california, nevada, utah, arizona + hawaii

Ecco il diario di quello che si può definire “il viaggio sognato da una vita”. Due amiche in una vacanza on the road come Telma e Louise… ma con un finale sicuramente migliore!!! Abbiamo toccato 5 stati: California, Nevada, Utah, Arizona e Hawaii con più di 5000 km percorsi… Il viaggio è stato preparato con cura e tutto fai da te...
Scritto da: vani
california, nevada, utah, arizona + hawaii
Partenza il: 01/08/2009
Ritorno il: 30/08/2009
Viaggiatori: in coppia
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Ecco il diario di quello che si può definire “il viaggio sognato da una vita”. Due amiche in una vacanza on the road come Telma e Louise… ma con un finale sicuramente migliore!!! Abbiamo toccato 5 stati: California, Nevada, Utah, Arizona e Hawaii con più di 5000 km percorsi… Il viaggio è stato preparato con cura e tutto fai da te prenotando su internet.

Ecco le tappe: Sab 1 agosto Milano – San Francisco Dom 2 agosto San Francisco Lun 3 agosto San Francisco Mar 4 agosto San Francisco – Yosemite Mer 5 agosto Yosemite Gio 6 agosto Yosemite – Sequoia Ven 7 agosto Sequoia – Death Valley Sab 8 agosto Death Valley – Las Vegas Dom 9 agosto Las Vegas Lun 10 agosto Las Vegas – Zion Mar 11 agosto Zion – Bryce Canyon Mer 12 agosto Bryce Canyon – Moab Gio 13 Agosto Moab (Canyonland, Dead Horse Point, Arches) Ven 14 agosto Moab – Monument Valley Sab 15 agosto Monument Valley – Page (Antelope Canyon) Dom 16 agosto Page – Grand Canyon Lun 17 agosto Grand Canyon Mar 18 agosto Grand Canyon – Phoenix Mer 19 agosto Phoenix – San Diego Gio 20 agosto San Diego Ven 21 agosto San Diego – Los Angeles San 22 agosto Los Angeles Dom 23 agosto Los Angeles – Oahu Lun 24 agosto Oahu Mar 25 agosto Oahu Mer 26 agosto Oahu Gio 27 agosto Oahu Ven 28 agosto Oahu – Milano Sab 29 agosto viaggio Dom 30 agosto Milano Prima di partire: – il nostro itinerario è stato studiato con cura a priori leggendo guide e racconti e consultando google earth per le distanze da percorrere – stipulare un assicurazione medica, noi abbiamo scelto viaggi sicuri, pratica e conveniente http://www.Viaggisicuri.Com/ – compilare la domanda ESTA per l’ingresso negli Stati Uniti stampare la conferma e portarsela con i documenti viaggio. E’ obbligatorio dal febbraio 2009! – riservare con largo anticipo l’auto con navigatore. Guardate i siti della Alamo, Dollar, Avis, Thrifty etc… Per capire un po’ prezzi, a volte ci sono offerte. Se avete una American Express (noi non l’avevamo) informatevi che può darsi che vi copra per l’assicurazione auto, e risparmiate abbastanza – se andate a fine luglio/agosto prenotate i pernottamenti perché era tutto no vacancy!! Quindi con il senno di poi abbiamo fatto benissimo a prenotare tutto anche se questo vuol dire progettare a priori tutte le tappe – prenotare i voli per tempo se andate ad agosto! Noi abbiamo preso i biglietti a fine febbraio su internet, 6 voli (Milano – New York, New York – San Francisco, Los Angeles – Honolulu, Honolulu – Los Angeles, Los Angeles – New York, New York – Milano) tutti con la Continental Airlines € 1.400 a testa. Compagnia che si è rivelata ottima, aerei nuovi e voli sempre puntuali. Tra l’altro, è l’unica compagnia americana che ancora non fa pagare il mangiare (vedi American Airlines, United, Delta… ecc) – attenzione al vestiario che portate, considerate che sarete sempre in viaggio e quindi ci vuole una valigia piccola ma intelligente. Considerate che le temperature saranno delle più svariate e quindi avrete bisogno di canottiere ma anche di felpe. Cmq noi non abbiamo praticamente mai fatto vita mondana e nei parchi la sera non c’è assolutamente niente quindi vi consiglio di lasciare a casa indumenti eleganti che poi non mettereste! Ecco le temperature max trovate nei posti visitati: San Francisco 20°, Yosemite: 20-25°, Sequoia: 18°, Death Valley: 45°, Las Vegas: 40-42°, Zion: 38-40°, Bryce: 24°, Canyonland: 28-30°, Arches: 33°, Monument: 30°, Antelope/Page: 38°, Grand Canyon: 28°, Phoenix: 45° , San Diego 25°, Los Angeles: 28°, Hawaii: 28-30° In breve: SAN FRANCISCO: sicuramente la città più bella vista nel nostro viaggio, ed è anche la più occidentale, a mio parere non è ai livelli di New York ma merita assolutamente di essere vista! Alla mattina c’è spesso la nebbia sulla baia ma verso l’ora di pranzo compare magicamente uno splendido sole. Fate il Muni Pass alla Powell Station $ 18 per girare x 3 gg su tutti i mezzi di trasporto. Per prendere i Cable Car spesso c’è una fila lunghissima alle fermate ma basta spostarsi alla fermata successiva per prenderlo senza problemi;) non li riempiono mai al max per poter prendere su i passanti!! A San Francisco non serve l’auto per girare anzi sarebbe solo scomoda perché non sapreste dove parcheggiarla ed inoltre i pochi parcheggi costano oro. Almeno 25$ al giorno! Voto 9 YOSEMITE: personalmente avendo poco tempo a disposizione sarebbe il parco che fra tutti eliminerei. Niente di più che le nostre Dolomiti, quindi uno scenario per me abbastanza consueto, niente di speciale. Forse mi aspettavo molto di più visto che per gli americani è uno dei parchi più belli… e si sa quando le aspettative sono molte alte poi se ne esce delusi.. Cmq, venendo da San Francisco col senno di poi è meglio dormire a Merced per poi uscire dal parco il giorno dopo dall’uscita a sud attraverso Oakhurst, viceversa per chi viene da Las Vegas. Voto 5 ½ SEQUOIA: Molto carine le Sequoie giganti della Giant Forest per il resto niente di che. Se volete visitare le Crystal Cave (che noi non abbiamo visto) i biglietti sono da comperare all’ingresso del parco e NON all’entrata della grotta. Voto 6 ½ DEATH VALLEY: non l’ho apprezzata al meglio per i troppo caldo, i colori erano tutti piatti. Con il senno di poi sarebbe meglio dormire proprio nella valle a Fornace Creek per poter godere al tramonto e all’alba dei punti panoramici. Con quella luce sicuramente i colori offrono uno spettacolo migliore, per non parlare del clima un po’ più favorevole:) Voto 6 LAS VEGAS: è la città di plastica, ma è da vedere! A mio parere, un must sono le fontane del Bellagio e il Venetian con il suo cielo finto e i gondolieri che cantano Oh sole mio! Tremendamente Kitch. N.B. A Las Vegas i prezzi nel weekend lievitano quindi se programmate il viaggio nel fine settimana prenotate con largo anticipo e vedrete che risparmierete un tot! Voto: 7 ½ ZION: bel paesaggio ma se avete poco tempo passate direttamente al Bryce. Voto: 6 ½ BRYCE: solo una parola, meraviglioso. Personalmente è uno dei parchi che mi è piaciuto di più, da non perdere il Navajo loop trail. Voto: 10 CANYONLAND: il parco meno turistico di tutti ma credo meriti molto più di tanti altri più sponsorizzati. Panorami da urlo. Regna un silenzio e una pace indescrivibili. Voto: 9 DEAD HORSE: uno scorcio che vale oro. Voto 9 ARCHES: trovo sia bellissimo il delicate arch da vedere al tramonto, c’è una scarpinata da fare ma il panorama merita merita merita. Voto: 8 MONUMENT VALLEY: la strada più scenografica che io abbia mai visto. Ci saremo fermate almeno 10 volte prima ancora di arrivare..:) se potete dormite dentro la valle come abbiamo fatto noi, l’albergo View at the Monument Valley, l’unico all’interno del parco, è stato inaugurato nel 2009 e tutte le camere hanno vista sui tre pinnacoli più famosi della Monument. Si vedono un tramonto e un alba stupendi. Non perdetevi inoltre il giro della Monument, potete farlo con la vostra auto, ma solo se è una jeep, oppure con le macchine attrezzate dei Navajo. Avevo letto che la strada era percorribilissima con le auto ma vi giuro che era piena di buche e noi siamo tornate indietro optando poi per il tour con le jeep degli indiani. Scelta azzeccata perché dopo 10 minuti è venuto giù il diluvio universale e pensare che alla Monument non piove mai! Le auto per la strada sono rimaste quasi tutte impantanate… Con il senno di poi qui farei il giro a cavallo invece che in auto. Voto: 8 ½ ANTELOPE CANYON: qui bisogna per forza fare la visita guidata per poter accedere al canyon, lo spettacolo che ti si apre quando entri è indescrivibile. Se potete prenotate dall’Italia e fate il turno delle ore 11.30 che ci hanno detto essere il migliore perché la luce entra meglio nel canyon e rende i colori più accesi. Non per niente a quell’ora fanno il tour per fotografi! Cmq anche con una semplice macchina digitale come la mia le foto vengono da urlo! E mi raccomando NON bisogna usare il flash! Voto: 10 GRAND CANYON: che dire… è il parco per eccellenza, immenso e da togliere il fiato soprattutto al tramonto. Godetevelo facendo passeggiate sul rim. Se potete e ve la sentite fate il giro in elicottero all’ora del tramonto, indimenticabile… Voto: 10 PHOENIX: troppo caldo per i miei gusti, 45° all’ombra. In giro non c’è anima viva. La città guardandola dall’auto non è brutta, il centro è carino e ben tenuto, ma se andate in questo periodo vi consiglio una meta alternativa per spezzare il tragitto verso la costa, oppure si stringono i denti e ci si spara quelle 8-9 ore di viaggio per guadagnare 1 giorno verso San Diego, un po’ meno per Los Angeles ma cmq un lungo viaggio. Voto: da rimandare alla prossima! SAN DIEGO: città carina anche se non ai livelli di San Francisco, il quartiere più vivo è il Gaslamp Quarter dove troverete di tutto dai ristoranti ai negozietti. Nota negativa ci sono tantissimi barboni. Voto: 7 LOS ANGELES: da dimenticare! a posteriori la eliminerei proprio dal giro! Voto: 4 ½ HAWAII – OAHU: dunque le Hawaii meriterebbero un capitolo a parte ma cercherò di essere breve. Noi abbiamo visto soltanto l’isola di Oahu. Tutto quello che vi può far venire in mente le isole da sogno che vedete in cartolina o che associate al nome non lo troverete di certo ad Honolulu o nella vicina Waikiki, sebbene qui si trovino tutti gli hotel dell’isola. Soltanto spostandovi con un auto nelle spiagge più isolate e meno turistiche troverete le classiche spiagge bianche, con palme e mare azzurro.. E nessuno, ma dico nessuno attorno a voi. Ecco quelle spiagge tipo Kailua, Kahana, Waimanalo sono davvero belle. Belle anche Sandy Beach o la North Shore ma per un altro motivo, non tanto per la bellezza del mare e della spiaggia ma per il fascino del surf e delle onde altissime Altra nota vale per Hanauma Bay, sicuramente bellissima, ma non si può aspettare 2 ore per poter entrare ed andare al mare! Ti fanno fare la fila per tutto, per entrare, per vedere il video obbligatorio, per scendere alla spiaggia, insostenibile! Insomma la mia stima complessiva di Oahu è sicuramente positiva, è un isola con un clima ottimale, sempre dai 20° ai 30° tutto l’anno, vegetazione rigogliosissima all’interno, contate che qui hanno girato Jurassik park o Lost, belle spiagge anche se bisogna spostarsi dalle zone turistiche…Ma forse si possono trovare posti altrettanto belli con molte meno ore di aereo. Dunque ora sembrerò un’incontentabile ma questo è il mio modesto parere, poi non fraintendetemi, sono isole bellissime e che sono contenta di aver visitato però una volta è abbastanza, non credo ci tornerei. Loro, gli americani e gli hawaiani in questo caso, spingono molto per queste isole dipinte come il paradiso in terra e sono molto bravi a nasconderne i difetti, tipo il traffico di Honolulu e le prostitute sulle vie secondarie di Waikiki. Voto: 8 CONSIGLI E CONSIDERAZIONI: Fate il pass per entrare nei parchi se avete intenzione di visitarne almeno un paio, costa $ 80 e lo potete fare all’ingresso di ogni parco e con quello potrete entrare in tutti tranne la Monumet Valley che costa 10 $ per auto.

Fermatevi sempre ai centri visitatori dei parchi dove i ranger sempre gentilissimi vi consiglieranno cosa fare e cosa vedere in base al tempo che avete e ai vostri interessi. Vi daranno inoltre tutte le cartine necessarie per i trail. Barboni: ce ne sono veramente tanti soprattutto nelle città. Nell’ultimo anno ci hanno detto che sono aumentati in modo impressionante perché con la crisi economica molte persone hanno perso casa e sono finite sulla strada. La differenza rispetto al passato è che alcuni sono anche fastidiosi, ossia cercano di importunarti.

Motel: ci sono tantissime catene tipo Best Western, Holiday Inn, Motel 6, Super 8… direi che in linea di massima sono tutte buone e in posti strategici per gli accessi ai parchi. Forse i motel 6 e i super 8 sono ad un livello leggermente inferiore ma tutti dispongono sempre di hair dryer, camere grandi con frigo e macchina per il caffè (americano sia chiaro!). Tutti hanno inoltre i dispenser per il ghiaccio, molto utile per il viaggio. Il mio giudizio sui motel americani non può che essere positivo.

Tasse e mance: la mancia si lascia sempre. Il 15%-25% al ristorante, 10% al tassista… se andate in un fast food tipo MC Donald o in un supermercato niente mancia. Sembra una roba da niente, ma è una differenza culturale non da poco… Inoltre sui prezzi esposti nei negozi o per gli alberghi non ci sono le tasse… che variano da stato a stato. Quindi okkio se avete i soldi contati! Si dice spesso (o almeno io l’ho sentito dire…) che se per visitare gli Stati Uniti si dispone di una settimana sola, beh vale la pena spenderla nello Utah e dalla mia esperienza non posso che essere d’accordo AUTO SEGNALETICA E BENZINA Innanzitutto, sebbene la consiglino tutte le guide, NON è necessaria la patente internazionale, la nostra va benissimo. Le auto, anche una semplice compact, che per 2 va più che bene, sono grandi e spaziose. Noi siamo state benissimo. Attenzione solo a non chiudervi dentro, è facilissimo, spesso lasciando le chiavi inserite e uscendo dalla macchina gli sportelli si chiudono e quindi restate chiusi fuori!! Ovviamente tutte le auto hanno il cambio automatico che funziona così: P (parking) lo si utilizza quando si deve posteggiare l’auto, e tale marcia deve rimanere inserita fino alla partenza N (folle) penso che non ci siano commenti da fare su questo comando…

R (retromarcia) , fate attenzione che con la retro inserita, la macchina si muove anche senza l’uso dell’acceleratore, per cui, se volete inserire la R e stare fermi tenete il piede sul freno.

D (drive) è la marcia con cui normalmente si guida (marcia inserita), la macchina anche in questo caso si muove anche senza l’uso dell’acceleratore.

1 – è una marcia di tipo ridotta che serve per avere maggior spunto nelle salite ripide 2 – è anche questa una marcia ridotta, da usare per avere più ripresa per qualsiasi salita non ripida Per accendere il vostro veicolo dovrete posizionare dapprima il cambio sulla posizione P, a questo punto la chiave gira e l’auto s’accende, allo stesso modo rimettete su P nel momento stesso che vi fermate e spegnete il motore. Molte macchine sono dotata di sistema d’ aiuto alla guida, per cui capita spesso di trovare un auto a noleggio dotata di “Cruise Control” ovvero controllo della velocità di crociera. Nel momento stesso che voi volete inserire questo comando, schiacciate il bottone (si trova quasi sempre sul volante) e da quel momento l’auto mantiene sempre la velocità a cui stavate andando. Quindi potete lasciare l’acceleratore e la macchina va da sola…Se volete disinserire il cruise control, basta frenare.

Per quello che riguarda i limiti di velocità, sulle Freeways e Interstate il limite varia da 55 a 65 miglia (90-100 km/h) 75 in alcuni stati, mentre nelle città il limite oscilla tra le 25 e le 35 miglia orarie (circa 45-50 km/h). Mi sembra scontato dire che sui limiti di velocità la Polizia è intransigente e le multe salatissime. Le strade sono sempre pattugliate e in molti casi utilizzano sistemi laser per rilevare le velocità anche da distanze molto elevate…O addirittura dall’elicottero.

Bisogna avere anche cura nel parcheggiare l’auto, quasi tutti i parcheggi sono a pagamento, altri riservati ai soli residenti, e funzionano col classico parchimetro che va a monetine. Nelle grandi metropoli esistono parcheggi multipiano, ovviamente più cari. Alcolici in auto: continuando sul filone del rispetto delle regole ferree, avere a bordo una bottiglia di alcolici aperta, significa che state guidando in stato d’ebbrezza, anche se a bere la birra è un vostro passeggero. E’ comunque possibile avere a bordo delle bottiglie di alcolici, ma queste devono stare nel bagagliaio e rigorosamente chiuse! Ma veniamo ora alla segnaletica stradale: Per prima cosa le diverse strade hanno dei loro simboli di riconoscimento e ogni strada ha una sua importanza. Ad esempio le Interstate sono strade di un certo interesse che collegano più stati vicini, in alcuni casi addirittura hanno anche un nome. Prima ancora di veder i cartelli dovrete fin da subito familiarizzare con le 4 direzioni cardinali, North, South, East e West, per cui oltre al nome e il numero della highways che dovrete prendere assicuratevi anche la sua direzione. Le intersezioni, o gli svincoli, con altre autostrade o strade di una certa importanza sono segnalate da un apposito cartello (Junction).

Non tutti sanno che al semaforo si può svoltare a destra col rosso. In pratica si arriva al semaforo, si prende la corsia della svolta a destra, ci si ferma per osservare e dare la precedenza a chi arriva da sinistra e ai pedoni e poi, appena c’è strada libera si può transitare! Questo discorso non vale se sul semaforo compare il cartello con la seguente scritta NO TURN ON RED.

Nella svolta a sinistra, ai semafori, potete trovare un cartello che indica LEFT TURN YELD ON GREEN, indica che per svoltare dovrete dare la precedenza a chi arriva in senso opposto. Esistono semafori che consentono la svolta solo in presenza della freccia verde (come capita anche da noi) e sono quelli caratterizzati dalla scritta LEFT ON GREEN ARROW ONLY I semafori si trovano sempre alla fine dell’incrocio anche se voi ovviamente vi dovete fermare prima! Vi capiterà spesso di imbattervi in incroci a 4 stop, capita ad esempio se attraversate i quartieri residenziali, strade secondarie. Chi passa?? Semplice, chi primo arriva passa, vige la regola dell’ordine di arrivo all’incrocio, ovviamente bisogna sempre fermarsi allo stop! Molto spesso troverete lungo le highways l’immagine di questo rombo associata alla scritta CARPOOL ONLY e delimitato a terra da una riga gialla. Queste sono corsie riservate alle auto collettive, sono generalmente corsie più scorrevoli. L’intento è quello di convincere gli americani a non andare in giro da soli e quindi ad inquinare di meno. Il cartello indica il numero minimo di persone che devono essere a bordo, affinché la vostra auto sia considerata un Car Pool.

Per quanto riguarda il discorso BENZINA in america non è per niente cara! Ma state attenti, fuori dai grandi centri urbani potete attraversare miglia e miglia senza incontrare nessuno quindi assicuratevi di avere sempre il pieno di benzina, noi quando scendeva sotto la metà di serbatoio ci fermavamo sempre per evitare problemi. IMPORTANTE: non troverete mai come da noi i benzinai sulle superstrade o autostrade, dovete uscire!! Cmq sui cartelli delle uscite i benzinai sono indicati, se non ci sono c’è scritto NO SERVICES. In questi tutti i parchi non ci sono benzinai! Dunque la benzina si può fare o in contanti o con carta di credito. Con carta di credito è più comodo perché ovviamente non dovete stare a fare i conti su quanti dollari ci vogliono per fare il pieno. Se pagate in contanti si deve pagare PRIMA di fare benzina alla cassa dicendo il numero della pompa. Es. 20 $ pump 5. Se invece optate per la carta dovete inserire la carta nella direzione indicata dal disegno (c’è la possibilità di usare la carta in ogni pompa, non come da noi) ed estrarla immediatamente. Dopo di che può darsi che vi chieda se è una carta di debito o di credito e uno zip code nel quale dovete inserire il CAP va bene anche quello italiano, cmq non lo chiede tutte le volte, spesso basta inserire semplicemente la carta. Vi chiederà poi di selezionare il tipo di benzina che volete fare (ce ne sono di tre tipi e tutte e tre si chiamano gasoline, varia il prezzo. Anche quella meno cara funziona benissimo, noi non abbiamo trovato differenze) si prende la pompa e si prova a fare benzina. Se non esce niente, ed è probabile, l’unica cosa da fare e’ quella di sollevare la base su cui e’ appoggiata la pistola, dopo aver tolto la pistola!!!! Praticamente c’è una base di plastica e voi dovete tirarla verso l’altro dopo aver sollevato la pistola. Nel caso non riusciste guardate gli altri o chiedete aiuto, sono tutti molto gentili e vi aiuteranno con piacere…Dopo aver fatto benzina se avete usato la carta prendete la ricevuta COSTI Per darvi un idea… a persona, mance comprese, in euro: Volo: € 1400 Pernottamenti: € 1250 Pasti: € 680 Auto: € 500 Dodge + € 55 Honda Benzina: € 100 (SOLO!!!) Varie ingressi e pass: € 70 Totale € 4.000 extra e shopping esclusi tutto prenotato con il fai da te!!! (Extra: elicottero € 150, cavallo € 50, tour monument € 30, spa € 90) E ora per i più pazienti o i più curiosi il dettaglio… Sabato 1 agosto: Milano – San Francisco Comincia l’avventura!! Partiamo da Milano Malpensa con il volo Continental Airlines delle 8.50. Il volo decolla in perfetto orario e dopo 9 ore di volo atterriamo a Newark. E’ una splendida giornata e vediamo dalle vetrate dell’aeroporto Manhattan… sbrighiamo in fretta le formalità del controllo immigrazione con impronte e via dicendo e prendiamo la coincidenza per san Francisco. Arriviamo a Frisco con mezz’ora di anticipo, il viaggio di quasi 6 ore passa veloce perché dormiamo tutto il tempo . Ritiriamo le valigie, prendiamo uno degli shuttle che si trovano proprio all’uscita dell’aeroporto e ci facciamo portare al nostro hotel in Union Square al costo di $ 10 a persona. Sono circa le 11 di sera e ce ne andiamo dirette a letto! ATTENZIONE: il check in a Newark non è da rifare (infatti noi avevamo già la carta d’imbarco del volo successivo) ma le valige sono da ritirare comunque! Vanno poi lasciate subito dopo al drop off. Praticamente le lasciate in una sorta di area dove smistano a mano tutte le valige che da Newark partono per gli States! Pensavamo non arrivassero mai a san Francisco e invece… ah, ricordo che le valigie NON vanno chiuse quando viaggiate negli states! A meno che non comperiate quei lucchetti apposta che riescono ad aprire con chiavi universali.

I prezzi sono sempre comprensivi di tasse.

Inn at Union Square: carino, niente di pretenzioso ma in ottima posizione e con una favolosa colazione. Voto: 7, $ 72 per persona a notte con colazione Domenica 2 agosto: San Francisco Il fuso orario di -9 ore si fa sentire e alle 4.30 siamo sveglie a guardare il soffitto. Ci costringiamo a restare a letto per abituarci al fuso ma cmq alle 6.30/7 ci alziamo con un gran mal di testa. Evviva la tachipirina! Dopo la colazione ci dirigiamo a vedere la messa gospel al Globe, molto carina anche se non al livello della messa che avevo visto l’anno scorso ad Harlem. Restiamo un oretta e poi partiamo alla scoperta della città! Andiamo alla Powell Station vicino ad Union Square e facciamo il Muni Pass di 3 gg al costo di $ 18 per poter girare in città su tutti i mezzi di trasporto, compresi i cable car! Consigliatissimo perché si risparmia un sacco, considerate che una corso one way con il cable costa 5 $!! Decidiamo cmq di andare a piedi perché siamo affascinate dai saliscendi che ci circondano… risaliamo Powell street, sosta alla Grace Cathedral e al suo parco antistante. Facciamo poi un giro a Chinatown e nel financial district arrivando ai piedi della Transamerica Pyramid poi ci dirigiamo alla Coit Tower. Qui facciamo il biglietto a $ 7 e saliamo sulla torre dalla quale si gode di una bellissima vista sulla baia di San Francisco dal Golden Gate a Downtown. Dalla Coit prendiamo l’autobus fino al Fisherman’s Wharf, la zona del porto, piena zeppa di turisti (tantissimi italiani come in tutto il viaggio del resto…). Pranziamo al volo in una baracchina mangiando gamberetti fritti + patatine. Buonissssssimi:). Al pomeriggio vediamo uno spettacolo di brake dance al Pier 39 poi andiamo a vedere i leoni marini e facciamo un po’ di shopping sempre al Pier 39. Questa è una zona molto turistica piena di negozietti e di ristoranti. Nel tardo pomeriggio andiamo alla Lombard Street, scarpiniamo e ce la facciamo tutta in salita.. Tremenda! Centinaia di foto che non renderanno merito né alla via né alle pendenze incredibili! Assolutamente da vedere! In cima alla Lombard prendiamo il cable car che ci riporta alla Powell Station. Facciamo un altro po’ di shopping da Abercrombie & Fitch che si trova nel centro commerciale proprio di fronte all’arrivo del cable car e torniamo in albergo distrutte. Ceniamo in Union Square e ci mangiamo la nostra prima (di una lunga serie) New York Steak! Inn at Union Square: $ 72 per persona a notte con colazione Lunedì 3 agosto: San Francisco Sveglia alle 7 e anche oggi la giornata non è delle migliori, c’è un po’ di nebbia.. Ma tanto sappiamo che poi in tarda mattinata esce il sole… è un po’ il clima di San Francisco, alla mattina c’è sempre la nebbia ma poi passa:) ma che freddo però per essere agosto!! Iniziamo il giro per il Civic Center che devo dire non mi ha entusiasmato più di tanto, anche perché era pieno di barboni che ci guardavano malissimo, una delle poche volte in cui non mi sono sentita tranquilla. Visitiamo poi the Cathedral of Saint Mary of the Assumption. Da qui prendiamo l’autobus fino A Ghirardelli Square. Questa zona prima era una fabbrica di cioccolato, oggi è in edificio molto interessante che conserva ancora i vecchi macchinari e ovviamente vendono cioccolato! Qui facciamo la nostra 2 colazione da Starbuck’s e prendiamo un altro autobus che ci scarica al Palace of Fine Arts. Facciamo un giro al laghetto e poi ci incamminiamo verso il Golden Gate. Facciamo tutta la camminata sulla spiaggia e poi saliamo al ponte e arriviamo fino al primo pilone! C’è un vento bestiale… però il Golden gate merita davvero! Inoltre dal ponte si gode di una vista impareggiabile su tutta la baia di San Francisco. Ci fermiamo a magiare una scatola di frutta mista e poi ci dirigiamo verso il Cabrillo Park. Questo è un parco molto carino, una zona residenziale con case da urlo, purtroppo non posso dire la stessa cosa del Golden Gate Park che ho trovato poco rassicurante e quindi lo sconsiglio…Eravamo infatti credo gli unici turisti nella zona… è carino invece, vicino al parco, il quartiere di Haight Ashbury che è stato il centro del movimento hippie negli anni ’60, pieno di casette colorate. Verso sera torniamo in autobus alla Powell Station, facciamo un giro in Union Square e andiamo a cena in un pub dove mi sparo un super cheeseburger buonissimo.

Inn at Union Square: $ 72 per persona a notte con colazione Martedì 4 agosto: San Francisco – Yosemite (320 km) Ci svegliamo come al solito di buon ora e questa mattina incredibile ma vero c’è già il sole! Meglio così visto che oggi abbiamo la gita ad Alcatraz. Andiamo subito alla Thifthy a due passi (nel vero senso della parola! Era dietro l’angolo) dal nostro albergo a dire che avremmo ritirato l’auto nel pomeriggio. Nessun problema ci dicono e quindi ci dirigiamo con il cable car al Pier 33 da dove partono le crociere per Alcatraz prenotata da casa sul sito http://www.Alcatrazcruises.Com al costo di $ 26 a persona. L’isola di Alcatraz da sempre soprannominata The Rock è aperta al pubblico solo dagli anni 80 ed è stata penitenziario fino al 1963 anno in cui venne chiusa per gli elevatissimi costi di mantenimento. Il tour è molto interessante, con audioguida in italiano. Percorrere quei corridoi mette a tratti la pelle d’oca… Ritorniamo sulla terra ferma e mangiamo messicano al Pat’s cafè vicino al Fisherman’s poi torniamo alla Thrifthy a recuperare la nostra Dodge Caliber blu scuro. Carichiamo tutto e partiamo destinazione Yosemite. Impieghiamo qualche minuti a familiarizzare con il cambio automatico ma poi tutto si rivela molto più facile del previsto. Ci immettiamo nel Bay Bridge in direzione Oakland e via verso Yosemite. Arriviamo ad Oakhrust che è già sera nel nostro B & B dove resteremo 2 notti. Ci sistemiamo e andiamo a cena nella Sweetwater Steakhouse dove mangiamo la più buona New York Steak di tutta la vacanza con contorno di onion rings 😉 ah, all’ingresso di Yosemite fate il pass al costo di $ 80 per tutti i parchi statali. Noi l’avevamo già perché una nostra amica c’era stata 1 mese prima e sul pass si può scrivere un altro nome. Quindi almeno qui abbiamo risparmiato!! B&B Bed of Roses: carino ma stanza molto piccola e piuttosto cara per gli standard trovati. $84 per persona con colazione. LO SCONSIGLIO Mercoledì 5 agosto: Yosemite Se il buon giorno si vede dal mattino…?!! Mentre guido ancora assonnata all’interno del parco un orso enorme ci attraversa la strada!! Con un agilità che farebbe un baffo ad un atleta! Che roba… ancora scioccate dall’incontro ci dirigiamo al centro visitatori e come poi impareremo a fare di consueto chiediamo ai ranger che percorsi ci consigliamo e cosa vale la pena vedere; loro in base al tempo che avete e alle vostre esigenze vi sapranno consigliare al meglio! Noi facciamo il panoramico mist trail fino alle vernal fall, ossia 3 ore di scarpinata andata e ritorno ma la vista della cascata dall’alto con l’arcobaleno è veramente molto bella. Il primo tratto che consigliano a chi ha meno tempo non vale la pena perché è semplicemente un percorso tra i boschi, il bello viene dal secondo tratto in su ma ci vogliono ripeto almeno 3 ore. Durante il percorso troverete centinaia di scoiattoli che in un primo tempo sembrano simpatici ma poi si rivelano assillanti.. Oh non ci lasciavano mangiare, i ranger dicono che diventano anche aggressivi e bisogna stare attenti! Io che ho sempre adorato gli scoiattoli dopo un po’ mi davano ai nervi…!! In tardo pomeriggio ci rechiamo in macchina fino al glacier point per ammirare la vallata di Yosemite da quasi 3000 m. Yosemite è uno dei parchi più grandi che abbiamo visitato, considerate che dall’entrata ci vuole 1 ora 1 ora e mezza buona per arrivare al centro visitatori! Quindi valutate bene i vostri tempi per non rischiare di passare tutto il giorno in macchina. Finito il giro torniamo ad Oakhurst e ceniamo in un ristorante messicano in paese. B&B Bed of Roses: $84 per persona con colazione Giovedì 6 agosto: Yosemite – Sequoia (265 km) Partiamo alla mattina presto destinazione Sequoia National Park. Arrivati all’ingresso del parco scopriamo che ci vuole quasi 1 altra ora per arrivare nella zona che più ci interessa, la Giant Forest. Dopo aver percorso non so quanti tornanti in salita vediamo finalmente il cartello dell’inizio della foresta e rimaniamo a testa i su ad ammirare le Sequoie giganti. Davvero spettacolari! E la giornata diventa ancora più interessante quando lungo la strada avvistiamo il nostro 2 orso! Questa volta è molto piccolo e riusciamo a scattare un po’ furtive un paio di foto al piccolo! Wow… avevo un orso a 3 metri, incredibile!! Arriviamo al Generale Sherman trail e ci facciamo la breve passeggiata che ci porta fino alla Sequoia gigante, davvero imponente anche se non ha niente da invidiare a tante altre viste attorno. Facciamo poi il Big Three trail che è un percorso circolare per ammirare meglio le Sequoie e poi ci dirigiamo al Morro Rock… e dopo 400 gradini siamo sulla cima di questo sasso da cui si gode il panorama sul Monte Whitney, la cima più alta degli Usa senza contare Alaska e Hawaii. Attenzione, in questo parco fa un freddo bestiale per essere agosto, noi con la felpa avevamo freddo!! Volevamo visitare le Crystal Cave ma abbiamo scoperto soltanto dopo che i biglietti di ingresso erano in vendita soltanto all’entrata a Three Rivers e non all’ingresso della grotta come invece sarebbe più logico! quindi rimaniamo con un palmo di naso e ci dirigiamo al motel a Three Rivers. Ceniamo al River View, credo l’unico ristornate nel piccolo paesino, cmq molto comodo per la visita al parco. Dopo cena comperiamo la cosiddetta ghiacciaia che ci accompagnerà per tutto il viaggio… dicesi ghiacciaia una scatola di polistirolo da riempire di ghiaccio (che tutti i motel danno gratis alle apposite macchinette) per mantenere bevande e quant’altro fresche. Ce l’hanno veramente tutti!! Motel The River Inn: perfetto per le nostre esigenze, camera grande, pulita e ad ottimo prezzo: $ 54 per persona Venerdì 7 agosto: Sequoia – Lone Pine (450 km) Oggi ci aspetta una lunga tappa di trasferimento a Lone Pine, alle porte della Death Valley. Il paese di Lone Pine è abbastanza carino ed è diventato importante durante il periodo della febbre dell’oro . Ecco perché ogni anno organizza il Lone Pine Film Festival, che celebra la leggenda dei Cow Boys americani. Lone Pine è importante perché si trova all’estremità nord della ‘inizio della Death Valley e che è diventata famosa nel tempo proprio per questo motivo. I pionieri che riuscivano ad arrivare a Lone Pine durante il periodo della corsa all’oro potevano dire di avercela fatta. Se siete amanti della carne e del buon vino (rigorosamente Californiano) e come noi…Per sbaglio passate da queste parti, vi consiglio di farci un salto!! E poi qui ci sono veri saloon come si vedono nei film! Motel Dow Villa: anche questo perfetto motel. $ 60 per persona Sabato 8 agosto: Lone –Pine – Death Valley – Las Vegas (500 km) Tappa tosta… stamattina sveglia alle 5 e via in direzione Death Valley. Appena entrati nel parco ci danno il buongiorno 2 coyote che incuranti di noi ci attraversano la strada come se nulla fosse. Nella Death visitiamo le sand dunes e ci dirigiamo verso il centro visitatori (ore 8 del mattina, 35°!!). I rangers a Furnace Creek ci consigliano di vedere badwater, il punto più basso degli Stati Uniti, di fare il percorso in auto all’artist palette, poi sosta a Zabriskie Point e Dante’s View e via verso Las Vegas. Questo era quello che dovevamo vedere prima che la mia pressione decidesse di calare a picco nel bel mezzo di badwater..:( sottolineo i 40 gradi delle 9 del mattino!!) Troviamo fortunatamente un gentile camionista che mi da 2 bustine di zucchero e filiamo via in auto verso Las Vegas. Lungo il tragitto incontriamo pure un pazzo furioso, interamente vestito di bianco, che scende verso la valle della morte in bicicletta!! A 45°… pazzo!. Per quello che ho potuto vedere cmq la death valley è una landa desolata dove non incontri davvero nessuno, il silenzio regna sovrano… probabilmente i momenti migliori per vederla sono il tramonto e l’alba perché durante il giorno il gran caldo appiattisce tutti i colori e crea un alone biancastro che rende tutto uguale! Consiglio quindi di dormire direttamente a Furnace Creek per poter godere a pieno delle meraviglie della valle che noi in parte ci siamo perse. Prenotate per tempo in alta stagione! Giungiamo a Las Vegas nel primo pomeriggio, anche qui il caldo non scherza, il termometro segna 42°. Attraversiamo la strip in macchina e raggiungiamo il nostro hotel, il Bally’s situato al centro della strip di fronte al Bellagio e a fianco del Paris. Usufruiamo del valet parking e in 30 secondi ci prendono valige e auto e ci danno i numeri per riavere auto e valige (direttamente in camera)… entriamo in hotel un po’ frastornate da questa città di plastica e dal freddo degli hotel! 18 gradi… sono dei pazzi! Dopo un breve riposino, eravamo in piedi dalle 5 del mattino… ci facciamo un bel giretto della strip e vediamo il Bellagio con il soffitto di fiori di vetro e le fontane danzanti, il Caesar Palace con il Colosseo finto, il Pyramid con la Sfinge e il Mandala Bay. Ceniamo al Diablo’s bevendo un margarita da 1 litro! Buonissimo… Hotel Bally’s: prenotato con largo anticipo si è rivelato ottimo, rapporto qualità prezzo migliore della vacanza, ampia camera con 2 letti matrimoniali, bagno enorme, insomma consigliatissimo. $ 36 per persona Domenica 9 agosto: Las Vegas Oggi giornata di relax che vola veloce in piscina al Bally’s. Tentiamo anche la fortuna al casinò ma senza troppa fortuna..:( e proviamo le mele caramellate enorme al modico prezzo di 20$ l’una! Ammazza oh! Verso sera completiamo il giro della strip vedendo il Venetian (c’era una mostra fotografica all’interno di un tale Peter Lik, le foto erano da urlo) e il Mirage e ci guardiamo lo spettacolo di fontane di sera davanti al Bellagio. Ceniamo alla Steakhouse del Bally’s mangiando benissimo e bevendo un buon vino rosso…Davvero ottima scelta! Avevamo anche un buono sconto del 25% essendo ospiti dell’hotel;) Hotel Bally’s: $ 36 per persona Lunedì 10 agosto: Las Vegas – Zion (260 km) Partiamo di buon ora da Las Vegas ma a causa di lavori in corso che fanno impazzire il nostro navigatore ci mettiamo più di un ora ad uscire dalla città. Inoltre nel percorso verso lo Utah si perde un ora di orologio, -8 rispetto all’Italia, che poi recupereremo rientrando in Arizona. Arriviamo allo Zion verso le 13.30 e c’è molto caldo per escursioni a piedi. (38° circa senza un filo di vento) pranziamo quindi al sacco all’ombra di una pianta, ci riposiamo un pochino e dopo esserci documentate sui percorsi al solito centro visitatori partiamo alla scoperta del parco.

Prendiamo la navetta gratuita, le auto non sono ammesse nel parco, che sosta in tutti i punti panoramici ed in particolare facciamo 2 percorsi a piedi. Il temple di Sinawawa della durata di circa 1 ora e mezzo all’estremità nord del parco, molto carino, e il lower Emerald loop Trail, niente di speciale. Alla sera facciamo 2 passi a piedi a Springdale e ceniamo in uno dei pochissimi ristoranti del paese.

Albergo Best Western Zion Lodge: molto molto carino, tutto in legno, belle camere e in ottima posizione. $ 62 per persona Martedì 11 agosto: Zion – Bryce Canyon (145 km) Ci alziamo presto come al solito e partiamo con la nostra Caliber in direzione Bryce Canyon. La strada è molto bella e abbastanza breve, avvistiamo anche un gruppo di mufloni sulla cima di un sasso… Arriviamo al Bryce che è ancora mattina e abbiamo tuta la giornata a disposizione per vederlo al meglio. Personalmente è stato uno dei parchi più belli che io abbia visto in questa vacanza Ci siamo fermate in tutti i punti panoramici indicati dai ranger; per chi ha meno tempo i migliori sono sicuramente il Bryce point, il Sunset point e l’Inspiration point. Non spingetevi fino al Rainbow point che non merita come gli altri a mio parere. Se avete tempo da vedere assolutamente tutto invece!! In serata abbiamo fatto il bellissimo Queen’s trail + Navajo loop trail, davvero il più bel percorso di tutta la vacanza in mezzo alle guglie rosse del Bryce. In serata alloggiamo al Best Western Ruby’s Inn proprio all’ingresso del parco e ceniamo nello stesso ristorante dell’hotel.

Hotel Ruby’s Inn: visti i bei commenti trovati me lo aspettavo meglio invece era molto umido e le camere un po’ vecchiotte. Cmq passabile e in ottima posizione. $ 67 per persona Mercoledì 12 agosto: Bryce Canyon – Moab (450 km) Ci alziamo di buon ora pronte per la nostra gita a cavallo nel Red Canyon…Purtroppo il tempo non è dei migliori e siamo anche rimaste un po’ deluse. Innanzitutto avendo prenotato prima l’albergo e poi la gita a cavallo sempre con il Ruby’s Inn non ero riuscita a selezionare il pacchetto che prevedeva lo sconto per chi soggiornava e faceva 1 gita a cavallo. Però avevo mandato una mail chiedendo se era possibile avere uno sconto e loro mi avevano risposto che mi avrebbero fatto pagare il pacchetto scontato. Bene, mail alla mano non c’è stata storia, non hanno voluto farmi il prezzo che LORO mi avevano detto. Intendiamoci non era per i 20$ di differenza, era solo per il principio, se tu mi dici che mi fai lo sconto poi me lo fai altrimenti io potevo decidere di fare la gita con altri. Furbi sti americani eh? Ripeto carta stampata alla mano.. Roba da matti! Hanno davvero fatto una pessima figura per 20 miseri dollari! Spesa per il giro $ 75 a testa. Che tristezza.. Inoltre la gita a cavallo, forse colpa del tempo, non è stata gran che e con il senno di poi non la rifarei, l’unico posto che, a parer mio, merita di essere visto a cavallo è la Monument Valley. Tornassi indietro farei a cambio. Cmq finiamo il giro che dura circa 3 ore, mangiamo al ristorante e partiamo alla vota di Moab. La strada che percorriamo è molto panoramica ma arriviamo a destinazione stanche morte dopo quasi 5 ore di viaggio. Moab si rivela però una cittadina carina e piena di ristorantini! Ceniamo al messicano in centro con uno splendido Combo Apetizer ed un frozen mango margarita. Il migliore messicano della vacanza. Soggiorniamo al motel Moab Adventure Inn. Adventure Inn: uno dei migliori motel per rapporto qualità/prezzo, situato al centro di Moab in ottima posizione sia per Arches che per Canyonland, con colazione e una titolare molto simpatica e gentile. Da consigliare! $ 43 per persona con colazione Giovedì 13 agosto: Canyonland, Dead Horse Point, Arches (Moab) Oggi abbiamo un programma intenso perchè vogliamo vedere tutti e due i parchi di Canyonland e Arches quindi ci alziamo all’alba e dopo un ottima colazione offerta dal nostro motel partiamo in direzione Canyonland. Ci sono circa 20 miglia prima di entrare nel parco, la zona che visiteremo è solamente l’Island in the Sky, uno dei tre distretti di Canyonland che è veramente immenso. L’Island è il più comodo da raggiungere e quello più attrezzato ma al centro visitatori siamo solo noi 2! Ci consigliano i posti da vedere e partiamo. Bellissimo e assolutamente da non perdere è il Mesa Arch (ci si arriva in 20 minuti di passeggiata) dal quale si ha una vista su tutta la vallata del Colorado. Si resta senza fiato nonostante il tempo non fosse dei migliori e i colori non risaltassero al meglio. Facciamo anche l’Upheaven Dome trail che da invece sulla vallata del Green river della durata di circa 40 minuti, carino ma si può anche saltare se si ha poco tempo. Da non perdere invece il Green river overlook ma soprattutto il Grand view overlook dal quale parte un sentiero di circa 1 ora (2 a/r) che porta fin sulla punta del promontorio oltre il quale si uniscono le vallate del Colorato e del Green river. Bello bello bello!!! Li, sull’orlo del mondo ci siamo messe a sedere in silenzi a contemplare l’infinito… giuro che senti le gambe tremare e un vuoto in fondo allo stomaco.. Una sensazione mai più provata in nessun parco. Dall’alto del Buck Canyon Overlook si gode la vista di una spaziosa piana rocciosa nella quale si aprono delle incredibili spaccature, quasi lacerazioni che paiono doversi allargare da un momento all’altro e che lasciano intravedere a loro volta ulteriori spaccature ed erosioni. Praticamente tutto ciò che il nostro immaginario evoca alla parola “canyon” è racchiuso in questo parco, il quale può vantare quindi un nome più che mai appropriato.

Appena usciti da Canyonland facciamo una breve deviazione verso il Dead horse point. Be’, chi ha visto, amato e si è appassionato al film Thelma & Louise, mi potrà capire.

Già gran parte delle strade che abbiamo attraversato oggi sono state l’incomparabile scenario in cui si dipanano le riprese “on the road” del film, ma nel Dead Horse Point è stata girata l’indimenticabile scena finale. Il punto panoramico è davvero bello.. Mette i brividi.. Noi non abbiamo neanche pagato l’ingresso, che è escluso dal pass nazionale, perché il baracchino dei rangers era chiuso per pranzo!! Beh tanto meglio..:) Ci fermiamo a mangiare qualcosa a Moab per pranzo ed entriamo ad Arches nel primo pomeriggio. Qui ci sono moltissimi turisti e paragonato a Canyonland sembra un altro mondo! Bello ma si respirano sensazioni diverse. Visitiamo l’Eden garden e le north and south windows. Procediamo poi per il Devil garden e facciamo la passeggiata che porta al Landscape arch, il più lungo arco naturale del mondo (circa 90 metri) che si può ammirare da una distanza di sicurezza in quanto qualche anno fa ha dato segni di cedimento e una parte dell’arco è crollata facendolo assottigliare ancora di più. Verso le 18 partiamo per la scarpinata verso il delicate Arch. 1 ora e mezzo su per un grippo e una fatica bestiale (sconsigliatissimo farla sotto il sole cocente delle ore centrali) ma il panorama che si gode all’arrivo ripaga di tutto. L’arco è bellissimo e sarebbe stato ancora più bello vedere il tramonto che purtroppo non abbiamo visto causa brutto tempo. Peccato davvero… ma che spettacolo! Ritorniamo a Moab soddisfatte della giornata e ceniamo in una Steakhouse dove ci sbellichiamo dalle risate osservando un gruppo di romani tirati a fionda… forse non si sono accorti che siamo nel bel mezzo del nulla!!! Mah.. Le donne sembravano appena uscite da un salone di bellezza… che ridere! Adventure Inn: $ 43 per persona con colazione Venerdì 14 agosto: Moab – Monument Valley (240 km) Poco prima di arrivare alla Monument, già in territorio Navajo ci fermiamo ad un market a fare benzina e spesa. Devo dire che gli indiani non mi sono sembrati particolarmente simpatici, né loquaci né ben disposti verso i turisti che pure sono la prima fonte di guadagno nel loro territorio.. Al contrario degli americani che sono sempre gentili e pronti ad aiutarti. Cmq…Avvistiamo la Monument Valley da lontano e ci fermiamo 300 volte a fare foto lungo la strada.. Che dire.. La strada verso la Monument è qualcosa di unico, qualcosa che ti riporta indietro nel tempo e sembra di essere dentro ad un film in un posto irreale! Bellissima!! Arriviamo al View at the Monument Valley, dove alloggeremo, ed anche centro visitatori da dove partono tutte le escursioni, facciamo tante foto e decidiamo di provare a percorrere i 17 miglia di strada sterrata per vederla. Ma dopo aver fatto i primo 500 m valutiamo che la strada è troppo dissestata per la nostra Caliber che deve resistere almeno un’altra settimana, inoltre il tempo non promette nulla di buono e decidiamo di prendere un tour organizzato. Ci accordiamo con un indiano (trattate come foste al mare a Rimini perché tentano di spennarvi in tutti i modi. Noi abbiamo detto che un altro indiano ci faceva meno e lui ha calato il prezzo. Spendiamo $ 50 Roba da matti!) e nel mentre viene giù il diluvio con fulmini e saette. Dura in tutto 15 minuti ma la valle sarà poi piena di fango e paciugo e abbiamo visto molte macchine bloccate! Meno male che siamo tornate indietro!! Che culo… il tour a causa della pioggia lo facciamo solo in 2 + l’indiano guida, altro culo visto che gli altri erano tutti con almeno 10/15 persone! Il giro dura circa 2 ore e si rivela molto interessante nonché divertentissimo… il nostro indiano accelerava al max sulle dune di sabbia facendo fare salti improbabili alla jeep… ci siamo divertite come matte.. Poi la nostra guida ci fa vedere un sacco di posti che solitamente i turisti non vedono, ci porta anche a vedere quella che loro chiamano la sorgente e ci dice che solo in pochi hanno avuto la fortuna di vederla. Pensiamo che ci stia dicendo una cavolata… ma alla sera parlando con gli ospiti dell’albergo impariamo che è vero.. Solo noi siamo state alla sorgente! Soddisfattissime del giro ci piazziamo sul balcone della camera ad ammirare un bellissimo tramonto da cartolina con le mesas (pinnacoli piatti e larghi) e i buttes (pinnacoli appuntiti) che si fanno dall’arancione al rosso… E poi andiamo a cena in albergo dove io mangio una cosa buonissima che mangiavano tutti ma che ancora non ho capito cosa fosse View at the Monument Valley: il panorama che si gode dal balcone è SPETTACOLARE. Lo consiglio assolutamente, poi le camere sono nuovissime, pulite e grandi. L’albergo ha aperto quest’anno ed è il solo dentro alla Monument. Un po’ caro ma ne vale la pena. $ 110 per persona Sabato 15 agosto: Monument Valley – Page (200 km) Oggi si entra in Arizona, 3° stato dei 5 che visiteremo e torniamo a -9 ore rispetto all’Italia, ciò significa che recuperiamo 1 ora sulla tabella di marcia 🙂 arriviamo infatti a Page in anticipo sul previsto ma con le distanze che ci sono in america non si sa mai e noi avevamo prenotato il tour imperdibile all’upper Antilope canyon alle 11.30 (orario che ci hanno detto essere il migliore per godere a pieno della luce e dei riflessi di colore. Non a caso proprio a quell’ora parte il tour per fotografi!). Il sito dal quale abbiamo prenotato è questo: http://www.Antelopecanyon.Com, $ 32 a testa per 1 ora e 30 min di tour. L’Antilope si visita solo ed esclusivamente con visita guidata e quindi ci rassegniamo alle solite code, attese che comportano i tour… (che personalmente odio! W il fai da te!) partiamo in una cinquantina sulle jeep dell’agenzia che ci scaricano in un posto caldissimo non prima di aver percorso 20 minuti in mezzo al deserto! Bene, da fuori non daresti una lira al crepaccio che ti si apre davanti… ma appena entrati resti a bocca aperta con il naso all’insù! Pensavo che le foto che si vedono sui libri fossero ritoccate, invece anche le mie sono così!! Bellissimo, da vedere assolutamente. Dentro al canyon poi la temperatura scende di almeno 10/15 gradi quindi si sta benissimo. IMPORTANTE: le foto per avere colori unici vanno fatte rigorosamente senza flash e tenendo ben ferma la macchina. La nostra guida ogni tanto prendeva la mia macchina fotografica e mi ha fatto foto da urlo!! Beh, tornate a page è primo pomeriggio, siamo stanche ma non demordiamo e andiamo verso il Lake Powell. All’entrata del Glen Canyon che segnala l’ingresso al Lake Powell da sud ci fermiamo un attimo a vedere la Dam (la diga) che forma lo stesso lago. Praticamente hanno bloccato il corso del Colorado (sempre lui!!!) e hanno creato questo lago artificiale. La diga non ci dice molto ma tant’è, non siamo esperte, e ci dirigiamo verso il porto del Lake Powell. Voi non ci crederete ma oltre alle case prefabbricate hanno anche le barche prefabbricate. Incredibile! In questi campi hanno mooolto da imparare da noi europei. Pranziamo in una pizzeria sul lago che cmq non ci dice molto e andiamo al nostro Motel 6. Stiamo un paio d’ore in piscina (bruttina) e poi andiamo a cena allo Strombolli, un locale italiano in centro che si rivela italiano veramente. L’insalatona era ottima come la mangio a casa mia…:) Motel 6: il peggior motel della vacanza, sebbene da fuori sia abb carino le camere sono vecchie e senza i comfort degli altri motel. Costava meno rispetto agli altri ma c’era un motivo! $ 35 per persona Domenica 16 agosto: Page – Grand Canyon (220 km) Finalmente oggi arriviamo al tanto decantato Grand Canyon… ma prima sostiamo appena fuori Page all’Horse Shoe, cosiddetto perché ha la forma di una ferro di cavallo! Facciamo il percorso di 1 ora a/r per arrivare ed ammiriamo uno scorcio davvero bello sempre del Colorado! Attenzione solo al caldo che già alla mattina risulta abb soffocante. Ripartiamo ed entriamo nel Grand canyon da Cameron, entrata est, noi visiteremo il south rim Il ranger all’entrata dopo averci consegnato consueta cartina e giornale ci dice di andare prima a vedere il Desert View che da una prima visione del canyon. Così facciamo e scopriamo che qui c’è una temperatura davvero ottima! 28° a mezzogiorno! Meno male… sinceramente la vista non mi ha esaltato più di tanto quindi rimandiamo la valutazione come sempre alla fine:) per chi ha poco tempo consiglio di non vedere questo view point che rispetto agli altri non gli porta neanche le scarpe! Ripartiamo in direzione centro visitatori che troveremo dopo 40 minuti di strada! Il parco è preso d’assalto da turisti… e non solo!! Il ranger che ci da le indicazioni ci dice che Obama è appena stato là.. OBAMA!!!! THE PRESIDENT?! Si proprio lui… i miei genitori me lo confermeranno poi alla sera al telefono . Cmq guardiamo i primi view point attorno al Mother point e decidiamo di andare a prenotare il giro in elicottero per il giorno dopo, nel tragitto ci fermiamo a lasciare i bagagli all’Holiday Inn appena fuori dal parco. Purtroppo arrivati in aeroporto scopriamo che è tutto chiuso per visita presidenziale!! Mannaggia… però veniamo ripagate e mentre eravamo li ad ammirare l’elicottero di Obama, arriva lui in persona!! O meglio lui nella sua macchina superblindata nera con scodazzo al seguito. Contemporaneamente atteraa un Air Force grande come il mio paese e nel giro di 10 minuti salgono tutti sull’aereo e via..!! salgono vuol dire che tute e 6 le macchine salgono DIRETTAMENTE sull’aereo!! Roba da pazzi… di Obama purtroppo nessun saluto.. Sai te che figata avere la foto di Obama? E invece niente.. Solo la macchina e l’aereo..:( In serata andiamo a vedere il tramonto a Maricopa Point percorrendo a piedi e quasi di corsa il rim trail. Non potevamo perderci il tramonto che dicono essere magnifico… e lo è davvero!! Foto da cartolina! Torniamo all’hotel e andiamo a cena nella Steakhouse al di la della strada. Ottima e con buonissimo frozen margarita alla fragola!! Holiday Inn: questo a livello qualitativo è sicuramente stato il miglio motel della vacanza, davvero comodo a 1 miglio dall’entrata sud del parco. $ 102 per persona Lunedì 17 agosto: Grand Canyon Questa mattina ci alziamo all’alba per fare il trail che ci ha consigliato il ranger. E’ il trail che porta all’Ooh Aah point scendendo dentro al canyon. Bisogna farlo con il fresco perché le temperatura all’interno del canyon salgono vertiginosamente nelle ora più calde arrivando fino a 50°. Scendiamo un bel pezzo poi il mio “problema” delle vertigini comincia a fare effetto e siamo costrette a tornare indietro se non volevano chiamare poi un elicottero per riportarmi su! Facciamo poi tutto il rim fino all’Hopi point all’andata in bus (c’è una fila bestiale!) e il ritorno a piedi. Bello! Dicono che dall’Hopi point si veda un bellissimo tramonto, però noi abbiamo visto la sera prima centinaia di persone andarci… a mio avviso meglio optare per il Powell point o il Maricopa point belli cmq e con mooolta meno gente..;) Giungono finalemtne le 5 del pomeriggio e siamo pronte per il nostro volo di 50 minuti in elicottero (per la modica cifra di $ 235 ma li vale tutti, lo rifarei!). Io sono un po’ agitata, non sono mai salita prima su un elicottero e tutti mi hanno avvertito che si balla moltissimo, soprattutto nel canyon… Ci pesano ci attaccano un pataffio sul petto con scritto ready to fly e viaa… L’elicottero è da 8 persone compreso il pilota, anzi la pilota! Fortunatamente mi mettono a lato e quindi a fianco a me ho la portiera trasparente da cui vi vede tutto, ma proprio tutto, sembra di essere sospesi nel vuoto! Il posto va a fortuna infatti sistemano le persone in base al peso per bilanciare il mezzo. 1, 2, 3 e si parteeee… decolliamo e cominciamo a prendere velocità sulla foresta che circonda il south rim sulle note di Michael Buble… Come fly with me, let’s fly, let’s fly away… l’elicottero arriva sul rim, accelera e si butta nel canyon… inutile descrivere la sensazione che si prova…Il cuore in gola, un’emozione unica da pelle d’oca! Rimango con la bocca aperte appiccicata al vetro a guardare il colorado che scorre sotto di noi.. Colori unici, una meraviglia!! Mi accordo che molto dei miei compagni di volo sono terrorizzati e si attaccano ai sedili, compresa la mia amica, io invece sono carica come una molla, niente vertigini, niente paura.. Da dio! mi godo il volo e quando atterriamo ho i lucciconi agli occhi. Esperienza secondo me indimenticabile che consiglio a chiunque se la senta. Io lo rifarei cento volte! Anche perché le foto che fai dall’elicottero te le scordi dal rim!! E poi devo dire che pensavo si ballasse di più… ma siamo stati anche fortunati perché quel giorno c’era pochissimo vento E’ sera, vedo il tramonto da sola al Mother point mentre la mia amica è in macchina che tenta di riprendersi dal volo!! Ceniamo ancora una volta alla Steakhouse dove mangio un salmone buonissimo e andiamo a nanna presto. Holiday Inn: $ 102 per persona Martedì 18 agosto: Grand Canyon – Phoenix (370 km) Oggi ci alziamo con calma e partiamo destinazione Phoenix. Il clima si sa quasi subito rovente appena dopo aver passato Flagstaff. Incontriamo un mega incendio che ci costringe a sigillare l’auto per km. Arriviamo a Phoenix subito dopo pranzo, c’è un caldo bestiale, 45°, le strade sono deserte. Vediamo gente in piscina in hotel e ci chiediamo come faccia a resistere!! A noi manca il fiato.. Restiamo chiuse in camera (davvero bella) fin verso le 6 del pomeriggio e poi tentiamo di uscire per vedere la città, almeno dalla macchina, ci sono 42°!! Volevamo visitare il giardino di cactus del parco botanico ma era chiuso… facciamo allora un giro del centro, qualche foto e torniamo in albergo a mandare qualche mail e navigare su internet. Ceniamo in un messicano con solito margarita e andiamo a nanna presto, domani ci aspettano 6 ore di viaggio verso San Diego! Hotel Clarendon: ottima posizione, ottimo hotel, prezzo stracciato per una camera enorme con salotto annesso e zona trucco. Ma a Phoenix visto il caldo è bassissima stagione. $ 50 per persona Mercoledì 19 agosto: Phoenix – San Diego (570 km) Partiamo da Phoenx alle 7 del mattino e già ci sono più di 30°. Mamma mia ma come fanno a vivere qui!? Bene.. Ci aspettano 6 ore di auto che passiamo tra chiacchiere, cambi alla guida, un paio di soste benzina e… toccando i vetri della nostra caliber per sentire la temperatura esterna!! Che sale, sale e sale… diventano roventi! Roba da pazzi e c’è gente che lavora lungo la strada sotto il sole, noi in compenso siamo chiuse in auto con l’aria a tutto gas! Le 6 ore passano abb bene e tiriamo un sospiro di sollievo quando arriviamo sulla cime dell’altopiano che circonda la costa. Sospiro di sollievo per essere quasi arrivate, per aver trovato un clima decente (almeno 10 gradi in meno!) per non essere rimaste a piedi lungo una strada rovente e dimenticata da dio! GRAZIE! Ci buttiamo nel traffico cittadino e arriviamo al nostro bestwestern di downtown nel primo pomeriggio. Temperatura 25°… magnifico! ci sistemiamo e usciamo a piedi alla scoperta della città. A primo impatto ci sembra molto carina, piena di vita, di negozi sportivi e di ristoranti. Avevamo appena finito di dirci quanto era bella quando 2 ragazze tedesche ci corrono incontro dicendo che c’è un uomo con un coltello che le sta seguendo, erano terrorizzate e noi ci lanciamo di corsa dietro di loro… scampato pericolo! Incredibile, un maniaco con un coltello in pieno giorno nella zona più turistica. Mah… da quel momento in poi non riusciamo più a vivere la città in tranquillità, ci guardiamo sempre le spalle e…Facciamo bene perché anche i barboni qui diventano abb fastidiosi (cosa che generalmente non fanno) e ci importunano spesso specialmente alla sera. Quindi avverto tutti, soprattutto se siete solo donne di stare attente alla sera a girare sole e di mantenersi nelle zone più affollate e centrali. Se avete l’hotel lontano prendete un taxi piuttosto! Cmq facciamo il giro del Gaslamp Quarter fino al convention center, arriviamo all’Embarcadero marina park e poi al Seaport village dove facciamo shopping scontatissimo! Tutte marche da surfisti tipo roxy, quicksilver, billabong ecc ecc. Torniamo in albergo e andiamo a cena in un ristorante nel Gaslamp. Niente di che… Ah, siamo state in una SPA… dirò solo una cosa…Non fate assolutamente la ceretta in america! Hotel Cabrillo Garden Inn: niente di pretenzioso, ma in ottima posizione e con colazione ad un prezzo buono rispetto alla media di città. $ 65 per persona con colazione Giovedì 20 agosto: San Diego Oggi abbiamo tuta la giornata a disposizione. Partiamo di buon ora e ci dirigiamo verso little Italy, niente di che, facciamo un breve giretto e poi torniamo verso l’Horton Plaza dove facciamo shopping da Abercrombie & Fitch. Dopo di che percorriamo sempre a piedi tutta la Broadway fino al mare e ci imbarchiamo destinazione isola Coronado. L’isola è molto carina, il classico quartiere residenziale di gente benestante. Arriviamo fino alla spiaggia del Coronado dove vediamo il famoso hotel del Coronado. L’hotel rappresenta un pezzo di storia per San Diego e la California. Aperto nel 1888, l’hotel Del Coronado è un esempio di architettura vittoriana ed ha ospitato celebrità, presidenti e dignitari da tutto il mondo, oltre che essere stato anche il set per famosi film come “A qualcuno piace caldo” con Marilyn Monroe. La spiaggia è carina con le casette per i bagnini stile baywatch però l’acqua è freddissima, mi si sono congelati i piedi! Nessuno faceva il bagno! Al pomeriggio facciamo un giro al Balboa Park, niente si speciale, pieno di barboni, poi torniamo al Gaslamp per cenare in una Steakhouse davvero ottima. Hotel Cabrillo Garden Inn: $ 65 per persona con colazione Venerdì 21 agosto: San Diego – Los Angeles (200 km) Prima di partire destinazione Los Angeles ci dirigiamo verso il confine messicano dove facciamo sosta all’outlet Premium per fare un po’ di shopping. Io di solito non sono amante di questi posti, non ci vado mai neanche in Italia però tutti ce ne hanno parlato benissimo e allora… effettivamente per quanto riguarda marche tipo raph lauren e nike si risparmia un sacco. Per darvi un’idea da ralph 2 polo classiche da uomo, 2 maglie da donna e 1 completo felpa+pantalone da bimba $ 100. Qui costa così solo una polo! Ripartiamo per Los Angeles facendo tutta la costa e passando per Newport Beach dove hanno girato il famoso O.C. Dunque dalle porte della città ci mettiamo 2 ore per raggiungere il nostro hotel a Hollywood! Roba da matti.. Un traffico bestiale. Arriviamo e davanti stanno girando un film! Credo fosse una telefilm.. Per girare una scena dove lei esce di casa e lui la va a prendere ci hanno messo 2 ore. Che stressss!! Bene detto ciò usciamo per vedere la famosa Hollywood blvd con annesso Kodak Theatre e Chinese Theatre. Ceniamo nel centro commerciale dietro al nostro hotel e dove è inserito il Kodak! Insomma il teatro dove danno gli oscar sta niente po po di meno che in un centro commerciale! Mah… però mangiamo un’ottima crepes salata Hotel Orchid Suites: niente di che ma a 10 metri da Hollywood blvd. Camere grandi con cucina e salotto. $ 73 per persona con colazione Sabato 22 agosto: Los Angeles Oggi giornata dedicata alla visita della città in mattinata andiamo al Ghetty Museum, niente di speciale, ho trovato interessante 1 sala su 5 palazzine a 3 piani! Troppe sale dedicate ad arredamento d’epoca e quadri del medioevo! Cmq credo sia questione di gusti. Bello invece tutto il complesso e la vista che si gode della città anche se il tempo non era dei migliori. Verso l’ora di pranzo ci dirigiamo a Beverly Hills e facciamo un giro per Rodeo Drive. Mi sembrava di essere in via Monte Napoleone a Milano. Pranziamo in un ristorante italiano mangiano un ottima insalata mista. Nel pomeriggio guidiamo fino a Santa Monica e ce ne restiamo 2 ore in spiaggia a guardare i maniaci del fitness… c’è praticamente una palestra all’aperto! La spiaggia non è niente di speciale. Cmq a me Santa Monica non è piaciuta come del resto non mi ha detto gran che Los Angeles, troppo grande, troppo caotica, sporca e … non era quello che mi aspettavo ma in molti mi avevano avvertito. Con il senno di poi salterei la città a piedi pari! Ma si sa, come fai ad andare in California e non vedere Los Angeles… Ceniamo in un ristorante italiano sempre nel centro commerciale. Ho mangiato una pasta ottima, come in Italia! Hotel Orchid Suites: $ 73 per persona con colazione Domenica 23 agosto: Los Angeles – Honolulu Ci alziamo alle 5 perché il nostro volo parte alle 10! E per arrivare all’aeroporto ci vuole almeno 1 ora! Ma senza traffico arriviamo da dio, lasciamo la nostra auto che ci ha accompagnato per 3 settimane e con il pulmino della Thrifthy ci facciamo portare al terminale della Continental. Le 5 ore di volo passando abb bene, mi guardo 2 film tra la scelta di oltre 40 disponibili (anche in italiano!). Siamo alle HAWAIIIII a -12 ore dall’Italia, siamo completamente dall’altra parte del mondo! Fa un po’ effetto. Arriviamo con lo shuttle al costo di 10$ al nostro hotel a Waikiki, l’Aston. L’albergo è proprio sulla spiaggia ed è molto carino. Ottima scelta! Dopo esserci sistemate andiamo al volo in spiaggia. Waikiki è carina ma niente di speciale, molto turistica stile Riccione. Infatti ha una strada che potrebbe sembrare viale Ceccarini. Dunque ora sembrerò un po’ incontentabile essere alle Hawaii e lamentarsi, però ho poi visto spiagge mooolto più belle di Waikiki. Ceniamo in un ristorante hawaiano, e io mangio un misto di pesce tra cui il tipico Mai Mai, un pesce molto buono che consiglio e il classico cocktail dell’isola, il Mai Tai, che invece non è niente di speciale! Facciamo un giretto lungo il mare e andiamo a nanna Hotel Aston Waikiki Beach: ottimo hotel, in una posizione invidiabile con tutti i comfort. $ 77 per persona Lunedì 24 agosto: Waikiki Oggi giornata in totale relax a Waikiki, guardiamo i surfisti, i ragazzi che giocano a beach volley e niente altro, solo mare… che io non credevo ma è caldo! Nonostante siamo dispersi in mezzo all’oceano a migliaia di km dalla terra ferma più vicina l’acqua è calda. Oggi facciamo conoscenza con una coppia di ragazzi che ci terrà compagnia per i nostri ultimi giorni di vacanza Alla sera prenotiamo l’auto per i 3 gg successivi e ceniamo nel ristornate dell’albergo. Hotel Aston Waikiki Beach: $ 77 per persona Martedì 25 agosto: giro di Ohau Stamattina ritiriamo la nostra Honda e partiamo alla scoperta dell’isola. Il tempo non è dei migliori però non ci scoraggiamo.. Superiamo il Diamone Head, l’Hanauma Bay che visiteremo domani, Sandy Beach, Waimanalo, Kailua e Kaneohe e ci fermiamo in spiaggia a Kahana Bay beach park, una spiaggia isolata, molto selvaggia e con alle spalle montagne bellissime tutte verdeggianti e scenario del telefilm Lost o Jurassik Park. Molto bella davvero anceh se il tempo non le rende giustizia. Pranziamo in un fast food cinese (qui il turismo principale è proprio asiatico) e procediamo per il nostro giro. Facciamo tutta la North Shore fino a Haleiwa e poi torniamo verso Honolulu passando attraverso i campi di ananas dell’entroterra. Prima di Honolulu ci fermiamo a Pearl Harbour. Breve sosta, purtroppo non riusciamo a vedere il museo perché già chiuso, e torniamo a Waikiki. Hotel Aston Waikiki Beach: $ 77 per persona Mercoledì 26 agosto: Hanauma Bay Oggi partiamo destinazione Hanauma Bay che pare essere la spiaggia più bella dell’isola. Arrivamo verso le 10 e già troviamo tutto il parcheggio pieno e ci tocca parcheggiare a casa di dio:( per non parlare del colpo che ci viene guardando la fila che c’è per entrare! Mamma mia… poi non procede va lentissima e guardando la spiaggia sotto di noi è quasi vuota! Non capiamo perché! Lo impareremo soltanto a posteriori… e quindi è mio compito avvertire tutti. Dunque abbiamo fatto circa 1 ora di fila per arrivare ai cancelli dell’ingresso + $ 7,50 a testa, altri 15 minuti per aspettare la gente che usciva dalla sala video, 20 minuti per il video di presentazione OBBLIGATORIO (noi abbiamo provato a saltarlo ma non c’è stato niente da fare), 10 minuti per arrivare alla spiaggia, poi se non avete come noi l’attrezzatura per lo snorkeling (obbligatorio qui!!) altra fila! Una cosa insostenibile giuro! Però devo anche dire che la baia, formata da un vulcano spento è bellissima, con una stupenda barriera corallina e pesci coloratissimi ed enormi. Tipo Mar Rosso per intenderci! Non si può andare ad Oahu e non vedere Hanauma Bay. Ah, in spiaggia non c’è un bar quindi portatevi il magiare prima di scendere in spiaggia. Il resto della giornata prosegue tra bagni e sole fino a che vediamo una tartaruga gigante a 2 metri dalla riva, ce l’avevo tra i piedi insomma ed era grossa almeno mezzo metro!! Torniamo soddisfatte a Waikiki e ceniamo da Smorgy con formula all you can eat con poca spesa e massima resa. Dopo cena shopping sfrenato!! Hotel Aston Waikiki Beach: $ 77 per persona Giovedì 27 agosto: Kailua Beach + Sandy Beach Oggi la nostra Honda ci porta a Kailua che decreteremo essere la più bella spiaggia di Ohau. Sabbia bianca, palme, mare azzurro e calmo, un’isolotto in lontananza, pochissimi turisti.. Insomma un sogno!! Restiamo tutta la mattina, pranziamo in un ristorantino davvero ottimo di cui non ricordo il nome ma rimane proprio all’uscita della spiaggia. Il migliore di Oahu tra quelli provati. Fanno di tutto dalla carne al pesce alle insalate..:) Al pomeriggio andiamo a Sandy Beach a vedere quei pazzi che rischiano la vita per cavalcare quelle onde gigantesche!! Noi neanche riusciamo ad entrare in acqua e i bagnini ce lo sconsigliano! Il mare ha una forza che non vi dico, l’onda che si infrange ti risucchia dentro quella che sta per arrivare.. E parliamo di onde di almeno 3 metri, non so se rendo!! Tutti i locals si fanno il segno della croce quando entrano… no comment eh?!? Qui di turisti in acqua neanche l’ombra! Ceniamo a Waikiki alla cheesecake, posto abbastanza famoso e sempre pieno di turisti ma a mio parere nulla di speciale.

Hotel Aston Waikiki Beach: $ 77 per persona Venerdì 28 agosto: Waikiki e… inizia il lungo viaggio di ritorno Ultima giornata alle Hawaiii… sigh. La passiamo in spiaggia a Waikiki davanti al nostro hotel. Comperiamo le ultimissime cose tanto per spendere gli ultimi dollari rimasti e poi ci prepariamo per il lungo ritorno. Lasciamo le valigie in aeroporto a Oahu e le ritroveremo direttamente in Italia. Il nostro aereo parte alle 22.00 in perfetto orario. 5 ore di volo verso Los Angeles che passano abb in fretta perché riusciamo a dormire praticamente tutto il viaggio; scalo di 1 ora (gli scali volando con la stessa compagnia si fanno in 10 minuti perché uscite da un gate, guardate gli schermi per cercare il gate del vostro prox volo e via, in 2 minuti siete al nuovo imbarco, 0 controlli), altre 5 ore di volo verso New York, 1 altra ora di scalo, circa 8 ore di volo verso Milano. Dunque subito dopo la partenza succede una cosa che mi terrorizza per almeno 2 ore… appena dopo il decollo il pilota ci informa che sul mare allargo di New York c’è un hurricane e quindi si ballerà un po’. Mooooolto bene… io odio le turbolenze! Beh cmq il cielo diventa nero, NERO! Ed erano solo le 6 di pomeriggio, le hostess passano a chiuderei finestrini per non farci vedere fuori, ma io cmq ho visto e passo le restanti 2 ore di turbolenza con il cuore in gola! Però tutto bene.. Dopo riesco anche a dormire un po’. Mi sveglio poco prima dell’atterraggio con l’odore di cornetti caldi che ci servono con il caffè… che da oggi sarà di nuovo un VERO CAFFE’. Arriviamo alle 8.00 con quasi un ora di anticipo e in Italia è già domenica 30 agosto..:)) E ora mi restano tantissime foto per continuare a sognare…:) Scrivetemi per qualsiasi cosa..;) Vani



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