Tutto quello che devi sapere sul Cammino di Santiago, il pellegrinaggio più famoso al mondo

Scritto da: pressy
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Ultimi 100 km di Cammino Portoghese. Piccola premessa: vorrei dedicare questo diario alle 4 splendide donne romagnole incontrate per caso nel mio cammino, che sono state ottime compagne di viaggio, esperienze e tante tante emozioni. Grazie a Gibi, Patrizia, Leda e Donatella, la mia prima avventura con il mondo del Cammino di Santiago è stata meravigliosa. Si dice che ognuno nel cammino trovi quello che cerca e io ho trovato delle belle persone. Il mio diario è semplice, privo di elementi “ decorativi” ed essenziale come il pellegrinaggio.

Cos’è il Cammino di Santiago?

Il cammino di Santiago di Compostela è il pellegrinaggio cristiano più importante del mondo. Nel corso degli anni, con i vari movimenti avvenuti nella nostra società, il Cammino ha riacquistato vari significati. C’è chi parte per motivi strettamente religiosi, chi ricerca l’avventura, chi la spiritualità e infine chi scommette su se stesso e le proprie capacita di adattamento. Il cammino viene percorso fin dagli inizi del IX secolo d.C., epoca a cui risale la scoperta della tomba di San Giacomo Maggiore, apostolo di Gesù. La leggenda narra che l’eremita Santiago una sera, mentre stava riposando, vide una stella (in latino Compostela – campus stellae) che gli indicò il luogo delle reliquie del del Santo. Da allora cominciò il lungo pellegrinaggio verso le spoglie del santo. Dopo questo evento il Cammino di Santiago di Compostela diventò una rete di itinerari che, a partire dal Medioevo, i pellegrini hanno percorso per raggiungere la Cattedrale di Santiago. Gli itinerari più conosciuti sono i seguenti:

  • cammino francese
  • cammino portoghese
  • cammino del nord
  • cammino primitivo
  • cammino inglese
  • via della Plata
  • cammino Yanabres
  • cammino di inverno
  • cammino Fisterra-Muxia

La cattedrale di Santiago si trova in Spagna, più precisamente nella città di Santiago de Compostela, in Galizia. Ufficialmente, il pellegrinaggio è considerato tale se si svolgono almeno gli ultimi 100km a piedi o in alternativa in bici o a cavallo. Il cammino più conosciuto è quello francese, lungo 800 km. All’inizio del percorso il pellegrino deve munirsi (nelle varie cattedrali o uffici turistici) di un passaporto del pellegrino. Ogni tappa del percorso a piedi deve essere documentata da almeno 2 timbri che vengono effettuati lungo il percorso nei bar, chiese, uffici turistici e ostelli. Una volta arrivati a Santiago de Compostela si può ritirare la Compostela, mostrando il passaporto del pellegrino timbrato che dimostra che avrete percorso almeno 100 km a piedi.

Cammino di Santiago. Diario di viaggio

Il mio viaggio è cominciato l’11 maggio con il volo Ryanair Bologna-Porto (60 euro andata/ritorno). Il trekking rigorosamente con zaino in spalla è adatto a tutte le età, ma meglio preparare prima della partenza la nostra condizione fisica con un po’ di allenamento. Camminare tante ore per tanti giorni compromette la nostra muscolatura, i legamenti delle gambe e provoca stanchezza psicologica. Anche il nostro zaino deve contenere poche cose essenziali e indispensabili, ed è essenziale non superare il peso massimo del 10% del nostro corpo. Anche 1 kg in più sulle spalle pesa molto. Anche l’abbigliamento deve essere comodo, pratico e tecnico. Lo zaino perfetto dovrebbe contenere: 2 magliette tecniche, 2 paia di calzini, un pile, 2 paia di pantaloni, 2 mutande, qualcosa da dormire, impermeabile, cosmetici essenziali, medicine, tappi per le orecchie, la pila, sacco a pelo e cerotti per i piedi.

Purtroppo o forse per fortuna il volo ha subito quasi un’ora di ritardo e ho perso la coincidenza del bus da Porto a Tui. Ho deciso di partire da sola da Tui e fare gli ultimi 117 km del cammino portoghese. Non è andata esattamente cosi! I vari siti e consigli di altri pellegrini suggerivano di fare il pellegrinaggio da soli, tanto durante il cammino c’è molta gente sempre disponibile a farti compagnia. Come me, anche altre 4 “ragazze” italiane sono rimaste all’aeroporto ad aspettare il prossimo bus per Tui, che purtroppo arrivava molto tardi. L’unica soluzione era prendere un Taxi e dividere le spese. Cosi abbiamo fatto e con 200 euro ci ha portate a Vigo. Loro andavano a Vigo da dove hanno deciso di cominciare la loro avventura. E cosi ho fatto anche io, perché il mio ostello a quell’ora era già chiuso e loro erano cosi simpatiche e entusiaste del viaggio che non potevo fare diversamente!

Il nostro cammino era suddiviso in 5 tappe:

  • Vigo-Rodendela 16 km
  • Rodendela-Pontevedra 18 km
  • Pontevedra-Caldas de Reis 23 km
  • Caldas de Reis-Padron 18 km
  • Padron – Santiago de Compostela 25 km

Prima tappa: Vigo-Rodendela

Vigo è, dopo la Coruña, la seconda città più grande della Galizia. Collocata sulla sponda meridionale della Ria Vigo. Negli ultimi 150 anni ha avuto un forte sviluppo economico, artistico e sociale. La prima presenza umana della zona risale al neolitico. I primi insediamenti stabili sono state delle tribù certo-iberiche, seguite da Romani presenti dal II secolo d.C. All’epoca la città era molto attiva commercialmente con un intensa attività portuaria. Oggi Vigo è una vivace città dove tutto gira attorno al mare. Non si può venire qui senza degustare ostriche fresche, pesce fritto e altri piatti a base di pesce. Come alloggio abbiamo scelto Pension Residencia Buenos Aires, camera singola 28 euro. Ottima posizione ma la pulizia lasciava a desiderare. Per mangiare il pesce e le ostriche consiglio di andare al Mercado da Pedra. La prima tappa da Vigo a Rodendela è la più faticosa, non per la lunghezza ma per il tanto asfalto, i percorsi lungo le strade principali, lo smog e tanto traffico. Con il caldo di 26 gradi non era né piacevole né facile. Per arrivare a Rodendela abbiamo impiegato 5 ore, incluso un piccolo giro per visitare velocemente Vigo. Rodendela viene chiamata “la città dei Viadotti” per la presenza del ponte Peter Floriani del 1876 e il ponte Pontevedra del 1884. È una graziosa piccolina città che dista 16 km da Vigo. A Rodendela io ho alloggiato nell’Hostel Albergue Avoa Regina, posto letto circa 15 euro. La struttura è molto carina, da poco ristrutturata e inoltre in una comoda posizione per visitare il centro. Molto consigliato! Abbiamo cenato in un ristorante specializzato in baccalà. Si mangia molto bene e si beve ancora meglio (vino bianco) Restaurante Casa Mucha.

Seconda tappa: Rodendela – Pontevedra

Con una piacevole camminata tra fantastici panorami, il mare e i boschi dopo 18 km siamo arrivate a Pontevedra. Prima di arrivare al paese ci siamo fermate ad ammirare la piccola Cappella di Santa Marta. Pontevedra è la città più bella del nostro cammino. Il suo nome deriva della Chiesa della Vergine Pellegrina, che ha una una forma particolare a conca. Il carinissimo centro storico di questa città ti ripaga pienamente di tutta la fatica fatta per arrivarci. Pontevedra è una chicca, un piccolo gioiello della Galizia e merita una visita più accurata. Un piccolo pezzettino del mio cuore è rimasto lì. A Pontevedra ho deciso di fermarmi per dormire a Dpaso Urban Hostel. ll prezzo è 18 euro a posto letto, spesi più che bene. Ottima la posizione, pulitissimo e gestito perfettamente. Invece per cena siamo andate al Ristorante vicino al ponte Dos Tirantes Restaurante Santa Clara. In una magnifica città di origini romane cosi bella non si poteva mangiare male. Il prezzo è onesto, la qualità del cibo molto buona il vino ottimo. Consigliato.

Terza tappa: Pontevedra-Caldas de Reis

La terza tappa del nostro cammino ci porta a Caldas de Reis. Ho deciso di trascorrere questo tratto del viaggio in solitudine partendo la mattina presto alle 5.45. Con il fresco del primo mattino, fra i boschi e le rare abitazioni dopo 4 ore e 23 km sono arrivata a Caldas de Reis. Caldas de Reis è una piccolissima cittadina termale molto tipica della Galizia e famosa per le sue acque termali calde dalle proprietà curative. La sua storia risale a tanti secoli fa. Prima dell’arrivo dei romani questo territorio è stato abitato da Celti, Cileni e Galaicos. Nell’era dei romani la città ebbe un grande sviluppo commerciale e culturale. La località non ha tanto da offrire dal punto di vista turistico ma il bellissimo ponte romano, la Fuente Termal e la vasca con acqua calda nel cento della città rende la permanenza molto piacevole e rilassante. A ridosso del ponte romano con la bella vista del fiume abbiamo mangiato ovviamente del pesce e tanto fresco vino bianco in ristorante a Muino. Buono, rilassante, informale proprio quello che ci voleva dopo 3 giorni di cammino. Invece a dormire sono andata a Albergue Celenis. Una struttura in mezzo ai vigneti, più che un ostello sembrava un agriturismo. Pace, pace, pace. Posto letto 20 euro spesi benissimo anche qui.

Quarta tappa: Caldas de Reis-Padron

Dopo 3 giorni di caldo e sole è arrivata la prima giornata di pioggia. Il tratto di strada per Padron lo abbiamo fatto sotto l’acqua con l’impermeabile e gli zaini coperti. Nonostante il brutto tempo il cammino andato è bene fra le strade sterrate, i campi di patate e i boschi. Paesaggio molto carino e una tranquillità che ti può dare solo il contatto con la natura. Padron è una cittadella fondata dai Romani. I legionari dopo il servizio militare ricevevano una ricompensa in forma di appezzamenti di terra dove potevano coltivare e trascorre la loro vita da pensionati. Così, le terre conquistate acquisivano in qualche modo l’identità dei vincitori, i soldati con la degna ricompensa rimanevano fedeli all’imperatore e la macchina da guerra dell’impero romano procedeva con sempre più impeto. Nel Medioevo era diventata la meta d’obbligo per i pellegrini di Santiago. Da allora c’è un detto popolare: “Chi va a Santiago e non a Padron o fa il pellegrino o non”.

I pellegrini venivano a Padron al mare a raccogliere la conchiglia che al loro ritorno in patria avrebbe dimostrato l’effettiva partecipazione al pellegrinaggio. Padron è anche famosa per i i suoi piccoli peperoni verdi fritti, serviti con una manciata di sale grosso. Appena arrivate a Padron abbiamo avuto la possibilità di visitare il mercato ambulante, davvero molto caratteristico. Tante bancarelle alimentari con cibo di strada. Il menu variava dal polpo cotto al momento nei grandi pentoloni, alle enormi grigliate e specialità dalla Galizia come le orecchie di maiale stufate. Il vino rigorosamente servito nelle ciotole di cotto. Spartano, poca igiene ma tanto, tanto autentico. La Galizia rurale, pura dove il tempo si è fermato 100 anni fa. Una rarità! In questa città mi sono fermata a dormire in Albergue Corredoiras, un altro ottimo ostello come tutti gli altri in Galizia. Abbiamo mangiato in Pulperia Rial, uno dei tanti ristoranti in centro. Qualità media, forse cena peggiore di tutto il viaggio e non cerano nemmeno i peperoni!

Quinta tappa: Padron-Santiago de Compostela

Da Padron a Santiago de Compostela è stata la nostra ultima tappa del viaggio. 25 km trascorsi sotto pioggia e vento e la crescente stanchezza hanno reso il cammino molto faticoso. Il percorso invece era bello: tanta campagna, prati e paesi rurali. Santiago de Compostela è il vero punto di arrivo e di partenza. Città affascinante e emozionante. Il simbolo del cristianesimo. Il capoluogo della regione della Galizia e presunto luogo di sepoltura dell’apostolo san Giacomo. Santiago e il Cammino di Santiago fanno parte del patrimonio dell’Umanità UNESCO. Fin dal medioevo la città viene considerata un punto centrale della cristianità. I primi pellegrinaggi alla cattedrale iniziano nel 893 quando i monaci benedettini risiedevano nella chiesa. Santiago fu distrutta nel 997 dai musulmani e poi successivamente ricostruita. Il grande sviluppo economico e sociale avvenne nel XVII e XVIII secolo. Con la celebrazione dell’anno Giacobeo dal 1993 la città ebbe una nuova fase di crescita turistico-sociale.

Penso che oggi nei tempi post Covid, con il crescente bisogno di spiritualità e la ricerca dei valori universali dell’uomo, la città avrà una possibilità ulteriore di sviluppo. Il cento storico, la cattedrale, i piccoli e deliziosi vicoli della città creano una atmosfera unica di condivisione e pace. Chi ha avuto la possibilità di arrivare fin qui ha raggiunto un obiettivo, è felice e appagato e tutta questa sensazione si respira passeggiando senza fretta nelle vie della città. Un luogo che ti trasmette gioia e una sensazione di benessere. Il nostro spirito qui è stato nutrito, ma lo stomaco era ancora vuoto! Siamo andate alla migliore taperia di Santiago, El Papatorio, ottimo ristorante di tapas. Super consigliato, elegante e prezzo onesto. Il servizio impeccabile. Mi sono fermata in un hotel attaccato la cattedrale Hotel Fonte de San Roque. Ottimo rapporto qualità- prezzo.

Quello che devi sapere sul Cammino di Santiago

Il Cammino di Santiago di Compostela è un viaggio particolare, un’ esperienza unica nel suo genere. Storicamente nato come pellegrinaggio, per trasformarsi nei tempi odierni in una esperienza “ ibrida” , ovvero un misto tra viaggio culturale, trekking, ricerca di emozioni diverse e tanto altro. Ma per qualsiasi motivo tu viaggiatore X intraprendi questo cammino prima o poi, durante o dopo, diventa un viaggio “ spirituale”. Con il lento cammino di tante ore e per tanti giorni ti accorgi, sotto il sole bollente o bagnato dalla pioggia, di lasciare ad ogni passo dietro le tue spalle il passato bello o brutto che sia e dare spazio al futuro. Dopo aver trascorso 100 km a piedi di certo non diventi una persona diversa ma una persona che volutamente ha fatto tanta fatica per raggiungere un obiettivo. Per ognuno diverso. 

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