Canada orientale in agosto

Guide: Lonely Planet: “Canada Orientale” - The Rough Guide: “Quebec Ontario” - Guide du Routard: “Canada orientale” 31 LUGLIO 2006 Il nostro volo AIR FRANCE (circa 930€ andata su Toronto e ritorno da Montreal, da Bologna) per Toronto da Bologna è previsto per le 10:00, ma parte con un po’ di ritardo, come pure la coincidenza da...
Scritto da: elisascala
canada orientale in agosto
Partenza il: 31/07/2006
Ritorno il: 16/08/2006
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
Ascolta i podcast
 
Guide: Lonely Planet: “Canada Orientale” – The Rough Guide: “Quebec Ontario” – Guide du Routard: “Canada orientale” 31 LUGLIO 2006 Il nostro volo AIR FRANCE (circa 930€ andata su Toronto e ritorno da Montreal, da Bologna) per Toronto da Bologna è previsto per le 10:00, ma parte con un po’ di ritardo, come pure la coincidenza da Parigi. Arriviamo a Toronto alle 16.30 locali. Fa un gran caldo, e la cosa ci meraviglia, in fondo siamo in Canada, anche se in effetti è estate. Di questo fatto continueremo a stupirci per quasi tutta la vacanza, piacevolmente.

All’uscita dall’aeroporto c’è la navetta Airport Express che per 14.95 $ Ca (circa 10€, 1 € = 1.4372 dollaro canadese, noi abbiamo sempre fatto per 2 e poi diviso 3) ci porta all’Holiday Inn a un block (isolato) dal nostro Canadiana Backpackers, un ostello centralissimo prenotato due mesi prima su Internet a 75 $ per una camera doppia. L’ostello è pulito e la nostra area è nuova, e, anche se la camera (5614) è piccola, ha l’aria condizionata…Utile! Dopo una rapida doccia ci fermiamo alla reception dell’ostello dove prenotiamo il tour per il giorno dopo alle cascate del Niagara con The Magic Bus Company, che per soli 40$ ci porta in giro tutto il giorno e ci viene pure a prendere all’ostello alle 9.30 (http://www.Magicbuscompany.Com/ ). Usciamo a piedi e ci incamminiamo verso la CN tower, la torre più alta del mondo. E’ caldissimo, ci sono 31° e c’è ancora il sole. Alle 19.30 saliamo sulla torre*, forse un po’ cara per quello che si vede (22 $ a testa per arrivare all’Observation). Aspettiamo il tramonto ma è un po’ coperto, anche se è suggestivo essere in Canada. Abbiamo una gran fame, ma non ci va di andare in un ristorante, ormai sono le 9 passate e abbiamo sonno (sono le 3 di notte in Italia), quindi mangiamo un panino al Subway (una catena di fast food) vicino all’ostello. 1 AGOSTO 2006 Alle 06:00 siamo svegli, per forza, da noi è già mezzogiorno! La melatonina (che prenderemo ogni notte per il fuso e per dormire meglio) aiuta ma è la prima notte, non si può pretendere di dormire fino alle 8. Mentre quando siamo andati a letto faceva quasi caldo, nel cuore della notte hanno acceso l’aria condizionata al massimo, quindi si è reso necessario utilizzare anche la trapuntina di cui è dotata la camera…Davvero incredibile! Il tempo oggi è bellissimo e fa ancora caldo, per fortuna optiamo per una abbigliamento molto leggero. Alle 7.30 andiamo in giro alla ricerca di una colazione, in ostello in effetti c’è il caffè gratis ma abbiamo bisogno di qualcosa di buono. Su Queen St. Troviamo un invitante Second Cup, che fa dei buoni cappuccini e ha degli ottimi croissant, ma ci costa 11$ per due cappuccini e tre paste… Alle 9.30 arriva puntualissimo Frankie con il suo giallo School bus… Senza aria condizionata. In effetti oggi sarebbe stata utile! Il bus è pienissimo di turisti di tutto il mondo, oltre a noi di italiani c’è solo Luana di Firenze, con cui trascorreremo la giornata. Ci fermiamo ad una winery (azienda vinicola) dove ci fanno assaggiare vari vini, fra cui l’ice wine, molto rinomato. Arriviamo alle cascate verso le 13 e abbiamo tre ore di tempo per il giro e il pranzo. Saliamo ovviamente sul Maid of the Mist**, non incluso nel tour che costa 12$, e ci divertiamo come tutti gli altri turisti a bagnarci e a fotografarci sotto le cascate. Pranziamo da Tim Hortons, una catena di caffetterie presente in tutto il paese che fa del buon caffè, e spediamo 11$ per panini e bere. Alle 16.30 ripartiamo con il nostro bus ormai incandescente visti i 38° gradi odierni per il whirpool, un vortice nel fiume, il fiume e la graziosa Niagara (pronuncia: “naiagra”) on the lake. Al rientro sveniamo sui sedili bollenti del bus.

Sera: cena al Korean Grill House, 214 Queen W, un curioso locale dove si cuociono le vivande (carne o pesce) su una griglia in mezzo al tavolo. Scegliamo carne e pesce, abbondantissime porzioni per 40$, veramente ottimo.

2 AGOSTO 2006 Sveglia alle 7.30, il fuso va meglio e anche l’A/C. Facciamo colazione in ostello: si può prendere yogurt, muffin e succo d’arancia a pagamento, mentre alle 8 arrivano i pancakes gratis per tutti. Facciamo un giro a piedi fino a Chinatown e Kensington Market, per vedere un aspetto diverso di Toronto, e poi facciamo un po’ di PATH, il “sotterraneo” di Toronto pieno di negozi, gallerie, ristoranti e fast food. Entriamo all’Eaton Centre, davvero grandioso. Commentiamo che a Toronto i parcheggi sono sopra e i negozi sotto terra…Ecco perché non c’era nessuno in giro in centro: erano tutti sotto terra …Ma deve fare davvero freddo in inverno. Un canadese ci ha detto: in Canada ci sono due stagioni: l’inverno, e luglio e agosto. Alle 12 torniamo in ostello a recuperare i bagagli e andiamo a Union Station (con taxi, 10$) per ritirare la macchina che abbiamo prenotato con Alamo su Internet (520€ per quasi due settimane). Ci danno subito una Toyota Yaris, ma ci accorgiamo che in realtà è una economic mentre noi avevamo chiesto una compact. In ufficio alla fine ci danno una Pontiac nera, con un bagagliaio molto più capiente! Senza difficoltà usciamo da Toronto con la Gardiner Expressway west, poi la 427 North, 401 east e 400 north, in direzione Algonquin Provincial Park. La strada è dritta ma un po’ noiosa, è ancora caldo ma coperto. In circa 3 ore e mezza arriviamo vicino all’ingresso del parco, al Wolf Den, un ostello che abbiamo prenotato su Internet per due notti. Il posto non è male, la camera è minuscola in un seminterrato, ma ci sono belle strutture (cucina e una bella mansarda comune) ed è vicino al parco. Costa anche poco, cioè 64$ a notte (ovviamente senza colazione, ma volendo si può cucinare lì). Attorno non c’è molto: alcuni piccoli supermercati a qualche chilometro e un ristorantino di fronte. Arriviamo all’ingresso del parco a una decina di Km e compriamo il pass per il giorno dopo, da esporre sul cruscotto della macchina, e prendiamo l’opuscolo del sentiero Mizzy Lake Trail, di 11 Km, che promette l’avvistamento di molti animali. Pregustando la cena, andiamo prima a fare provviste per il giorno dopo, qualche panino e cioccolate per il trekking, insieme a delle ottime arachidi allo sciroppo d’acero (che non troveremo più, se non all’aeroporto). Dopo la doccia, mentre ci prepariamo per la cena, scoppia un violentissimo temporale con tuoni e fulmini e…Va via la luce. E pure l’acqua. Non per un minuto o un’ora…Intanto per tutta la sera! Il ristorantino di fronte chiude, e non troviamo più nulla in giro da mangiare, e ormai sta venendo buio. Giriamo per un po’ nella tempesta, circondati da tuoni e fulmini che si abbattono da ogni parte, poi decidiamo che, per la nostra incolumità, è meglio tornare al riparo in camera, piuttosto che rischiare di essere colpiti da un fulmine. Pensiamo con invidia alla coppia nell’ostello che aveva cucinato spaghetti con pomodoro prima che saltasse tutto, mentre a noi non resta che mangiare alcuni dei panini preparati per il giorno successivo. A letto con la candela alle 9. E intanto seguita a piovere.

3 AGOSTO 2006 Sveglia alle 6.30 per il fuso, la fame e perché comunque abbiamo già dormito 9 ore. Per fortuna c’è un bellissimo sole ed è caldo. Manca ancora la luce e anche l’acqua, quindi niente doccia, caffè o tè. Anche il ristorantino di fronte è chiuso. Puntiamo decisi verso il parco e speriamo di fare colazione nel ristorante interno, e sogniamo pancakes, uova e bacon, marmellata…Arriviamo alle 8.30, ma è ancora chiuso, apre alle 9. Aspettiamo, ma non apre affatto, perché continua il black out e non funziona niente! Siamo affamatissimi e disperati, io senza caffè non riesco proprio a partire, come faremo? Per fortuna al piano di sotto noleggiano canoe, e c’è un piccolo spaccio dove riusciamo a comprare qualche cioccolata, ma niente caffè. Sigh! Il sentiero** è abbastanza pianeggiante e costeggia diversi laghi, e non sarebbe troppo impegnativo se non fosse per le pozzanghere o veri “laghetti” da guadare a causa della pioggia della sera precedente. Incontriamo molti scoiattoli, diverse rane e un alce (senza corna). Nemmeno un orso (per fortuna?) o un castoro. Forse non abbiamo l’occhio addestrato per vedere gli animali, chissà. Vediamo anche moltissimi funghi porcini, che non possiamo raccogliere (è un parco protetto) ma che sono una vera beffa visto che siamo ancora quasi a digiuno. Almeno il tempo è bello, c’è il sole e circa 24° gradi. Alle 15 arriviamo al parcheggio sperando in una buon pranzo…Nulla! Tutto chiuso, ancora black out. Uffa! Ci consigliano di arrivare ad Huntsville ma è troppo lontano. Allo store compriamo una cena fredda di fagioli, formaggio e tonno, che ci mangiamo in ostello, quand’ecco che … ritorna la luce! E anche stasera abbiamo sbagliato, ma vai a sapere… a letto alle 21.30. 4 AGOSTO 2006 Sveglia alle 7 e partenza per Ottawa. Attraversiamo tutto il parco e saliamo al look out, un sentiero di appena un Km, e da lassù immaginiamo il parco in autunno, con gli alberi di acero di tutti i colori. Anche adesso comunque è bello e suggestivo, ma non possiamo fare a meno di chiederci se valeva la pena di arrivare fino qui a nord per non vedere nemmeno un animale “significativo”. Il parco è senza dubbio bellissimo e rappresenta il Canada dell’immaginario collettivo all’estero, con i laghi, il silenzio e le foreste. Ma gli animali? Forse noi siamo stati sfortunati, con la tempesta e il black out certo non ce lo siamo goduti molto.

Il tempo è bello e sempre caldo. Passiamo tanti laghetti e il paesaggio ci ricorda la Nuova Zelanda, con colline e tante foreste. Dopo circa un’ora le colline lasciano il posto ad una campagna più monotona e meno suggestiva. Sosta per una colazione abbondante (finalmente!) a Barry’s Bay, paesino insignificante lungo la strada.

Prima di arrivare a Ottawa facciamo il pieno di benzina (sembra che in Quebec costi di più) e prenotiamo un B&B telefonando. Per fortuna c’è posto subito all’Auberge des Arts, in posizione strategica in Guiges Ave (tel 613 562 0909) in zona tranquilla, vicino al mercato e a due passi dal centro. 80$ per camera doppia (senza bagno, come sempre) ma con abbondante prima colazione. Andiamo subito a visitare il Parliament Hill**, l’attrazione della città. Per visitare il parlamento all’interno bisogna prenotare una visita guidata. Sono le 15 e abbiamo fame, la prossima visita sarebbe alle 16.30, ma decidiamo di prenotare quella delle 19.30, così resteremo per lo spettacolo di luci e suoni. Andiamo un po’ a zonzo per la città, e torniamo nella zona del mercato dove mangiamo quiche, insalata e pasta al bar dell’angolo, il Byward. Rifocillati, ripartiamo per il centro, verso Rideau Street, e prima della visita** al Parlamento vediamo il rifugio dei gatti randagi, subito sopra al parlamento, dove in realtà i gatti sono stati sfrattati dai procioni e dagli scoiattoli. Alle 21 prendiamo posta sulla gradinata e assistiamo allo spettacolo di luci e suoni di un’ora**. A letto soddisfatti alle 22.30.

5 AGOSTO 2006 Dopo un’abbondante colazione con macedonia, toast e uova, assistiamo al cambio della guardia sempre di fronte al parlamento, dove facciamo un numero inutile di foto tutte uguali. Sembra quasi di essere a Londra. Il tempo è bellissimo e la cerimonia è molto gradevole*. Partiamo poi per una lunga traversata verso Trois Rivieres, è sabato e non abbiamo prenotato. Passiamo da sopra per evitare Montreal. Siamo in Quebec e tutti parlano francese. Prendiamo la 138, ovvero la strada che costeggia la riva nord del Fiume San Lorenzo; in alcuni tratti essa corrisponde al “Chemin du Roi”, l’antico percorso che collegava Montreal a Québec City prima della Rivoluzione Francese e della conquista inglese del Canada. Il paesaggio è gradevole: distese a perdita d’occhio di praterie e campi agricoli, di colline e laghetti su cui si affacciano deliziose casette. Continuiamo a chiederci come sarà con la neve, visto che a i bordi delle strade ci sono le piste per slitte… Abbiamo letto una buona recensione della gite l’Emerillon, ma questa si rivela piena a causa del Gran Prix che si corre proprio quel fine settimana. Per fortuna la signora ci dà un altro indirizzo, la Maison Parc Delormier, al 7713 notre Dame Ouest, un po’ fuori ma bellissima e con un’enorme camera a 84$. Approfittiamo per fare un bucato al Bucafin (rue St. Mauricie 920) dove per 4$ totali facciamo bucato e asciugatrice di un sacco di roba. Mentre va la lavatrice facciamo uno spuntino e controlliamo la posta. Andiamo a visitare Trois Rivieres, carina, con belle casette del 1700. I posti per mangiare segnalati sono tutti su Rue des Forges che però stasera è pienissima di gente, quindi ripieghiamo su un bistrò vicino a rue des Ursulines, il Bistrò l’Ancetre, molto carino con un bel giardino. Per due piatti di pasta spendiamo 41.50$ e ci rilassiamo in un tavolino all’aperto, mangiando pasta.

6 AGOSTO 2006 Alle 9:00, dopo la solita abbondante colazione decidiamo di andare a visitare il Parc National De La Mauricie, situato nel cuore dei Monti Laurenziani, a circa 60 km. Di distanza. Il paesaggio è molto più montano, ancora colline e laghetti. Purtroppo oggi è nuvolo, ma sempre caldo. Da Trois-Riviéres percorriamo la 55 che in un’ora ci porta proprio all’ingresso del Parco. A St-Jean-des-Piles acquistiamo l’occorrente per un paio di panini da mangiare in giro. Oggi vogliamo prendere la canoa, e quindi ci dirigiamo verso il Lac Edward** dove il noleggio di 4 ore ci costa 18$. Dopo varie manovre di assestamento partiamo a arriviamo fino a circa metà del lago. C’è una gran pace, pochi altri turisti (sembrano tutti canadesi) come noi con la canoa ci sorpassano, noi non siamo certo degli esperti ma riusciamo ad avanzare e a fermarci anche per il pranzo, in una caletta. Il ritorno è veloce con la corrente e il vento a favore, ormai siamo sempre più pratici! Sono le 15 e dobbiamo partire per Quebec city. E’ domenica e non abbiamo una prenotazione, quindi acquistiamo due tessere telefoniche, una internazionale (Connexion Internazionale) e una locale (Bell), e iniziamo le telefonate per prenotare a Quebec. Siamo davvero sfortunati! A Quebec c’è la festa della Novelle France, e quindi è tutto pienissimo! Finalmente troviamo all’Etoile de Rosie, un po’ fuori anche stavolta. E’ tornato un bel sole ed è caldo. Alle 17.15 siamo a Qubec, andiamo da Rosie e subito ci sono un sacco di complicazioni: dobbiamo aspettare che arrivino altri che hanno prenotato sulla strada, non capiamo perché, visto che Rosie ha un appartamentino nel seminterrato e una stanza per noi al secondo piano. Lei è davvero bizzarra, con dei cappellini buffi e uno strano modo di gestire la sua gîte. Dopo averci mostrato la camera ci dice che comunque dobbiamo cambiare camera il giorno dopo (non capiamo perché, deve arrivare qualcuno), poi ci spiega che il parcheggio è a pagamento…Insomma, non ci fa una bella impressione, quindi andiamo a Quebec city e cerchiamo un’altra gîte per la notte successiva. Troviamo da Chez Hubert, un po’ caro (100 con tasse) ma molto carino e in rue Ste Ursule, proprio in centro e con parcheggio gratuito. Prenotiamo per la mattina dopo. Mentre ci dirigiamo verso la città bassa, ammiriamo il via-vai di turisti sull’Escalier Casse-Cou ed il movimento nella sottostante Rue Petit Champlain. Per chi vuole evitare di farsi la scarpinata, c’è la possibilità di prendere la Funicolare. Ormai la festa per la Novelle France sta finendo ma c’è ancora un sacco di gente e qualche stand gastronomico. Rue du Petit Champlain è davvero graziosa, e noi abbiamo prenotato la cena al Lapin Sauté, che ha una bella terrazza con giardino. Alle 21 guadagniamo il nostro tavolo, mangiamo molto bene e spendiamo circa 60$. Ritorniamo nella città alta con la funicolare, e poi torniamo a piedi al nostro bizzarro B&B.

7 AGOSTO 2006 Rosie ci aveva detto che la colazione era alle 8.30 ma alle 8.20 ci caccia e ci fa tornare alle 9 (!!!). Praticamente stabilisce dei turni, ma questi cambiano dalla sera alla mattina, e infatti anche gli altri ospiti sono molto perplessi. Durante la colazione le diciamo che ce ne andiamo, lei ci rimane un po’ male ma siamo sicuri che troverà qualcun altro, la sua gîte è segnalata (a torto) dalla Guide du Routard, quindi ha un sacco di francesi che vanno lì. Paghiamo ben 97$ senza ricevuta, finiamo la modesta e lunghissima colazione, con Rosie che toglie con uno straccio le ditate sul tavolo imprecando contro la donna delle pulizie mentre mangiamo, e poi scappiamo verso la nostra nuova gîte, molto più rilassante! Visitiamo subito l’hotel Frontegnac con visita guidata* per 8$, dura circa un’ora e si può fare. Il Château Frontenac non è mai stato un vero castello, bensì è da sempre un albergo di lusso. Simbolo della città di Québec, ha ospitato innumerevoli celebrità nei suoi oltre cento anni di attività: dal re Giorgio VI alla regina Elisabetta, da Charles de Gaulle a Alfred Hitchcock . Saliamo sulla terrasse Dufferin: una buona fetta di questa piazza è sacrificata da un grande scavo e quindi delimitata dalle tipiche recinzioni da cantiere, ma comunque molto affascinante. Passeggiamo in Rue Ste Anne dove si evoca un’atmosfera parigina grazie alla presenza di numerosi caffè all’aperto e di molti turisti a passeggio. Alle 14 riprendiamo il nostro giro su e giù per le stradine di Quebec City, davvero carina. Alle 16.30 prendiamo il traghetto per Levis per vedere il castello dall’altra riva (5$ a testa.. Ma forse è meglio fare la traversata la sera o la mattina, ora siamo controsole e la vista non è gran che…). Stanchi, andiamo da Hubert a farci una doccia e poi decidiamo di mangiare vicino alla gite, al Petit Coin Latin (8 ½ rue de Ste Ursule), prendiamo un’ottima postazione in giardino…Ma il cameriere arriva e ci dice che sta arrivando un orage (=temporale) e ci fa entrare. SIGH! Anche dentro non è male, ed in effetti dopo poco piove. Mangiamo bene con i soliti 50$ in due.

8 AGOSTO 2006 La prossima meta è il fiordo di Saguenay. Dopo una fantastica colazione (frutti di bosco, pane, croissant, marmellate varie, nutella, uova…) e aver pagato (100$ con le tasse) partiamo un po’ in ritardo perché la nostra macchina è stata chiusa da un’altra “manuale” che nessuno sa mettere in moto. Ormai le macchine in Canada sono tutte automatiche, mentre quelle manuali hanno uno strano dispositivo di accensione che nemmeno noi conosciamo. Attraversiamo la regione dello Charlevoix, una bella zona con dolci colline e belle casette qua e là. Seguiamo la route 138, quella sulle colline, più veloce. A St.Simeon troviamo una gite per una notte, Le Voilier, a 55$ nell’appartamentino al piano di sotto. Pensiamo di essere soli ma ci troveremo poi una intera famiglia che occupa anche il salotto, che noi dobbiamo attraversare per andare in bagno! Beh, è solo per una notte, e siamo noi che ci alziamo alle 6! Ci mettiamo in strada verso il fiordo**, e carichiamo una giovane ragazza francese che fa l’autostop fino a Anse St. Jean, dove decidiamo di andare pure noi. E’ un po’ tardi (13.00) per fare tutto il giro del fiordo, quindi decidiamo di fermarci a mangiare qualcosa a le Bistro de l’Anse, e poi proseguiamo fino a Riviere Eternité, da cui partono belle passeggiate. Prendiamo il sentiero diretto alla “Statue”, che inizia con un milione di gradini (!!!!moltissimi, comunque!) ma che regala bellissimi scorci sul fiordo** e molti incontri con gli scoiattoli. Non riusciamo a fare tutto il sentiero, anche perché ci aspettano altre due ore di macchina per tornare a St. Simeon e non vogliamo guidare con il buio. La sera ceniamo al ristorantino all’angolo con la strada per l’imbarco del traghetto, accettabile. A letto alle 10, dopo aver guardato una puntata delle “casalinghe disperate” in francese.

9 AGOSTO 2006 Sveglia alle 6, colazione alle 6.30 per essere in fila presto per il traghetto, non si può prenotare e abbiamo paura di non poter partire. In effetti siamo tra i primi, si poteva arrivare anche alle 7.30 ma non volevamo rischiare, e poi è una splendida mattina di sole, c’è una luce fantastica, il St. Laurence è calmo e ci regala anche la vista di una balena che esce proprio davanti a noi, vicino alle riva: che emozione! Il traghetto (64$ per due persone con macchina) è puntuale e impiega 1 ora e 15 minuti. Arrivati a Riviere du Loup telefoniamo ad una gite a St.Anne des Monts, dove vogliamo arrivare verso le 19. Lungo la strada ci fermiamo a visitare il Parc du Bic**, piccolo ma molto carino. Volevamo prendere le bici ma valutiamo che è meglio spostare la macchina nei vari punti, e poi muoversi a piedi. Vediamo foche e molti uccelli. Alle 16 partiamo, purtroppo il tempo oggi il tempo sta diventando proprio brutto ed è anche freddo. La strada, che dovrebbe essere molto suggestiva, non è entusiasmante a causa del cielo grigio e della pioggerellina. Fotografiamo tanti fari che incontriamo, la strada è nota anche per questi. Alle 19 arriviamo alla gite l’Estran, dove per 62$ la signora ci dà una bella camera tranquilla e ci consiglia per cena il Pub Chez Bass, dove per 43$ mangiamo pesce molto buono, e l’ambiente è davvero carino.

A letto alle 9.30, la signora alle 10 chiude la porta… 10 AGOSTO 2006 Al risveglio è ancora un brutta giornata, sembra autunno, cosa è successo???? Dopo una accettabile colazione andiamo all’ufficio informazioni per sapere come è il tempo su al Parc del la Gaspesie, che dista 50 Kn da St.Anne. Ci dicono che su piove forte, e c’è nebbia, quindi decidiamo di non andare, anche se sappiamo che i trekking del parco (sul Mont Cartier o sul Mont Albert) offrono l’avvistamento di un gran numero di animali, soprattutto dei caribù. Andiamo allora direttamente a Gaspè. La strada dovrebbe essere ancora un volta spettacolare (è sempre la 132 est) e difatti ha molti scorci suggestivi sul golfo del S. Lorenzo, ma alla nostra destra le montagne non si vedono perché è molto nuvoloso. Prima di entrare nel Parco di Forillon, dove arriviamo dopo circa 3 ore e 30, ci fermiamo a mangiare in un locale della catena Dixie Lee…Orrore!!! Decidiamo di provare la “poutine”, piatto regionale famoso, che risulta essere una pasticcio di patate fritte ricoperte di formaggio fuso e una salsa tipo gravy, cioè sugo denso di arrosto…Una cosa indigeribile! Arrivati al parco, il tempo è migliorato, non piove e a tratti esce anche il sole. Paghiamo il solito obolo per entrare nel parco (qui 6,90$ a testa), e facciamo subito un piccolo giro per vedere le foche, e poi prendiamo un sentiero lungo ma molto facile sul mare che porta a Cap Gaspé**. Qui finisce l’Appalachian International Trail che parte dagli Usa e finisce qui (o viceversa…). Nonostante aguzziamo gli occhi non vediamo nessuna balena, purtroppo. Alle 19 siamo a Gaspé dove ieri abbiamo prenotato per telefono alla gite l’Emerillon (85$), molto bella. Per cenare Gaspè non offre quasi nulla, se non catene di fast- food. Finiamo da Mastro Pizzeria, dove la pizza non è terribile, ma il posto sì! Una zuppa (orrenda!) e una pizza fanno 20$.

11 AGOSTO 2006 Partenza alle 8 dopo una colazione molto “nouvelle cuisine”. In un’ora arriviamo a Percé, dove abbiamo prenotato all’ostello Maison Rouge, una bella camera doppia, un po’ cara (in rue de l’Eglise ci sono deliziose gite che costano anche meno…). Lasciamo la macchina. C’è un bellissimo sole, acquistiamo il biglietto in ostello e ci lanciamo verso il traghetto che parte alle 10.30 per l’Ile Bonaventure. Il biglietto comprende il giro del Rocher Percé**, il giro dell’isola Bonaventure*** e il ritorno. 20$ davvero ben spesi. All’andata, avvistiamo anche numerosi esemplari di foche grigie che, sdraiate sulle rocce, si crogiolano al sole. L’Ile di Bonaventure, da sola, vale la vacanza in Québec. E’ tutto bellissimo!!! Questa oasi naturale è abitata dalla più grande colonia di sule bassane del Nord America (oltre 100.000 esemplari). Le rocce, le scogliere e i loro anfratti naturali offrono ospitalità a questi bellissimi uccelli marini che vengono ad accoppiarsi e a nidificare qui. L’isola non ha elettricità ed è praticamente abitata solo da questi uccelli. Sull’isola prendiamo il sentiero della colonia*** e il chemin du roi**, che ci porta attraverso vecchie abitazioni e ci offre belle viste sul mare. Alle 15.30 prendiamo il traghetto che in 15 minuti ci riporta al paese. Facciamo un giro per la cittadina, piena di negozietti per turisti, ristoranti e motel. La sera, dalle 7.30 alle 8.30, ascoltiamo una presentazione sulle sule fatta dalla “pro-loco”, gratuita, interessante. Ceniamo alla Maison du Pecheur, scarse portate e un po’ squallido. E’ freddissimo!!!! 12 AGOSTO 2006 Facciamo colazione in una pasticceria/boulangerie che fa degli ottimi croissant, ma è un po’ cara (15$ per 4 paste, un cappuccino e una cioccolata). C’è il sole e la temperatura si è alzata. Ci incamminiamo sul Monte St.Anne, per godere del panorama. La salita è faticosa e si può fare anche in macchina, almeno fino ad un certo punto, anche perché è la stessa che si percorre anche a piedi. Noi arranchiamo per i 3 Km in salita, e arriviamo alla vetta dopo 90 minuti. Scendiamo poi per i sentieri Belvedere, carini, fra boschi. Alle 12 andiamo a pranzo a Les Fous des Bassans, un bel ristorantino, sperando di mangiare cozze, che invece hanno finito. Di solito c’è un prezzo diverso a pranzo e a cena, quindi si può mangiare nei posti carini spendendo un po’ meno andandoci a pranzo. Si sta rannuvolando di nuovo. Partiamo e per 3 ore e mezzo siamo sotto una pioggia battente. Alle 17 siamo a Pointe a la Garde, dove abbiamo prenotato al Chateau Bahia, un posto curioso che con 100$ ci dà cena, dormire e prima colazione! Il castello è stato costruito da Jean, un simpatico canadese che ama l’Italia e che si comporta da vero castellano! La cena è a lume di …Candelabro, c’è riso (con tartufo!), pollo, carote, insalata, c’è pure un ottimo dolce! Alla mattina ci sono invece pancakes con sciroppo d’acero, o di mirtilli, e caffè a volontà.

13 AGOSTO 2006 Dopo colazione, partiamo verso nord sulla 132 ovest. Il tempo è ancora incerto. Ci fermiamo per vedere un villaggio indiano, dei mic mac, ma sembra tutto chiuso, in effetti è domenica. Visitiamo allora il museo della battaglia della Restigauche, con visita guidata e film, è fatto bene ed è interessante, anche se in francese. Ci rimettiamo in strada, ci fermiamo in un supermercato dove compriamo mousse al salmone, crostini, formaggio e una deliziosa (ed enorme!) torta ai lamponi, e mangiamo sul bordo del fiume Matapedia. La nostra prossima meta è Saint Jean Port Joli, abbastanza lontana ma a tre ore e mezzo da Montreal. Ci arriviamo nel pomeriggio alle 17. Andiamo all’ufficio turistico dove ci mandano nella gite indicata anche nella nostra guida, Au Boise Joli (90$). La camera è carina e abbastanza grande. Andiamo sul San Lorenzo per vedere l’ultimo, bellissimo tramonto, scattando un sacco di foto. A cena, a circa 5 Km verso nord c’è la Roche à Veillon, un bistro che è anche un teatro. Ottima cena completa (table d’hote) per 38$, un vero affare! 14 AGOSTO 2006 Dopo un’ottima colazione partiamo per Montreal. Telefono al B&B che avevo prenotato due giorni prima per dire che arriviamo tardi, vogliamo tenere la macchina per vedere un po’ di cose fuori Montreal. Arriviamo alle 13 a Montreal, visitiamo lo stadio olimpico*, e saliamo sulla torre obliqua*. Sempre con la macchina andiamo all’oratorio di St.Joseph*. E’ ormai tardi e dobbiamo passare per il B&B per lasciare i bagagli, e riportare la macchina entro le 19. Il nostro B&B (le Beau Soleil) si trova nel cuore di Vieux Montreal, al 355 rue St. Paul Est. La zona è molto bella, ma il B&B è un po’ caro: 125$. La camera è su per una lunga scala a chiocciola, all’interno di un appartamento dove saremo solo noi per due giorni. Restituiamo la macchina ad Alamo, e, dopo una doccia, andiamo a cena alla Sorosa, carino, ma nulla di speciale, vicino a noi. Fa di nuovo caldo! 15 AGOSTO 2006 Ferragosto! C’è un timido sole, ed è caldo, sui 25°. Usciamo con pantaloni corti e sandali a visitare la città. Compriamo un pass per la metro che vale un giorno. Vediamo il Plateau, dove in effetti si può dormire spendendo meno, ed è molto carino, e andiamo a mangiare a pranzo dal famoso Schwartz, tempio della carne affumicata. Il posto è bizzarro, hanno enormi bistecche o panini di carne affumicata, che è poi una specie di simmental senza gelatina, a prezzi popolari. Il locale è pieno e c’è la fila fuori, ma chiude davvero presto (verso le 13). Andiamo poi in rue St. Catherine, dove facciamo finalmente shopping comprando le famose Crocs, la csarpe con i buchi, prodotte in Quebec. Alle 18.30 vediamo lo spettacolo luci e suoni a Notre Dame, molto bello**. La sera torniamo al quartiere latino e ceniamo al 3 Brasseurs, pub con portate enormi. 16 AGOSTO 2006 E’ l’ultimo giorno. Facciamo le valigie e le lasciamo nell’atrio, poi andiamo a vedere la zona moderna con i grattacieli. Il centro è come altre metropoli, ma sembra più vivo di Toronto, dove tutto era sotto terra! Ci lasciamo portare dai nostri piedi, girovagando senza una vera e propria meta. Pranzo a Le Commencal, un simpatico locale vegetariano dove si paga a peso, e poi ritorno, tutto a piedi! In taxi e poi bus fino all’aeroporto, dove il nostro volo delle 20 ci riporta in Italia.

In Italia spediamo le ricevute degli alberghi (quelle che abbiamo, non tutti ce le hanno date) e di vari altri acquisti, e, dopo due mesi, riceviamo l’assegno del rimborso dell’IVA.



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche