Cambogia da visitare con urgenza

La prima cosa che ti stupisce è la familiarità della situazione. Certo sono i tropici, però nel piccolo aeroporto di Siam Reap, la città vicina ai templi di Angkor, vi sono computer, macchine digitali per scannerizzare la tua foto sul visto ed all'uscita un sistema di taxi . Le auto non sono residuati sovietici o cinesi, ma le ormai...
Scritto da: Akamotasan
cambogia da visitare con urgenza
Partenza il: 07/03/2006
Ritorno il: 22/03/2006
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Ascolta i podcast
 
La prima cosa che ti stupisce è la familiarità della situazione.

Certo sono i tropici, però nel piccolo aeroporto di Siam Reap, la città vicina ai templi di Angkor, vi sono computer, macchine digitali per scannerizzare la tua foto sul visto ed all’uscita un sistema di taxi . Le auto non sono residuati sovietici o cinesi, ma le ormai consuete Toyota (la Camry è il modello più in voga). Poi ci sono i motorini (monopolio Honda), moltissimi quelli nuovi e molti hanno il cellulare (Nokia o Samsung, non mi sembra di aver visto Motorola). La copertura di campo è quasi eccezionale, anche in luoghi più vicini alla jungla che alla realtà urbana od alle campagne, credo in virtù della presenza di “Organizzazioni non governative” ed istituzioni varie, che avranno assegnato milioni all’appalto.

Oltre ai cinque stelle puoi scendere in Guesthouse a cinque dollari a stanza (ed un’infinita scelta in mezzo), pulite e con bagno “occidentale” che hanno un paio di postazioni internet in cui navigare gratis (almento a Siem Reap, altrove puoi trovare un’ora a mezzo dollaro).

Le strade al di fuori dei centri urbani sono spesso sterrate, ma ove si manifesta l’interesse (economico) si comincia a vedere l’intraprendenza di imprenditori ed i cantieri si sommano (soprattutto si tirano su Hotels senza un piano regolatore che sia uno).

Volendo, a Siam Reap si potrebbe cenare una sera al Foreign Corrispondent Club (cucina internazionale), una sera al ristorante indiano, una sera al Thailandese ed una sera assaggiare la Cucina Khmer di alto livello, poi Francese od una Pizza e c’è il Grand Hotel d’Angkor del gruppo Raffles, che serve un aperitivo coi controfiocchi…Per prima arriva la globalizzazione gastronomica.

Le campagne sono povere, ma vicino ai luoghi turistici non lo sono così tanto e non si può pretendere di trovare dei panorami d’opulenza Zurighesi, nemmeno in Abruzzo o nelle Calabrie (anzi lì telefoni a pacchi ma computer ne ho visti meno); per aver avuto una o più guerre fino a poco tempo fa (ed avere un governo per antonomasia mafioso-corrotto), si stanno decisamente impegnando a realizzare il liberalismo più sfrontato (e necessario visto lo zero assoluto di “assistenza statale”).

Phnom Penh è l’apoteosi con la meglio gioventù “impegnata” a convegno con Medici senza frontiere, Fao, organizzazioni di cooperazione Giapponesi, Tedeschi, persino Indiani e funzionari della banca mondiale, tutti a risollevare il popolo del sorriso ed incidentalmente a forgiarsi sul campo ed a richiedere servizi alla citta “ex-coloniale”.

Anche qui almeno due o tre ristori notevoli per gli occidentali, residenti o turisti, oltre alla passeggiata sul lungofiume.

Vicino al “Mercato Russo” ho persino mangiato una lasagna leggermente speziata al curry, di una raffinatezza estatica raramente provata ed il frullato al gelato al caffè, “frampaccino” che conquista per la sua bontà amarognola.

Ed a Sihanoukville, i barbecue, persino un ristorante giapponese specializzato nella cottura su lastra di metallo (Teppanyaki), i locali sulla spiaggia in cui sistemarti su un lettino per tutto il giorno e magari farti una birretta al tramonto…

Poi ritorni nella capitale, gli ultimi giorni prima della partenza, scegli accuratamente un ristorantino sul lungofiume…Soliti sciami di piccoli mendicanti.

Un bambino più grandicello si avvicina, alla tracolla un cestino di plastica con i libri fotocopiati delle Lonely Planet di tutto il Sudest asiatico e libri sul genocidio dei Khmer Rossi(offerti a 3 dollari). Intenerisce, poi capisci che è un privilegiato, perchè ha “quasi” un mestiere e soprattutto un sopravvissuto, i suoi ‘concorrenti’ sono stati falciati dalla mortalità infantile ed anche lui potrebbe scomparire domani. L’equivalente di mezzo dollaro e la risacca lo porta a fluttuare verso altri turisti.

Genius loci Nella zona, ci sono ancora diverse scuole…

un vincolo di destinazione, una naturale tendenza del sito a trovarsi disponibile per l’istruzione.

Originariamente sembra che significasse “collina delle erbe medicinali” o “sopralzo dei profumi” o qualcosa del genere.

Ci si arriva preparati…Chi non sa cos’ e’ avvenuto almeno a grandi linee ? Poi, alla fine, l’ incredulitá’si fa spazio. Il fantasma era un luogo densamente affollato in una città svuotata, spettrale. Perche’ li interrogavano ? Cosa speravano di ottenere ? Arrestavano e sterminavano comunque tutti, tutta la famiglia e tutti gli amici, i vicini di casa…

E poi tanto accanimento, tanta costanza…

Quello che prende alla gola e’ alla fine, l’agonia e la caduta, dopo i primi forse se vogliamo “nemici del popolo” e dei secondi, dei terzi, complici, volenterosi massacratori, aguzzini, presi nel gorgo e costretti a confessare di essere agenti Cia, di cospirare col Vietnam o voler fuggire in Laos, spariti, ossa urlanti con la carne strappata dai sogni realizzati.



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche