Camino di Santiago in bicicletta

Il nostro Camino di Santiago di Compostela Partecipanti: Ezio e Tea Distanze: Percorso in bici: 930 km Dislivello in bici: 10.000 m Percorso in auto: 2.200 km Percorso in bus: 850 km Spese: gasolio 152 € autostrada e tunnel 164 € autobus 120 € pernottamenti, vitto e varie 915 € Totale 1350 €9/6/07 Partenza Partenza da...
Scritto da: teageraci
camino di santiago in bicicletta
Partenza il: 09/06/2007
Ritorno il: 22/06/2007
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
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Il nostro Camino di Santiago di Compostela Partecipanti: Ezio e Tea Distanze: Percorso in bici: 930 km Dislivello in bici: 10.000 m Percorso in auto: 2.200 km Percorso in bus: 850 km Spese: gasolio 152 € autostrada e tunnel 164 € autobus 120 € pernottamenti, vitto e varie 915 € Totale 1350 €

9/6/07 Partenza Partenza da San Mauro ore 6, arrivo ore 17 a Saint Jean Pied de Port.

Pernottamento all’hotel Rempart (mezza pensione escluso bevande 45 €, stanza piccola, cena e colazione normali).

Lasciamo la macchina al parcheggio del camping LARADOY poco dopo le mura (1,55 € al giorno).

All’accoglienza del pellegrino Les Amis du Chemin d Saint Jaques in Rue de la Cittadelle ci dicono che per il giorno dopo è previsto tempo pessimo con temporali e forte vento, e ci consigliano di percorrere la via del fondovalle anzichè la via Alta. Intanto inizia a piovere, come atteso.

10/6/07 1a tappa Saint Jean – Trinidad de Arre 75 km 1250 m Cielo molto nuvoloso, piove ad intermittenza, alle 8,45 partiamo.

Seguiamo la carretera C135, superando l’alto de Ibaneta arriviamo a Roncisvalle. Timbro alla Collegiata, foto e pausa caffè.

Ripartiamo imboccando il Camino, all’inizio è bello, dopo un po’ diventa fangoso e ci sono degli scalini di legno che ci costringono a portare le bici a mano, con in bagagli non ci si può permettere di superare i salti in bici perchè si rischia di rompere il portapacchi. Lasciamo il cammino appena incontriamo la strada.

Visto il maltempo decidiamo di salire agli Alti di Mezquiriz e Erro percorrendo la carretera, infatti al paese di Erro ci prendiamo la prima lavata. Riusciamo a ripararci presso un bar.

Da Larrasoana, la ricomparsa del sole ci invoglia a riprendere il Camino. Ci fermiamo a Trinidad de Arre presso il monastero dei padri Maristi, (6 €, buono). A cena mangiamo in un ristorante del paese (menù del dia festivo 12 €) con un italiano partito da Bergamo (a piedi!) e un francese proveniente da Bayonne. Piove.

Consigli antipioggia: durante il Camino abbiamo pedalato molte volte sotto la pioggia, ma non eravamo ben attrezzati perché non pensavamo di trovare maltempo continuo. Le giacche antipioggia hanno retto, e il cappuccio tirato su sotto il casco permetteva di tenere la testa asciutta, ma bisogna anche avere copriscarpe, possono andar bene anche i sovrascarpe usa e getta modello camera sterile, pantavento perchè io indossavo i fuseaux sopra i pantaloncini da bici (Ezio preferiva bagnarsi le gambe ma lui non ha mai freddo) ma dopo un po’ erano zuppi, e occore avere anche i copriguanti di nylon per lo stesso motivo.

Per quanto riguarda le borse da bici copriborse o sacchetti neri dell’immondizia per chi, come la sottoscritta non si è procurata i copriborse prima di partire.

Conviene in ogni caso riporre gli indumenti in sacchetti, e per essere più sicuri isolare tutto inserendo un sacchetto dell’immondizia all’interno della borsa. Noi l’abbiamo fatto, dopo aver bagnato il libretto dell’auto nella borsa di Ezio, nonostante fosse già riposto in un suo sacchettino di plastica.

11/6/07 2a tappa Trinidad de Arre – Los Arcos 76 km 1100 m Partenza alle 8. Seguendo le frecce gialle arriviamo a Pamplona, bella cittadina storica. Timbro presso la bella Chiesa di San Saturnino, non cercate il timbro presso gli ostelli del pellegrino perché normalmente alle 8,30 sono già chiusi..

Seguiamo il Camino fino all’alto del Perdon, sconsigliato però l’ultimo tratto di salita dopo il paesino, noi abbiamo spinto le bici lungo un sentiero fangoso, meglio la carretera come hanno fatto un gruppo di 3 ciclisti spagnoli (e loro avevano auto a seguito che portava i bagagli).

Belli i mulini eolici, ne incontreremo molti lungo la via, e capiremo anche il motivo della loro diffusione: il vento è sempre presente e a volte davvero fastidioso per l’andare in bici.

Caratteristico anche il monumento al pellegrino fatto di sagome in ferro battuto.

Consigliati dai 3 ciclisti abbiamo poi scelto la discesa su carretera fino a Puente la Reina, il sentiero sembrava partire ripido e non ci sembrava il caso di ripetere l’esperienza della salita.

Puente la Reina è il punto in cui si uniscono il camino Aragonese e quello Navarro.

Continuiamo su asfalto perché Ezio ha un problema al cambio e vorremmo arrivare presto ad Estella dove c’è un’ officina bici. Decidiamo però di fermarci a Cirauqui per sosta pranzo. E’ una bella cittadina medievale tutta in salita! Uscendo da Cirauqui prendiamo la Calzada Romana, bella sterrata che poi diventa sentiero, e di nuovo fango.

Arriviamo ad Estella ma dobbiamo aspettare troppo perché apra il negozio bici, rimandiamo al giorno dopo e proseguiamo. Ad Estella abbiamo comprato una bottiglietta d’acqua perché non riuscivamo a trovare una fontana, assolutamente sconsigliato, bottiglietta da 250 ml 1 €. In effetti ci sembra che, in alcune circostanze, intorno al Camino ci sia un po’ di sfruttamento turistico, non proprio consono allo spirito del Camino secondo noi.

Da Estella al monastero di Irache con la tanto nominata Fuente de Vino, è collegata ad una rivendita di vino, la Bodega Irache, c’è un cartello che invita a berne ma il vino esce a gocce.

Proseguiamo lungo il Camino fino a Los Arcos dove dormiamo all’Albergue Isaac Santiago gestito dagli amici del camino belgi (4 € , scadente). Quando arriviamo l’hospitalero ci spiega che è anche possibile farsi fare un massaggio a piedi, ma giustamente Ezio replica che noi non abbiamo male ai piedi! Il paese è molto carino, ceniamo in un ristorante del paese, menù a 10 €. Una cosa curiosa diffusa lungo tutto il percorso: il menù normalmente comprende una bottiglia di vino rosso e acqua, ma se li si vuole sostituire con birra la si deve pagare a parte.

12/6/07 3a tappa Los Arcos- Santo Domingo de la Calzada 80 km 900 m Partenza alle 8. Bel tempo.

Seguiamo abbastanza il Camino fino a Logrono, qui cerchiamo il ciclista per la regolazione del cambio di Ezio (un’ora di attesa e 10 €). Visitiamo il centro storico.

Ancora Camino saliscendi fino a Navarrete per la sosta pranzo. Timbro presso l’albergue municipale e l’hospitalero ci fa notare che le credenziali italiane non vanno tanto bene perché sono di carta lucida e l’inchiostro del timbro sbava. E’ vero.

Riprendiamo il Camino, sosta al Poyo de Roldan per mettere anche noi la nostra pietra sui molti tumuli e tumuletti già presenti. La leggenda narra che qui Rolando uccise un gigante.

Najera è molto carina e merita una sosta, è costruita addossata a roccia rossa.

Proseguiamo per il Camino fino ad Azofra dove ci fermiamo all’albergue municipal per il timbro. L’albergue è nuovissimo e bello ma decidiamo di andare avanti ancora un pezzo.

Trovo che percorrere il Camino in bicicletta spesso porti a bruciare le tappe, nel senso che il mezzo dà la possibilità di farne sempre ancora un pezzo e così “ci si porta avanti”.

Da Azofra proseguiamo lungo il Camino, bello tra i vigneti, solo una salita impegnativa che noi abbiamo fatto a piedi, non particolarmente ripida, ma con la bici pesante di bagagli è un’altra cosa.

A Santo Domingo dormiamo nella casa del Coffradia del Santo (5 €, hospitalero gentile ma struttura non ben organizzata, i letti sono singoli ma troppo vicini, i servizi sono al 2° piano, pochi e si aprono sulla cucina comune).

Purtroppo la Cattedrale è già chiusa.

13/6/07 4a tappa Santo Domingo de la Calzada – Burgos 78 km 900 m Partenza alle 7,30, sereno ma freddino. Consigliata la colazione nella pasticceria poco dopo l’ostello a sinistra.

Seguiamo il Camino fino a Villafranca de Montes de Oca, poi scegliamo di percorrere la carretera per arrivare all’Alto de la Predaja, terribile, traffico intenso soprattutto di camion, meglio il Camino anche se forse è da fare in parte a piedi. Raggiunto l’Alto riprendiamo il Camino, prima in piano e poi in discesa fino a San Juan de Ortega. Intanto il cielo si è rannuvolato, sono già meno felice. A San Juan visitiamo la bella chiesa di pietra bianca, sosta pranzo con il solito boccadillo di jamon e queso (prosciutto crudo e formaggio), coca cola o succo, niente birra perché ci taglia troppo le gambe.

Riprendiamo seguendo il Camino, dopo Atapuerca una breve salita, in parte a piedi, e poi una bella divertente discesa su sentiero fino alla strada che ci porterà a Burgos. Burgos inizia con traffico e brutta periferia, con la bici stiamo sul marciapiede di sinistra in modo da non perdere le frecce.

L’albergue municipal si trova dall’altra parte della città in un bel parco (3 €, struttura fatiscente). Abbiamo cercato nell’albergue di Santa Catilina, vicino alla Cattedrale, ma è piccolo e bisognerebbe arrivarvi un po’ presto.

Cattedrale magnifica (ingresso 1 € per pellegrini con credenziale).

Cena in uno dei ristoranti del centro già aperto alle 19,30, ce ne sono molti ma i più cominciano alle 20,30. Anche qui menù a circa 10 €.

Notte disturbata da un francese che ci ha allietato con i suoi rumori (russate e altro), dobbiamo procurarci i tappi.

14/6/07 5a tappa Burgos – Carrion de los Condes 107 km 600 m Sveglia 6,30, piove.

Ci copriamo e partiamo. A Tardajos ci fermiamo per la colazione, vediamo il meteo, passaggio di perturbazioni, sarà brutto tempo per giorni.

Evitiamo il Camino e proseguiamo sulla N-120. Attenzione a Olmillos de Sasamon bisogna girare a sinistra per raggiungere Castrojeriz, noi non l’abbiamo fatto e poi siamo ritornati indietro (+ 20 km!). Mi dispiace non aver visto la cappella e la sorgente di San Bol.

A Castrjeriz ci fermiamo per il boccadillo, ripartiamo anche se continua a piovere. A Fromista sosta in bar, siamo fradici.

Ancora 18 km a Carrion, ha smesso di piovere, c’è un po’ sole, e soprattutto vento che ci asciugano un po’.

A Carrion, dopo 2 albergue pieni cerchiamo in albergo, seguiamo un’indicazione pubblicitaria e arriviamo all’hostal Santiago (camera doppia con bagno 29 €).

In camera spiacevole scoperta, il copriborsa di Ezio non ha tenuto e si sono bagnati i documenti dell’auto.

Serata piuttosto fresca, cena e poi a dormire.

15/6/07 6a tappa Carrion de los Condes – Mansilla del las Mulas 78 km 300 m Partenza alle 8,20, fa freddo, seguiamo il Camino, sterrato rosso in piano.

Non piove ma il cielo è nuvoloso.

Sosta pranzo a Sahagun, timbro all’albergue municipal che sembra bello e dove c’è anche l’ufficio turistico.

Proseguiamo per il camino Frances che passa per Bercianos e El Burgo, attraversiamo piccoli paesi.

A Mansilla dormiamo all’albergue del pellegrino (4 €, discreto, c’è una lavasciagatrice, un bucato 5 €).

Cena da Marcos, buona. Lungo la strada abbiamo conosciuto 3 donne olandesi, arrivano da Amsterdam in bici, sono in viaggio da 5 settimane, le incontreremo ancora fino alla sera prima di Santiago.

16/6/07 7a tappa Mansilla del las Mulas – El Ganso 83 km 500 m Partenza alle 7,30, non piove ma fa freddo.

Seguiamo il Camino e dopo 20 km arriviamo a Leon. Incontro il mio collega spagnolo Juan Carlos nella piazza della cattedrale (lavoro per un’azienda in provincia di Torino che ha uno stabilimento in Leon). Visita della cattedrale e della chiesa di San Isidoro. Uscire da Leon non è facile, le frecce dipinte per terra sono piccole e le conchiglie incastonate nell’asfalto sono poste sul marciapiede di sinistra, e quindi ci spostiamo facendo attenzione a non dar fastidio ai pedoni.

Arrivando a Puente y Hospital de Orbigo comincia a piovigginare, arrivando ad Astorga piove. Ad Astorga confluisce il Camino della Plata proveniente da Siviglia. La Cattedrale è chiusa (peccato), non vogliamo fermarci qui e proseguiamo fino a El Ganso dove pernottiamo nell’ albergue privato Gabino (8 € con colazione, ottimo).

17/6/07 8a tappa El Ganso – Pereje 73 km 900 m Partenza alle 8,30. Nuvoloni neri incombenti, ma non piove.

Il Camino prosegue su strada asfaltata in salita fino alla Cruz de Hierro, in alcuni punti sono possibili deviazioni per i pedoni.

La Cruz de Hierro, tappa storica del Camino, è un palo di legno sormontato da una croce, collocato su un tumulo di pietre lasciate via via dai pellegrini. Un cartello spiega che lanciare un sasso cancellerà le colpe.

Ancora un po’ di saliscendi e poi la lunga discesa fino a Molinseca. Si passa prima da El Acebo, sosta caffè.

Arriviamo a Ponferrada, visita alla Cattedrale dove è allestita una mostra sul Camino, e poi via da l traffico.

Sosta pranzo a Columbrianos dove ricomincia a piovere.

Riprendiamo il Camino ma poco dopo ci spostiamo su asfalto perché non c’è traffico e la pista è praticamente parallela.

A Villafranca del Bierzo ci facciamo mettere il timbro dall’auberge, ci fermiamo sotto i portici della cittadina perchè si è messo a piovere bene, e appena smette decidiamo di proseguire ancora un pezzetto.

Ci fermiamo a Pereje all’albergue municipal (6 €, 3 € per usare l’asciugatrice, ottimo).

18/6/07 9a tappa Pereje – Sarria 73 km 1300 m Partenza alle 7,30 sotto una sottile pioggerellina.

Salita a O’ Cebreiro, faticosa ma non terribile perché proseguiamo su asfalto, non so quanto il Camino sia praticabile per la bici, ma il tempo non ci invoglia a provarlo.

A O’Cebreiro effettivamente si è accolti da musiche celtiche provenienti da un negozio di oggetti artigianali, ma sembra un po’ artefatto. Anche le case in pietra con i tetti di paglia (pallazos) sono carine ma non così autentiche.

Discesa a e poi ancora salita fino all’alto de San Roque, poi ancora una salita all’alto do Poyo, bello il monumento al pellegrino.

Lunga discesa e sosta pranzo a Triacastela.

Da qui riprendiamo scegliendo la via di San Xil, all’inizio su asfalto, al primo bivio seguiamo la freccia a destra, ma un signore locale ci consiglia di ritornare indietro e al bivio prendere la strada di sinistra perché il sentiero non è adatto per la bici. La strada e’ ripida, ma asfaltata e senza auto, all’inizio è nel bosco ma poi si apre panoramica sulla valle.

Dall’alto del Riocabo inizia la discesa fino a Sarria. Dormiamo nell’albergue privato O’ Durminento (10 €, 7 € per lavaggio-asciugatura del bucato, discreto, ma abbiamo poi visto che più avanti nella via si può trovare a meno).

Cena in un ristorante del paese dove mangiamo il famoso pulpo a la galega, buono.

Nella nostra camerata dorme un tipo francese che arriva da Le Puy (vero inizio del Camino Frances, in Francia credo 800 km da Saint Jean, completamente pelato.

19/6/07 10° tappa Sarria – Melide 70 km 1000 m Partenza alle 8. Piove !!! Partiamo seguendo il Camino ma è subito fango, a Barbadelo passiamo su asfalto in direzione di Portomarin.

Piove molto, ci fermiamo in un bar per riprenderci. Qui troviamo le 3 donne olandesi e un altro gruppo di ciclisti tedeschi. Provvidenziale l’asciugamani ad aria calda per asciugare un po’ i calzini e i guanti.

Arriviamo a Portomarin e smette di piovere, sosta pranzo e poi ripartenza seguendo la carretera.

Di nuovo pioggia a tratti, non se ne può più.

Ci fermiamo a Melide, dormiamo all’albergue municipal, da ristrutturare, gratuito ma sconsigliato.

A cena incontriamo il francese pelato della tappa precedente, e le 3 olandesi. Ma il primo è arrivato a piedi, e allora capiamo che deve trattarsi di un autentico Robocop.

20/6/07 11° tappa Melide – Santiago 56 km 650 m Partenza alle 7,30, Ezio ha bucato e cambia la ruota. Riproviamo con il Camino, ma dopo un primo pezzo accettabile di nuovo fango e bici a mano.

Ricomincia a piovere. Andiamo.

Breve sosta ad Arzua e poi dritti verso Santiago.

Circa 5 km prima di Santiago di nuovo pioggia intensa e ci dobbiamo fermare sotto una provvidenziale tettoia insieme ad altri pellegrini.

Finalmente smette un po’ e arriviamo al monte do Gozo, ormai ci siamo.

L’arrivo a Santiago è un po’ deludente, siamo ormai abituati a seguire l’amica flecha amarilla, e proprio qui ci troviamo a dover chiedere la via. Prevalentemente le indicazioni sono date da cartelli, in ogni caso le frecce sono sempre sulla sinistra.

Arriviamo finalmente in plaza do Obradoiro e la Cattedrale e da qui all’Oficina del peregrino. Ottenuta la Compostela cerchiamo da dormire, l’albergue del Seminario Menor è chiuso, bisognerebbe ritornare all’ostello di Monte do Gozo o all’albergue privato Acquario situato in periferia.

Scegliamo l’Hostal Suso proprio in Rua do Vilar, poco dopo l’Oficina del peregrino (camera doppia con bagno 39 €).

Per prenotare il bus per il ritorno bisogna andare direttamente all’ufficio dell’ALSA, al pian terreno dell’Oficina c’è una sorta di agenzia di viaggio ma non prenota i posti per la bici, perché si tratta di biglietti speciali.

Scopriamo poi che la stazione degli autobus è vicino all’albergue Acquario, quindi conviene fermarsi in questo ostello, prenotare l’autobus all’ALSA e poi recarsi in centro.

Ci sono solo 2 corse al giorno per Irun, una alle 8,30 e l’altra alle 18, e ogni autobus porta solo 4 bici. Per fortuna ci sono ancora 2 posti bici per il giorno dopo alle 18 (biglietto circa 60 €).

Cena da Manolo, con 8 € si mangia abbastanza bene, ma dà l’idea di una catena di montaggio.

21/6/07 Santiago Visita al Museo del Pellegrino, non particolarmente interessante, acquisti vari e poi la messa delle 12.

La chiesa è strapiena, non ci sono più posti a sedere ci piazziamo vicino all’altare di lato.

La messa è celebrata da molti sacerdoti, uno di essi è un vescovo italiano e quindi riusciamo a seguire la sua parte.

Pranzo da O’42 per non ritornare da Manolo, discreto ma un po’ caro, praticamente per due insalate miste e 2 birre abbiamo speso più che la sera precedente.

Recupero delle bici rimaste all’albergo e partenza alle 18.

Viaggio eterno, il bus passa da Lugo e la costa, arriviamo a Irun alle 7 del mattino.

22/6/07 Irun- Saint Jean 78 km 600 m Da Irun ci spostiamo a Hendaye in bicicletta (3 km) perché i treni per Saint Jean passano da lì.

Alla stazione capiamo che dobbiamo aspettare un po’ per prendere il treno per Bayonne dove dovremmo aspettare la coincidenza per Saint Jean. Decidiamo allora di andare in bicicletta, motivati anche da un bel cielo azzurro.

Il percorso è agevole, poche salite con pendenza contenuta. Ma ecco che il cielo comincia coprirsi, e dopo i primi 15 km comincia a piovere. Troviamo riparo e copriamo le borse e indossiamo le mantelline. Ormai siamo diventati esperti.

Arrivo al campeggio, doccia e partenza.

Ezio ha preferito guidare e non fermarsi a dormire, arriviamo a casa alle 6,30.



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