Campeggio in Provenza…

... dal Luberon alle Gole del Verdon
Scritto da: Linda Liga
campeggio in provenza...
Partenza il: 02/08/2013
Ritorno il: 17/08/2013
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
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Finalmente anche quest’anno arrivano le tante attese ferie estive che purtroppo dobbiamo fare in agosto perché l’azienda presso la quale lavoro chiude in quel periodo. Quindi, come ogni anno, siamo pronti al traffico e ai prezzi più cari. Ma va bene così: riusciremo a risparmiare anche durante questa vacanza grazie alla formula “campeggio”.

Vi racconto il nostro splendido viaggio in Provenza.

Venerdì 2 agosto dopo il lavoro, io e mio marito carichiamo la macchina e partiamo, direzione Mejiannes le Claps, Provenza, vicino a Orange. Decidiamo di non percorrere l’autostrada a sud, non vogliamo passare per la Liguria né per la Costa Azzurra quindi optiamo per il passaggio dall’alto, da Torino. E facciamo bene perché non troviamo traffico nonostante sia un weekend da bollino nero.

Ci fermiamo a dormire lungo la strada nei pressi di Susa dopo avere consultato il sito di Booking che ci è sempre di grande aiuto per valutare prezzi e leggere i pareri di altri viaggiatori. Vogliamo un alberghetto semplice e pulito che ci faccia dormire e basta quindi non abbiamo troppe pretese. Per fortuna lo troviamo e stiamo meglio del previsto.

Alla mattina si riparte, passando dal Sestriere e proseguendo verso la nostra metà. Ad un certo punto dobbiamo riprendere l’autostrada francese ma poco dopo l’abbandoniamo a causa di un traffico intenso tipico del primo weekend di agosto. Anche i francesi vanno in ferie. Usciamo quindi dall’autostrada non prima di esserci fermati nei bellissimi (ma anche affollatissimi) autogrill francesi. Hanno delle aree di sosta fatte molto bene nelle quali è possibile sedersi su di una panchina sotto agli alberi per un veloce pranzo al sacco. Non avendo nulla con noi entriamo comunque per prenderci un panino. Attenzione: nella maggior parte dei casi, i panini francesi (le famose baguette) sono piene di burro. Quindi mi ritrovo con un delizioso panino caldo con prosciutto cotto e provola rovinato da una buona dose di burro che ormai si è sciolto e non ho la possibilità di togliere. Nulla in contrario al burro, ci mancherebbe, ma nel panino proprio stona! Pazienza, sarò più furba le prossime volte.

Ripartiamo e nel pomeriggio arriviamo a Mejianne le Clap dove abbiamo prenotato il nostro primo campeggio. Il campeggio è molto carino, lontano dal paese e si trova su un fiume. Spendiamo 35 euro a notte (elettricità compresa) e ci fermeremo fino al sabato successivo, il 10.

Da questo campeggio partiamo quasi ogni giorno per andare a visitare vari luoghi che mi sono segnata prima di partire sullo stradario aiutata dalla guida della National Geographic (mi trovo benissimo con queste guide, chiare ed essenziali) e da altri diari di viaggio di Viaggiatori per Caso.

La domenica però siamo stanchi e vogliamo riprenderci sia dal viaggio che dallo stress lavorativo per cui decidiamo di rimanere in campeggio a crogiolarci al sole.

Il lunedì mattina, il 5, si parte. Prima tappa Vallont Pont D’Arc dove ci sono le Gole dell’Ardeche. Il paesaggio è incantevole nonostante quando arriviamo là troviamo un mare di gente per cui diventa complicato anche solo fermarsi un attimo con l’auto per scattare qualche foto al bellissimo panorama che ci troviamo davanti. Lungo questo fiume è anche possibile noleggiare delle canoe (è pieno in quel momento) e visitare la zona “navigando” tra le acque del fiume Ardeche. Se volete fare un giro in canoa, cercate di arrivare là al mattino presto. Costeggiamo il fiume con l’auto e ammiriamo lo splendido paesaggio e ci fermiamo qua e là nelle numerose piazzole fatte apposta per i curiosi turisti che, macchina fotografica alla mano, si precipitano per scattare un paio di foto prima di proseguire il loro itinerario. Noi non saremo da meno.

La seconda tappa è Vaison la Romaine una cittadina molto carina dove gli scavi hanno portato alla luce parti della città romana che esisteva un tempo. Se siete interessati ai musei, qui si trova un museo archeologico che ospita una serie di ritrovamenti. Noi invece decidiamo di visitare la Haute Villle dove ci avventuriamo in ripide ma bellissime stradine che ci portano in cima fino alle rovine di un castello da dove si può ammirare il panorama sottostante. Dopo un veloce pranzo al sacco e un doveroso caffè in uno dei mille barettini della città, partiamo in direzione di Orange.

Orange sarà quindi la terza ed ultima tappa della giornata. La città è carina ma nulla di che. Visitiamo subito il teatro antico dove l’ingresso costa 8 euro a persona (museo compreso). Il teatro è conservato molto bene e presenta ancora le gradinate e le colonne dell’epoca. Dall’altra parte della città di trova invece l’Arco di Trionfo.

Ormai stanchi, ci dirigiamo verso il campeggio.

Il martedì mattina ci alziamo di buonora (anche perché in campeggio è difficile dormire a lungo) e dopo una colazione a base di baguette, burro, marmellata e pain au chocolat, partiamo con destinazione Pont du Gard. Vorrei aprire una parentesi per dire che durante tutto il nostro soggiorno in Provenza non abbiamo mai preso l’autostrada e questa si è rivelata essere un’ottima scelta perché le strade secondarie ci hanno permesso di scoprire una Francia diversa, una Francia sostanzialmente agricola fatta di campi di girasoli, di lavanda (che in agosto è quasi assente perché fiorisce a maggio), vigneti e tante splendidi paesini nei quali non ci siamo fermati per mancanza di tempo ma che meritano anche solo un’occhiata in macchina. Con il navigatore la vita è stata decisamente più semplice.

Ma torniamo a noi. Arriviamo a Pont du Gard dove l’ingresso al parcheggio costa 18 euro poi però puoi entrare a visitare il ponte senza dover pagare alcun supplemento. Volendo ci si può stare anche tutto il giorno, fare un pic nic sulle rive del fiume o noleggiare le famose canoe così di moda in Provenza. Pont du Gard è un ponte costruito in epoca romana ed è ancora praticamente intatto anche se sono passati 2000 anni. Qui ci fermiamo poco perché vogliamo andare ad Avignone.

Arriviamo ad Avignone e cerchiamo subito un parcheggio. Sono ben indicati e anche se leggermente cari, optiamo per uno di quelli sotterranei perché di solito si trovano adiacenti al centro. Ad Avignone c’è lo splendido Palazzo dei Papi al quale sarebbe un peccato non dedicare una visita. C’è coda per comprare il biglietto ma, una volta dentro, la gente si disperde per cui si riesce a visitarlo con calma. Vicino al Palazzo si trova la Cattedrale di Nostre Dame des Doms e alle spalle il parco Rocher de Doms. Merita una visita anche il Pont d’Avignon parzialmente travolto dal fiume Rodano per cui oggi ne rimane solo una parte. Noi abbiamo acquistato un biglietto cumulativo per il Palazzo dei Papi e il Ponte.

La città è circondata da mura ancora ben conservate ed è obbligatoria una passeggiata tra le varie vie del centro. Ci sono tante negozietti in cui potete trovare prodotti locali tipici e vi stupirete nel notare che i negozi che vendono prodotti alimentari sono delle vere e proprie boutiques. Dopo una dissetante granita alla menta, riprendiamo la strada verso il campeggio.

Il mercoledì mattina, dopo una notte insonne a causa della forte pioggia, partiamo in direzione sud, andremo a Nimes. Da visitare l’anfiteatro Les Arenes e la Maison Carrèe, un tempio che risale a circa 2000 anni fa e ancora ben conservato. Ci dirigiamo poi verso Le Jardin de la Fontaine dove pranziamo al sacco e ci soffermiamo ad osservare gli anziani intenti nel giocare a bocce, uno sport che scopriremo essere ancora molto in voga da quelle parti. Più in alto si trova la Tour Magne dove salendo per una ripida scala si raggiunge il punto più alto della torre dal quale si può ammirare Nimes dall’alto. Nonostante la giornata uggiosa che promette pioggia, il panorama è molto bello.

Esiste un biglietto cumulativo che dà la possibilità di visitare Les Arenes, la Maison Carrèe e la Tour Magne ma c’è una fila incredibile per cui entriamo solo nella torre e decidiamo di visitare il centro e fermarci in un bar per il nostro solito caffè. Inoltre, da assaggiare per gli amanti dei dolci, le Corquant Villament, un dolce alle mandorle.

Partiamo per rientrare al campeggio ma prima ci feriamo a Uzes, un bellissimo (e molto trafficato) paesino medievale che merita sicuramente una visita. Non era segnato nella nostra guida ma grazie al suggerimento di un Turista per Caso abbiamo deciso di fermarci ed abbiamo fatto bene. Appena arrivate andate all’ufficio del turismo dove sapranno indicarvi i vari percorsi. Poco fuori Uzes, per i più piccoli, si trova il museo della Haribo che ha la sede proprio in quella zona.

Al giovedì, l’8 agosto, andiamo a visitare Arles dove vediamo subito l’incantevole arena romana ancora molto ben conservata. Vicino all’arena si trova un teatro romano ancora più antico. Bella la chiesta St. Trophime in Place de la Republique e i vari musei della città. Per gli amanti di Van Gogh, potete seguire il percorso d’arte dove ci sono riproduzioni delle sue opere. Non perdetevi il Caffè de la Nuit (al quale l’artista si è ispirato per il suo omonimo dipinto) che si trova in Place du Forum. Noi abbiamo deciso di visitare la cripta in Place de la Republique, o meglio, mio marito lo ha deciso. Qui ci sono resti romani ma a me non è particolarmente piaciuta. E’ bello percorrere le varie stradine del centro con i suoi numerosi bar e negozi. Mi sono imbattuta in una gelateria nella quale ho preso un delizioso gelato artigianale, uno dei più buoni che abbia mai mangiato fino ad oggi (io sono ghiotta di gelato). La gelateria si chiama Grenadine Ice e si trova in Place Paul Doumer. Molto disponibile la proprietaria che mi ha fatto anche assaggiare il gusto alla Violetta.

Una volta finito il nostro tour all’interno della città, ci concediamo una rilassante passeggiata lungo il Rodano. Lasciata Arles, torniamo dritti in campeggio.

Al venerdì decidiamo di non muoverci. Abbiamo camminato a lungo in questi giorni e siamo stanchi per cui rimaniamo a rilassarci nel nostro campeggio perché poi il giorno successivo si parte per la seconda tappa del nostro viaggio.

Sabato mattina, dopo aver smontato la tenda, partiamo alla volta di Bedoin, un paesino molto carino ai piedi del Mont Ventoux (che scopriamo in seguito essere una delle tappe del Tour de France). Il campeggio è a dir poco meraviglioso quindi prenotiamo già per l’intera settimana.

Domenica 11 agosto partiamo per visitare la bellissima zona del Luberon dove in maggio – giugno ci sono ampie distese di lavanda. In questa zona affiorano pittoreschi paesini, ognuno degno di una visita. Purtroppo il tempo a nostra disposizione non è tanto quindi dobbiamo fare delle scelte. Il primo paese è Isle sur la Sorgue e, dopo una veloce visita, proseguiamo verso Fontaine de Vaucluse. Questa cittadina si trova all’interno di una gola da cui sgorga un fiume. È un paesino molto bello e caratteristico e ha ispirato molti dei sonetti che Petrarca ha dedicato a Laura. Ci sono alcuni musei. Mio marito, appassionato di storia, ha deciso di visitarne uno mentre io sono rimasta fuori ad ammirare lo scorrere del fiume. Per pranzo abbiamo preso un panino in una delle innumerevoli bancarelle che ti offrivano ogni ben di dio da mangiare e ci siamo seduti sulla riva del fiume. I prezzi dei panini (che tra l’altro sono giganti) sono solitamente molto accessibili e direi pienamente nella norma.

Dopo aver ripreso la macchina, ci dirigiamo in direzione di Lacoste che non c’è sulla nostra guida ma che aveva suggerito il diario di un Turista per Caso. Il paesino è semi deserto ma veramente vale la pena fare una sosta. Non appena arrivati ci fermiamo al bar De Sade per prendere il caffè e rimaniamo lì un po’ a ripararci dal caldo. Il paese presenta delle stradine in salita che ti permettono di arrivare fino al castello del marchese De Sade. La nostra intenzione era quello di entrare per visitarlo ma, quando arriviamo in cima, scopriamo che l’ingresso costa ben 15 euro! Troppi per quello che il castello offriva. Ci limitiamo ad osservarlo dall’esterno. Scendiamo di nuovo verso la macchina stando ben attenti a non scivolare.

La nostra quarta tappa è Bonnieux. Un’amica me ne aveva parlato bene ma sinceramente a me non è piaciuto più di tanto nonostante sia bellissimo il panorama che si scorge dall’alto. Rimaniamo qui poco e ripartiamo alla volta di Roussillon, un paesino molto caratteristico in cui quasi tutti gli edifici presentano pareti e tetti color ocra. Infatti qui c’è proprio il sentiero delle ocre che, volendo, si può percorrere pagando un biglietto che varia in base al tipo di percorso. C’è un itinerario breve che dura circa 30 minuti e uno più lungo della durata di quasi un’ora. Qui troviamo veramente molti turisti ma sicuramente vale la pena girare per le vie di questo paese molto fuori dal comune.

Ormai siamo stanchi ed è tardi ma abbiamo l’ultima tappa, Gordes, una deliziosa cittadina resa famosa dal film “Un’ottima annata”. Purtroppo non riusciamo a godercela appieno perché siamo stanchi e, essendo tardi, non è nemmeno più possibile visitare il castello né le cave. Pazienza, giriamo un po’ tra i vari negozi e poi rientriamo alla base.

Martedì ci aspetta una giornata molto impegnativa. Partiamo alle 9 da Bedoin e ci dirigiamo verso Forcalquier un paesino molto carino così come bellissima è la strada che percorriamo per raggiungerlo. Una volta qui, entriamo all’ufficio del turismo dove una gentilissima signora ci parla delle bellezze della zona. Peccato non avere tempo per visitarle: noi quel giorno dobbiamo arrivare alle Gole del Verdon. Rimontiamo in macchina e partiamo, direzione Moustier ste Marie un delizioso borghetto di montagna dove notiamo fin da subito la difficoltà nel parcheggiare. E’ assolutamente da vedere. Facciamo un giro per il piccolo centro nel quale ci sono numerosi negozi e barettini e anche alcune bancarelle che espongono prodotti locali, dal miele alle marmellate, al formaggio accompagnato da fantastici vini tipici della zona.

Ma è tempo di andare, ci aspetta ancora tanta strada prima di arrivare a Castellane. Durante il tragitto costeggiamo il fiume Verdon dove si trovano le gole più profonde d’Europa. Il panorama è splendido ma bisogna prestare attenzione ai numerosi tornanti e al traffico. Ci feriamo più volte, quando possibile, per scattare qualche foto. In particolare facciamo sosta a Point Sublime dove ci aspetta un panorama eccezionale.

Arriviamo stanchi a Castellane per cui facciamo merenda con Pain au Chocolat e caffè. Visitiamo velocemente il paesino poi decidiamo di tornare indietro costeggiando la parte sud del fiume. Qui lo scenario è addirittura più bello di quello della parte nord (siamo più in alto) e sicuramente meno affollato. Tagliamo per Comps sur Artuby dove percorriamo una strettissima stradina piena di tornanti che ti costringono a suonare il clacson ad ogni curva ma il paesaggio ne vale davvero la pena. Per fortuna abbiamo davanti l’auto di un francese, probabilmente della zona, che ci fa da apripista. Prendiamo la D71 e, come dicevo prima, costeggiamo la parte sud del Verdon nella zona che viene chiamata Corniche Sublime. Il paesaggio è mozzafiato.

Finito questo fantastico percorso, inseriamo nel navigatore la strada per il nostro campeggio a Bedoin. Il navigatore ci fa passare per Manosque, e, essendo ormai il 8 di sera, la fame si fa sentire. Decidiamo di fermarci qui per cena ma non troviamo nulla anche perché Manosque si rivela essere una cittadina molto brutta, caotica, quasi sporca. Non ci piace per niente e di certo non vogliamo mangiare qui per cui andiamo verso Forcalquier dove troviamo un ristorante pizzeria che fa al caso nostro (La Souste). Qui mio marito decide di mangiare una pizza alla boscaiola, buona, ma non aspettatevi la pizza italiana. Io invece opto per una squisita entrecote che mi portano insieme ad un abbondante contorno. Prediamo una birra artigianale alla castagna proveniente dalla Corsica (buonissima) e l’acqua del rubinetto, buona e soprattutto gratuita, visto che l’acqua al ristorante in Francia ha dei prezzi inavvicinabili. Infine prendiamo un flan al caramello. In tutto la spesa è di 44 euro quindi usciamo soddisfatti e contenti della scelta fatta. Poco prima avevamo guardato il menù di un altro ristorante in cui una sogliola al burro costava 22 euro!

Ormai è tardissimo e manca ancora tanta strada per cui ci rimettiamo in macchina e raggiungiamo a mezzanotte circa il nostro campeggio.

Mercoledì mattina ci alziamo ancora stanchi dalla giornata precedente ma desiderosi di fare subito un altro giro in questa fantastica regione della quale ormai ci siamo innamorati. Partiamo così in direzione Aix-en-Provence, sempre evitando l’autostrada Questa cittadina viene anche chiamata la piccola Parigi e devo dire che come stile ci assomiglia molto. Ovviamente Parigi è Parigi ma anche Aix-en-Provence è capace di incantarti. Fate un giro tra le vie del centro e, oltre a guardare gli splendidi negozi, spostate il vostro sguardo in alto per ammirare i magnifici palazzi. Aix-en-Provence è la città di Cezanne quindi, se vi interessa, c’è la visita al museo Granet dove troverete una mostra permanente di quadri del periodo classico e diverse mostre itineranti a seconda del periodo. Noi siamo stati molto fortunati perché c’era la mostra “Da Cezanne a Matisse” per cui siamo entrati (costo del biglietto 11 euro a testa). La mostra ci è piaciuta nonostante né io né mio marito ci intendiamo d’arte. I biglietti li abbiamo fatti all’ufficio del turismo e abbiamo dovuto indicare anche l’orario cosa che alla fine si è rivelata molto comoda perché, arrivati là davanti, non abbiamo dovuto aspettare neanche un minuto. All’interno del museo purtroppo non si possono fare fotografie.

Dopo la nostra visita a questa bellissima città, andiamo a Les Baux en Provence. A dir poco magnifica! Il borgo è incantevole e si può visitare la roccaforte pagando un biglietto di 9,50 euro a testa. La roccaforte è tenuta bene ed è molto grande. Peccato per il vento che quel giorno era veramente insopportabile. Poco vicino ci sono le meravigliose Carrieres de Lumieres, vecchie cave di pietra. Purtroppo abbiamo dedicato poco tempo a questo piccolo paese e ci è dispiaciuto. Se dovete programmare una visita, cercate di prendervi il tempo necessario per ammirarla come si deve perché merita. Sulla via del ritorno avremmo voluto fermarci anche a St. Remi en Provence ma il tempo è stato tiranno e siamo dovuti rientrare.

E siamo ormai alla fine della nostra vacanza. Infatti al giovedì decidiamo di rimanere in campeggio perché siamo veramente stanchi. Al mattino però ci concediamo una visita al mercato provenzale di Bedoin, mercatino molto pittoresco e caratteristico. Ci sono banchi di ogni tipo ma prevalgono quelli di prodotti alimentari: formaggi, spezie, marmellate, miele, dolci tipici, vini. Tantissimi prodotti esposti con estrema cura. Rimango veramente molto colpita da questo mercato.

Anche il venerdì mattina lo dedichiamo ad un mercatino reduci della bella esperienza della giornata precedente ma stavolta ci va male. Andiamo infatti a Carpentras ma il mercatino si rivela essere uguale ai nostri mercati settimanali. Inoltre il posto è molto caotico e non riusciamo nemmeno a dare una sbirciatina alla cittadina che ci sembra comunque carina. Decidiamo quindi di farci un ultimo giro: la tappa è molto vicina perché saliamo (ovviamente in macchina) in cima a Mont Ventoux che si trova molto vicino al nostro campeggio. Lo spettacolo, una volta raggiunta la vetta di quasi 2000 metri, è incredibile. Giusto il tempo di qualche foto e poi rientriamo in campeggio. Dobbiamo iniziare a radunare le nostre cose perché il mattino seguente si smonta la tenda e si torna in Italia.

Per il rientro passiamo ancora dal Sestriere quindi il tragitto è veramente molto rilassante: non facciamo l’autostrada (la prenderemo soltanto in Italia) e non troviamo traffico.

Questa vacanza in Provenza ci ha colpiti in maniera molto positiva. I francesi sono gentilissimi, cordiali, sorridenti, disponibili e pronti a darti una mano. Sarei rimasta a vivere là in eterno.

Vi lascio con qualche informazione generale:

I prezzi al ristorante sono abbastanza alti ma, visto che tutti espongono il menù, avrete la possibilità di verificare prima di entrare. I prezzi sono alti, è vero, ma considerate che spesso i loro piatti sono anche molto abbondanti. Ci sono comunque tantissime soluzioni gustose ed economiche: dai semplici panini caldi o freddi, alla crepes sia dolce che salata. Potete concedervi anche un pranzo con un buon gelato oppure entrare in un supermercato e prendere qualcosa di già pronto. Noi abbiamo trovato pasta fredda, insalate di riso e insalatoni vari e devo dire che non sono per niente male. Basta anche una semplice baguette e una confezione di affettato. In tanti posti vendono la pizza. Non aspettatevi la pizza italiana. La loro è molto sottile e comunque diversa dalla nostra e non è a buon mercato. Consiglio di provare il miele alla lavanda. A noi è piaciuto molto. La frutta inoltre è squisita. In queste zone producono soprattutto meloni, pesche e albicocche.

La Provenza è magnifica e per ammirarla appieno consiglio di evitare l’autostrada il più possibile e avventurarsi nelle numerose stradine secondarie poco trafficate e vi imbatterete in paesaggi molto belli e paesini che magari non sono nemmeno segnati sulla vostra cartina. Noi avevamo il navigatore ma anche la cartina così impostavamo un percorso in base a quello che più ci ispirava. È bellissimo anche concedersi qualche pic nic lungo la strada: hanno diverse aeree attrezzate con panchine e cesti dell’immondizia.

Il mese migliore per vedere la lavanda in fiore è maggio ma, non potendo fare altrimenti, noi siamo andati in agosto e devo dire che non abbiamo trovato l’affollamento che temevamo di incontrare.

Di giorno faceva molto caldo mentre di sera dovevamo mettersi una felpa ma questo considerando il fatto che noi eravamo in campeggio.

Ci sono alcuni monumenti che meritano davvero la pena di essere visitati come per esempio il Palazzo dei Papi ad Avignone e i prezzi non sono sempre a buon mercato. Noi abbiamo fatto delle scelte basandoci un po’ su quello che leggevamo nella guida e ovviamente sulle nostre esigenze. Se vi recate in città, non perdete troppo tempo a cercare un parcheggio che difficilmente troverete ma andate in uno di quelli coperti che solitamente sono adiacenti al centro. Forse pagherete qualcosina in più ma non avete l’ansia di tornare perché vi scade la sosta e poi non perdete tempo a raggiungere i luoghi di principale interesse.

Spero di esservi stata di aiuto!



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