California,West Classico e Grandi Parchi, agosto 2

California, West Classico e Grandi Parchi, agosto 2008DA SAPERE… - Non perdere le visite ai parchi nazionali! Se se ne intende visitare più di uno, è consigliabile acquistare, all'ingresso del primo parco, il "Golden Eagle Passport", cioè una tessera con validità annuale che dà diritto al guidatore e agli altri occupanti dell'auto di...
Scritto da: pensierizen
california,west classico e grandi parchi, agosto 2
Partenza il: 13/08/2008
Ritorno il: 30/08/2008
Viaggiatori: fino a 6
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California, West Classico e Grandi Parchi, agosto 2008

DA SAPERE… – Non perdere le visite ai parchi nazionali! Se se ne intende visitare più di uno, è consigliabile acquistare, all’ingresso del primo parco, il “Golden Eagle Passport”, cioè una tessera con validità annuale che dà diritto al guidatore e agli altri occupanti dell’auto di entrare gratuitamente nei parchi. Anche se di sera i parchi sono incustoditi, si consiglia di entrare per godersi la luce del tramonto nelle montagne rocciose (Bryce Canyon NP, Grand Canyon NP). – All’interno dei locali attenzione all’aria condizionata sempre molto alta.

– Le norme di circolazione sono molto rigide e ben controllate. E’ consigliabile pertanto rispettare i limiti ed avere una guida corretta.

– Comprate un piccolo frigo termico in polistirolo (nel deserto è indispensabile), vi costerà circa 5 dollari. Utile oltre che per conservare l’acqua (optate per le taniche da 5 litri), frutta e qualsiasi tipo di cibo di conforto decidete di portare con voi. I sacchetti di ghiaccio sono reperibili in ogni stazione di servizio.

– Benzinai e luoghi di ristoro in alcune zone sono molto rari ma sempre ben segnalati sulle mappe.

– Le valigie all’interno del territorio degli Stati Uniti devono viaggiare aperte in aereo, diversamente procuratevi un lucchetto (Samsonite) che permette ai doganieri l’eventuale l’apertura. Ricordatevelo al vostro rientro in Italia.

– Dei luoghi toccati dall’itinerario, il più freddo è San Francisco, la cui baia è sempre coperta di nebbia. Unica possibilità per vedere bene il Golden Gate è l’ora di pranzo.

– Le mappe con le distanze ben calcolate si posso scaricare da google maps.

– I giochi per Nintendo o Wii non sono compatibili con i nostri apparecchi italiani DOVE MANGIARE… – Gli Stati Uniti offrono un’ampia scelta di ristoranti, dove tuttavia i menu sono sempre molto simili l’uno all’altro. Non esistono specialità tipiche del paese, fatta eccezione per la “T-bone steak”, famosa bistecca americana presente in ogni locale e accompagnata sempre da patatine fritte o “baked”, cioè arrostite (da non perdere!).

– Diffusissimi i ristoranti messicani. – Da provare il “Kentucky Fried Chicken”, cioè il pollo fritto del Kentucky, venduto spesso in piccoli chioschi simili a “Drive in”.

– Assolutamente da non perdere una colazione da “Danny’s” o da “IHOP”,una catena di ristoranti diffusi in tutto il paese dove, oltre alla rapidità del servizio e alla qualità del cibo, colpiscono l’arredamento e l’atmosfera tipici degli anni ’50 americani, tanto che sembra di rivivere una puntata di “Happy Days”. – Da Boudin a San Francisco per mangiare, con panificazione a vista, pane e dolci superlativi.

DA NON PERDERE… – Nel Bryce Canyon percorrere il Navajo Loop Trail (circa 2 ore). Si scende all’interno del canyon seguendo un percorso ripido e faticoso ma senza dubbio indimenticabile. Suggerisco di farlo al tramonto, sia per evitare il caldo, sia per apprezzare maggiormente le sfumature delle rocce, che dal rosa pallido passano al rosso acceso.

– Nel Grand Canyon volo panoramico in elicottero. Prenotando con Internet avrete anche uno sconto e la garanzia di poter scegliere l’orario che preferite (consigliato tramonto). Non perdetevi il cinema “IMAX” (schermo gigante e tridimensionale) a Tusayan relativo al Grand Canyon.

– Una notte a Las Vegas! All’interno dei più grandi alberghi, oltre ai casinò, ci sono numerosi spettacoli ed attrazioni entusiasmanti come i giochi d’acqua sul lago del Bellaggio.

– Una visita al meno noto, Antilope Canyon. Pareti rosse e levigate dall’acqua, unico nel suo genere. Le foto non gli rendono giustizia. CURIOSITA’… – La chiave della macchina non esce dal cruscotto se non dopo aver messo il cambio su PARK. – L’Arizona, a differenza degli stati confinanti, non applica l’ora legale – Le foto più famose di Ansel Adams sono state fatte a Yosemite NP.

13 agosto, mercoledì Milano/Malpensa, Los Angeles, San Clemente Arrivo al parcheggio Parking Go entro le ore 08:00. Uscita Busto Arsizio, direzione Aeroporto. Servizio veloce e cortese. Quotidiani gratis e servizio di protezione bagagli più economico che in aeroporto.

Alle ore 09:45 partenza con volo U.S. Airways via Philadelphia (arrivo alle 13:00, coincidenza per Los Angeles alle 14:30). Arrivo a Los Angeles alle 17:09. Ritiro dell’auto alla Alamo. Il servizio è efficientissimo e l’unica perdita di tempo riguarda il tentativo da parte del personale di rifilarci un’auto più grande (un SUV nello specifico) motivandoci sulla necessità di una grossa cilindrata dovendo affrontare il deserto, gli eventuali problemi che potrebbero sorgere con l’aria condizionata e il bagagliaio ridotto per tre occupanti. La verità è che per il loro standard una Corolla equivale ad una nostra piccola utilitaria. Ci teniamo la nostra prima scelta che si rivelerà vincente in ogni situazione. Il navigatore satellitare in italiano costa 195,00 dollari. Noi decidiamo di affidarci alle mappe scaricate da Google e all’utilissimo e completo atlante della Michelin. Il pernottamento è da definire per cui decidiamo di imboccare la statale 5Sud che ci porta fuori da Los Angeles in direzione San Diego.

Ci fermiamo a San Clemente, dopo 2 ore di auto per soli 100km, in un Hollyday Inn, non abbiamo neanche la forza di cercare un ristorante per mangiare un boccone per cui ce ne andiamo subito a letto.

14 agosto, giovedì San Clemente, San Diego (100km) Sveglia all’alba per merito del fuso orario. Facciamo una bella passeggiata a San Clemente, ottima colazione e via per l’avventura americana, direzione San Diego.

Lungo la strada facciamo tappa a La Jolla. Graziosa, con un centro raccolto pieno di gallerie ed eleganti boutique ed con una minuscola spiaggietta parco marino, strapiena di subacquei.

Arrivati a San Diego ci dirigiamo subito nella zona periferica di Balboa Park per una visita allo zoo. Compriamo il biglietto che prevede anche un giro panoramico su di un pulmino scoperto e uno sulla cabinovia. Il caldo è insopportabile. Gli animali se ne stanno rintanati all’ombra per cui alla fine vediamo ben poco. Da sconsigliare! Rientriamo in città dove, lasciata la macchina in hotel, ci dirigiamo all’Embarcadero per una visita al Maritime Museum, famoso soprattutto per lo Star of India un veliero del 1863. Molto interessante risulta la visita al sommergibile russo, muoversi al suo interno, in spazi così ristretti, è un’esperienza da provare.

Alle 1700 prendiamo al volo un ferry per l’isola di Coronado. Sembra di essere in un altro mondo. Case perfette, viali perfetti ed infine, un hotel perfetto: l’Hotel del Coronado. Giretto di sopraluogo e un aperitivo in relax con vista sulla piscina.

Ceniamo ad un ristorante spagnolo poco distante e prendiamo per pochi dollari un taxi per il rientro. L’isola è collegata alla terra ferma da un magnifico ponte.

Pernottamento al Days Inn-Downtown/Convention Centre**, 833 Ash St, parcheggio incluso. Motel standard, abbastanza centrale e comodo. Colazione scarsa. 15 agosto, venerdi San Diego, Phoenix/Scottsdale (572 km circa) Completiamo la visita di San Diego camminando lungo la strada dove una volta sorgevano i saloon, le bische e le case di piacere, il Gaslamp Quarter. Arriviamo per l’apertura, alle 10.00, al nuovo San Diego Aircraft Carrier Museum allestito a bordo della Midway la portaerei che combatté fino alla guerra del golfo. Assolutamente da non perdere. Purtroppo non ci sono le audio guide in italiano.

Proviamo la simulazione di volo sullo Desert Storm (solo per stomaci forti) ma evitiamo quelle di combattimento.

Ci forziamo ad uscire alle 1300. In realtà la nostra visita non era stata completata ma i chilometri che ci aspettano sono tanti.

Arriviamo sotto un vento e una bufera non indifferenti. Il vento è talmente forte che ci sposta in continuazione l’auto, rendendoci difficile trovare l’uscita in questa strada (ricorda tanto la tangenziale di Milano), che circonda tutta Phoenix/Scottdale.

Pernottiamo a Scottsdale: Htl 3Palms ***1/2 www.3palmspring.Com , 7707 E Mcdowell Rd, parcheggio incluso. Moderno, minimalista, funzionale e con una vista gradevole sul fiume. Il caldo è soffocante.

E’ troppo tardi per cercare un ristorante carino per cui ripieghiamo su Danny’s.

16 agosto, sabato Scottsdale, Montezuma Caste, Grand Canyon (385 km) Ancora da Danny’s per una super colazione. Il nostro viaggio prosegue attraverso le terre desertiche della barriera rocciosa e i Saguaro cactus nella Verde Valley.

Durante il percorso visitiamo il Castello di Montezuma, la ben protetta riserva dei nativi indiani. La visita si rivelerà interessante e soprattutto poco affollata.

Passando per Sedona si arriva a Flagstaff in circa 2ore abbondanti per 232 km per ammirare l’Oak Creek Canyon .

Proseguimento per il parco via Williams, 1ora e 40 minuti per 130 km Pranziamo a circa mezz’ora di strada dal Grand Canyon. Il cielo è nero e minaccioso. Mentre pranziamo, da non credere, GRANDINA! Alle 15:30 abbiamo il pickup al piccolo aeroporto per volo in elicottero Imperial Air tour delle 17:00/17:30 di 50 minuti circa. Prenotandolo su Internet abbiamo avuto uno sconto del 18%.

Ovviamente nessun volo decolla. La nostra prenotazione viene spostata a domani alle 8:30 Ci consigliano una proiezione tridimensionale al cinema Imax locale. E’ talmente reale lo spettacolo che mi viene il mal d’aria. Nessuna audio guida in italiano.

Pernottiamo all’ingresso del parco: Htl Canyon Plaza Qualità Inn (South Rim)**1/2, in Tusayan Hc 64 Trovare un locale dove cenare senza prenotazione, nel weekend è piuttosto difficile.

17 agosto, domenica Gran Canyon, Monument Valley, Lake Powell/ Page (480km) Visita del Gran Canyon in elicottero di mattina. Il volo, da solo, vale il viaggio.

Lo spettacolo è sorprendente ed unico, ne restiamo incantate. Dopo il sorvolo entriamo direttamente nel parco in auto e, nell’attraversarlo, si fermiamo spesso ai Point view per ammirare il canyon da angolature differenti e fare brevi passeggiate.

Proseguiamo attraversando l’Arizona attraverso il Painted Desert fino al confine con lo Utah per arrivare alla spettacolare Monument Valley in 3 ore ½ (284 km). Troviamo le famose torri monolitiche di terra rossa alte 1000 piedi di altezza dal fondo della valle che tante volte abbiamo visto nei film western. Che emozione. Dopo la visita si raggiungiamo Page in 2 ore un quarto (196 km), a pochi km dal lago Powell. Arriviamo al tramonto, purtroppo troppo tardi per la visita all’Antilope Canyon. Ci sarebbe da domandarsi perché le guide ne consigliano la visita a quest’ora, pur sapendo che il canyon chiude alle 1700.

Pernottiamo a Page: Htl Americas Best Value Inn, 75 S 7th Ave.

Ceniamo in un caratteristico locale in perfetto stile saloon western.

18 agosto, lunedi Page/Antilope Canyon, Bryce Canyon, Zion National Park/Springdale (433km) Visita di buon ora all’Antilope Canyon, possibile solo con un escursione organizzata. Si raggiunge l’entrata con una jeep e ci si incammina all’interno accompagnati da una guida navajo. Lo spettacolo è mozzafiato e ne restiamo incantate. Partenza a nord verso lo Utah passando trasversalmente Kanab e il parco nazionale di Bryce Canyon, 3 ore di viaggio ( 246 km). Prima di arrivare al Bryce si incontra il Red Canyon. Pareti rosso infuocato, molto suggestive. Il tempo è pessimo, piove fortissimo.

Il Bryce è un parco aperto giorno e notte. Ricordatevi di spostare in avanti l’orologio di un ora.

Il parco è talmente bello da superare le nostre aspettative. Tempo permettendo avremmo voluto fare il percorso a piedi ma l’acqua ci da una sola tregua di un ora, giusto il tempo per vedere i giochi di luce sui pinnacoli rossi, rosa e ocra.

Dopo aver esplorato il Bryce Canyon, ritorniamo verso sud fino al parco nazionale di Zion dopo 2,45 ore (187 km). Non siamo preparate all’idea di dover letteralmente attraversare parte del parco prima di arrivare al piccolo centro abitato. La strada è deserta, stretta e con curve a gomito. Arriviamo tardi, con il buio. Ci rifugiamo nell’unico ristorante aperto e ceniamo messicano.

Pernottiamo a Springdale: Terrace Brook Lodge at Zion Nat. Park www.Terracebrooklodge.Com, 990 Zion Park Blvd. 19 agosto, martedi Zion National Park, Diga Hoover Dam, Las Vegas (363 km) All’alba, con il bus navetta, ci facciamo portare all’interno del parco dove le auto non hanno accesso. Qui troviamo delle testimonianze naturali di come il vento e l’acqua possono modellare la roccia e creare qualcosa di unico come Three Patriarchs, Bridge Mountain, White Throne. Scegliamo di scendere all’ultima fermata e proseguiamo a piedi per uno dei tanti sentieri.

Partiamo per Las Vegas ci vorranno 3 ore circa. Prima di arrivare facciamo una deviazione per visitare la maestosa diga di Hoover Dam e il lago Mead. E’ mezzogiorno e il caldo è insopportabile e rende faticosa la visita del tutto esposta sotto il sole.

Finalmente Las Vegas. La Strip, c’è poco da fare, o piace o la odia. Gli hotel sembrano di cartapesta, copie perfette ed in scala, di monumenti o rappresentazioni di ambientazioni famose in tutto il mondo.

Ora si è in Venezia in piazza S.Marco, poche centinaia di metri dopo si è a Parigi sotto la Tour Eiffel via, via fino alle piramidi a Luxor.

Girovaghiamo per i Casinò principali: Bellagio, Venetian, Caesar Palace, Mirage. Ognuno ha una particolarità e merita una visita.

Assolutamente da non perdere una cena al Buffet at Bellagio, lunga coda per accedervi a parte, il buffet all-you-can-eat è degno dell’attesa ed è il migliore di Las Vegas. All’uscita ci godiamo le fontane danzanti del lago, antistante l’hotel, che ci incantano con le loro coreografie.

Pernottiamo direttamente sulla Strip, all’ MGM Grand Hotel and Casino **** www.Mgmgrand.Com Imponente con belle e spaziose camere e tanto di leoni veri in bella mostra davanti alla sala giochi. C’è da perdersi tra sale registrazioni, negozi, ristoranti, cappelle per matrimoni, teatri. Un micro cosmo tutto racchiuso in un hotel, non abbiamo niente di simile in Europa.

20 agosto, mercoledi Las Vegas, Death Valley, Lake Isabella (7 ore ½ , 525 km ) Partenza in direzione ovest verso la Death Valley, quindi imbocchiamo la Death Valley Ict (2 ore, 180 km) Questa area di aspri contrasti offre luoghi desolati che includono il più alto punto dell’emisfero ovest e montagne di 3350 mt di altezza. Questo è il posto più caldo degli Stati Uniti e può raggiungere anche i 56 gradi.

Raggiungiamo con una breve salita Zabrinskie Point, splendido punto panoramico che ci offre una vista sulle spettacolari vallate dei dintorni. Peccato per il caldo infernale, non troviamo la forza per addentrarci a piedi fra le attrazioni che incontriamo lungo la strada.

Viaggiamo lungo formazioni rocciose, distese di terra salata, canyon e dune di sabbia. Facciamo una breve sosta per il pranzo per visitare il Fornace Creek Ranch, situato nel cuore della valle. All’uscita del parco, imbocchiamo la statale 395, quindi all’altezza della 178 optiamo per una strada che si rivelerà bellissima per il paesaggi ma tortuosa e di conseguenza piuttosto lunga (3 ore e un quarto circa, 225 km). Dormiamo sulle rive del lago Isabella, deliziosa località di villeggiatura fuori dai circuiti turistici classici che si rivela però semideserta.

21 agosto, giovedi Lake Isabella, Sequoia Park, Yosemite Park/Oakhurst (431km) Partenza da Lake Isabella direzione Sequoia Park, percorriamo la 155 fino all’incrocio con la 65, direzione Sequoia Park. La strada attraversa la montagna e ci offre panorami molto belli, peccato ci rallenti un po’ sulla tabella di marcia.

Visita del Sequoia Park. Le sequoie giganti qui sono veramente impressionanti nella loro altezza e diametro, uno spettacolo unico in tutto il mondo. Solo un obbiettivo grandangolare è in grado di fotografarle per intero. C’è da farsi venire un attacco di cervicale a causa della posizione che dobbiamo assumere per ammirarle in tutta la loro bellezza.

Partenza verso Yosemite National Park, 1 ora ½ per 105 km.

Purtroppo arriviamo troppo tardi per le visite guidate. Pernottiamo a Oakhurst, a pochi chilometri dall’ingresso del parco nell’ Htl Confort Inn Yosemite Area-Oakhurst ** 22 agosto, venerdi Yosemite Park, San Francisco (320km) Visitiamo il parco di buon ora. L’escursione avviene su di un trenino scoperto con un ranger che ci illustra le bellezze del parco: il monolite El Capitan, le Yosemite Falls e la splendida veduta dal Glacier Point. Peccato che il tempo, come sempre, sia tiranno e non ci permetta escursioni a piedi o in bici.

In uscita, attraversare la verdissima Yosemite Valley, per i suoi 11 km ci permette di ammirare i suoi incantevoli paesaggi. Attraversiamo la Central Valley Californiana, passando per la lussureggiante Valle di San Joaquin e le turbine a vento a Livermore, la più vasta fattoria a vento del mondo, per arrivare poi a San Francisco in circa 4 ore. Arriviamo in città attraversando il Bay Bridge, c’è nebbia e siamo emozionate.

Ceniamo al Pier 39 al Bubba Gump, il ristorante che, come vuole il racconto del film Forrest Gump, prende il nome dall’amico Bubba. Mangiamo degli ottimi gamberi saltati in padella in un ambientazione dove ogni oggetto ricorda il film in questione. Fa freddo, ci sono solo 13 gradi e molta umidità.

Pernottiamo al Radisson Hotel Fisherman’s Wharf ***, 250 Beach St, 2 parcheggio giornaliero interno a pagamento, a pochi passi dal Pier 39 23 agosto, sabato San Francisco Visita della città in auto di un’intera giornata, seguendo l’itinerario proposto nella guida Mondadori: 49 Miles Scenic Drive. Il percorso è segnalato da cartelli posti lungo il percorso, che raffigurano un gabbiano. Assolutamente da non perdere se avete un auto. Questa bellissima passeggiata ci permette di scoprire luoghi che, diversamente, non avremmo preso in considerazione spaziando dalla periferia al centro, da una collina all’altra, da un monumento a un point wiew.

La città è straordinaria. Siamo affascinate da ogni particolare, da ogni punto panoramico 24 agosto, domenica San Francisco Riprendiamo l’auto e dopo aver attraversato (tra l’immancabile nebbia) il Golden Gate Brigde arriviamo a Sausalito.

La cittadina è deliziosa. Passeggiamo pigramente e ci godiamo la bella giornata.

Rientriamo nel pomeriggio, in tempo per un giro sul tipico tranvia funicolare in direzione Union Square. Un salto da Levis, Banana Republic e Tiffany per poi ripercorrere la strada di ritorno a piedi. Una lunga e piacevole camminata. Stasera l’immancabile chowder al granchio in crosta di pane, il piatto tipico di San Francisco con vista sulla colonia di leoni marini.

25 agosto, lunedì San Francisco Visita alle isole di Angel Island e Alcatraz con biglietto cumulativo, partenza alle 930 con ferry al Pier 33.

Davanti a noi la nebbia fino alla prima tappa. Il giro di 8 km a Angel Island viene organizzato su di un trenino scoperto. L’isola, ventosa e panoramica è un parco statale, peccato vedersi preclusa la vista sulla città per via della nebbia. Dopo un picnic sulla piccola spiaggia ripartiamo per Alcatraz. L’audio guida si rivelerà indispensabile alla visita.

Ci domandiamo cosa può rendere interessante la visita di un carcere ed invece eccoci a meravigliarci per l’interesse che alimentano in noi questi luoghi.

26 agosto, martedì San Francisco, Costa californiana: Carmel, Monterey, S.Louis Obispo (375 km) Viaggiamo verso sud destinazione Monterey, fino a raggiungere Carmel famosa per le ville sul mare e per avere avuto Clint Eastwood come sindaco. Elegante.

Visitiamo la San Carlos Borromeo del Rio Carmelo Mission, fondata nel 1770, una delle missioni meglio conservate in California.

A Monterey le case coloniche attirano la nostra attenzione, la passeggiata a piedi è piacevole e segnalata da indicazioni sull’asfalto. Oggi abbiamo 26 gradi.

Continuiamo per Big Sur lungo la Hwy 1, un tratto di costa dalla bellezza mozzafiato, fino a raggiungere Solvang, località fondata da immigrati danesi. Solvang è un caratteristico villaggio danese da cartolina, situato nella Santa Ynez Valley, circondato da vigneti locali, famoso per i suoi forni e i biscottini della fortuna che ovviamente non ci facciamo mancare. Arriviamo per l’ora di cena a S.Louis Obipso e pernottiamo al Vagabond Inn San Luis Obispo** www.Vagabondinnsanluisobispo.Com, parcheggio gratuito 27 agosto, mercoledì S. Louis Obispo, Santa Barbara, Santa Monica/Los Angeles (320 km) Di mattina dopo la visita alla missione della cittadina, cerchiamo la famosa Bubblegum Alley una minuscola stradina dove, per anni, la gente ha appiccicato le gomme da masticare sulle pareti, a volte con bigliettini. Originale. Dopo una sosta da Victoria Secret riprendiamo il viaggio. La costa continua a stupirci per la sua bellezza. Il tratto più bello resta quello fatto ieri però.

Poco prima di arrivare a L.A. Ci fermiamo al Camarillo Premium Outlets. Ci concediamo, accontentandoci, solo di un paio d’ore.

Arriviamo al tramonto a Santa Monica. Ci sono 24 gradi.

Pernottiamo a Los Angeles al Ramada Plaza Hotel & Suites-West Hollywood***, 8585 Santa Monica Blvd, parcheggio interno a pagamento. La posizione dell’hotel è molto comoda per le principali escursioni nella città. Stasera cucina spagnola.

28 agosto, giovedì Los Angeles All’apertura dei cancelli siamo agli Universal Studios (prenotazione online Pass Front of the Line), favoriti anche dal fatto che pernottavamo a pochi chilometri da qui. Dopo il tour guidato ci immergiamo letteralmente nelle varie attrazioni. Il pass Front of the Line ci è di grande aiuto, evitandoci le code.

Gli Universal Studios sono un’esperienza unica ed entusiasmante, anche per me che ero un po’ scettica. Usciamo solo alla chiusura, sfinite.

Ci è rimasto poco tempo per visitare la città, quindi ripieghiamo sulla Walk of Fame per una sosta per vedere la famosa strada disseminata da 2000 stellette incastonate nel marciapiede e gli autografi con le impronte dei divi tanto amati.

Ceniamo in un ambiente simpatico e gradevole, pieno di giovani, a pochi passi dal nostro hotel: un locale storico, il Barney’s Beanery.

29 agosto, venerdi Los Angeles, Milano Malpensa Dall’hotel una comoda, interminabile strada, ci porta in aeroporto in un ora.

Riconsegniamo l’auto. Le operazioni di drop off sono velocissime. Incredibile.

Partenza per l’Italia. Il nostro volo è previsto alle 11.00 via Philadelphia.

30 agosto, sabato Arrivo a Milano alle 1335. Le nostre valigie e quelle del 80% dei passeggeri non sono arrivate.

Purtroppo dovremo aspettare fino a domenica sera per riaverle.

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