California, Nevada, Utah, Ariziona e Polinesia…
25 Luglio
Partiamo di primo mattino da Fiumicino con volo British Airwais con destinazione San Francisco, via Heatrow; il volo è lungo (in tutto circa 12 ore), ma scorre abbastanza agevolmente, forse anche perché siamo davvero stanchi e “provati” dai giorni di matrimonio, e quindi crolliamo dormendo diverse ore.
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Arriviamo quindi a San Francisco nel tardo pomeriggio e, recuperate le valigie, prendiamo subito un taxi che ci accompagna a quello che sarà il nostro hotel per 3 notti consecutive, e cioè l’Hilton nei pressi di Union Square.
L’albergo è molto grande e certamente bello, in ottima posizione per visitare la città, anche se le stanze potrebbero essere migliori, specie il bagno, davvero troppo piccolo.
Dopo aver posato le valigie e esserci riposati per un po’, decidiamo subito di andare a fare un breve giro perlustrativo intorno all’hotel; la prima cosa che notiamo è… il freddo.
Tutti ormai sanno che a San Francisco la temperatura non è mai propriamente estiva, ma finchè non lo provi, non ci credi; e invece è proprio così.
Fortunatamente noi eravamo stati previdenti, e quindi, indossati i pile, abbiamo iniziato a girovagare per il centro città.
La seconda cosa che notiamo, invece, è che in giro per San Francisco ci sono davvero tanti…matti! Eh già, ce ne sono molti, anche se, par la verità, non sono fastidiosi.
Siamo veramente stanchi, ma dobbiamo pur mangiare qualcosa… quindi decidiamo di fermarci presso quella che in seguito scopriremo essere una catena di grill messicano, Chipotle.
Alla fine mangiamo in abbondanza e bene, con spesa davvero modica, e siamo quindi pronti per andare a riposarci.
26 Luglio
Purtroppo il fuso orario si fa sentire e quindi alle 6 di mattina siamo già svegli; a questo punto andiamo a farci una bella colazione e poi ci dirigiamo verso il capolinea dei Cable Car, i caratteristici tran di San Francisco.
Prima però facciamo un abbonamento di 3 giorni per i trasporti pubblici, così da poterci muovere liberamente; saliamo quindi sul tram in direzione Fischerman’s Wharf, e cioè la zona costiera della città, dove si trovano tutti i vari pier.
Il tempo è nebbioso e fresco, quasi novembrino; arrivati al molo, facciamo un breve giro lungo costa, fino al Pier 39, dove giriamo un po’ tra negozi e ristoranti, fino ad arrivare alla colonia di leoni marini che vivono su alcune piattaforme vicine al molo.
In seguito decidiamo di dirigerci verso la famosa e pittoresca Lombard Street, la strada più tortuosa del mondo; finalmente il tempo migliora, esce fuori il sole e la temperatura diventa decisamente gradevole.
Arrivati all’ora di pranzo decidiamo di mangiare qualcosa al Pier 39; ci fermiamo quindi in uno dei tanti ristorantini del molo e ordiniamo la famosa Clam Chouder, e cioè la zuppa di granchio, un vero must di San Francisco.
La tappa pomeridiana non può che essere il vero simbolo di San Francisco, e cioè il Golden Gate Bridge. Prendiamo quindi l’autobus che ci porta in prossimità del ponte, che si presenta ai nostri occhi con la parte superiore coperta dalla nebbia.
Dopo le foto di rito e una breve passeggiata sul ponte stesso, facciamo tappa a Chinatown e poi ci dedichiamo un po’ allo shopping, visto anche il cambio euro-dollaro decisamente favorevole; quindi prima si va da Tiffany e poi, ovviamente, all’Apple Store…
Per cena, data la stanchezza per la lunga giornata e per il fuso orario ancora non riassorbito, decidiamo di fermarci nuovamente al messicano, e poi a letto per un sonno, finalmente, ristoratore.
27 Luglio
Di buon mattino, dopo una lauta colazione da Starbucks, prendiamo l’autobus e andiamo verso il Golden Gate Park; l’obiettivo è la visita alla Accademy of Science, progettata da Renzo Piano.
Prima però facciamo una bella passeggiata nel parco, passando per il Conservatory of Flowers, una grandissima serra che racchiude tantissime specie vegetali.
Arriviamo quindi alla Accademy of Science e una volta entrati visitiamo la barriera corallina artificiale ricreata al suo interno, la foresta pluviale con tutte le piante e migliaia di farfalle, nonché il gigantesco planetario, dove assistiamo alla spiegazione della nascita dell’universo.
La visita è davvero interessante e, anche se chi di solito si reca a San Francisco non la prende in considerazione, noi la consigliamo vivamente.
Nel corso della mattina poi ci rechiamo al City Hall, una costruzione classica americana, sullo stile del parlamento di Washington, e proseguiamo verso il Fisherman’s Wharf per il pranzo.
Questa volta però optiamo per il fritto di calamari, che non tradisce le attese, davvero ottimo e leggero.
Dopo il pranzo decidiamo di andare a vedere il quartiere latino americano di Mission, il luogo dove, si dice, sia nata la cultura dei murales.
In effetti tutto il quartiere è disseminato di grandi murales che decorano i muri delle case, anche se, per la verità, il luogo è un po’ fatiscente e non proprio raccomandabile…
Torniamo quindi in albergo per rinfrescarci un po’ e poi usciamo per andare a cena; questa volta optiamo per un ristorante thailandese, dove prendiamo una zuppa tipica.
28 Luglio
Oggi è l’ultimo giorno a San Francisco e ciò significa che da oggi inizia la nostra luna di miele on the road; infatti ci rechiamo subito dopo colazione all’ufficio Hertz per ritirare la nostra auto.
Purtroppo, però, ci dicono che fino alle 12 non sarà disponibile la macchina, poiché non hanno il navigatore (che si rivelerà assolutamente necessario), e quindi decidiamo di fare un ultimo giretto a San Francisco.
Pranziamo vicino all’ufficio Hertz, in un pub irlandese e poi, finalmente, ecco la nostra auto, una classica Dodge Journey in stile americano, con cambio automatico d’ordinanza e sette posti…
Carichiamo le valigie e via, si parte alla volta dello Yosemite National Park; all’inizio non è proprio una passeggiata orientarsi nelle strade americane, ma alla fine riusciamo agevolmente ad uscire da San Francisco.
Subito ci accorgiamo di come cambia il paesaggio; la temperatura si alza vertiginosamente e tutto intorno c’è un ambiente semi desertico e roccioso.
Dopo circa 3 ore e mezzo di viaggio giungiamo nello Yosemite National Park; l’aridità lascia spazio al verde, ai fiumi e alle cascate di un classico parco americano.
Passiamo l’ingresso del parco, dove decidiamo di fare l’annual pass a 80 dollari, che ci consentirà di entrare in tutti i parchi nazionali degli Stati Uniti (l’ingresso ai parchi costa circa 20 dollari a macchina), e arriviamo quindi al nostro albergo, il View Lodge di El Portal, a pochissimi chilometri dal parco.
L’ambiente è semplice e pulito, senza fronzoli; per cena, essendo sperduti nel nulla, decidiamo di cenare nella struttura dell’albergo, in una sorta di fast food che vagamente ricorda quello di Happy Days, e poi a letto.
29 Luglio
Con molta emozione e curiosità, ci svegliamo di buon mattino e subito ci buttiamo nella visita del parco.
La prima tappa è la brideveil fall (cascata del velo da sposa); lasciamo la macchina e ci dirigiamo proprio sotto la cascata; l’ambiente è bellissimo, verde e alberi da tutte le parti, e le acque che cadono producono un vapore acqueo che si spande ovunque.
Dopo di ciò andiamo a vedere El Capitan, una grande formazione rocciosa, e in seguito l’Half Dome, altra grande montagna dalla strana forma di cupola.
Infine andiamo al centro visitatori del parco dove parcheggiamo l’auto e decidiamo di perlustrare il parco a bordo delle navette che lo attraversano; andiamo quindi alla Yosemite Falls, due grandi cascate, una più alta (upper Yosemite Fall) e una più bassa (lower Yosemite Fall), che si raggiungono con una breve passeggiata per i boschi, dove si incontrano facilmente cervi, daini e tantissimo scoiattoli.
All’ora di pranzo prendiamo qualcosa al centro visitatori del parco e, subito dopo, ci mettiamo in marcia per i Mammoth Lakes, la nostra prossima tappa.
Per arrivarci, però, decidiamo di passare per la Tioga Road e il fantastico Tioga Pass, sulla Sierra Nevada; questa splendida strada panoramica, chiusa per gran parte dell’anno, è davvero un luogo da non perdere.
Godiamo infatti di paesaggi stupendi, ricchi di flora e di laghi montani cristallini; in cima al Tioga Pass, che si trova a circa 3.000 metri slm, addirittura troviamo la neve!
Iniziamo quindi la discesa verso la cittadina di Mammoth Lakes, località sciistica della Sierra Nevada; arriviamo al nostro albergo, il Mountain Inn.
La sistemazione è discreta, con parcheggio coperto e… gli impianti di risalita proprio davanti!
Ci sistemiamo nella nostra stanza e, dopo un po’ di riposo, decidiamo di andare a mangiare qualcosa in paese; con grande sorpresa, una volta arrivati, ci troviamo nel bel mezzo di una festa di paese, con stand gastronomici, musica e giochi.
Facciamo un giretto per la cittadina, che è davvero carinissima, tutta nuova, nella quale d’inverno si scia e d’estate si va down hill in mountain bike.
Ceniamo, quindi, proprio alla americana; prendiamo infatti prima un buon hot dog con birra e, successivamente, le costolette di agnello e le ali di pollo arrosto con salsa barbecue…il tutto, rigorosamente, con le mani!
Il cibo è ottimo, e ci soddisfa appieno; ci tratteniamo ancora un po’ e poi torniamo in albergo, stanchi ma soddisfatti.
30 Luglio: Facciamo una breve colazione in albergo e partiamo per la Death Valley, nostra successiva tappa; prima, però, decidiamo di andare a dare un’occhiata ai laghi della zona.
Ci fermiamo quindi al Lake Mary e ai Twin Lakes; i laghi sono immersi in un paesaggio splendido, terso e assolutamente naturale e sono molto frequentati, specialmente da famiglie americane che vanno in canoa, a pescare ecc…
Si parte, dunque, alla volta della Death Valley, percorrendo la US 395 e, poi, la US 190.
Il viaggio è lungo; nel tragitto facciamo tappa a Lone Pine, una piccolissima cittadina famosa per aver ospitato molti film western con protagonista John Wayne.
Ancora oggi tutto è lasciato com’era a quel tempo, quindi con saloon, edifici del vecchio west ecc…; ci prendiamo uno smoothie rinfrescante, dato che la temperatura inizia a rialzarsi, e quindi ci rimettiamo in marcia.
Il percorso che porta alla Death Valley è spettacolare, la classica strada americana, con rettilinei lunghi chilometri, a perdita d’occhio, e ai lati solo deserto.
Arriviamo al nostro albergo, lo Stovepipe Wells Villagge, alle 13 e, usciti dalla macchina, ci rendiamo subito conto del perché il posto è chiamato Valle della Morte; fuori, infatti, ci sono 45° all’ombra, pazzesco!
Qui l’aria condizionata è accesa 24h/24, e non può essere altrimenti, si rischia il collasso; per difenderci un po’ ci gettiamo in piscina, anche se, una volta usciti, ci si asciuga in 30 secondi…
Verso le 15 allora decidiamo di andare a visitare il parco; muniti quindi di svariati litri d’acqua, andiamo subito alla Mosquito Sand Dunes, delle dune di sabbia nel mezzo del nulla.
Dopo di ciò, ci dirigiamo verso Badwaters, e cioè il punto più basso in america, ben 86 metri sotto il livello del mare (quindi, in poco più di un giorno siamo passati dal 3.000 metri a -86!).
Il posto è pazzesco; si tratta di un immenso, sconfinato lago salato, dove il caldo e la cappa la fa da padrone.
Ci facciamo quindi una passeggiata sul sale e, dopo qualche foto di rito, torniamo indietro, l’ambiente è davvero stancante.
Nel tornare verso l’albergo facciano in auto l’Artist Drive, un percorso di alcune miglia che si snoda tra rocce di tutti i colori, veramente pittoresco.
Per cena ci mangiamo un’ottima bistecca in hotel; all’uscita dal ristorante, verso le 22 circa, la temperatura è di 37° e tira un vento caldo che sembra di avere un phon puntato in faccia…una sensazione indimenticabile…
31 Luglio
Ci svegliamo all’alba, un po’ per il caldo, un po’ perché dobbiamo vedere un sacco di cose e poi… ci aspetta la città del peccato, Las Vegas!
Prima però facciamo tappa a Zabriskie Point, molto affascinante, e poi a Dante’s View, un bellissimo punto panoramico dal quale si può vedere dall’alto tutta la Death Valley.
Risaliamo quindi in auto e partiamo alla volta del Nevada; passiamo quindi il confine di stato e, verso le 11, eccoci sulla Strip, la mitica strada di 4 migli a che taglia Las Vegas.
Ci accoglie un pò di pioggia, ma già si capisce perché Las Vegas sia una città così famosa; passiamo davanti ai vari alberghi, e il primo impatto è scioccante.
Immaginatevi quindi quale può essere stata la nostra impressione quando siamo arrivati nella lobby del nostro albergo, il Venetian; è semplicemente pazzesco, folle; affreschi da tutte le parti, marmi e sfarzo all’ennesima potenza.
Per non parlare poi della nostra suite… una meraviglia!
Lasciamo le valigie, ci rinfreschiamo un pò, e poi decidiamo di andare a scoprire un pò le meraviglie dell’hotel; all’interno, infatti, è riprodotta tutta Venezia, con calli, campielli, ponti e…canali, nei quali navigano delle gondole!
Gli americani sono davvero folli, ma geniali. Ovviamente non possiamo esimerci dal fare un giro in gondola, e successivamente usciamo nella Strip per andare a vederci un pò di alberghi.
Passiamo quindi dalla antica Roma del Caesar’s Palace, al Paris, dal lago di Como del Bellagio, con il suo spettacolo di fontane d’acqua, ai fenicotteri rosa del Flamingo; e poi il New York con la statua della Libertà, il Monte Carlo, il Treasure Island e il Mirage con l’eruzione vulcanica.
La notte, poi, Las Vegas si accende, nel vero senso della parola! Mille led illuminano tutto, per strada ci sono migliaia di persone, e molte di più invece si chiudono giorno e notte nei casinò degli hotel giocando di continuo.
E’ una città pazzesca, particolare, certamente da vedere; e piena di sorprese…infatti, alle 4 di mattina, in camera suona l’allarme antincendio, che ci intima di evacuare la struttura!!
Ci vestiamo quindi di tutta fretta e usciamo di stanza, ma nei pressi degli escensori troviamo 2 inservienti che ci tranquillizzano, dicendoci che si è trattato di un falso allarme e che, quindi, possiamo tornare in camera… follie di Sin City…
1 Agosto
Facciamo una breve colazione in… Piazza San Marco e quindi, recuperata la nostra auto, partiamo in direzione Bryce Canyon.
Entriamo quindi nel nostro terzo stato americano, lo Utah, e ci fermiamo a pranzo a St. George; prima però di arrivare al Bryce Canyon, facciamo una deviazione e ci dirigiamo verso lo Zion National Park.
Lasciamo l’auto al centro visitatori e utilizziamo la navetta per perlustrare il parco; quindi scendiamo circa a metà strada e facciamo un breve tragitto a piedi, tra gli alberi, i ruscelli e i daini che sono qua e la. Il parco è bello, anche se meriterebbe una visita di più giorni; qui, infatti, le famiglie vengono per i fine settimana, facendo lunghe camminate e escursioni.
Tornati alla macchina, si riparte e arriviamo all’hotel, il Ruby’s Inn; classico albergo da parco americano, carino, con tutte le teste di animali appese nella lobby, forse soltanto un pò troppo turistico.
Decidiamo quindi di farci una doccia e entrare nel parco al tramonto; purtroppo, però, mi ricordo troppo tardi che nello Utah c’è un’ora di fuso orario in più, e quindi, quando me ne accorgo, è troppo tardi…
Approfittiamo quindi per riposarci un pò e andare a cercare una steak house per mangiarci una bistecca come si deve, qua ne è la patria; e infatti la ricerca da i suoi frutti, e con una spesa di 20 dollari a testa!
2 Agosto
Sveglia presto, anche per i vari cambi di orario che ci aspettano, e visita del Bryce Canyon. La stanchezza inizia a farsi sentire, abbiamo già fatto più di 1.000 miglia di strada, ma il paesaggio che ci si svela dinanzi ci ripaga di tutto.
Il Bryce Canyon non è un parco molto conosciuto, ma è spettacolare e singolare; c’è una luce particolare, che entra e riflette nelle guglie di roccia rossa, che contrastano con il verde tutto intorno.
Andiamo prima a Sunrise Point, poi, a piedi, raggiungiamo Sunset Point lungo un sentiero che si snoda sul bordo del canyon.
Infine andiamo a goderci il panorama di Inspiration Point, il cui nome non è casuale; ci facciamo un pò di foto, ammirando la bellezza di questo splendido parco.
Dato che dobbiamo fare un lungo tragitto, che ci porterà alla Monument Valley (circa 4 ore e mezzo), ci mettiamo in macchina e partiamo; attraversiamo lo Utah e passiamo lungo il Lake Powell.
Approfittiamo per fermarci a pranzo a Page, in un ristorantino segnalato dalla guida per gli hamburger; in effetti quelli che abbiamo mangiato lì sono stati di sicuro i migliori di tutto il viaggio.
A pancia piena quindi ripartiamo e, verso le 17, arriviamo all’ingresso della Monument Valley, nella riserva dei Navajo. Il paesaggio è spettacolare, ricco di terra rossa e con i caratteristici butte che svettano qua e la, come si vede in tantissimi film.
Arriviamo all’albergo, il The View Hotel; in effetti la vista è splendida, proprio sulla Monument Valley.
3 Agosto
Ci svegliamo e, dopo il consueto pieno di benzina, si parte in direzione Arizona, Grand Canyon, il nostro quarto stato… lungo la strada ci fermiamo a fare un pò di shopping… navajo!
In effetti, essendo presto, le bancarelle sono poco frequentate e si possono fare buoni affari, soprattutto con le pietre di turchese, tipiche della zona.
Dopo circa 3 ore di viaggio giungiamo quindi nel Grand Canyon. Lasciamo le valigie all’hotel (Yavapai Lodge, l’unico non all’altezza della vacanza…) e andiamo a farci un giro tra i vari punti panoramici lungo il south rim (vista point… ecc…).
Nel dopo pranzo andiamo a Bright Angel, la cittadina del luogo, dove ci facciamo un giro a piedi lungo il bright angel trail, che costeggia il canyon e dal quale si possono avere vedute spettacolari.
Purtroppo, anche visto il periodo, sembra di stare per il corso il sabato sera… un pò troppa gente, cosa che rovina la bellezza del posto.
Andiamo quindi con il bus navetta nei punti panoramici dove possiamo vedere il Colorado River scorrere nel fondo del canyon; la vista è spettacolare, e ci si può soffermare a pensare cosa la natura di bello riesce a creare nel corso del tempo.
Ceniamo (bene) nel ristorante del Bright Angel Hotel, e andiamo finalmente a letto.
4 Agosto
Oggi è il nostro ultimo giorno di viaggio on the road; carichiamo le valigie e partiamo in direzione Flagstaff, da dove prenderemo un volo interno per Los Angeles.
Prima di arrivare in aeroporto, però, non posso esimermi dal fare una deviazione e assaporare il gusto mitico della madre di tutte le strade, la Route 66.
Ci arriviamo presso la cittadina di Williams, e ci fermiamo a fare un pò di foto per immortalare questo momento che attendevo da una vita, con una emozione palpabile.
Dopo l’acquisto di vari souvenir, arriviamo al piccolo aeroporto di Flagstaff, dove, riconsegnata la macchina, prendiamo un volo interno per Los Angeles.
Arriviamo quindi nella città degli angeli a tarda serata; prendiamo un taxi e subito ci accorgiamo di quanto sia vasta la città.
Giungiamo quindi al nostro albergo, il Sofitel vicino a Beverly Boulevard; davvero bellissimo, moderno, con stanze molto confortevoli.
Dopo una doccia ristoratrice e un pò di riposo, andiamo a cena in un caffè vicino, dove mangiamo davvero bene, con sapori decisamente europei.
5 Agosto
Facciamo una breve colazione vicino all’hotel e iniziamo la visita della città; la prima tappa, obbligata, è naturalmente quella di Hollywood Boulevard.
Arriviamo quindi all’inizio della Walk of Fame, la strada lastricata con le stelle che portano il nome delle star di cinema, musica e spettacolo; lungo la strada si trova quindi il Chinese Theatre e, accanto, il famoso Kodak Theatre, dove vengono assegnati gli oscar del cinema.
Qui davanti si trovano personaggi di ogni genere, vestiti da Elvis, Blues Brothers ecc…, davvero divertente!
Facciamo un giro all’interno del Kodak Theatre e, nella parte posteriore, vediamo il famoso Hollywood Sign, ovvero la collina con la scritta “Hollywood”. Il tutto è molto pittoresco e immancabile per gli amanti del cinema e dalla America vera.
Prendiamo quindi la metro e ci dirigiamo vero gli Universal Studios; si tratta di una vera e propria città dei balocchi, piena di giochi, attrazioni, negozi e set cinematografici.
E’ qui, infatti, che vengono girati tutti i film della Universal; l’entrata è salata (circa 70 dollari), ma non vi fate scoraggiare, li vale tutti.
Noi siamo stati tutto il giorno, fino alle 20, e ci siamo divertiti davvero tanto; in particolare da fare il giro con il trenino nei vari set cinematografici (Psycho, Desperate Housewifes, Lo Squalo, Grinch ecc…); preparatevi a fare però una fila pazzesca…
Molto divertenti anche l’attrazione di Waterworld, quella dei Simpson e di Sherk; ma è solo una minima parte della cose che possono essere fatte… insomma, non ve lo fate scappare!
Ritorniamo in albergo letteralmente distrutti, ma molto contenti e divertiti; ceniamo nello stesso posto della sera prima, vicino in albergo, al Gran Cafè Lux, anche questa sera molto bene, e dopo andiamo a letto.
6 Agosto
Abbiamo una intera giornata da passare a Los Angeles, infatti, a tarda sera si parte verso la Polinesia Francese. Lasciamo quindi le valigie in albergo e prendiamo l’autobus in direzione Beverly Hills.
Una volta arrivati ci troviamo davanti a quella che aspettavamo da tempo di vedere, e cioè l’America delle star e delle ville hollywoodiane; che spettacolo i viali adornati di palme, i prati verdi e i negozi da mille e una notte.
Facciamo una piacevole passeggiata in Rodeo Drive fino ad arrivare al Beverly Wilshire, l’albergo dove è stato girato Pretty Woman.
Preseguiamo il nostro tour di Los Angeles è andiamo verso la vecchia città; arriviamo a Union Station e quindi facciamo un giro al El Pueblo, la Los Angeles messicana.
Mangiamo in una tipica cantina messicana e andiamo un pò a spasso per il mercatino caratteristico; non sembra più di essere in America, ma nel in Messico!
Andiamo a visitare un paio di chiese della zona, e in particolare Nuestra Senora de Los Angeles, sia la vecchia che la nuova, dove è sepolto Gregory Peck.
Riprendiamo la metro e andiamo a vedere lo Staples Center, il palazzetto dove giocano i Los Angeles Lakers (altro mio desiderio da tempo…).
A questo punto siamo davvero stanchi e inizia a essere ora di tornare a recuperare le nostre valigie per andare all’aeroporto; a mezzanotte, infatti, parte il nostro volo per Bora Bora… e finalmente… mare!
7 Agosto
Dopo 8 ore di volo arriviamo a Papeete e, dopo un’altra mezz’ora di volo, eccoci a Bora Bora. Che spettacolo! Dicono essere la laguna più bella del mondo, ed è così davvero.
Mare meraviglioso, colori spettacolari e palme disseminate da ogni parte; arriviamo quindi al nostro albergo, il Pearl Beach Resort. La nostra stanza, una villetta sulla spiaggia, è la migliore che si possa chiedere per una luna di miele; giardino privato con iacuzzi, bagno all’aperto con privacy totale, camera da letto e veranda che apre sulla sabbia candida… cosa chiedere di più?
La giornata è di puro riposo e ci godiamo appieno questo posto fantastico.
8 Agosto
Super colazione e giornata di sole, mare e snorkeling. Soltanto nel tardo pomeriggio prendiamo la navetta acquatica e andiamo al paesino di Vaitape.
Sono in realtà poche case in un posto abbastanza mal curato e anche un pò sporco, dove, in linea di principio, paghi tutto abbastanza caro, tranne che al piccolo market.
La sera abbiamo una cena (ottima, come per tutta la settimana; si mangiava in maniera divina) con buffet polinesiano e annesso spettacolo caratteristico di canti e balli del posto, molto caratteristico.
9 Agosto
Dopo un paio di giorni di riposo, decidiamo di andare a farci una escursione; partiamo per il Lagoonarium a bordo di una barchetta tipica con alcuni polinesiani che, muniti di oculele e bongo, ci hanno allietato per tutto il tragitto.
Ci fermiamo quindi per il primo snorkeling, che ci porta ad immergerci con gli squali e le razze giganti… la cosa è davvero emozionante, e non sono poi così piccole…
Torniamo in albergo per pranzo e poi ci piazziamo al sole. Facciamo un pò di snorkeling intorno all’albergo, dove è stata installata una sorta di nursery dei coralli, e dove iniziano a riprodursi moltissimi pesci.
10 Agosto
Giornata di riposo e sole; ci godiamo tutta la bellezza difficilmente descrivibile di questo posto pazzesco.
11 Agosto
Oggi ci facciamo la seconda escursione marittima; questa volta, però, la cosa è un pò più seria. Partiamo a bordo di un moderno motoscafo e facciamo snorkeling in 4 diversi posti, tutti con una meravigliosa barriera corallina e una quantità infinita di pesci.
Ma in particolare uno di questi punti di immersione era famoso per la possibilità di avvistare la splendida manta; dopo un pò di nuoto e di attesa fervente, sul fondo ecco apparire questo incredibile animale in tutta la sua maestosità ed eleganza, con una apertura “alare” di circa 4 metri… un’emozione grandissima.
Per pranzo torniamo in albergo, stanchi ma felicissimi di aver assistito ad uno spettacolo del genere.
12-13 Agosto ancora tanto mare, sole e riposo, mentre il 14, ultimo giorno di goduria in questo paradiso in terra, ci si imbarca per ritornare negli Stati Uniti; facciamo infatti una sosta di un giorno a Santa Monica onde evitare di farci 20 ore di viaggio filate.
15 Agosto
Arriviamo di primo mattino a Los Angeles e quindi ci dirigiamo al nostro albergo di Santa Monica. Dopo una doccia e una colazione, ci dirigiamo verso la mitica spiaggia di Santa Monica, luogo dove è stato girato per anni Baywatch… la spiaggia è piena di gente, di surfisti ecc…
Giriamo un pò per i negozi del centro, dove si trova di tutto e a prezzi davvero vantaggiosi.
16 Agosto
E’ il nostro ultimo giorno di honeymoon… andiamo allora verso Venice, quartiere molto particolare, un pò hippy, dove è nata la cultura skate. E in effetti, qui, ancora tutti vanno sullo skate, ci sono piste dovunque.
Il posto non è molto raccomandabile allo scendere del sole, ma di giorno è pittoresco e merita una visita.
Nel pomeriggio, recuperate le valigie in hotel, purtroppo ci dobbiamo dirigere verso l’aeroporto, ci aspetta il volo di rientro; la tristezza del ritorno c’è tutta, ma il ricordo di questo splendido viaggio non ci lascerà mai…