Cambogia: Angkor e Tonle Sap

Un viaggio tra templi, paesaggi mozzafiato e una natura dai colori incredibili
Scritto da: Chiara Cld
cambogia: angkor e tonle sap
Partenza il: 05/11/2015
Ritorno il: 08/11/2015
Viaggiatori: 1
Spesa: 500 €
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Volo diretto con Jestar da Singapore a 350 sgd e alloggio a Hi Siem Reap, ostello da 16 usd a notte per una camera singola con bagno. Visto: 30 usd, fatto in aeroporto con pochissima attesa (meglio fiondarsi subito a compilare il modulo, e ricordarsi di portare una fototessera); alternativamente lo si può fare online, costa circa 10 usd in più tra spese varie. L’ostello offre pickup gratuito ma si son dimenticati di me… fortuna che trovo il ragazzo in attesa di altri turisti e forzatamente mi aggrego. Fuori dall’aeroporto propongono sim card a 5 usd con 5 gb, non resisto e mi faccio una scheda locale che risulterà essere molto utile. Per le uscite mi sono appoggiata sempre all’ostello, che organizza tours in tuk tuk per le visite ai templi (usd 13 small circuit, 15 grand circuit, + 5 sunrise, + 3 sunset e +10 Banteay Srei) e si appoggia a Hello Bird Tour per l’uscita al lago Tonle Sap.

Primo giorno: small circuit, Banteay Srei e sunset

Partenza alle 8, biglietto d’ingresso fatto in tempi rapidi (costo 40 usd per 3 giorni. Da tenere sempre a portata perché viene chiesto all’ingresso di ogni tempio) e poi alla volta di Angkor Wat. Angkor Wat è mozzafiato. Il tempio più bello, da solo merita il viaggio. Le orde di turisti sono inevitabili (a Ta Phrom e Bayon quasi intollerabili) però si riesce spesso a ritagliarsi un angolo di calma e solitudine per apprezzare la maestosità di questi luoghi. 2 ore se ne vanno solo per Angkor Wat per cui saltiamo (divido il tuk tuk con un ragazzo cinese conosciuto in ostello) Angkor Thom e andiamo direttamente a Banteay Srei, che dista circa 20-30 km. Il tragitto in tuk tuk permette di vedere un po’ la vita dei cambogiani fuori dalla città, e ammirare qualche bel panorama. Il tempio è molto bello, si visita in una oretta e ci sono delle passeggiate e anche un giro in barca che si possono fare nei dintorni. Rientriamo con meta Ta Phrom sotto una pioggia battente e arriviamo che sta schiarendo. É impressionante come la natura si sia impossessata di questo tempio, di certo uno dei più affascinanti ma anche il più affollato. Proseguiamo con Banteay Kdei, carino ma non all’altezza dei precedenti (bello scorcio all’opposto dell’entrata per una foto di Srah Srang) per poi proseguire per Ta Keo. Il tempio causa pioggia e orario è deserto. Gli scalini sono ripidi e scivolosi ma arrivare su in cima è una piacevole soddisfazione. Infine ci avviamo verso Phnom Bakheng nella speranza di scorgere un bel tramonto. Il cielo è nuvoloso per cui niente sunset; il tempio offre comunque una bella vista.

Secondo giorno: Angkor Thom, Preah Khan e tour in barca al lago Tonle Sap

Le fatiche del giorno precedente si fanno sentire sulle gambe per cui opto per mattinata a templi e un pomeriggio più soft. Il Bayon alle 8 è già super affollato da asiatici che si fanno mille foto nelle pose più assurde; peccato perché il tempio dai mille volti merita. Piacevole una passeggiata attorno al tempio per apprezzarlo da lontano e per le ultime foto. Giro veloce al Baphuon, al palazzo reale, alle terrazze degli elefanti e del re lebbroso per poi avventurarmi alla ricerca del driver del tuk tuk abbandonato (se l’autista dovesse dirvi un numero quando vi fa scendere al Bayon, intende uno stand dove poi vi aspetterà, di fronte al palazzo locale).

Visita a Preah Khan, meno impressionante di Ta Prom. Anche in questo caso suggerisco un passeggiata attorno al tempio per apprezzare la natura e il silenzio, prendendosi una pausa dagli altri turisti. Il pomeriggio lo dedico a una gita in barca. Ero molto perplessa dai molti racconti letti online su scam a Chong Kneas. Decisa ad evitare il primo villaggio, l’ostello mi ha proposto un tour di mezza giornata a Kompong Phluk (il secondo villaggio, per il terzo ci vorrebbe più tempo anche se probabilmente è il più bello). Saliamo prima in dieci su un barchino minuscolo e poco rassicurante, per poi trasferirci su una barca decisamente più vivibile e iniziare la vera e propria navigazione. Cominciamo a intravedere le prime palafitte e dopo poco ci fermiamo a visitare il villaggio. Data la bassa marea il villaggio è un insieme di palafitte sull’asciutto, le condizioni di vita mi fanno sentire fortunata di essere cresciuta in Italia. Il giro procede verso il lago più grande del sud est asiatico. Anche qui il tramonto non è granché causa cielo nuvoloso ma due chiacchiere con gli altri turisti sul tetto della barca ad ammirare il lago è comunque molto piacevole. Al rientro restiamo felicemente sul tetto, finché al buio risaliamo sul barchino minuscolo e ci avviamo sotto il cielo stellato alla luce di un solo cellulare per il fiumiciattolo: uno dei momenti più belli del mio viaggio in Cambogia.

Terzo giorno: alba ad Angkor Wat e grand circuit

Partenza alle 4.30 per vedere l’alba ad Ankor Wat: alzataccia ma questo mi consente di sedermi in prima fila ad ammirare il sole sorgere, con le solite orde di turisti attorno. Entrare al buio in questo tempio, sotto il cielo stellato è una sensazione unica. Ne approfitto per rivisitarlo alla prima luce del giorno mentre la maggior parte dei turisti va a fare colazione. Fisicamente sono ko, ho male alle gambe dai tanti scalini e il tuk tuk mi ha distrutto la schiena. Tengo duro e mi avvio verso gli ultimi templi, senza grosse aspettative ma mi sbaglio. Il Neak Pean si rivelerà un altro momento indimenticabile. Il tempio in sé non è visitabile, sommerso in buona parte dalle acque. Ma il lungo ponte per raggiungerlo scopre un paesaggio mozzafiato e una natura dai colori incredibili. Sono l’unica turista e mi godo il momento, che mi riconferma che meraviglioso paese sia la Cambogia. Visita poi a Ta Som e East Melbon, anche qui pressoché da sola e mi dirigo infine a Pre Rup. Dalla cima del tempio vedo le nubi arrivare e in attimo piove. Poco male, il mio viaggio ormai è finito e mi attende solo il rientro in albergo per qualche ora di riposo e il ritorno poi a Singapore.

Siem Reap: non ha molto da offrire oltre all’Old Market e Artisans d’Angkor

Ristoranti consigliati: Haven il migliore, si mangia bene anche da Genevieve

Sito suggerito: ho trovato molto utile Tales of Asia (guide to travel in Siem Reap and Angkor) www.talesofasia.com/cambodia-siemreap-guide-temples.htm

Abbigliamento: per poter accedere ad alcuni zone/templi dello small circuit è necessario avere le spalle coperte e pantaloncini non troppo corti.

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