nostri ristoranti.

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