Cambogia e Giappone: un viaggio fai da te fra due meraviglie (diverse) dell’Estremo Oriente
Non avevo mai scritto un diario prima d’ora anche se ho sempre utilizzato quelli degli altri viaggiatori per organizzare i miei viaggi. Questa volta ho deciso di condividere le nostre esperienze perchè ritengo possano essere utili a chi vuole organizzare viaggi simili. Non mi soffermerò troppo sui luoghi visitati (meglio descritti nelle guide), ma mi limiterò a fornire le nostre impressioni.
Indice dei contenuti
Iniziamo dalle premesse. Siamo io e mia moglie, in pensione, oltre i 60 anni, quindi libertà totale nella scelta del periodo, qualche limitazione per il fisico un po’ arrugginito. Io parlo abbastanza bene l’inglese. Viaggiamo da sempre, fai da te e ultimamente anche in modalità leggera (solo bagaglio a mano). Consiglio vivamente a tutti questa modalità, noi siamo stati via anche per 2 mesi con 7 kg a testa in climi differenti. I vantaggi sono enormi: non vi perdono il bagaglio negli aeroporti, si sbarca dall’aereo velocemente, sui treni e bus non ci sono problemi a sistemare i bagagli, negli spostamenti è tutto molto agevole (noi abbiamo un trolley + zainetto 20 litri a testa). La sera negli alberghi facciamo un piccolo bucato a mano e/o utilizziamo ogni tanto le lavanderie a gettone. Durante il viaggio in aereo ci si veste con le cose più pesanti: tanto aerei e aeroporti sono freddi e così si abbassa il peso del bagaglio a mano (controllare sempre le regole della compagnia aerea che spesso controlla il peso e le dimensioni dei bagagli a mano).
Perché abbiamo abbinato Angkor Wat e Giappone? Molto banalmente perchè erano mete che volevamo visitare e che si trovavano in Oriente abbastanza ravvicinate. Il periodo scelto offriva un caldo umido sopportabile in Cambogia ed un periodo poco turistico ma con la fioritura dei susini e qualche ciliegio in Giappone. Avendo già visitato il Vietnam abbiamo escluso dalla visita in Cambogia mercati galleggianti, mangrovie ed altre cose comuni ai due paesi.
Diario di viaggio
23-27 febbraio, Angkor Wat
Abbiamo impiegato circa un giorno per arrivare a Siem Reap (volo Roma-Singapore-Siem Reap). Il nuovo aeroporto di Siem Reap (aperto a fine 2023) al momento non offre ATM per prelevare (sempre meglio prelevare e pagare con dollari) e richiede un taxi per giungere in città (circa un’ora di viaggio) da pagare in contanti. Noi abbiamo prenotato un taxi con Taxi 4 You Cambodia, molto più conveniente che prenderlo direttamente in aeroporto. Per il visto si può fare via Web o comprarlo in aeroporto (occorrono però i dollari, c’è solo un cambio valute con ovviamente lunga fila), noi abbiamo optato per visto via Web. Sempre in aeroporto si può acquistare una SIM con meno di 10 dollari. Anche il pass per Angkor Wat si può acquistare via Web.
Per la visita dei templi abbiamo organizzato con tuk tuk due giornate: la prima abbiamo fatto il Big Circuit, la seconda alba al tempio di Angkor Wat (è veramente affascinante e vale l’alzataccia) e poi lo Small Circuit. La sera del secondo giorno siamo andati a vedere il Cambodian Circus (non male, ragazzi giovani con numeri acrobatici e di abilità, nessun animale). Nei tempi rimasti (mezza giornata all’arrivo e mezza giornata prima del volo) abbiamo visitato la città di Siem Reap (il centro a piedi, molti negozietti, qualche tempio).
28 febbraio – 1 marzo, Kyoto
Siamo arrivati in Giappone a Osaka e subito ci siamo diretti a Kyoto in treno (su consiglio di un nostro amico esperto di Giappone non abbiamo visitato Osaka). Qui occorre spiegare il meccanismo del Japan Rail Pass: è un biglietto ferroviario illimitato che può durare 7, 14 o 21 giorni, ovviamente più è lunga la durata più costa. Noi abbiamo scelto quello da 7 giorni ed abbiamo concentrato in quel periodo tutti gli spostamenti con Shinkansen (che sono i più costosi), mentre per i giorni scoperti abbiamo comprato direttamente i biglietti dei treni. Per muoversi facilmente su treni, bus e metropoliane occorre acquistare una IC Card (es. Icoca, Suica) e ricaricarla con contanti (yen) prelevabili dagli ATM. Il sistema dei trasporti giapponese è estremamente efficiente anche se un po’ complicato, meglio dotarsi di SIM giapponese per poter utilizzare Maps che vi dà in tempo reale bus, treni, metropolitane da utilizzare, incluse le informazioni di uscita dalle stazioni (che è la cosa più complicata da gestire). Noi abbiamo acquistato dall’Italia una SIM che ci hanno spedito a casa e che appena arrivati in Giappone era già attiva (i migliori 40 euro di investimento fatti).
A Kyoto i primi due giorni abbiamo visitato i principali templi. Fantastici quelli a est inclusa la camminata del filosofo, indimenticabile il Fushimi Inari Taisha (arrivate fino in cima al monte così potete ammirare la camminata tra i tori rossi senza troppe persone); consiglio di visitare il Kodai-ji che ha una bella foresta di bambù ed evitare la troppo turistica Arashyiama, il tempio d’oro bello ma piccolino. Il Kyomizu-dera troppo turistico. Sempre a Kyoto vale la pena di visitare il mercato Nishiki, il quartiere Gion delle geishe (noi la sera siamo andati allo spettacolo presso Gion Corner dove tra le varie cose si esibiscono anche due Maiko con le quali è possibile farsi la foto ricordo, utilizzando il proprio smartphone).
Per girare Kyoto utilizzate i Bus e la metropolitana, per pagare fare tap con la IC Card alla discesa dal Bus o all’ingresso e all’uscita della metropolitana. Siamo in Giappone e gli orari che vi dà Maps sono rispettati al minuto. Non voglio parlarvi del cibo perchè ognuno ha i propri gusti e le proprie esigenze, unico consiglio andate dove vanno i giapponesi: si spende comunque sempre poco anche per carne e Sashimi.
Noi abbiamo utilizzato Kyoto come hub per visitare Nara, Hiroshima e Himeji: è consigliato prendere un albergo vicino alla stazione dei treni.
2 marzo – Nara
Il 2 marzo lo dedichiamo alla visita di Nara, famosa per il grande tempio Todai-ji e per i cervi liberi per strada. Ci spostiamo da Kyoto a Nara con il treno, senza ancora utilizzare il Japan Rail Pass, tanto il costo è irrisorio (si paga con IC Card tappando ai tornelli). L’escursione dura poco più di mezza giornata per cui potete ance fare qualche visita a Kyoto rientrando (noi ad esempio siamo andati a vedere il giardino con i susini in fiore: Kitano Tammangu).
3 marzo – Hiroshima e Miyajima
Il 3 marzo attiviamo il Japan Rail Pass per 7 giorni e andiamo a Hiroshima con lo Shinkansen. Questi treni superveloci sono sicuramente un’attrazione del Giappone sia per la loro proverbiale puntualità che per il silenzio che regna sovrano nelle carrozze. I posti possono essere prenotati o si può andare nelle carrozze Not Reserved e sedersi dove è libero. Appena arrivati a Hiroshima abbiamo scelto di visitare per prima l’isola di Miyajima (famosa per il tempio con il toro rosso in mare). La visita non richiede più della mattinata. Nel pomeriggio visita del parco con i memoriali legati alla bomba atomica (interessante anche se un po’ angosciante).
4 marzo – Himeji
Il 4 marzo Shinkansen per Himeji con il più bel castello del Giappone. Si può visitare anche il tempio Engyo-ji (noi non siamo potuti andare perchè la funivia era chiusa per manutenzione, quindi rientro anticipato a Kyoto e visita del palazzo imperiale). Qui vorrei sottolineare il vantaggio del fai da te: si può facilmente ripianificare le escursioni senza programmi da mantenere rigidamente.
5-6 marzo, Kanazawa
Spostamento da Kyoto a Kanazawa con il treno Thunderbird (coperto da Japan Rail Pass). Consigliamo vivamente la visita a Kanazawa intanto per il mercato del pesce Omicho dove si può ammirare un vero mercato del pesce giapponese (non come quello finto di Tokyo, intendo il Tsukiji) e assaggiare ostriche e ricci freschi ed economici, poi il quartiere delle Geishe (Chaya District) dove si può visitare la casa geisha con te matcha abbinato, infine il bellissimo giardino Kenroku-en. Da non dimenticare il quartiere con le vecchie case dei samurai. Se vi interessa si può andare in giornata al paesino di Shirakawago in Bus che parte dalla stazione, patrimonio Unesco (noi abbiamo evitato per la troppa neve ancora presente).
7-11 marzo, Tokyo-Nikko-Kamakura
La mattina del 7 marzo si parte in Shinkansen per Tokyo. Anche Tokyo è stato utilizzato come hub per altre escursioni oltre che come aeroporto di partenza per il rientro in Italia. Anche qui consigliamo di prendere un hotel vicino ad una fermata della metropolitana. L’8 marzo si sfrutta il Japan Rail Pass per la visita di Kamakura, famosa per il grande Budda oltre che per alcuni interessanti templi.
Il 9 marzo, essendo l’ultimo giorno del Pass, decidiamo di visitare Nikko con il fantastico santuario di Tosho-gu. Durante il viaggio in Shinkansen ecco che ci appare sullo sfondo il Monte Fuji innevato. Nikko è interessante anche per il paesaggio in cui questi templi sono stati costruiti.
Per il tempo rimanente visitiamo Tokyo. Vi consigliamo di salire al 45esimo piano della torre del Tokyo Metropolitan Government Building per una vista dall’alto della città, è gratuito e si può andare anche di notte. In generale Tokyo è una città caotica e turistica, molto turistica. Noi abbiamo visitato il tempio Sensō-ji (sembra solo fatto per i turisti), il parco di Ueno con già qualche ciliegio in fiore, Shibuya (con la statua del cane Hachiko), i vari quartieri di Ginza, Shinjuku, Asausa, etc. Abbiamo anche visitato il Museo Nazionale di Tokyo (unico museo visto, in effetti abbastanza povero, tranne la collezione di kimono e le spade dei samurai). In generale Tokyo non entusiasma se non per la vita dei giapponesi: le metro superaffollate dove tutti sono zitti e si scende tranquillamente anche se pigiati come sardine, chi dorme in piedi, chi legge i fumetti sugli smartphone, i sotterranei delle stazioni metro che sono una seconda città, la miriade di localini con lunghe file ordinate per un posto al tavolo. Vi consigliamo quindi di girare ed immergervi nella vita quotidiana. Da un punto di vista logistico direi che senza Maps girare con i mezzi Tokyo non è proprio semplice, specialmente per sapere le uscite verso cui dirigersi.
Noi avevamo il volo il 12 mattina da Narita, quindi la sera dell’11 ci siamo trasferiti con il treno Skyliner ad un hotel a Narita con navetta aeroportuale gratuita per essere vicini all’aeroporto la mattina dopo.
Informazioni e costi
Due parole sulle spese: dei 7000 euro spesi circa la metà sono dovuti ai voli (Roma-Siem Reap, Siem Reap-Osaka, Tokyo-Roma). Per gli alberghi 16 notti in doppia circa 1200 euro. I due Japan Rail Pass 600 euro, il resto mangiare, spostamenti e ingressi musei e templi.